Il Principe Umberto a Ceres per l'inaugurazione del Campo sportivo

Il Principe Umberto a Ceres per l'inaugurazione del Campo sportivo Il Principe Umberto a Ceres per l'inaugurazione del Campo sportivo i i Accoglienze trionfali di valligiani e sfilata di pittoreschi costumi Da molto tempo Cores attendeva che gli venisse concesso l'onore di una visita del Principe di Piemonte. Troppe volte, infatti, la macchina, di Sua Altezza era passata, diretta verso l'alta valle della Stura, tanto veloce, che i buoni valligiani non avevano fatto roppure in tempo ad affacciarsi alle nnestre, che anebe l'ultima nube di polvere si era dissipata alla svolta della strada. Così, Ceres. che non può offrire l'attrazione invernale degli smaglianti campi di neve, ha accolto il Principe Umberto ora. quando le sue case spiccano tra il profondo verde dei castagneti rigogliosi come corolle bianche e rosse in una superba corbeille. La folla e le bandiere Anche senza l'annunzio dei preparativi, che pure hanno occupato per tutta una settimana il podestà ed i suoi collaboratori, la notizia della prossima augusta visita s'era sparsa in un baleno per tutta la vallata, giungendo Ano agli ultimi casolari, tino al più alto e romito albergo. Per 1 ampia valle, in basso fino a Clrlè. in alto fino al Pian della Mussa, era corsa la parola d'ordine: domenica tutti a Ceres. Così la citiadina abbarbicata sotto lo strapiombo di Rocca Santa Cristina, ha visto ieri decupli- caia la popolazione, le sue vie hanno offerto per breve ora un aspetto congestionato da far invidia a qualsiasi grande città. E siccome la gioia per il lieto avvenimento ira molta e le finestre a Ceres non sono troppe, così per ogni finestra, per ogni balcone, v'era non una bandiera, ma un intero trofeo di tricolori. Purtroppo alla festa è mancato il sorriso del sode, anzi le nubi che per tutto il giorno erano andate ondeggiando sulle ali degli opposti venti di Val Grande e di Val d'Ala, hanno giocato alla fine un brutto scherzo, regalando una spruzzata d'acqua, nè richiesta nè prevista dal programma. Fortunatamente chi vive, sia pure soltanto villeggiando in montagna, non è mai colto alla sprovvista, tanto che è bastata una breve corsa alle rispettive abitazioni e tutti, pubblico ed invitati hanno avuto di che ripararsi dall'acqua, la quale, naturalmente appena gli ombrelli aperti ebbero trasformala la piazza, in fungaia, ha cessato di cadere. La parte ufficiale della cerimonia era rappresentata dalla inaugurazione del campo sportivo del Littorio, intitolato alla memoria di Spartaco Poma, giovane flg'io dell'alpestre Ceres. accorso volontario in difesa della Patria e morto eroicamente combattendo. Quello di possedere un campo sportivo era per Ceres un desiderio grande, quasi Erande come le difficoltà che ostacolavano la realizzazione del progetto, che infatti tra quesli greppi non è facile anclje solo immaginare un ap pezzamento di terreno piano. Con molta buona volontà, finalmente l'a rea venne trovata, non del tutto pia na, ma, aggiungendo da una parte la terra scavata dall'altra. Analmente, dopo un anno di lavoro il « piano • era Tealta. Ora i baldi giovanotti di Ceres hanno 11.luogo per dedicarsi.al football, che ha avuto quassù propagandisti di primissimo ordine: nìen temeno che i campioni del «Torino» e della «Juventus», i quali, come è noto, amano venire a trascorrere qui. lontano dalla città afos i giorni che precedono le gare più importanti, mctsjcrlpLa partita inaugurale Alle 15,45 l'automobile di Sua Altezza si arresta sul sagrato della parrocchia ed il Principe riceve il festoso benvenuto della gran folla ivi adu nata, la quale lo acclama con prolun gat-i battimani e grida di evviva. Incontro all'augusto ospite si fanno il Podestà di Ceres, Gianbattista Bian co, il senatore Cian e la signora Bro glia, rispettivamente padrino e madrina de! campo che si sta per inaugurare. S. E. De Maio. Procuratore generale de! Re, il generale Rostagno, il notaio Poma, padre dello Spartaco Poma, il colonnello Rossi, l'avv. Maccari in rappresentanza del Podestà di Torino, l'ispettore federale Becchio in rappresentanza del segretario federale Bianchì Mina, l'ing. Alberto Clan, il parroco di Ceres cav. don Filipello, e molte altre personalità. Alcuni bimb presentano in omaggio superbi mazz di fiori, altri fiori sono offerti dalle ragazze del paese, che per l'occasione hanno tratto dai vetusti cofani i serici e policromi