Le "ferite aperte,, nel fianco della Germania

Le "ferite aperte,, nel fianco della Germania Le "ferite aperte,, nel fianco della Germania L'assalto di Treviranus ai trattati = « Ricordiamo i fratelli non liberati della Sarre, di Eupen e di Malmedy » = La « vile forma » con la quale Wilson ha tracciato i confini orientali = Il risentimento in Francia eia polemica fra Berlino e Parigi Berlino, il, notte. Ha avuto luogo, oggi, al Reichstag, la solenne celebrazione ufficiale della data della Costituzione, di cui ricorre l'il.o anniversario. L'aula parlamentare era parata con i colori nero, rosso e oro, e adorna di fiori. Assisteva l'in tero Corpo diplomatico, con alla testa il decano, Nunzio pontifìcio monsignor Orsenigo. Alle 12 in punto, accompa gnato dal presidente del Reichstag, Loebe, è apparso il Presidente Hindenburg, accolto in piedi dalla imponente folla di invitati, che gremivano i banchi e le tribune. Ai banchi del Governo sedevano quasi tutti I ministri. La cerimonia è stata iniziata, secondo l'uso tedesco, con i canti. Indi ha preso la parola il ministro degli Interni, Wirth, che ha pronunciato il discorso ufficiale. La celebrazione della Costituzione tedesca 11 discorso di Wirtli, quest'anno, discorso degno dei tempi, ha totalmente lasciato da parte il tono usuale di celebrazione, per assumere quello politijco, e per giunta un tono abbastanza pessimistico ; tanto più quando si pensi che il discorso è pronunciato da un uomo che ha rappresentato finora, nel Partito del Centro, a cui appartiene, l'ala più di sinistra, anzi addirittura sinistrissima, e credente a ogni modo nella infallibilità del sistema paria- lmenlare- na cominciato col no- tare che l'istinto del tedesco, di fare valere senza intralci e in piena possibilità di sviluppo i diritti della propria personalità, consigliano di stare in guardia, e di respingere i molteplici suggerimenti, ohe da varie parti si levano, per istituire in Germania un sistema dittatoriale. » Se in questi ultimi anni — ha detto poi Wirth — si è potuto assistere in molti Paesi di Europa al trapasso dalla forma di governo democratica alla forma di governo dittatoriale, dappertutto si è egualmente potuto constatare che In causa di tale t-rasformazio|ne è sempre immancabilmente la in . eaP?«ta del Parlamento, di assicurai ]a direzjone politica... Ora il ere scehte fermento e la decomposizione I dei Partiti in Germania è un segno che, nella democrazia tedesca, si è ini- «Jato il processo di una nuova forma- I zione dei Partiti.... ». ! Tuttavia, secondo Wirth, si è anco . . . . _ ™ l0"tan' df.la soluzione del proble- ma dei Partiti in Germania. Il ministro ha così continuato: « Abbiamo la democrazia, l'eguaglianza dei diritti garantita dalla Cotituzione, il diritto elettorale pieno e segreto, e garantito per uomini e donne; abbiamo una larga autonomia amministrativa ; siamo, per dirla in una parola, per quanto riguarda la politica interna, il Paese più libero del mondo. Il oittadino è libero ; ina una cosa che non è ancora libera, in Germania, è l'uomo politico...». In questa non piena libertà dell'uomo politico, che Wirth diagnostica, dicendo- che ' esso ' non • 'può' aTferhiarsi se non è il portavoce di un interesse particolare, egli vede la causa di tutti i mali e la ragione della sempre crescente radicalizzazione della gioventù. « Per un secolo — ha detto Wirth — }? gioventù tedesca ha. combattutoi per ! J|unitÙ. e per la libertà politica della Germania ; e ora che questa liberta ! e o à politica è nata nella democrazia tedesca, la gioventù se ne sta in disparte, e tiene il broncio... E' comprensibile che la gioventù politica oggi invochi un sistema di direzione e un capo tale LUI .^l.-tr:nia Ili VI. i m.l Wil & c un \..