Hindenburg trionfalmente accolto nella Renania liberata

Hindenburg trionfalmente accolto nella Renania liberata Hindenburg trionfalmente accolto nella Renania liberata Le commosse dimostrazioni al passaggio del Reno Folla delirante a Spira: « Deutschland ueber alles» e campane a stormo - Il ricevimento e i discorsi al Palazzo di Città - Salutate a fronte alta la liberazione (Ua,i. nostro inviaioj=^ Spira, 19 notte. Spira è stala la prma città della Renania liberata visitata dal Presidente Hindenburg, e l'accoglienza che i suoi abitanti hanno latto stamane al Maresciallo Presidente, è'tstata delirante, e nello stesso tempo piena di dignità e di profonda significazione. Il Presidente è giunto alla stazione di Spira con l'espresso di Berlino delle 9,40, con un notevole ritardo sull'orario; ma fino dalle 9 un megafono gigante aveva dato al pubblico immenso, che gremiva la piaza, la spiegazione del ritardo. Il treno presidenziale quando era arrivato in prossimità del grandioso ponte sul Reno, e precisamente a Gemerschein, piccolo villaggio che sembra abbia molto sofferto della occupazione francese, aveva rallentato, poi si era fermato. All'estremità del ponte si trovava il borgomastro dì Spira con alcune personalità che aveva tenuto ad accogliere il Presidente sulla sponda del fiume sacro per la Germania. Hindenburg accolse nella sua vettura le auto rità. Il treno si rimise quindi lentamente in molo. Jl ponte era tutto pavesalo di bandiere repubblicane e di archi di alloro e dì quercia; che legnavano al treno presidenziale quasi una via trionfale. Il treno cam minava lentamente, quasi a passo d'uomo. Sotto, il fiume ora popolato di imbarcazioni di ogni genere, rigurgitanti di persone, che agitavano bandiere e lanciavano grida di gioia: Viva la Renania! Viva Ilin denburgl Preoccupazioni ingiustificate La gente ammessa sotto la tettoia della stazione non superava le trecento persone. La polizia di Spira aveva preso severe misure d'ordine pubblico. Il, recente scioglimento del Reichstag aveva, non sappiamo se a ragione o a torto, fatto nascere seri timori nelle autorità, per manifestazioni che potessero venire sia da parte dell'estrema destra che dell'estrema sinistra. Ieri infatti, in alcune città della Renania ed anche a Spira, avevano avuto luogo riunioni per organizzare l'astensione dei socialisti dai festeggiamenti in occa sione della visita presidenziale. In uno di questi comizi anzi era stalo presentato un ordine del giorno, con il quale si invitavano il borgoma stro e il Consiglio socialista ad astenersi assolutamente da ogni cerimonia. D'altra parte, certi gruppi avanzali degli hitleriani avevano dichiaralo il proposito di approfittare delle feste della liberazione per abbandonarsi a manifestazioni clamorose, grida d'abbasso e fischi. Il Marescial 10 Hindenburg sarebbe stalo dunque fischiato, come fu fischiato, nel 1876, nelle regioni francesi liberale, il Maresciallo Presidente Mac Màhon? Non è accaduto nulla di tutto ciò; anche se in piccoli villaggi, come a Schiffersladt, l'accoglienza al Presidente sia parsa improntata ad una certa austerità, che poteva anche essere scambiata per freddezza; ma se scmbravu stonare con la letizia del momento, era d'altronde perfettamente consona con il carattere freddo e. riservalo di questa gente. A Spira però l'accoglienza, come ho detto, e stata grandiosa. Ma, per ritrovare l'ordine della cronaca, giova rifarsi dall'inizio del viaggio presidenziale, e accennare alle prime tappe di esso. Il Presidente partiva dunque ieri sera, alle 20,10, da Berlino, accompagnato dal Ministro degli Esteri, Curtius, dal segretario della Presidenza, dott. Meissner, e dal figlio, lenente colonnello. E arrivava stamane, di buon'ora, a Bruchsal, prima stazione del Baden, dove numerosa folla era ad attenderlo, con a capo il Presidente dello Stato badense Schmitt, che lo ha salutato a nome di tutta la popolazione, esprimendo 11 voto popolare che lo spirito di nore unione interna, a cui deve corrispondere all'Estero lo spirilo di intesa, proceda avanti, tenendo conto dell'onore e dello spirito nazionale tedesco. uXJna libertà contro Volta concluso — il popolo tedesco la respingerebbe». Ha parlato poi anche il borgomastro. E il Presidente ha risposto con poche parole. Indi, accompagnato dal Presidente di Stato, ha proseguito sempre in treno, salutato dalla folla al canto