Lo scioglimento del Reichstag

Lo scioglimento del Reichstag Lo scioglimento del Reichstag II Governo in minoranza di 15 voti « li decreto presidenziale seguito immediatamente al voto ---- Le nuove elezioni al 14 Settembre == La partenza di Hindenburg per la Renania Berlino, 18, notte. Una rapida seduta antimeridiana, durata poco più di un'ora, ha posto fine, con lo scioglimento del Beichstag, alla cri6i acuta parlamentaregovernativa che si esprimeva da tempo nell'impossibilità di costituire una, maggioranza, e che, nelle ultime settimane, a proposito dei progetti finanziari, aveva assunto le forme di un vero e proprio conflitto del potere legislativo con quello esecutivo. Come son fallite le trattative con i tedesco-nazionali Promulgati l'altro ieri i progetti finanziari a mezzo delle ordinanze presidenziali, suila base dell'articolo 48, si trattava oggi di discutere e votare al Reichstag la proposta dei socialdemocratici di dichiarare nulle le ordinanze medesime, cosa, che il Reichstag, sovrano com'è, può fare hi qualsiasi momento, ma a cui è anche specialmente autorizzato da un comma apposito dell'articolo stesso 48, riguardante proprio U caco delle ordinanze dittatoriali. La situazione si presentava grave, come già. fin da ieri prospettammo, per le ordinanze, le quali, avendo contro ' di sè la socialdemocrazia e il comunismo, non potevano essere salvate se non con i voti dell'altro grosso Partito, cioè dei tedesco-nazionali. Ma nelle loro trattative con Briining, i tedesco-nazionali pretendevano, come prezzo dell'appoggio, l'assoluta e pronta cacciata della socialdemocrazia da ogni collaborazione di Governo, non soltanto nel Reich, ma anche nel Governo prussiano; cosa difficile, evidentemente, da attuare così su due piedi; e in una ultima loro richiesta al Cancelliere Briining, che era la loro ultima paiola di ieri sera, rendendosi conto che certe cose non si potevano fare lì per H, avevano domandato senz'altro di rinviare atta fine di settembre il voto sulle ordinanze dittatoriali, per potere così avere il tempo di compiere la pulitura delle stalle di Augia dalla socialdemocrazia e attuare — come si esprimevano nella lettera — « un rimpasto del Gabinetto nel senso di costituire un vero Governo di Destra, trasformando in questo senso anche iì Governo di Prussia ». Ma di rinviare ancora questa famosa questione del bilancio, che è aperto e che geme sotto il peso del fc'u'ò enórme deficit, nè Bruning ne Hindenburg hanno voluto saperne,' per cui U Cancelliere ha rifiutato. Cosi eTa stato ieri «era senz'altro deciso di porre all'ordine del giorno della seduta antimeridiana di oggi, alle ore 10. la famosa votazione sulle ordinanze. Ma non tutto nel campo di Agramante era concordia. Tutt'altro. E •in seno ai tedesco-nazionali si era. nella loro riunione notturna, accentuata la scissione che travagliavo questo Partito da tempo, e che già 10 aveva privato, in precedenti occasioni, di molti elementi, lasciandovi tuttavia ancora dentro, sebbene dissidente, l'ala moderata de! conte Westarp. La questione delle ordinanze dittatoriali ha ora maturato anche quest'ultima scissione in seno al Partito; l'ala del conte Westarp infatti, che conta circa una ventina di deputati, dichiarava questa notte che avrebbe votato contro la proposta socialista, vale a dire a favore del Governo. Rimaneva così contro il Governo unicamente l'ala hugenbcp£bi<ma, che è ridotta ormai a soli 34 deputati. Questo fatto costituiva una relativa incertezza, l'impossibilità cioè d' farfvcdere con assoluta sicurezza se * cuanti deputati dissidenti il conte iWestarp sarebbe riuscito a trascinare con sè, e se quindi la proposta socialista avrebbe avuto probabilità di riportare successo o meno. In questa incerte*»»., ti Cancelliere iBruning doveva decadere se affrontare il voto, oppure sciogliere il Beichstag prima del voto stesso. So lavesae potuto aver la certezza che le (ordinanze sarebbero state