Corsa "alla francese,,

Corsa "alla francese,, Corsa "alla francese,, . i e e' o e o . é e à a , o n i Qui si ragiona altrimenti, ed il temperamento francese, che pur non è più ocoio di. quello delle, nostre popola.- ioni, ha agio di esplicate una condotta di gara estremamente combattiva. SI dice: 'Sono le strade Che hanno formalo questo stile. Se ci fossero le salite come da noi, l francesi aspetterebbero di. attaccare lassù*. A parte che. sono gli. italiani ad essere venuti, a correre sulle, strade francesi antro l corridori francesi, e non viceversa, si. deve dire, clic andt-i dove ci sono le salite, uni si usa correre enza risparmio di forze, senza troppi calcoli, che annienterebbero la generosità del combattenti. Prendiamo l'esempio della Nizza Grenoble. Il colle d'A'los provocò una selezione, ma non la selezione definitiva, il controllo di Barcelonnetle tre corridori erano in testa: Benoit Faure, Guerra e Leducq, eoi vantaggio di poco pia di un minuto sugli inseguitori. C'erano davanti Iti chilometri, di pianura, e poi un'altra dura e lunga fatica e poi montagne russe verso lo arrivo. In Italia t tre primi avrebbero giudicato che era inutile faticare da soli, tanto più che due di essi — cioè i due francesi — erano molto tranquilli per la solidità delle rispettive classifiche. Guerra, che spero voglia, importare in Italia quello che ha imparato in que sto,mese, era^ìl-.sol.o .che avesse Interesse a tirare forte per Impedire il ritorno degli staccati. Ebbene, Leducq Benoit Falere non si negarono affatto di dare man forte all'italiano, e potrei anche dire, senza che Guerra se. l'abbia a male, che essi, condusse, ro in testa molto più a lungo di lui durante, la fuga, che ebbe completo riuscita. E' vero che. mancato TitMucg. Guerra ci fece assistere al fenomenale finale su. Grenoble, che rimarrà uno ■lei miei ricordi viti vivi. Questo discorso è stato fallo non per esaltare un metodo che i noslrl rarridorl potranno Imparare ed. applicare quando se ne presenterà l'occasione contro gli stessi maestri, sebbene per mettere, in iure uno dei motivi che influirono sullo sgretolamento della squadra italiana. Gli italiani Gli. altri furono la diserzione di. Bel Ioni, lo caduta di Frascarelli, l'inaitisitficato ritiro di Gremo, ed 1. capricci di Binda, lo sono convinto che dopo qualche tappa 1 nostri corridori, salvo Guerra, furavo impressionati dalla implacabilità dell'azione combattiva realizzala per naturale inclinazione ed abitudine tanto dai. belgi, come dai francesi. Le diserzioni e le disgrazie — le vere o le finir, — compirono l'opera e la squadra italiana scomparve dalla lotta. Di essa ri raccontai giorno per giorno le vicissitudini e von è ti caso di. ritornarvi sopra a lungo. A parie che mancò in essa. un. corridore che. per la sua autorità e la sua intelligenza assumesse il ruolo del. capitano per coordinarne le azioni, si deve riconoscere che. nei corridori — falla la salita, eccezione per Guerra — fece probabilmente difetto là volontà di venire a capo delle, difficoltà che. un Giro di. Francia comporta. Essi presero un po' troppo alla, leggera il loro compita e considerarono la cosa più come un ingaggiamento per una rorsa. su strada anziché su pista da mantenere, che rome una competizione in all era impegnato parecchio amor proprio e onore dello sport italiano. E' vero che. a dei professionisti, noi}, sì può chiedere troppo, ma abbiamo l'esempio di altri clementi della categoria, che, trovandosi nelle, medesime condizioni, non dimenticarono, una \oltn all'estere, di rappresentare lo sport Italiano. IUnda, Belloni, Piemontesi potranno obbiettare che questo a loro nessuno alido disse prima della partenza e tu detto loro sulla strada quando era troppo tardi. Intanto il risultato fu questo-, che, mentre le altre squadre, anebe la tedesca, anche la spagnuola, tennero duro nell'avversa (orinila, la nostra si sfasciò nel. modo che si ricorda. Qui non tanno distinzioni fra squadra" composta di iirofessionistl scritturali ad un tanto ogni tappa e squadra nazionale torte moralmente dalla coscienza che le proviene di rappresentare ufficialmente, il. ciclismo italiano, e sono nel loro diritto di cantare il chicchirichì * della, vittoria senza nessun riguardo o attenuante per i battuti. La meritata vittoria di Leducq Se è vero che gli italiani, con un Binda conscio dei suoi doveri, oppure con un Guerra aiutato da tre o quattro uomini validi arrchhero potuto vincere il 24° Giro di Francia, è ancora più vero che hanno vinta i francesi sia individualmente che come squadra. La nuova formula ha indubbiamente taciutalo questa duplice vittoria. Se, le Case fossero ancora riconosciute. Leducq sarebbe dato sacriti- ì calo come negli sorsi anni perché. ailmddDmrdvsfndpdtscmaedrnv a i o o a a d i e e è . a i — — à