dell'inno nazionale. L'arrivo a Spira Subito dopo il treno toccava la stazione di Gemerschein; e passava, come ho già detto, il ponte sul Reno, entrando nel Palatinato. Ora, le stazioni che il treno presidenziale attraversa sono tutte adorne di fronde di abete e di quercia; schiere di centinaia di bambini e bambine rompono il colore austero delle uniformi delle autorità e frammischiano alle musiche i loro canti argentini, mentre le campane di tutte le chiese suonano a stormo. Ed ecco Spira. Avvicinandosi l'ora dell'arrivo, nella stazione sono raccolti i rappresentanti indistintamente, di tutti i parliti, naturalmente fatta eccezione dei comunisti. Quando arriva il treno presidenziale, — Nessuno sulla banditila —, si sgola a gridare il capostazione; e gli agenli tentano fare eseguire l'ordine Ma il pubblico si accalca e preme impaziente. Il vagone die porla il Presidente è l'ultimo del treno. Ap pena questo si arresta, Hindenburg appare nel vano dello sportello aperto. E' in tight e cilindro: alto, robusto, col volto quadrato, il vecchio Maresciallo contempla per un istante la folla plaudente. Il suo voi lo, solitamente impassibile, appare sottilmente velato di malinconia, una malinconia dolce e profonda; e ne' suoi occhi, freddi solitamente e imperiosi, è un riflesso d'intima commozione. La musica intona il Deutschland ueber alles. Appena finito l'inno, Hindenburg balza agilmente a terra, e stringe la mano alle autorità -e al primo ministro bavarese, dottor Held, e al ministro degli Interni, Stuezzel; mentre la folla non cessa di reiterare i suoi evviva. Held pronunzia un breve discorso di saluto; ma la sua voce è sopraffatta dagli interminabili applausi della folla, la quale, rotti i cordoni degli agenti, si serra e s'accalca intorno al Presidente. Alla chiesa protestante e al duomo Nell'atrio della stazione attendono le automobili. Hindenburg prende posto alla destra dèi borgomastro di Spira; mentre Curtius ed Held salgono in una seconda macchina. La marcia del corteo presidenziale è estremamente lenta. Folla enorme attendeva da opc l'arrivo del Presidente, non solo nella piazza della stazione, ma lungo tutte le strade, fino al Palazzo di città. Da tutte le finestre, festosamente imbandierale, si pigiavano dozzine di persone; e limita gente si era arrampicata perfino sui tetti. Le campane della città suonano a distesa. U Presidente si reca subito alla diiesa ••della Preleslazione» per salutare la comunità protestante. Dopo questa cerimonia, attraverso la Maxi■nulianatrasse, fra due immense spalliere di popolo, si reca all'antichissimo duomo cattolico che contiene le auliche tombe imperiali. E' ad attenderlo al portone del duomo tutto il clero in pompa magna con alla testa il vescovo che saluta il Presidente con parole benedicenti, alle quali il Capo dello Stalo risponde ringraziando. Si svolge quindi la visita alle tombe imperiali. Uscendo dal duomo, il Presidente saluta con strette di mano una serie, di deputazioni che Io attendevano fuori, fra cui anche una rappresentanza degli « elmi (l'acciaio ». Oliando il corteo appare sulla piazza del Municipio ù salutato du squilli di tromba. Un grido immane si leva; migliaia e migliaia di mani, fazzoletti, cappelli si agitano nella chiara luce di estale che inonda Va piazza. E' uno spettacolo meraviglioso, commovente, travolgente. Nella piazza sono schierati i bambini delle scuole, che sventolano mille e mille bandierine. Il clamore si alza sempre più vasto; mentre dai quattro lati della piazza quattro musiche suonano l'inno nazionale tedesco. Il Presidente Hindcnhurg è condotto al primo piano del Palazzo di Città, per lo scalone d'onore, per il quale sono schierate, in doppia fila, ragazze vestite di bianco. Hindenburg entra nel salone dei consiglieri, dove il dottor Held gli porge il saluto della popolazione della Renania e del Palatinato, esprimendo la grande gioia della popolazione per la suj visita, e celebrando la setolare volontà dei palatoli di rima .em tedeschi, malgrado che la luto terra sia sempre stala, per disposinone del destino, teatro di guerre e primo passo inevitabile di ogni invasione straniera, cosicché il patriottismo e il nazionalismo di queste popolazioni è doppiamente collaudilo dalla storiu. A Held risponde il Presidente cominciando con l'esprimere il suo grato animo per l'entusiastica accoglienza; indi cosi