La rumorosa apertura in Germania della campagna elettorale

La rumorosa apertura in Germania della campagna elettorale La rumorosa apertura in Germania della campagna elettorale Benino, ti, notte, fei pilo flirt tficòfniflciàtA la canirJ*gna elettorale, almfenò col primo schieraménto dei partiti, i primi n pìlbbtioa,ré rrìAmiKsti figli «lettori so tió 1 dijè tirific.ijmii attori (Mita crisi. *Tie É&fio anche alleili la cui posizione è plii chiàira, è tiófi lian.no quindi (la pé*»fè troppo a lungo le parole sulle hilsACAtlet 6 cioè i social-democratici 8 1 tedesco>nazlanali hugenberghla ni, del quali i primi appaiono parlaAtnelàteriherite oome 1 vincitori in questa Crisi, e i secondi rianno avuto là parie determinante e avanzata dell'àilona ohe, diretta coni™ il Governo, è «fidata a fIndro contro il Rélchst*g, e in gran parte a danno del partito stesso. Tutt'e due questi partiti pubblicano oggi manifesti agli elettori. I proclami de! soclal-demoersilcl • dai tedeioo-miionall 1S proclama social-democratico e Cuale poteva aspettarsi: i sociail-dernoeratlei hanno positroni ciliare e fioco facile, e parole fatte, da dire Agli «lettori; democrazia, o dittatura; liberta, o schiavitù ed orfani amento del popolo, con le tasse e con la disoccupazione; non è il Reirhstag, seóbfrdo U manifesto, che ha fatto fiasco, ma è il Governo Bruning, il cui scopo sarebbe stato l'affa momento del popolo a mezzo delle nuove tasse, s di privare il proletariato delle sue conquiste sociali, insidiando l'Ietltuzlone dell'assicurazione, ed iniziando 1 primi tentativi di un abbassamento delle mercedi. La crisi economica tedesca, secondo il manifesto, non è un effetto nemmeno del plano Young; bensì è solo una conseguenza dell'anarchia capitalistica europea. In definitiva, la parola d'ordine elettorale del manifesto «oclal-democratico è che 11 popolo deve scegliere fra social-democrazia e libertà, da una parte, e dittatura e fame dall'altra Il manifesto hugènbea-ghiano si fon. da tutto sulla parola d'ordine : — a destra — parola d'ordine che deve «Mere l'insegna sotto cui il popolo deve marciare contro il Marxismo Ma il manifesto passa sopra dlsinvol lamente tanta, che combutta col marxismo che il suo firmatario Hugenberg ha tentato di abbattere un Governo, il qua .e aveva tutte le buone intenzioni di ricostruire in base a una politica di destra. Passando dunque sopra ciò, il manifesto epiega in sostanza le ragioni per cui è stato bene uccidere « il Reichstag di Young >, come lo chiama. Il Relchstag cioè che ha reso schiavo tributario il popolo tedesco allo straniero; nonché il Governo dì Bruning, che non ha voluto seguire la polltl'ta consigliata da Hugemberg, che era Quella —come accenna 11 manifesto di non pagare i tributi, o quanto meno di farli pagare, come già Hugenberg aveva proposto alle potenze creditrici, a mezzo di una decima posta sulle loro importazioni. Altri partiti non hanno ancora pubblicato manifesti: le parole di coloro che devono dire al popolo « pagare », sia tasse che tributi, sono un poco più difficili. Ma più che i manifesti, importano oggi le trattative fra i vari gruppi residuati dallo sfasciamento del tedesco-nazionali, che, come già abbiamo fatto notare, è il risultato più importante di questa crisi. Le possibilità sono molte: prime le trattative, che alcuni giornali annuncia no già in corso, fra il gruppo Hugenberg e il gruppo di estrema destra nazional-socialista di Hitler. Eviden¬ nnisspcfmnsgpquual latiareuo, senza impor- ì e proprio con 1 aiuto e ini_ temente Hugenberg.