La grandiosa bonifica della bassa reggiano-modenese inaugurata dal Ministro Acerbo dinanzi a una folla commossa e esultante

La grandiosa bonifica della bassa reggiano-modenese inaugurata dal Ministro Acerbo dinanzi a una folla commossa e esultante La grandiosa bonifica della bassa reggiano-modenese inaugurata dal Ministro Acerbo dinanzi a una folla commossa e esultante « Una pietra miliare nel cammino ascendente della nuova civiltà italiana » Lo sforzo poderoso di trenta secoli completato dal Fascismo - 55 mila ettari di terreno fertilizzati o a Reggio Emilia, 21 mattino. Le imponenti opere irrigue di Boretto. che rappresentano una delie più ardue vittorie del lavoro e dell'ingegno umano contro gli elementi avversi della stessa natura, hanno avuto ieri la loro solenne austera consacrazione con una cerimonia prettamente fascista. Il Fascismo reggiano, quadrato e disciplinato, ha riaffermato anche in quest'opera grandiosa di pace la jsua fede ardente nei sicuri destini della Patria. Le autorità» L'ampio piazzale della stazione ferroviaria fin dalle prime ore del mattiino era letteralmeme gremito di una folla imponente, in attesa dei rappresentanti del Governo, per porgere agli ospiti illustri il suo primo vibrante saluto. Verso le ore 7 sono giunti, prò-, venienti da Roma, S. E. il barone [Giacomo Acerbo, Ministro dell'Agricoltura e Foreste, S. E. Araldo Di Crollalanza, Ministro dei Lavori Pubblici, S. E. Arrigo Serpieri, Sottosegretario per la bonifica integrale, gii onorevoli Simonetta e Fausto Bianchi, rispettivamente rappresentanti del Senato e della Camera dei Deputati, l'on. Landò Ferretti, capo dell'Utìlcio Stampa de) Capo del Governo, il dott. Klinger, in rappresentanza della Direzione del Partito. A Reggio Emilia era già giunto ieri il cav. di Gran Croce Arnaldo Mussolini. A ricevere gli illustri ospiti erano alla stazione S. E. il Prefetto Miran . , da' 1 deputati Fabrizi. Giordani e Muz JP-rinl. Segretario federale capitano ! Franco Fontanili, il sen. Nat-ale PramÌP°"n^ presidente del Consorzio per l-a.bonifica Parinigian'a-MORlia, il colu niissario prefettizio ai Comune Vitelli, !'' console Zani!, comandante della 79.a Legione Cispadana, il colonnello Carlino, comandante la Legionp de! Carabinieri, i coma.nria.nti dei Reggimenti e dei Distreni del presidio, nonché larghe rappresentanze politiche e sindacali con labari e gagliardetti. Nella mattinata sono giunti inoltre il sen. Borsalino, S. E." Peglion, il generale Modena, comandante della Divisione ili Verona, 11 console Temistocle Testa. Segretario federale di Modena, il rag. Gattamorta, in rappresentanza del la Confederazione degli agricoltori, S. E. Volpe, segretario dell'Accademia d'Italia, il prol. Mubilleail, dell'Istituto Scientifico francese, nonché numerosi rappresentanti della stampa. L'arrivo dei membri del Governo é stato salutato da una. entusiastica dimostrazione da parte dell'immensa l'olia che gremiva il piazzale della stazione. Intanto un treno speciale trasportante parecchie migliaia di persone partiva per Boretto, ove già una folla imponente proveniente dai comuni della Bassa reggiana, mantovana e modenese si era. radunata. Dopo aver partecipato ad una colazione iti casa del sen. Pnimpolini, le alte autorità hanno proseguito per Moretto, festosamente acclamate a.l loro passaggio nei maggiori centri di Cadelbosco di Sopra, Castelnuovo di Sotto e Poviglio, tutti ammantati del tricolore e festanti. Si calcola che a Boretto per assistere alla cerimonia siano convenute circa 10 mila persone. Enormi tribune erano state erede, ma esse erano ineaimci di contenere la folla imponente di rappresentanze e pubblico. L'arrivo