cotiUnuti: «'Mi è, di spivialissima soddisfazione il potere oiiui essere tra voi per tasteggiare insieme Ja riacquistata libertà del Paliitiiiato. Voi palatini, come tutti i tee'.sdii, avete veramente diritto di salutare a fronte alta, dopo i lunghi ,- oscuri anni dell'occupazione straniera, i giorni della libertà. Specialmente grave e dura è -^■n ],a P''t'-Siu,u> dell'occupazione sul Palatinato, e specialmente attive sono state qui li; tendenze dei pessimi elementi che tentavano la separazione del territorio tedesco e offendevano, in pieno accecamento morale, la stintila della patria. Con dignità e fermezza e con fedeltà non inai smentita, cuti coraggio indefettibile, la popola/ione del Palatinato ha difeso di fronte a tutti questi pericoli, il suo gcritianesimo. In accordo unanime di tutti gli strati e di tutti i ceti della popolazione, attraverso il lungo periodo delle sofferenze, il Palatinato ha salvato alla libertà la bandiera del Reich insieme con la sua bandiera paesana. Il sentimento dell'unione nella terra dei padri, 1 amore per la patria e l'appartenenza alla nazione tedesca vi hanno reso capaci di resistere alla violenza e alla tentazione straniera, annullando gli attentati orditi contro il p-iese tedesco, opponendo loro il ^raggio e la volontà di restar liberi, l'omini e donne, con cuore commosso, io ringrazio per questo irremovibile sentimento di libertà e capacità di sofferenza ». «Viva la Germania amatissima! » Il Presidente quindi rivolge parole di ringraziamento alle rappresentanze delle citlà e. delle regioni dove non può recarsi, come a Kchl e alla regione di Hanau. Indi continua: •• Con animo rattristato, chiniamo il capo al ricordo di tutti coloro che per la patria e per la liberta hanno dato la vita: con orgoglio salutiamo i molti clic mal-rado le prigioni e gli esilii dalle case e dalla patria hanno saputo mantenere la fedeltà al dovere giuralo: a tutti coloro che per lutti i secoli avvenire hanno dato l'esempio di virile germanesinio, a tutti questi vada la grafita dine della Germania. 11 loro esempio deve ammonirci di porre l'altissimo bene della patria al di sopra di tutti gli interessi e di tutte le opinioni personali c particolari, e di unire tutto ciò che può separarci col cemento della fede patria. Promettiamo di servire a questo fine gridando: Viva la Germania amatis sima ». Le parole del Presidente sono state rincollate con religiosa commozione da tutti gli astanti. Indi Hindenburg, acclamalo dalla folla, si presenta al balcone dove ad alla voce rivolge alla folla poche parole di saluto. « Vi pi-euro tutti — egli dice — di non dimenticare mai il supremo dovere di attaccamento alla patria e ! u "presidente si di porre la patria al di sopra di tutte le divisioni del giorno. Cosi solamente potremo procedere avanti e in alto ». Ritornato il Presidente nella grande .sala del Consiglio, prende la parola il Ministro degli Esteri Curtius, portami" il saluto del Governo del Reich • celebrando anch'egli la condotta esemplare, della popolazione del Palatinato; e rivolge quindi un saluto al defunto ministro Stresemann, che con lo sguardo lungimirante ha combattuto per la 'libertà dei territori occupati fino all'esaurimento estremo delle sue forze. Indi il Ministro prosegue testualmente cosi : a Non siamo ancora alla fine di questa via; uno sguardo alla Saar, che ancora non ha potuto essere liberata, adombra di tristezza la nostra gioia di oggi. Indefessa, la popolazione conferma la sua fedeltà al germariesicno e al Reich ed è perciò che possiamo con tutta tranquillità attendere la liberazione per l'anno 1935. Non voglio tuttavia abbando, nare la speranza" di potere arrivare anche prima ad una soluzione ». A Magonza Terminata la cerimonia, dopo essersi brevemente ristorato, il Presidente riparte in automobile da Spira per arrivare alle 14,30 a Neustadt, dove ancora si ripetono le accoglienze, i discorsi, gli evviva della folla. Anche qui, al discorso del borUiomastro e agli omaggi ricevuti, il Presidente risponde brevissimamente ringraziando. Egli prosegue quindi per Durkheim da per tutto aspettato e accolto da immense masse di folla accorsa dalle campagne e dalle ciltà a spargere fiori sulla sua via. Dopo una sosta a Ludwigshafen, il Presidente si è quindi imbarcato su un piroscafo sul Beno, partendo per Magonza, dove arriva alle ore ventilila. „ , „__. PAOLO ZAPPA.