I casi di due borsaiuoli

I casi di due borsaiuoli I casi di due borsaiuoli [Tribunale Penale di Torino). li li maggio scorso, -all'arrivo del treno recante 1 pellegrini reduci da Lourdes, il cav. Mossi, commissario di P. S. del Compartimento ferroviario, dispose un particolare servizio di polizia nell'atrio della stazione. L'ipotesi che qualche malfattore approntasse dell'affollamento determinato dall'arrivo dei peilegrini per consumare colpi adreschi non era per nulla inverosimile ed assurda. Agenti specializzati nella caccia ai borsaiuoli si disposero cosi tra Ja folla, spiando le mosse delle persone sulle quali era lecito elevare qualche sospetto. Con particolare, vigile cura il brigadiere Boz segui le mosse di un giovanotto il quale si era infiltrato tra la folla dei pellegrini scesi dal treno e tenendo spiegato tra le mani un giornale si premeva — aiutato in questa manovra da un altro giovanotto il quale dava gomitate ed urtoni per accentuare la ressa — contro un signore accorso ad attendere i pelegrini. 11 brigadiere Boz intui rapidamente quale era il piano dello sconosciuto, e senz'altro gli fu addosso fermandolo insieme al compagno. Nelle mani, celate sotto il giornale, l giovanotto teneva un « s'accaglio », 'arfliatissimo coltello che rappresenta l ferro del mestiere per i borsaiuoli. Ogni dubbio, dinanzi a questa constaazione, svanì ed il brigadiere Boz tradusse i due arrestati al posto di polizia. La cattura dei due malfattori non ese possibile l'identificazione della vittima designata, la quale si era fratanto allontanata, probabilmente senza avvertire il pericolo corso. Ciò non pertanto 1 due arrestati — certi Bino Magi iati di Antonio, di 28 anni, da Ferrara, e Arturo Migliore di Giuseppe, di 24 anni, da Torino ed abitante n piazza Castello. 18 — vennero denunciati all'autorità giudiziaria per entato borseggio. Per direttissima essi vennero giudicati dal Pretore che li ondannò a tre mesi di reclusione ciacuno. Il magistrato infatti ritenne la oro reità, provaia dai semplici indizi he gravavano contro di loro. D'altra parte il passato giudiziario dei due imputati (il Magliati ha già riportato dodici condanne ed il Migliore undici) ostituiva una prova irrefutabile delia oro capacità a delinquere. Contro la sentenza i due amputati apellarono e ieri il loro caso è venuto i riesame del Tribunale sotto l'aspetto d entro i limiti di una interessante uestione di diritto. Gli atti Iniziali e reparatori del reato compiuti dal Maliati, rappresentavano concretamente gli atti che danno la configurazione di n tentativo delittuoso? E' pacifico che Intenzione del Magliati e del compare ra quella di commettere un borseggio essi, al momento dell'arresto, dichiaarono di essersi recati a Porta Nuova ppunto per compiere qualche borsegio), ma è possibile perseguire le inenzioni delittuose quando queste inenzioni non si sono estrinsecate in na forma concreta? I difensori, avv. Gino Obert e Calvi, attraverso argomentazioni di diritto e di fatto, dieero una risposta negativa a questi inerrogativi ed il Tribunale (Pres. cav. anotti, P. M. cav. Villa, cane. cav. uotto) accolse la tesi defensionale: ssolse il Magliati ed il Migliore per nsufficienza di prove. bdrpvibdmcvlucasfddppmraccslsbpedtrcvgccincsdvseadcImeincrescpmiltesnce

Persone citate: Arturo Migliore, Bino Magi, Gino Obert, Mossi

Luoghi citati: Ferrara, Torino