del membri del Governo viene salutato da colpi a salve e dal suono delle campane, mentre entusiastiche acclamazioni si levano ovunque inneggianti ni Re. al Duce, al Fascismo, agli ospiti illustri. Si é proceduto quindi alla cerimonia inaugurale della grandiosa opera di irrigazione. Tali opere utilizzano le acque dei Po che passa quasi in margine ni comprensorio di bonifica Parmigiana-Moglia. L'opera'ciclopica Le acque derivate vengono immesse in un canale di nuova inalveazione con pendenza da nord a sud sino a raggiungere il fascio di cavi della bonifica Beiitivoglio: da questi l'acqua viene convogliala nei cavo fiume Parmigiona-Moglla. L'inizio dei lavori di derivazione ebbe luogo nel gennaio 1929. La parte del comprensorio dominata da vari canali, è servita, a, gravità essendo 1 terreni di questa zona tutti inferiori alla quota 2\i-M, alla qunln si compie la derivazione. L'acqua derivata servirà ad irrigare oltreché il territorio della Parmìgianu-Moglia. di ettari 71,600, anche lineilo della vicina bonifica Beiitivoglio, di ir.000 ettari. Si presume che !a irrigazione debba effettuarsi su di un terzo circa degli ettari denominati e cioè su 30 mila. Mons. Eduardo Brettoni, vescovo principe della Diocesi, prima di impartire la rituale benedizione, ha pronunciato commoventi parole inneggianti ni prodigio dell'umano lavoro, «il He, al Dure, all'Italia. Ha poi parlato il sen. Pi-anipolini, presidente del Consorzio di bonifica Parmigiana-Mogliu, ideatore ed artefice della grandiosa opera, il quale dopo aver rivol- dpcezd , [presentanti del due rami del Parla to un devoto saluto ai rappresentanti del Governo, ha illustrato i lavori, elogiando il direttore generale ing. Pacini ed ha concluso inneggiando alla Maestà del Re ed al Duce magnifico. Il discorso del Ministro Il Ministro Acerbo ha' quindi pronunciato il seguente discorso: « Debbo esprimere a S. E. il Capo del Governo la mia profonda gratitudine per avermi delegalo a presenziare l'inaugurazione di questo impianto irriguo, che è tra i più grandiosi d'Europa ed unico nel suo genere, inaugurazione che assume solennità speciale per la presenza del camerata DI Crollalanza, Ministro per i Lavori Pubblici, sotto la cui competenza l'opera si iniziò, e del camerata Serpieri, Sottosegretario olla Bonifica integrale, e per l'intervento dei rap- mento e del Partito. ■ Per riscattare e valorizzare questa terra, le stirpi italiche da quasi tre millenni profondono le propria intelligenza ed il proprio lavoro con una lotta tenace che accompagna tutta la evoluzione della nostra storia civile. Dai remoti umbri, agli etruschi, ai romani, dalle ardue e sapienti costruzioni, al Benedettini, alle Signori» dei Br-ruivoglio, dei Gonzaga e degli Estensi, al genio di Napoleone, tutte le civiltà che si sono qui succedute hanno dato opera per riscattare e valorizzare questo territorio, innalzando argini, scavando canali, prosciugando e rendendo fertili ìe paludi, creando-negli ultimi secoli una scienza Idraulici e una dottrina delle acque che dovevano servire di ammaestramento e di modello a tutto il mondo. « Oggi il Fascismo, riprendendo la più nobile rielle tradizioni italiche, completa lo sforzo poderoso di tanti secoli, con un'opera originale nella concezione ed audace nella esecuzione, resa possibile dalla grande riforma attuata, con le leggi fasciste sulle bonifiche idrauliche, opera che, aprendo una nuova fase di produttività e di benessere in questa bassa pianura reggiona-roodenese, segna una pietra miliare nel cammino ascendente della nuova civilui italiana. » Non posso in questa solenne circo, Stanza non esprimere tutta la mia compiacenza per