bocciate, egli ara autorizzato e poteva sciogliere il Reichstag prima del voto, non essendovi ragione alcuna di affrontarlo. Ma essendo la situazione incerta, gli incombeva l'elementare dovere prudenziale di affrontare il woto per non farsi poi accusare di precipitazione e di impazienza e di avere cioè sciolto un Reichstag senea essere assolutamente sicuro che 11 Reichstag si era messo in conflitto cori là volontà dei Capo dello Stato. Briining, dunque, decise di affrontare il voto. La discussione e il voto Si venne così alla seduta di stamane. Appena aperta questa, fu subito chiaro, dal numero con cui i socialdemocratici e i comunisti erano accorsi e riempivano i loro banchi, che si dava battaglia decisiva, e che erano vane le illusioni di coloro i quali speravano che avvedute assenze dei socialdemocratici avrebbero risolto la situazione in maniera pacifica, evitando lo scioglimento. Mancavano appena quei pochi deputati che, protetti finora dalla immunità parlamentare, non essendo ancora approvata l'amnistia, avevano tutto da temere da un improvviso scioglimento del Reichstag. Si e aperta la discussione. Era all'ordine del giorno anche la mozione iBOcialiita di sfiducia al Governo, che avrebbe potuto colpire il Governo senza colpire le ordinanze, ma i sotoi al democratici vi hanno rinunciato, preferendo concentrare tutta la battaglia appunto sulle ordinanze che loolDivano insieme Governo e progetti dittatoriali. Ha parlato prima il rappresentante della socialdemocrazia deputato i SLandsbsrg, che ha insistito sulla inammissibilità costituzionale delle ordinanze e dell'applicazione dell'arrolo 48 in questo caso, e sul pericolo da parte del Reichstag di abdicare alle proprie prerogative nel caso che avesse respinto la proposta socialista. Dopo ha parlato, a nome del Governo, il Ministro degli Interni, Wirth, difendendo le ordinanze e insistendo sulla loro necessità, nonché dichiarando che uno scioglimento del Reichstag avrebbe potuto avere come conseguenza l'eventualità che dalla crisi del parlamento si giungesse senz'altro a una crisi del regime democratico. Si sono, avute quindi le dichiarazioni dei Partiti. E per primo ha avuto la parola 11 capo della frazione dei tedesco-nazionali deputato Qberfohren, dell'ala ortodossa Hugenberg, dichiarando che la frazione votava contro il Governo, accusando quest' ultimo di muoversi sulla linea della socialdemocrazia, e precisando che i tedeschi sarebbero stati col Governo soltanto nel caso che questi avesse dato loro la testa della socialdemocrazia, anche nel Governo prussiano. Il conte Westarp, per conto del suo gruppo dissidente, ha detto che i suoi non volevano rovesciare, coll' aiuto della socialdemocrazia e del comunisti, un Governo borghese che ha tante buone intenzioni di risanamento finanziario e che ha intanto nel suo programma, oltre all'amnistia pacificatrice, anche il risollevamento dell'agricoltura e delie Provincie orientali. Ha quindi parlalo il rappresentante del gruppo conservatore popolare, già. separatosi precedentemente dai tedesco-nazionali, deputato von Rendei!, argutamente accusando il signor Hugenberg di avere per tanto tempo sostenuto la necessità di attribuire al Capo dello Stato maggiori poteri e, anzi, poteri dittatoriali, e ora, la prima volta che il Presidente la fa da dittatore, di unirsi coi Partiti marxisti per rompergli in mano l'arma della dittatura. Si è giunti così al voto, che ha dato questi risultati: 238 per l'annullamento delle ordinanze, e cioè contro il Governo, e 221 a favore del Governo. Quest'ultimo, dunque, è rimasto In minoranza d.1 15 voti. L'annunzio dello scioglimento Conosciuto l'esito della votazione, immediatamente 11 Cancelliere Briining si è alzato, fra la generale tensione degli animi, e ha Ietto l'ordine di scioglimento del Reichstag, ordine che suona letteralmente cosi: « Avendo oggi il Reichstag ,decìso di dichiarare decadute le mie ordinanze del 16, emanale