Fecondo rigoglio di opere agresti dove soffrimmo le ore peggiori della guerra

Fecondo rigoglio di opere agresti dove soffrimmo le ore peggiori della guerra Fecondo rigoglio di opere agresti dove soffrimmo le ore peggiori della guerra San Michele al ragliamento, LuglioQuesti, ecco, sono i luoghi. Qua, su Questa riva del fiume, quando sostammo, sconvolti ed esasperati, in queglultimi tragici giorni dell'Ottobre de•'17, e imagin&mmo la difesa disperata, e agognammo al sagrificio, e posùbito ci raggiunse, reiterata maledi zione, l'ordine di arretrare, arretrarancora, arretrare sempre; qua, dove la campagna s'attristava allora di neh biosi grigiori autunnali, e ora interini natamente esulta di splendido verde nello smagliar d'oro della piena estate, e la corrente ampia e cenila fluisce in calma tra gli alti argini — al lora precipitava gonfia e torbida; qua lo vissi ore tra le peggiori delia guerra, quelle forse della più maligna sofferènza. E il ricordo, pur, oggi, m'ossessiona... Eppure, quanto lontana la guerraQuesti proprio, quei luoglii? Li ritrovoperchè so che son questi; ma non sento di riconoscerli. E venuto qua a ricostituire, direi a rimettere a fuoco nel loro sfondo ambiente, a rivivere miei ricordi bellici, i più travagliati e 1 più augusti, mi distraggo invece, oggi, totalmente da essi, per contemplare ammirato la superba rinascita di vita che mi si prospetta intorno, testimonianza grandiosa del nuovo tempo Italiano, della volontà e della fattività nostre animose. E* ancora un'opera di bonifica. Il comando e l'incitamento del Duce hanno suscitato, come dovevano, un entusiastico fervore e un incalzarsi d'iniziative e d'intraprese, 3'intensiflcazlone e lo sviluppo della produzione agricola, e. gara. E in questa regione del Basso" "ragliamento, già per gran parte sommersa, stami e lagune, e nel resto periodicamente corsa e devastata dalle alluvioni, e incolta e improduttiva, e Infesta di malaria, et si offre un esempio tipico e felicissimo della bonifica: non ancora cosi completa e certo assai meno vasta di quella che avevamo occasione di celebrare pochi giorni fa, l'imponente bonifica emiliana di Parmigiana-Moglia, di cui, domenica scorsa, il ministro Acerbo inaugurava l'impianto irriguo; ma con tali sue caratteristiche, e di tale importanza per 11 risanamento e la messa In valore di questa già tanto desolata, desertica plaga, e cosi efflcente per risultati ottenuti, che ridonderebbe trascuranza grossa tralasciare d'Includerla nel quadro, sia pure il più schematico, della nuova economia agricola nazionale. .«■■•la miseria e la ricchezza, l'oro e II fango •■■ p Ma qui tornano acconce varie constatazioni e considerazioni, e generali e particolari, sulla bonifica cioè in genere, e su questa speciale bonifica, che oggi visitiamo, nominata del Terzo Bacino di San Michele al Tagliamento, ed effettuata e gestita dalla Società Bonifiche Venete. E la prima considerazione, o constatazione, sulla bonifica genericamente parlando, la trovo bell'e formulata da un collega giornalista, in un articolo ch'egli pubblicava in argomento, l'anno passato: elementare considerazione, ma esatta: «... Tutti sanno che bonificare significa,, asciugare un terreno, n molte volte anche il proprio portafogli: ecco perchè.il Governo ha favorito l'istituzione di consorzi, ha concesso prestiti e sovvenzioni specialissime, ha creato insomma tutta una politica economica in ausilio di quei volenterosi, enti o privati, che vogliono risanare le terre, coltivarle, restituire la vita ove non è che squallore e desolazione. Dna bonifica costa tempo e danaro, tempo che si misura ad anni, danaro che si misura a milioni ; ma fra le fatiche umane è una delle più meritorie, perche il bonificatore è un creatore di ricchezza nazionale, di benessere sociale; e i benefici dell'opera sua si perpetuano nelle generazioni future, a loro volta elevate e migliorate. Nessuna impresa dà, come la bonifica, 11 senso della solidarietà umana: