La «signorina Phillis Scott» ha chiuso la sua carriera pugilistica

La «signorina Phillis Scott» ha chiuso la sua carriera pugilistica Dopo la clamorosa vittoria di Stribling La «signorina Phillis Scott» ha chiuso la sua carriera pugilistica Londra, 29, notte. I fo Povero Phil Scotti Vien quasi voglia sidi prendere le sue difese al repentino]inqsosplacochcSpnvrscatenamento di lazzi e di insulti con i quali 50 mila persone in una esplosione di furore collettivo, hanno ieri espresso il loro disprezzo per il campione inglese sconfitto. Oggi il povero Phll Scott e battezzato: «La signorina Phillis Scott». E non un critico di tutta questa stampa osa scrivere una sola parola che sia di consolazione per il pugilista inglese. Ieri la folla gli gridava: « Codardo, vigliacco» ed altri insulti dello stesso genere. E Scott si ritirava nel suo camerino traversando ali di popolo sghignazzante, e passando sotto le forche caudine dei più roventi insulti che mai pubblico abbia rivolto ad un eroe caduto. La carriera pugilistica di Scott è finita e di questo 'egli si rende ben conto. Si è rifiutato di lasciarsi intervistare ed entro una esigua cerchia di veri amici della cattiva ora, si conforta pensando che alla fino dei conti e pù ricco di tutti noi. Per cinque minati 300 mila lira La sua carriera gli ha permesso infatti di accumulare in tasca qualche diecina di migliaia di sterline, e leiri pigliando pugni come nessun campione ne toccò mai, e offrendo il più miserando spettacolo di debolezza e di incertezza al quale mai si assistette, è riuscito ad intascare in 5 minuti e 32" eli lavoro, molti dei quali trascorsi in uno stato quasi comatoso, la somma non del tutto spregevole di 3700 sterline cioè qualcosa come oltre 300.000 lire. Con questa riserva, anche se da riserva di forze si è un po' esaurita, Scott può considerare con alquanta serenità il suo avvenire. Il suo « manager » lo insultava e financo lo schiaffeggiava fra un round e l'altro, con la speranza di scatenare in lui qualche benefico bollore di sangue o di indignazione. Macché bollori I Come scrive oggi uno dei più autorevoli critici sportivi, il povero Scott al termine del primo round: « Sembrava un uomo che l'osse ritirato in quel momento dal disotto delle ruote di un direttissimoi. Ed un altro critico afferma che all'inizio del secondo round Scott sembrava « un vecchio avvocato in procinto di sedersi sulla sedia di un dentista d. Era in ogni caso un cencio, e lo era a tale punto che all'inizio del secondo round Stribling rimaneva a guardarlo a braccia penzoloni, come a chiedersi se valesse la pena di far del male a chi non era più in grado non solo di attaccare, ma neanche di difendersi. Vi era pubblico e vi erano degli specialisti e a questi Stribling doveva offrire In tanto crollo di speranze, al 1gI>r[Bc—vs12r1tS—2TF2T, oi , . „, ir. ,,i »,„,.it» a meno un decente sfoggio ai capacita i; pugilistica, i,o sfoggio ebbe luogo, ma 1 ne pagò li colpo allo stomaco, che o! in sriPSBfii-Scott il oliale ojchi lle Pa«° J0 *Pese 111 bcm' " qudle . ricevette un colp o! Ài-jj meo-n. neri?!" dicli'ara di non riu., c°a.an,c0.la_ a-tn-ara ul non nu a n o o a i o e : o e . a p a , o e toa G. i, ò. n. al li a o p. è 0 o, 9. 7, 7; ra o o ae o ul oi 11 e e 2* e a- à, ail e I. I. e o ri o, m à a n- o, si oscire ad ingoiare In ogni caso lo scontro di Ieri notte ha servito -a qualche cosa; non solo ha dimostrato che una buona preparazione reclamistica può suscitare in Inghilterra entusiasmi paragonabili a quelli americani e a trarre in un'arena attorno al ring cinquantamila persone, ma più ancora ho. dato una prova, indiscutibile di quanto ingiusti fossero gli attacchi della stampa d'oltre Oceano contro Stribling. Il suo arrivo a Londra era stato preceduto dalle critiche americane e queste avevano creato attorno a Stribling un'atmosfera di diffidenza. Non si voleva prenderlo sul serio. Era, a giudizio degli influenzali dalla opinione americana, un vincitore di topi e topolini, spinto innanzi a forza di violente gomitate dal padre, il famoso t Pa » Stribling. Altro che vincitore di 1opi! Stribling si è rivelato n Londra un combattente di prim'ordlne, agguerrito, audace e dotato di una tecnica buona; e vi è oggi la tendenza ad accogliere senza proteste le accuse che o Pa » Stribling rivolgeva giorni sono ogli .ambienti sportivi americani Anche le beffa di Beckett Si propende a credere che effettivamente la impopolarità del campione in America sia niente altro che frutto di una campagna che ha per base i quattrini. « Pa » Stribling amministra le percentuali versate nella cassa di famiglia, anziché in quelle di managers, come accade sovente ad un qualunque pugilista. Camera ne sa qualcosa, ma questa sembra essere la sorte degli aspiranti alla gloria del ring in America. Il manager di Scott infatti passa a sua volta un momento ben difficile e non può oggi nelle dichiarazioni ai giornalisti nascondere 11 suo malumore. « Il futuro di Scott? — dice egli. — Non Co bisogno di far tanto mistero attorno ad esso. Egli si ritirerà probabilmente dal ring ». E infatti non si vede con chi potrebbe misurarsi. Ieri notte a compimento del fato, mentre la folla fra tante belle cose chiamava con disprezzo Scott u Joe Beckett », questi si faceva ad un tratto innanzi e offriva 500 sterline a Scott per uno scontro su un qualsiasi ring britannico. Era una offerta od una vendetta? Scott ha rifiutato ed il pubblico ha perso la possibilità di assistere ad un divertente combattimento fra due campioni sconfitti. Stasera poi Jeff Dickson, il promotore del match di ieri, dichiara che la gran ortuna di Scott è stata che lo scontro sia svolto dinanzi ad un pubblico nglese. La lotta del pubblico per conuistare i posti nell'arena, dice Dickon, ha offerto ai privilegiati il solo pettacolo di pugilismo seno di tutta a serata. Stribling intanto cerca un ombattente sul serio per un match he gli apra la strada, trionfale r)<n ampionato mondiale. Oggi stesso -l'atribling ha telefonato a New York er combinare uno scontro con Carera ad Atlantic City per 11 30 agosto enturo. Non si sa che cosa rispondeà l'italiano.

Persone citate: Beckett, Carera, Jeff Dickson, Joe Beckett

Luoghi citati: America, Inghilterra, Londra, New York