in base all'articolo 48 della Costituzione, sciolgo, in base all'art. 25 della Costituzione, il Beichstag. — Il Presidente: von Hindenburg ». I deputati lentamente escono fra animati commenti, mentre i comunisti intonano VInternazionale. TI Reichstag che muore ha vissuto due anni e due mesi, essendo stato eletto il 20 maggio 1928. Anche il suo predecessore era morto per impossibilità di costituirvi una maggioranza. In quante alla sorte delle ordinanze dittatoriali, che sono dal voto di oggi abolite, esse risorgeranno subilo per la medesima via dell'articolo 48, soltanto con qualche lieve modificazione, anche soltanto formale, unicamente allo scopo di evitarne l'identità con quelle oggi revocate dal Reichstag, identità che le inficierebbe. Ma il più importante risultato della votazione di oggi è, politicamente, la definitiva nuova scissione avvenuta in seno ai tedesco-nazionali. Essi due anni fa erano entrati al Reichstag con 78 seggi, e ora sono ridotti, sotto Hugenberg, a 34. Tutti gli altri ne sono usciti prima fondando il gruppo conservatore popolare de.1 deputato Treviranus; e ora esce anche il gruppo Westarp, che, dopo la votazione di oggi, abbandona definitivamente il Partito per fondarne uno nuovo. L'interesse principale delle nuove elezioni consisterà appunto nella 6orle di tutti questi gruppi risultanti dall'antico Partito tedesco-nazionale, dai cui atteggiamenti e orientamenti potrà dipendere il funzionamento o meno della futura vita parlamentare, di fronte alla crescente radicalizzazione estremista sulla cui via da lungo tempo l'elettore tedesco mostra di camminare. Secondo la legge tedesca, le nuove elezioni dovranno aver luogo sessanta giorni dopo lo scioglimento de' Reichstag, e cioè, al massimo, il 15 di settembre. Consiglio di Gabinetto Subito dopo la seduta del Reichstag, il Gabinetto si è riunito a consigilo, e ha fissata la data delle nuove elezioni alla domenica 14 di settembre, un paio di giorni orima cioè dello spirare della scadenza del termine1 massimo stabilito dalla legge. Il Gabinetto ha anche formalmente deciso di proporre subito al Presidente del Reich di promulgare un'altra volta, sulla base dell'articolo 48,. i progetti finanziari, le cui ordinanze 6ono state abrogate col voto di oggi del Reichstag. Ma occorre — come già dicemmo — apportare ai progetti medesimi alcune modificazioni, che potranno essere più o meno formali, alfine di differenziare le nuove ordinanze da quel, le oggi abrogate dal Reichstag. E siccome questo prenderà naturai, mente qualche po' di tempo, e d'altra parte stasera il Presidente del Reich è partito per il suo viaggio renano, nel quale lo seguiranno anche alcuni ministri, il Gabinetto ha così deciso di presentare al Presidente i progetti finanziari nella loro formulazk-ie definitiva, con cui usciranno nelle nuove ordinanze, soltanto al suo ritorno, e cioè dopo il giorno 23. Il Gabinetto ha quindi anche deciso di redigere su¬ bilo un manifesto al popolo tedesco esponendogli la complessa situazio nr che ha portato allo scioglimento del Reichstag e alle nuove elezioni. Gli avvenimenti odierni destano, come è facile immaginare, i più ani mali commenti e le più vivaci polemiche dei giornali. Il fatto che mag. giormente concentra su di sè l'attenzione è lo scisma definitivo dei tedesco-nazionali. Per questo riguar do, è sintomatico il malumore da cui è preso il principale organo uffi cioso del signor Hugenbergh, il « Lokal Anzeiger », il quale se la prende violentemente con il conte Westarp, cui rimprovera di correre al salvamento di quella democrazia di cui questa sera stessa 11 Ministro degli Interni, Wirt, motivando l'azione del Governo, ha preconizzato la prevedibile crisi definitiva in Ger. mania, a partire dal presente scioglimento del Reichstag. La scissione tei tedesco-nazionali « E' profondamente deplorevole — scrive il giornale — che un uomo come il conte Westarp, che per tanti anni ha tenuto le