*|J\J Hill. quale è meccanizzato nei sistemi dit- » . o ri a a ! a ; . à a e a istoriali. Si può comprendere che si simmiri l'energia e l'intelligenza politica del nuovo dittatore romano; si può comprendere che si resti ammirati innanzi ai capitani dell'economia americana ; posso perfino comprendere che si resti ammirati dalla rivoluzionaria avanzata anti-capitalistica di Lenin ; ma una cosa e il dittatore, come personalità politica, un'altra cosa è la dittatura rome sistema... ». Wirth ha qui esortato la gioventù tedesca a correre ai ripari, e uscire cioè dall'isolamento, e a credere e ad agire, aiutando così a diminuire la distanza fatale, che si è creata fra il popolo e il Parlamento. Dopo il discorso di Wirth, ha pronunciato poche parole anche il Cancelliere Briining. Indi il Presidente del Reich, vivamente acclamato, è uscito: e sulla piazza della Repubblica, davanti al Reichstag, ha passato in rivista una compagnia d'onore della Reichswei'. « Dobbiamo essere veramente liberi » Molti echi di risentimenti e proteste hanno destato nella stampa tedesca i vivaci commenti della stampa francese al passo del discorso pronunciato ieri dal ministro Treviranus, in occasione di una manifestazione a cui prendevano parte i renani della Renania liberata e ì prussiani orientali. 11 passo incriminato del discorso, sebbene non se ne abbia ancora il testo ufficiale, che forse sarà reso noto quanio prima, sarebbe, secondo queillo che ne hanno riferito i giornali, il seguente; « Dobbiamo essere veramente Uberi — egli ha detto a un certo punto, dopo avere parlato delia avvenuta liberaI zione dei territori: — ricordiamo i I fratelli non liberali della Sarrc, di Eupen e di Malmedy, le regioni della Vistola tagliate in due, ferite aperte nel fianco orientale del Reich,- si pensi pure sotto guale vile forma Wilson ha tracciato la innaturale separazione della. Prussia orientale dal resto del Reich, e allo stato equivoco a cui e stata ridotta Danzica tedesca... L'avvenire del nostro vicino polacco, che non per ultimo deve la sua potenza statale agli olocausti di sangue tedeschi, sarà sicuro soltanto nel caso che la Germania e la Polonia non siano tenute in costante stato di reciproca irrequietezza dai consigli ingiusti. Lo strangolamento della. Prussia orientale resta una preoccupazione e un pericolo europeo; ma le convenzioni in- giuste non possono resistere al diritto dei popolo e alla volontà, di vita di una nazione. Verrà giorno in cui la lotta per il diritto avrà redenta la Germania e l'Europa... ». La risposta del giornali al sentimento destaio nella stampa francese da questi periodi, è concorde, tanto per i giornali di destra che per i giornali di sinistra. La stampa di destra affetta di meravigliarsi di tale risentimento: il discorso dì Treviranus non dice nulla di nuovo. « Sfrano — dice il Boerscn Zeitung ~ che questo discorso abbia destato tanta impressione a Parigi. Ciò che il Ministro ha delio è opinione già molte volte espressa da ogni tedesco. In nessun punto del discorso per altro vi è accenno di minacce di violenza o di guerra. E sarebbe anche ridicolo che la Germania, unica potenza disarmata del mondo, volesse minacciare violenze o guerre... ». Cosi, presso a poco, tutti gli altri giornali di destra. E non diverso e i' tono deìla stampa democratica, seb bene quest'ultima tenr» in qualche modo, qua e là, una interpretazione più ottimistica del passo, ed esprima l'opinione che la Francia abbia frainteso il discorso. u '}} Ministro Treviranus — scrive il Uerlincr Tageblatt — ha rilevato un tatto riconosciuto all'incirca in tutta i europa: che cioè l'insoluta questione dei corridoio è una preoccupazione e un pericolo europeo. 11 Ministro, u questo proposito, avrebbe perfino ponto riferire l'opinione di eminenti pomici francesi... Per quanto sappiamo nel testo del discorso — conclude il ^(Ornale — non pare che il Ministro «bina voluto dire altro ai polacchi se non come stia egualmente nel loto interesse, come in quello germanico, come in quello di tutta l'Europa, collaborare alla eliminazione della eterna irrequietezza risultante dai confini ingiusti, L opinione pubblica francese non deve lasciarsi trascinare da co'.o''.9 fno credono e insistono nell'errore di Versailles, che cioè l'interesse francese stia nell'alimentare l'irrequietezza tedesca ». II Boerscn Couricr, come genericamente tutti gli altri, sostiene che la F rancia ha frainteso; ma che il Ministro tedesco non ha detto una parola di più di quanto a ogni tedesco appare naturale, e di quanto, perfino fuori della Germania, è ormai riconosciuto da ogni saggio europeo. « Nulla -- conclude il giornale — è nel discorso che contrasti con la promessa tedesca, di attendere la soluzio gsrCnibm1™«tsnbscne del problema orientale solamente^con mezzi pacifici ». I G. P.

Persone citate: Lenin, Orsenigo, Wirth