costumi delle loro nònne La banda locale — cappello alpino con « lunga penna nera » — suona la marcia reale, mentre il Principe e le Au torità si avviano alla tribuna d'onore Qui il Podestà legge un breve indi rizzo di saluto al Principe, ringrazian dolo dell'onore fatto con la sua au gusta visita e ricordando che nel nome di un giovane eroe caduto per la Patria, la gioventù di Ceres tempera lo spirito ed il corpo ad ogni cimento, per la grandezza d'Italia e per le fortune di Casa Savoia. Il grido di « Viva Savoia » ripettito a gran voce da tutti i presenti, accoglie le ultime parole del Podestà. Il parroco impar lisce la benedizione al campo e quin di ha inizio la partita Inaugurale. Sono in campo la squadra di Lanzo ed i « Balon Bovs » . di Torino, campioni d'Italia della loro categoria. Arbitro della cara è il giocatore Vez zani del «Torino F. C. », da poco rimessosi dai noti infortuni di gioco; anche a lui vanno gli applausi del pubblico, mentre il Prìncipe, che lo ha riconosciuto, si informa dai pre senti delle sue condizioni di salute Al Convento di San Vincenzo Poco prima della fine del primo tempo il Principe seguito dalle Autorità si reca alla Chiesa Parrocchiale -- • ,-— -7.- h-.-Ji,^,, 12°»S^\e"* W,™l?nn.a è accÒmoa I eucaristica; la lunzione e accompa^ enata dalla pregevole esecuzione del « Tantum. Ergo ». cantato dalle Gio |vani italiane. Dalla Chiesa, sempre id i."— j —«.t—■ ,,-jrz zsaY.B.nti" n fra due fìtte ah di .popolo festante, 1-1 1 principe 6i djrige al vicino Convento vento è un'ampia costruzione situata sopra un poggio a picco sulla straqr provinciale ed allietata, verso il muti da un profumato giardino. Qui 1 buone suore hanno creata 'ina vera oasi di pace. In questo solitario e romantico ritiro, esse vengono, di tanto in tanto, a chiedere alla salubre aria dei monti, nuova lena per la diuturna missione di carità cristiana e sociale A pian terreno esse radunano ancir 1 più piccini dell'Asilo d'infanzia; 1 garrule voci dei bimbi che salgono fino alle cellette dei piani superiori non disturbano le convalescenti, tantt sono simili al cinguettio degli uccell del bosco. A ricevere il Principe eri presente la Superiora Provinciale del l'Ordine, circondata dalle suore della casa; dopo che essa ebbe rivolto a' Principe il saluto ed il fervido nngra zlamento di tutte le consorelle per la auiru«ta visita dna Diocolini di pochi àn^hanno eSDresso con somma gra-Stólp Cini» d'i initi 1 bimbi di CeresJ&t te«S2faJS»n« vlinMnn » per «aver vis .o il Plinclpe ». Sua Altezza ha poi voluto visitareil convento e recare il conforto della propria parola ad alcune suore daanni immobilizzate da terribili mali contratti nell'adempimento della mls- sione ospitaliere. La commozione di tutti i presenti' è stata grande e parecchi occhi erano lucidi di lacrime, quando una suora ancor giovane, da molti anni costretta a letto dal male, parve dimenticare il proprio dolore, tutta compresa dalla gioia e dalla riconoscenza verso l'Augusto e pio Visitatore. Un'« ambasciata » al Principe Nuovo corteo tra l'esultanza del popolo. Ano alla piazzetta dove si erge l'antichissimo campanile, ultimo vestigio della primitiva chiesa e del vecchio paese scomparso. I rintocchi festosi che salutano il Principe, sperdendosi lontano tra le verdi balze della vallata, sono lanciati dalla campana che gli abitanti di Ceres hanno dedi-cato ai loro Caduti, fondendola con il bronzo di cannoni tolti al nemico. Il Principe sosta per qualche minutoinnanzi al ben monumento e quindi prosegue fino alla vicina Villa Broglia, dove viene offerto un suntuoso rinfresco. Terminato il ricevimento, il Principe sta per uscire e mentre si sofferma un attimo a contemplare il superbo spettacolo offerto dalla folla che gremiva la piazza, il Podestà, lo avvicina e gli comunica un'ambasciata ri- bevuta poco prima. 11 Principe sorride ed annuisce con un cenno del capo Le ragazze di Ceres. con i loro sgargianti costumi — delle quali il Podestà era stato ambasciatore — si avvicinano, sì serrano pigiandosi attorno al Principe per la fotografìa, quella che ognuna conserverà carissima a ricordo d'un giorno lontano di gioia e di una età felice. Poi lentamente, fendendo a malapena la folla, l'automobile dalla quale il Principe continua a salutare orridendo, raggiunge la strada proviniale e s'allontana, mentre 1 rintocchi della campana dei Caduti punteggiano 'ultimo fragoroso applauso di Ceres festante.