funzioni di capo nel campo conservatore tedesco, comprenda ora cosi poco i segni del tempo, da credere di essere chiamato a saivaro quello stesso sistema democratico che è e deve essere necessariamente nemico di tutto quanto è sano e conservatore >. E conclude constatando che la secessione di ancora un buon terzo almeno dell' attuale frazione parlamentare del Partito tedesco-nazionae è certamente un fatto da lamentare; ma ii Partito può osservare che queslo stesso fatto dimostra come esso abbia seguito intero, fino in fondo, il suo programma, bene interpretando il senso intimo del movimento nazionale. « Se — aggiunge — la perdita di uomini come il conte Westarp è dovuta al fatto che essi erano in fondo prigionieri del sistema democratico, questa è una perdita che sarà facilmente rimarginata e compensata. Il Partito esce oggi dalla crisi di convalescenza che era durata per alcuni mesi, ed entra nella crisi di salute, ridotto, si, di numero, ma nel suo intimo più sano di ©rima, perchè purificato », E' il solito argomento, con cui si consolano i partiti e gli uomini superati dal tempo. Non così la pensa però sulla sorte del Partito tedesco-nazionale la generalità degli altri giornali. \\ Berliner Tageblatt parla del « suicidio di Hugenh.eirg >.; e dice che quello che ormai rimane de] Partito tedesco-nazionale altro non è che un piccolo manipolo di fanatici, che nelle prossime elezioni non potranno esercitare se non una parta miserevole, schiacciati fra la molo dei nazional-socialisti, da un lato, e dal nuovo Partito statale hindenburghiano, del conte Westarp e di Treviranus, che sorgerà. ■ Hugenberg — conclude il «tornale — partito per distruggere il cosidetto marxismo, non ha raggiunto alla Une dell opera sua altro che la massima potenza delle sinistre social-democratiche e la decomposizione del proprio partito, e per giunta ha distaccalo una gran parte degli elettori di Hindenburg dal Presidente, ritardando Coltre e oiu provvide leggi, come quelle per le provincia orienta!!. E' un suicidio. Hindenburg La « Boersen Zeitung », giornale di destra, vede nero, non solo per il partito, ma per la Germania. « Il carro del destino del popolo te desco — scrive — ha imboccato una via che può portarlo alle tenebre più pericolosa... Le nuove elezioni — con elude — comporteranno risoluzioni fa tali. Ancora una volta 11 più grave pon do di responsabilità si addensa sulle spalle di un uomo, al quale un governo borghese nazionale, che avesse potuto essere allargato verso destra, avrebbe potuto facilitare di molto 11 compito: Hindenburg...». E ti giornale, nella foga di questa sua visione pessimistica, arriva ad esprimere la preoccupazione che, da vanti alla probabilità, purtroppo prevedibile, di nuovi governi di sinistra, che sorgano rafforzati dalle nuove elezioni, il Presidente Hindenburg decida di abbandonare !a carica prima ancora che esso compia il suo tempo naturale, privando così il paese del valido sussidio di un uomo come lui. Intanto il » Worwaerts » parte già in guerra elettorale, e comincia senz'altro 1o sua propaganda sulla base deiia Costituzione infranta, chiamando il popolo tedesco alia difesa del diritto democratico e delle sue libertà, contro i piani di dittatura di ■-•hi sarebbe dietro Bruening — Hindenburg — piani intesi intesi a rendere schiavo del capitalismo il prò letariato e privarle delle sue eonqui sté. Intanto stasera, alle 21. il Presi, dente del Reich, Hindenburg, accompagnato dal segretario di Stato alla Presidenza, Von Meissner, e dal proprio figlio, tenente-col. Hindenburg, è partito per il suo viaggio renano. La prima città dove il Presidente si fermerà sarà Spira, dove arriverà domattina alle 9. Seguono il Presidente il Cancelliere Bruening, il Ministro degli Esteri Curtius, e il Ministro Presidente della Prussia, Brami. g. p.

Persone citate: Brami, Bruning, Curtius, Ietto, Von Meissner, Wirt, Wirth

Luoghi citati: Berlino, Germania, Prussia