in questa specie di difesa, che l'uomo fa contro le ingiurie della natura, c'è di concetto d una redenzione collettiva, d'una battaglia combattuta pei nostri figli... ». Un'altra serie di considerazioni si riferisce più precisamente alle bonifiche nel Veneto, per le speciali condizioni dei corsi d'acqua della regione; e anche queste considerazioni riferisco riepilogate da altrui, da un articolo ideila rassegna dell'economia Nazionale, nel primo numero dello scorso anno: ■... E' appunto nel Veneto che le difficoltà sono maggiori, insieme coi bisogni. Sono le terre del Veneto le più frequentemente seggette ai danni delle piene di fiumi e delle non infrequenti arsure estive ; tanto che questa regione, ricchissima di corsi d'acqua, è pure una delle più suscettibili ai danni della siccità. La sistemazione dei fiumi che la solcano è .In cosi deplorevoli condizioni, da rendere pericoloso il protrarsi di essa, e urgenti le opere per scongiurare i pericoli. Il fondo del letto dei fiumi va continuamente rialzandosi, e gli alvei divengono insaifficeiit.i a contenere e a convogliare le acque di piena. Le cause di questa situazione sono comuni, in parte, a quelle che si devono lamentare per le altre regioni, e principale tra esse, quella del deplorevole Stato di vandalico abbandono in cui vennero lasciati i boschi. Disboscamento prima, mancato rimboschimento dei monti, dopo, hanno prodotto una vera opera di devastazione, che ha provocato l'attuale stato di cose. Non è qui il luogo per ripetere la importanza fondamentale che il rimboschimento dei monti ha sulla sistemazione idrica dei corsi d'acqua. In un'opera razionale di rimboschimento sta per la maggior parte la soluzione del problema... L'attenzione perciò degli agricoltori de) Veneto, più che ad intensificare la produzione — che ha già raggiunto cifre e risultati cospicui, — è ora volta ad apprestare le opere di difesa delie loro terre dai pericoli con cui le insidiano i loro fiumi. Queste opere di difesa non erano possibili prima della guerra, iperchó. parecchi Sei fiumi del Veneto traevano le loro origini, e avevano in parte il loro sviluppo, in territorio austriaco... A guerra terminata, si sarebbe dovuto porre mano alla realizzazione di questo programma; ma la ignavia dei passati Governi e le non sempre disinteressate inframmettenze parlamentari lasciarono insoluto il ponderoso problema, rimandandolo di anno in anno. Il Fascismo ha troncato In pieno codesti sintomi: ha affrontato II vitalissimo problema, e lo sta risolvendo con la sua abituale prontezza. L'istituzione del ■Regio Magistrato alle Acque e stato il primo organismo proposto allo studio del bisogni e delle possibilità tìella sistemazione integrale del corsi d'acqua... »• E un'altra constatazione ancora, e questa ancora del primo collega, e che ci riferisce proprio particolarmente a questa bonifica del Terzo bacino di ÌSen Michele al Tagliavento: « i.s Per capire l'alto valore della propaganda che il Governo Nazionale fa, tanto saggiamente, della bonificabisogna venire * vederne una, pensando a quello che ivi era prima lterra. Qui, in questa bonifica, non c'nemmeno bisogno di lavorare d'imagnazione, per vedere la differenza frl'ieri e l'oggi: la bonifica di San Mchele al Tagliamenito comprende varbacini, di cui uno è ancora da bonificare, ed è sùbito al di là dell'arginche cinge le zone bonificate: il giorne la notte la miseria e la ricchezzal'oro e il ! Jiiao... ». Dalla bonifica idraulica al dissodamento del «uolo Provincia di Venezia; ma per undi quelle contraddizioni non infrequeni In toponomastica, questa bonificache si chiama comunemente da SaMichele al Tagliamento, è nel territorio invece de) Comune di Cùorle. Que to Terzo Bacino si estende per unarea di quasi duemilacento ettare, tirl canale navigabile Venezia-Grado l canale dei Lovi e il canale Lugugnana e 11 Secondo e Quarto Bacino di San Michele; e si suddivide in duottobacini, l'uno a scirocco, di circmillecento ettare, ch'é