le forme con cui si è svolta, in breve volgere di anni, la attività bonlflnstrice di questo Consorzio, clie deve costituire esempio e mònito nell'Italia rinnovata. Superate col concorso e l'appoggio dplio Stato '•• difficoltà iniziali per la costituzione ilei Consorzio di Parmiglana-Moglia, instaurata l'amministrazione consortile, parve che ciascuno sentisse e comprendesse che solo la concordia avrebbe potuto assicurare il successo di intraprese come queste, che esigono un costante sforzo, un'assoluta continuità di propositi, una nini smeniita volontà di sacrificio. Sono lieto di ricordare che, dall'approvazione dello statuto ad oggi, sono tredici anni, non è giunta ai Ministero una voce sola di ostilità o di dissenso, e che nessun personalismo, come nessuna insoddisfatta ambizione, hanno cercato il trionfo attraverso le parzialità della critica. Sulla fronte della vostra serie consorziale, donde si governa oggi un territorio di 80 mila ettari, penso che potreste incidere, con sicura consapevolezza, il motto « concordia ». Ed è slata tale disciplinata concordia civile quella, che ha permesso di dare l'esempio di celerità oculata e di costan za, nella esecuzione della vostra Impresa. In un decennio, dal 1920 ad oggi, avete compiuto od assunto per oltre 2S0 milioni di opere, una media annuale di più di 28 milioni di lavori superando tutte le difficoltà del finan zi-amento, in condizioni di turbato mercato monetario, affrontando problemi tecnici immani, la cui soluzio ne sarà un vanto per la tecnica del nostro paese. Ma, soprattutto, lo vo glio ricordare ia chiara visione del problema della bonifica, che è merito vnsiro di avere avuto, anche quando si annunziava appena, nella pratica e nella legislazione, il concetto della integralità « La risoluzione de. problema idraulico fu impostata con tutta la necessaria grandiosità di mezzi: 1300 chilo metri ili canali, «Ine impianti idrovori mossi dalla t'orza di 10.000 HP capaci di sollevare oltre -10.000 litri al secoli, do. Ma accanto all'opera di difesa idraulica si svolse quella rivolta a preparare il nuovo ordinamento produttivo. Si aprirono e si progettarono per 120 chilometri di strade, si creò, con l'impianto idroelettrico del Dolo, una potenza di 60.000 HP, che dovrà essere largamente destinata alla lavorazione agricola, s: concepì e si attuò in due soli anni, con questa derivazione del Po, che oggi inauguriamo, un piano irriguo che investe tre quarti dell'intero comprensorio. Frattanto vanno sorgendo le case (so che ne avete costruite olire unii) e la vasta pianura che dicci anni fa, dal sommo dell'argine Paiinigiana-Moglia, appariva ricopc-ria di canneti e disseminata di acquitrini, è oggi un cantiere fervoroso di opere, dove si prepara più larga inesse di prodotti e dove all'avventizio, fino a ieri randagio, si offre il tranquillo ricetto e la consolante continuità del lavoro. « Questa coordinata armonia di opere è il segno che non avete mai perduto di vista la mèta da conseguire, ed avete compreso chi solo la chiara nozione integrale del nuovo ordinamento produttivo che si \uole attuare permette di bene progettare le opere fondiarie e di indirizzarle efficacemente ed armonicamente. « Cittadini dell'Emilia settentrionale, la vostra terra, che salda l'Italia continentale e peninsulare e domina la via strategica e commerciale, la quale attraverso le Alpi congiunge buona parte dell'Europa al Levante, e dove nei crogiuolo della prisca stirpe mediterranea si fuserr le genti arie e tirreniche per formare la prima nazione italica, fu sempre ricca di eventi e di fasti memorabili, dalle lontane epoche delle terremare al domìnio romano, che é