Lo «studio» ospitale

Lo «studio» ospitale Lo «studio» ospitale ( Tribunale Penale di Torino ) Pubblico numeroso e di eccezione ieri alla. Settima Sezione del Tribunale: molte leggiadre rag-azze avventurose, di quelle che popolano i «ta.barins» ed i locali notturni, parecchi autentici rappresentanti della «jeunesse dorée » torinese ed anche parecchi « viveurs » non più giovani. Nei severi e silenziosi ambulacri del Palazzo di giustizia, una. insolita riunione d'eleganze femminili, provocanti ondate di profumo, bocche laccate di rosso, sigarette, pettegolezzi, tentativi dì svenimento. Sono le graziose modelle, non certo di virtù, che frequentavano il noto studio artistico di via Bernardino Galliari, 31. ed at- , tendono ora di essere sentite come te stimoni. Poche parole basteranno ai lettori per ricordare i fatti, d'altronde - , fnn-7inn,arin rlpll» nnstvn nue- rfpeno funzionario delia nost-in <j e stura, veramente specializzato in questo genere d'imprese, ebbe ad operare un sopralluogo nella casa di via Ber- assai recenti, che hanno dato luogo all'attuale dibaltimento. Allegri convegni Lo scorso giugno il commissario di P. S. cav. Ciminelli. un intelligente ed nardino Galliari, 31, sorprendendo parecchie persone d'ambo i sessi che sì riunivano a convegno nello studio di una giovane pittrice, certa Ida. M-assera, d'anni 32.. Costei, tre mesi or sono, aveva, preso in affitto un alloggetto di sei ambienti, arredandoli elegantemente, con l'intenzione di costituire una accademia d'arte. Gli... studiosi di pittura infatti non mancarono di affollare l'ospitale casa della Massera. che naturalmente provvedeva non solo a far trovar pronti pennelli e colori, ma anche graziosissime modelle. L'andirivieni di gente in via Galliari, che andava aumentando, specie nelle ore notturne, richiamò l'attenzione della Questura, la quale, subodorando il genere dei convegni nell'« atelier » della Massera, effettuò una sorpresa che si concluse con l'arresto della pittrice ed il fermo di qualche giovane... artista appena sedicenne. In seguito alle indagini condotte dall'autorità di P. S. si accertava la responsabilità di altre persone che organizzavano le clandestine sedute... artistiche. Venivano così tratti in arresto certa Maddalena Appiano, di 50 anni, che si fingeva « zia » della Massera e che risulta già condannata per lenocinlo; Angelo Fio mvantl dl 43 anni, sottoposto all'ammoruzion(?i amante della Appiano, che aveva 11 compito della ricerca delle modelle,' ed il conte Enrico Gala!eri di Genola, di 89 anni, amante delia Massera, giovane di distintissima, famiglia, ma traviato dalle cattive compagnie e dalle sue abitudini oziose. Interrogata dal commissario di P. S. la Ida Massera, pur sostenendo gl'intenti puramente artistici della sua iniziativa, non disconobbe che, attraverso la rete delle discussioni, si fosse potuta stabilire, fra i giovani frequentatori della sua casa, qualche corrente di viva simpatia. La Massera ammise pure di avere ricevuto dei compensi in denaro a titolo di... frequenza della, scuola. Gli altri arrestati hanno invece respinto ogni addebito, protestando la loro innocenza. Non è il caso di dire come siano emersi particolari molto piccanti, sui quali però è doveroso, data la delicata natura della causa, sorvolare. Una circostanza tuttavia merita di essere riferita per il suo sapore veramente comico. Neil' anticamera dello « studio » stava in permanenza appesa all'attaccapanni una giubba di velluto nero, a vistosi alamari di seta, tagliata sulla foggia di quella tradizionale casacca che indossa Rodolfo della «Bohème». Nel taschino erano infilati e cuciti quattro o cinque pennelli. Al mìnimo rumore sospetto, un apposito incaricato o qualcuno dei presenti s'infìlav-a la giacca, portandosi davanti ad un quadro posto sopra un cavalletto e rimaneva 11, a guardare la tela, con aria inspirata, finché il pericolo non fosse passato... La florida « zia » Naturalmente con questo po' po' di messa in scena la polizia non poteva, credere alle giustificazioni addotte dai quattro prevenuti e perciò li denunciava all'autorità giudiziaria per lenocinlo e per l'esercizio clandestino di una casa di tolleranza. La Massera, la Appiano, il Fioravanti e il Ga.la.terl sono perciò comparsi ieri davanti ai giudici della Sezione VII del Tribunale, difesi dagli avvocati Nasi, Torchio, Gino Obert e Farinelli. L'introduzione degli imputati nell'aula suscita un movimento di viva curiosita fra il pubblico. L'Appiano, Ila « zia », ha un appetto florido, un incedere matronale: indossa un abito a colori sgargianti. La Massera, la pittrice, è una donnetta insignificante, dall'ariadolce e compiacente. 11 Fioravanti,biondo, magro, ricorda il tipo che statra l'orologiaio e l'ufficiale tedesco; ilGalateri, riservato e contegnoso, siedecon gli occhi fissi a terra., un po' stac-cato dai compagni di sventura. Prlma che s'inizi 11 dibattimento ilDT.p<driente ordina che l'aula vendaE sgombra" 11 processa SIrniì ChlUSe' Pr0lUnga"d0Slfino a tarda ora. -, Il Tribunale (Pres. cav. Faà; P. M.:av. Oasalegno; Cane. Cattone), ha ri- enuto tutti e quattro gl'imputati reponsabili dei reati loro ascritti ed ha ondannato l'Appiano Maddalena e'Enrico Galoteri alla stessa pena diun anno e mesi due di reclusione, mula, e ammenda in I... 1200. Ha. inflitto noltre alla Ida Massera la. pena di mesi sette di reclusione, multa e ammenda in L. 1000; all'Angelo Fioravani un anno e mesi tre di reclusione, multa, e ammenda in L. 1200.

Luoghi citati: Genola, Torino