la zona compiuamente bonificata, nominata Tenimento di Basèleghe — il porto di Baèleghe si apre alla sua estremità meidionale, — o l'altro, a maestro, dpoco meno di mille ettare, non ancora bonificate, nominato Tenimento dePrati Nuovi. I lavori di bonifica idraulica furono niziati, per il tenimento di Basèleghe, nel '914; e l'anno seguente fu naugurato lo stabilimento idrovoroon due gruppi di pompe centrifugheella portata di duemila litri al secono. Ma quell'anno, anche, ogni lavoro enne forzatamente sospeso, per la uerra. Nel '17, poi, l'invasione austriaa devastò tutto: rotti gli argini, lacque tornarono a invadere 11 luogo..— Tralascio d'interrompere il mio corese informatore, e di rettificare cheiversamente da oiò che ritiene luigli argini, veramente, non furono glAustriaci a romperli, ma noi stessiper inondare appunto la zona, a proezione della nostra ritirata. — Ma glaltri danni, quelli si, li arrecarono glAustriaci: come, nello stabilimento drovoro, la rovina delle pompe e demotori, che le azionavano, per asporarne i pezzi d'ottone e di bronzo. A guerra finita, l'opera venne riprea, condotta prima lentamente, con inertezze; poi, dopo l'avvento del Goerno fascista, attivissimamente. Rimessa In efficenza l'idrovora, si proedette, sul lato meridionale del bacino, frontegglante il mare, a rafforzare 'argine, con rivestimento di pietra, er una lunghezza di quasi un chilometro e mezzo. Come collettore geneale, per lo scolo delle acque, si era ià usufruito di un canale naturale, he attraversa la zona, pressoché nela linea mediana; e a questo sono sta fatti affluire 1 collettori principali secondari. I canali principali hanno no sviluppo totale di oltre tre chiometri : quelli secondari d1 quasi nove hilometri ; e la superfìcie dei canali onsorziali si calcola, complessivamene, di non meno di venti ettare. Compiuta la bonifica idraulica, s1 è roceduto al dissodamento del terreno osi prosciugato. Si trattava di ridure a humus quello ch'era già stato iondo d'una palude salsa, con strame canne, con uno strato di torba, dirca dieci centimetri di spessore, troato a una profondità tra gii ottanta entimetri e il metro. Il terreno, di naura argilloso-calcarea-silncea, presentò on poche difficoltà al dissodamentohe fu effettuato, gradualmente, ^pn un pparecchio di aratura a vapore, a traione funicolare indiretta, e con quatordici motoaratrici. Il terreno presenava forti disllvelli; le macelline, tratto ratto, s'infossavano in avvallamenti dmollicchio, donde soltanto a prezzo dertinaci fatiche si riusciva a trarlo uori. E s'aggiungeva, che tra gli uomini infieriva la inalarla, Dagello enemico di queste bassure fluviali, delta, e marine. Quarantini quintali di grano per ettaraOgni difficoltà, Analmente, per taliguardi, fu vinta, le più dure prove urono validamente superate. E si cotruirono le case coloniche; e cominciò a coltivazione ; e il suolo diede i primi frutti. — Alla fine, vede, del ]f£7 — m'informa la mia guida, — le case coloniche rano trentutia, e ospitavano trentainque famiglie di mezzadri. Si contaano irentuna stalle, munite di conimaje, e capaci di più di settecento api di bestiame; oltre a tre grandi magazzini, ai silos, alle aje; e due eslcatoj per il tabacco, un essicatojo er granoturco, fabbricati per officineettoie per attrezzi, la casa del guariacaccia; e la chiesa: e la scuola, intolata a Benito Mussolini; e lo spaco cooperativo, e l'ambulatorio polilinico, o il forno, e il mulino, e la hiacciaia... In totale, cinquantasei abbricati. E oggi, il numero dei fabbricali è ncora aumentato; ohe le case colonihe sono tremasene, ospitando quaranadue famiglie; e trenlacinque sono le talle, capaci di ottocento animali ; e n proporzione è.stato accresciuto anhe 11 resto. Cosi come, alla fine del 7, erano poco men di mille le ettare oltivate; e oggi superano le milleceno. E al contempo l'azienda, vero moello dei genere, è stata corredata di mo il necessario macchinario agriolo: ho già