simboleggiato eternamente dal lungo nastro lanciato dal mare al Po, fra il colle è la bassa pianura, dall'era feudale, quando l'aspro conflitto tra le due potestà universali culmina nel dramma di Canossa, donde spunta frese, e vitale il glorioso Comune, ai fastigi del Binasciniemo, quando le Corti si Illuminano di vivo splendore con il Correggici, il Boiardo e con l'Ariosto, dagli albori del Risorgimento, quando qui sventola per la prima volta il tricolore nazionale, alla fervida operosità od.erna del vostro popolo, Intelligent» e tenace, che crea ogni giorno nuova ricchezza per sé e per la Patria. Giammai la vostra storia ha taciuto. Ma la giornata di oggi non resterà forse se onda a nessun'altra di questa vostra lunga sloria. E' oggi tutta l'Italia con voi. Dal Sovrano Augusto, nel nome del quale io ho l'onore di inaugurare quest'opera grandiosa, dal Duce che ha seguito giorno por giorno la vostfa fatica e l'ha suffragata del suo alto consenso e del suo sperale appoggio, e die oggi vi tributa il plauso più vivo ed incondizionato, tutta l'Italia, dalla rinnovala coscienza e rin 11 a sicura volontà à con voi. per acclamare quest'opera che dovrà dimostrare ancora più al mondo la potenza costruttiva del Fascismo ». Il discorso del Ministro Acerbo è stato accolto alla fine da una vibrante ovazione e da acclamazioni al Re e al Duce. L'inaugurazione Mentre le bande intonavano gli inni nazionali e paulonia la folla imponente si è avviata verso la chiavica centrale per assistere all'immissione delle acque del Po nel grandioso canale irrigatorio. La madrina, donna Marianna Prumpolini, taglia il tradizionale nastro tricolore e spezza l'augurale bottiglia di spumante, mentre S. E. Acerbo, premendo il bottone elettrico, determina la immissione delle acque nel canale. L'entusiasmo della folla è indescrivibile. Pare che si compia un grande miracolo, dinanzi al quale lo spirilo umano rimane perplesso ed estatico. Viene poscia aperta la controchiavica e l'acqua affluisce dapprima impetuosamente, poi gradualmente nei numerosi canali irrigatori. La folla immensa >i sofferma a lungo ad ammirare la prodigiosa opera del lavoro e dell'ingegno umano, che dà la fertilità a ben 55 mila ettari di terreno, laddove, come ha affermato il sep. Prampolini, oltre duemila anni fa i legionari di Rqma avevano eretto uno dei loro più muniti « castri » i guardia di questo lido, in questo stesso punto sorgono ora mirabili edifici per i quali durante l'arsura estiva la terra già redenta una volta dalla palude riceverà le acque feconde. I telegrammi al Re e al Duco Sono stati inviati i seguenti telegrammi a S. M. il Re e al Duce: «'Ho inaugurato nel nome augusto di Vostra Maestà il grandioso impianto irriguo di Boretto. ed a nome del laborioso popolo emiliano mi è gradito riaffermare alla Maestà Vostra i sensi di profonda devozione. — Giacomo Acerbo ». « A S. E. il Capo del Governo. — Inauguratasi grandiosa opera impianto Irriguo della Parmigiana-Móglià, che dimostra sempre più al mondo il potere costruttivo de. Fascismo presente in ispirito V. E. artefice primo di queste nuove fortune della Patria rinnoviamo alla E. V. i sensi di riconoscenza ili questo popolo che riafferma in sua salda devozione e la sua ferma volontà di ii'osegtiire tenacemente nel duro e disciplinato latóro per fare sempre riu grande, prospera e temuta l'Italia fascista — teerbo ì)i crollalanza, serpieri. t'rampolinù lubrici. Giordani, Miizzarin.ì - ' Alle ore 13 i membri del Governi e gli altri ospiti illustri dopo ««* visitato ed ammirato i grandiosi S. vori di bonifica eseguiti sulla destra della Pnmugiana-Moglia, hanno fatta ritorno a Peggio Emilia. w