Le intricate vicende della Carrozzeria Solaro e il dissesto di una nota fabbrica di biciclette

Le intricate vicende della Carrozzeria Solaro e il dissesto di una nota fabbrica di biciclette Le intricate vicende della Carrozzeria Solaro e il dissesto di una nota fabbrica di biciclette .. «ale 1 avv. rag. Aldo Bertele, il quale 111 incaricato di assolvere ai compiti p^f.1' aalla legge. L.Qu,?ìcJ}e eiornp fa, nell aula III del tribunale, affollatissima di creditori, 11 Commissario Giudiziale ha letto la ??\F™¥°a*> *n cu: esaminate Jf_J^nde-da questa fabbrica che e v' Abbiamo già accennato alla situazione nella quale era venuta a trovarsi da vari mesi la Carrozzeria Fratelli 5-olaro, il cui liquidatore, rag. Orlando Ceroni, aveva chiesto l'ammissione al concordato preventivo. Tale richiesta — come fu reso noto a suo tempo — venne accolta dal Tribunale di Torino, che nominava Commissario Giudi - . , ,„,„,,( >.x -y .«j.:; » 4ei f1«f?^<£*jp ,°- J1* 125S^2HaiSSSEfB i",,$L?,* una delle più anticne di Torino, dal le sue modeste origini fino ad oggi, al momento, cioè, in cui il liquidatore fu costretto a chiedere l'ammissione al concordato preventivo. La fabbrica sorse nel 1908, in un piccolo locale di via Belfiore, per ope- ,,,„ lUIS SOCieta done e successivamente nell'attuale sede di via Petrarca, 31. Nel 1922 la Ditta si costituì in anonima con capitale sociale versato di L. 300.000, e si sciolse poi nel 1927 per dar luogo ad liquidazione ed affidata alle cure del liquidatore rag. Orlando Ceroni. Le cause del dissesto Il Commissario si è soffermato anzitutto sulle cifre del bilancio preventivo del liquidatore che porta, contre 2.103.832,25. un attive ibaivrf/atrm un passivo di L. 2.103.832,25. un attive di L. 1.992.756. Bilancio certo conforte vple, dal punto di vista della liquida zione, perchè garantirebbe una per centuale dell'ottanta per cento ai cre ditori chirografari, ì quali si erano anzi domandati come mai. con un tale attivo, la percentuale offerta fosse in- e a l e a o o e a e o a i è l . e l i i a vece assai più bassa. Ma la cifra del l'attivo — come molto spesso avviene in consimili circostanze — davanti ad un rigoroso esame, venne a ridursi a 1,305.000 lire, con un diffalco cioè di 600.000 lire, rappresentato da un eccessivo estimo dello stabile della società e da una troppo rosea valutazione delle attività creditizie e della loro possibilità dì recupero. Di fronte a questa cifra il passivo permane con L. 2.157.000, delle quali 770.CK10 sono da assegnarsi a credito privilegiato. Si tratta di privilegio ipotecario sul quale il Commissario, dopo un accurato esame, nulla può eccepire. Restano dunque L. 1.347.000 da ripartire fra i rimanenti centoventitrè creditori chirografari. Sulle cause del dissesto, il Commissario Giudiziale osserva che esse risalgono anzitutto all'eccessivo immobilizzo fatto dalla Ditta subito dopo la guerra, quando essa acquistò lo stabile di via Petrarca. Tale immobilizzo gravò soprattutto quando l'Azienda fu soggetta all'imposta, dei sopraproflttl di guerra. La mancanza di circolante obbligò così l'azienda a concludere un primo mutuo, con l'Opera Pia di San Paolo. Intanto il lavoro diminuì e si verificò quindi un primo squilibrio per il formarsi di una cospicua massa passiva, alla quale la Ditta fece fronte con un più intenso giro cambiario, che non doveva servire però se non da palliativo momentaneo, in quanto la massa passiva ne venne fatalmente appesantita. Altra causa di perdita furono gli affari, in seguito al sistema di lavorazione dell'Azienda che acquistava da altre ditte gli « chassis » per poi car rozzarli. Ora, nell'intervallo tra l'a cquisto e la vendita, cioè nella durata del periodo di lavorazione, si verificarono più volte ribassi generali del mercato, che sconvolsero le previsioni dei fratelli Solaro. Ma cause anche più gravi furono 1 dissesti e le Ut) giudiziarie perdute, dalle quali una, col signor Renzo Bechis, finì per gra vare l'azienda di un mutuo ipotecario dì 150.000 lire, tuttora inserito nella lista dei creditori. Altre 100.000 lire sfumarono per una truffa compiuta da certo avv. Cantoni, della quale vicenda a suo tempo ebbe ad occuparsi la Giustizia. Negli ultimi tempi, poigravi danni furono recati dal dissestivennero così perdute 50.000 lire con la Società I.L.S.A.. 20.000 con il concordato De Marchi; lG.ono con la carrozzeria Bottale, ecc. ecc. Le prospettive per i creditori Nessun rilievo particolare può farsi alla tenuta dei libri contabili, che erano quelli presentati dall'attuale società in liquidazione, nè altri rilievi possono essere fatti sui fratelli solaroattivissimi ed abili tecnici anche se non altrettanto abili amministratori. Il Commissario Giudiziale ha messo infine in rilievo coma attraverso tenaci sforzi egli sia riuscito a migliorare la situazione, tacendo concorrere ulteriori garanzie, con un apporto liquido, in caso di insufficienza di attivo, di oltre 100.000 lire, ed infine con la nomina di un liquidatore giudiziario di fiducia del Tribunale, a maggiore garanzia della massa creditiziaIn tal modo — secondo il parere deCommissario si potrebbe evitare latgcLTdhtedcli' ' iattura di un fallimento che inciderebbe ancora più sulla già esigua massa attiva. Dopo la relazione dell'avv. Bertele, il giudice, cav. avv. Luigi Motta, invitò il rag. Orlando Ceroni, liquidatore della Società, a voler leggere specificatamente le ultime proposte di con lordato. Dopo la lettura si passò alla/otazione delle proposte, che furonoaccettate da 63 creditori, i quali costi-tuivano la voluta maggioranza nume-rica. Non venne invece raggiunta lamaggioranza di somma, la quale po-tra tuttavia essere raggiunta nei venti giorni successivi alla assemblea, secondo quanto prescrive la legge.

Luoghi citati: San Paolo, Torino