detto delle motoaratrici dell'apparecchio di aratura a vapoe; poi rulli frangizolle, aratri monoomeri, bivomeri e trivomeri, erpicimietitrici-legatrici, locomobili con trebiatoi, falciatrici semplici, falciatrici a motore, rastrelli meccanici, pressafoaggi, trinciaforaggi, e svecciato] n entilatori e sgranatoi, e rulli compresori, e autocarri e rimorchi... L'azienda agricola è condotta in massima parte, all'incàica, per gli otto ecimi, col sistema di mezzadria, riartito il terreno in tanti appezzamen, d'un ostensione ciascuno superiore lle venti ettare, per ogni mezzadria ; per il resto è condotta a economia, con partecipazione. Le principali colture sono : il frumento — duécentosettantacinque ettare coltivate; — erba medica e trifoglio — intorno a duecentocinquanta etiare; — granoturco — intorno alle duecento ettare; — poi, la vite, il gelso, Ja betlola da zucchero, l'avena, il lino, il tabacco, il ricino, le piante da frutta, la canapa. E l'azienda comprende anche parecchi campi sperimentali e campi di orientamento, in collaborazione con la Cattedra ambulante' di Agricoltura di Portogruaro. Riguardo ai risultati e al profitti, si rileva anzitutto 11 contributo portato da questa azienda alla battaglia del grano; in qualche campo sperimentale, è stata superata la produzione di quarantun quintali per ettara; e la media generale s'è avvicinata, in una annata favorevole, al trenta quintali per ettara ; mentre quella di un' annata, come questa, non fortunata, non si discosta dai ventìcinque quintali : sicché il Duce conferì, all' esercente Società Bonifiche Venete, diploma al merito, nel Terzo Concorso nazionale per la Vittoria del Grano; e negli ultimi consecutivi tre anni, la Commissione provinciale granarla di Venezia le ha conferito la medaglia d'oro. Ma troppo lontano, fuor dei limiti d'un articolo di giornale, mi porterebbe l'esame particolareggiato della fortuna e dei risultati delle varie colture. Comecché l'uomo pencoli irresistibilmente verso 1 propri vizi, accennerò soltanto che la vite dà prodotti pregevolissimi, tra d quali cito con singolare compiacimento il Tockai e li Raboso di Piave; e che di tabacco prospera anch'esso, a malgrado di alcuno contrastanti ■ condizioni fisico-chimiche del terreno, la specie Kentucky, per la confezione dei sigari Toscani. La bonifica igienica e l'opera di domani Con lo sviluppo della bonifica agraria, s'è dato opera insieme — questo è particolarmente da rilevare — alla bonifica igienica, combattendo accanitamente e vittoriosamente la battaglia contro contro il flagello malarico. Nessun mezzo, all'uopo, è stato trascurato: cura preventiva del chinino, protezioni meccaniche, petrolìzzazione dei canali, disinfezione d'ogni locale; e si è migliorato il regime alimentare degli abitanti, avendo cura di non lasciar mancare loro latte e carne nei periodi critici ; e si è fornita loro buona acqua potabile, scavando pozzi artesiani; e si è provveduto — questo prima di tutto — all'impianto di un servizio sanitario-igienico, con l'interessamento e sotto la vigilanza dell'Istituto antimalarico delle Venezie. Mi dice il mio nformatore: — Se non del tutto domata, la malaria si può dire per la massima pare ricacciata; e già s'avvisa il giorno che sarà eliminata totalmente. E ora, ci s'accinge a due nuovi grandiosi complessi d'opere: l'irrigazione di questo tenimento di Basèleghe, ]a suprema fase cioè della bonifica integrale. Ja bonifica irrigua; e 11 prosciugamento dell'altro bacino, contiguo a maestro, dei Prati, la prima fase della nuova bonifica, bonifica idraulica. Si compie qua; si comincia là. Maraviglia del prospero rigoglio dèi campi, della più feconda attività e della santa bellezza agreste, qua dov'era acquitrinoso deserto, palude maiarlgena; qua dove soffrimmo il peggio strazio della guerra ; e ora contempliamo i cumuli d'oro del grano, nostro buon pane di domani. MARIO BASSI.

Persone citate: Benito Mussolini, Duce, Moglia, Quarantini, Tagliavento