e. i l a a a e r o. }, o e a o o o e a u e, a, a ia tl e e po di onn e tna si aaoalutasse i belgi della sua « équipe ». il/esso in condizioni di poter liberamente fare la sua corsa, Vex-campione del mondo del dilettanti ha dimostrato di non essere indegno della vittoria. Due soli uomini del rimasti in gara meritavano di vincere-. Leducq e Guerra. Vinse quello che poteva disporre di una squadra ai suoi ordini. Due volte la squadra francese agì come un sol uomo per rafforzare prima e difendere selvaggiamente poi la posizione di Leducq: per impedire il ritorno di Guerra nella tappa di Nizza e poi per rimediare i 15 minuti perduti dalla • maglia gialla • nella caduta di Vailoires. Fu in quelle due occasioni éhe si palesò la forza, la coesione e l'equilibrio della squadra azzurra. Per contro la prova data dalla squadra belga fu quanto di meno brillante si prevedeva. Pareva che Demuysère dovesse, con Fontan, tarsi un boccone solo degli avversari appena cominciassero le salite, e vedemmo che almeno quattro nomini II precedettero in. questa graduatoria: Binda. Benoit Faure, A. Magne, Leducq. Lo aspettai sul plano, ma anche qui non si staccò dalla media. E' uno sgobbone che non teme la fatica, capace di tirare per un centinaio di chilometri, ma. gli manca Io scatto, l'Intuito, la personalità insohhma che et vogliono per vincere un Giro di Francia. I suoi compagni di squadra tennero un contegno singolare.' Per un po' 'latitarono' l'impressiorie di disinteressarsi di Demugsère; quando si ricordarono di lui era troppo tardi. Pensandoci tu, mi convinco die essi erano di una classe inferiore a quella dei migliori francesi e del nostro Guer ra. I tanto celebrali Bonduel e Delan nog non Impressionarono mai. Le tre vittorie riportate dai belgi. Cannes. Bordeaux e Uelfort, lo furono tutte per inframetlenze di elementi estro nel: una svista del giudice, di. arrivo il distanziamenlo del vltv.ttore, un tra guardo insufficientemente segnalato. I fanali di coda Le squadre tedésca e spagnuola, non furono mal, come tali, In gara. Come individui si fecero notare tra I. tedeschi Schoen, Tierbach e Buse. Il primo è un arrampicatore di classe, che l'anno venturo farà certamente, buone cose su( Pirenei e sulle Alpi. Degli spagnoli, solo sulle Alpi, brillò un po' Vicenle Trueba. Il signor nesgratige ha detto che Vanno venta ro permetterà una maggiore libertà di. azione per squadre a vantaggio del proprio leader. Indovinato. Ci siano Case' industriali o squadre per Nazlo ni, arriva un. momento che il giuoco collettivo diventa indispensabile ed entra, ili azione. Per questo primo esperimento il creatore del Tour ouet'u cercato di conciliare la. formula che all è cara — corsa dell'individuo tutto solo senza domestici pronti a sacrificarsi, per lui — con quella scaturente dal riconoscimento che egli stesso faceva dello spirito collettivo messo in azione ed in valore dalla, presenza delle squadre nazionali. La formula si è dimostrata buona ma non perfetta. Io sono tra quelli che affermano come l'esperimento sia. riuscito; ma aggiungo le mie riserve sulla riusctta che lo stesso avvenimento avrà l'anno prossimo. Per una. volta, un organismo privato, se pure potente come quello crealo dai signori Desgrange e Goddet, ha potuto mettere in piedi del combattenti di carattere internazionale, mettendo in giuoco il prestigio sportivo di cinque Nazioni ed affidare la disciplina della corsa a tre commissari, del quali siamo costretti a. mettere in dubbio, oltre la buona volontà, anche la competenza. Verri l'ora dalla rivinolta Di fronte all'Importanza grandissima che, il Giro di Francia ha assunto per la competizione tra le sauadre nazionali, quale sarà l'atteggiamento delle Federazioni ciclistiche del. varh Paesi, quando il, giornale organizzatore comìncierà. le. trattative col corridori prescelti per la corsa del. 1931? In questo interrogativo che ne compendia molti altri consiste l'imbarazzo nel quale il creatore e rinnovatore del Giro di Francia verrà a trovarsi tra qualche mese quando le luci del successo ottenuto con questa (ormala Indovinata saranno oscurate dalle dl(flcolta che da più parti si leveranno. Troppi, interessi sono stati urtati e ignorati nel primo esperimento; quelli che ci riguardano si chiamano: amor proprio e dignità dello sport ciclistico italiano, che abbiamo visto un po' trascurati da tutti, salvo che da quell'atleta generoso e leale che da oggi in4.5248117Dd17F17inin13in11L1Min25inOn3inM17371BIS1in4ISGcsLscctergà•=BpntdsGz4CdsVKst1l, mente rappresentano la forza viva e giovane dell'Italia per le vie del mondo, si può anche valutare senza eccessiva preoccupazione lo smacco della, nostra squadra. Se ritorneremo al Giro di Francia certamente et prenderemo una clamorosa rivincita. VITTORIO VARALE. L'ordine di arrivo