~se"non vuole'rio~liticamente morire, non potendo plùrivolgersi verso la sua sinistra, da dove gli aderenti lo abbandonano, ai deve rivolgere verso la destra; ma più • destra trova Hitler. Le difficolta di questo avvicinamento non sono poche; a prima di tutto vi è la differenza del programma economico fra i due. Ma vi è poi la difficoltà del comando: chi deve comandare? Hugenberg 0 Hitler? Se la convenienza di un accordo è relativamente chiara per Hugenberg, il quale dalle elezioni ha tutta la probabilità di uscire con le ossa rotte, non lo è altrettanto chiara per Hitler, ebe invece, a giudicare dai risultati delle ultime elezioni parziali, ha tutte le possibilità di riuscire dalle elezioni ricco di nuovi successi, accresciuti proprio a spese dei seguaci di Hugenberg. In tutti i casi, non di unione vera e propria si potrà trattare; ma solo di tattica elettorale, che i due partiti ebbero del resto già comune in occasione della battaglia pel plebiscito. Ma nulla vi è finora. La Stampa tedesco-nazionale anzi, questa sera, smentisce la notìzia corsa delle trattative. La « nuova distra » Più importante è i) movimento cominciato, di formazione della cosiddetta « nuova destra >, che dovrebbe risultare dai gruppi figliati dai teae seo-nazionali. Questi gruppi sono: i popolari conservatori condotti da Treviranus; i cristiano-sociali; i contadini cristiano-sociali, e quelli della• lega dei contadini «, condotta da Schiele, — gruppi questi differenziatisi nelle precedenti crisi del partito, — e Infine l'ala di Westarp, uscita ora. La tendenza massima sarebbe di costituire una grande destra, non solo a Scopo elettorale, ma di continuare nell'azione parlamentare ulteriore, per equilibrare nella vita politica del paese il marxismo. L'esigenza primaria sella vita parlamentare tedesca della costituzione di tale destra è rìcono soluta un po' dappertutto. La Deut sche Aiigemcinc Zeiiung, di destra cosi dice: ■ Noi speriamo e auguriamo che il eonte Westarp non si farà mettere ii bastone fra le ruote, e saprà imporsi, per realizzare il fine da tutti ricono Spiuto come necessario: dal rottami del partito deve nascere il grande partito di destra, dispósto a collaborare positivamente con lo Stato, 11 che è indispensabile per equilibrare la politica del paese >. Il Boersen Curter, democratici» Simo: «La creazione di un partito conservatore, che nella Repubblica non ha zine sostenne anelli; Stresetnnnn. per contrapporsi alla potenza della social' democrazia ». Ma lu formazione di tale destra Incontra non pache difficoltà. Finora non c'e nnll'ailro elio la tendenza. Vi sono troppi capi: Travirarius, Solitelo. Westarp, e altri ancora: quale di essi deve nvere il Sopravvento? 11 conte westarp si è fatto apostolo della necessità di itftn destra collaborazionista, ad ha trinili» probabilità, oosl ionie avrebbe anche le finalità di elasticità, riconosciutegli da tutti, per esserne il capo. Ma la condizione che pone é che 1 gruppi, pur avendo una certa autonomia, si adattino a non fare della politica indipendente. Non minori probabilità avrebbe Schise, non meno di Westarp collaborazionista, come ha dimostrato andando al governo con Bruning, e capo della potente «lega dei contadini», alla quale altre organizzazioni agrarie si unirebbero. La « lena dei contadini » intanto, convocata per deliberare, In una prima deliberazione ha energicamente stigmatizzato la condotta dei tedesco-nazionali di Hugenberg e del nazional-socialisti, come rovinosa I una vera politica di destra e al paese. Dal seno de) partito di Hugenberg intanto continua l'esodo; un altro importante membro è uscito oggi: il generale Lettow-Vorbock, già governatore dell'Affrica Orientale, 11 quale esce dal partito condannando la politica di Hugenberg. 0. P. minora imnnrtan»-» ili nuintn non ne- ™re„ lmportWf '" qu^nt0 non "e Quabbia avuto ncirimpero. è necessaria, |lasoi nesi imcabiceLuliuotagudofivabidiil HMlocuter.ivast31lirechseinracomF

Persone citate: Bruning, Hitler, Schiele

Luoghi citati: Germania