La scarcerazione del cameriere Bersano riporta il delitto nelle tenebre più fitte

La scarcerazione del cameriere Bersano riporta il delitto nelle tenebre più fitte IL MISTERO DELLA DONNA NEL SACCO La scarcerazione del cameriere Bersano riporta il delitto nelle tenebre più fitte 1 1 i [ | j | j a o e l , o — a o a e a e : o o, a aa i c arna a na a di ai o r a ee ea aa se tea a, a osi e, a, roa el gaal a, le a oo te e a rie e ire uaetdi oso rele leP. aedi 5, eei a, uaUn fonogramma da Pavia informa che il Procuratore Generale della Corte d'Appello di Milano, al quale erano state rimesse le risultanze della istruttoria per l'uccisione della torinese Elisabetta Daghino, rinvenuta in un sacco nel Po a Bastida, ha ordinato che si compiano altre indagini e che sia nel frattempo scarcerato il cameriere Bersano per insufficienza di indizi. Ieri stesso la Procura del Re di Pavia ha trasmesso tale disposizione a quella di Torino, aftinché il Bersano sia rimesso in libertà. La notizia che, pubblicata nella nostra edizione serale di ieri, non ha mancato di destare impressione nel pubblico, era per contro attesa da coloro che più direttamente hanno avuto occasione o necessità di occuparsi da vicino dell'intricalo fatto di cronaca riguardante la misteriosa uccisione di Elisabetta Daghino. Benché'siano ormai passati due mesi e mezzo dal giorno del delitto, la vasta eco suscitata allora dal raccapricciante episodio, ci dispensa dal ricostruire ancora una voita quei pochi dati noti fino dall'inizio, o venuti in luce nelle immediate indagini svolte dalla Polizia e dall'autorità giudiziaria. li delitto Il fatto, nelle sue grandi linee può essere cosi riassunto. Il numero del nostro giornale uscito in data 11 maggio recava ..una. J?reve t notizia datata 'dà Pavra^rieirà^qualè si avvertiva rier ritrovamento avvenuto in località prossima al paese di Bastida Pancarana, di un cadavere di donna restituito dalle acque del Po, decresciuto dopo le piene di quei giorni. 11 cadavere che era chiuso in un sacco, logoro dall'acqua e sgualcito in più punti, era costretto in posizione raccolta e presentava una vasta ferita alla regione epatica, prodotta da una scarica di pallini da caccia esplosa da breve distanza. 11 giorno seguente a quello della pubblicazione, Il ventitreenne Lino Bersano, cameriere, si presentava negli uffici della nostra Questura e manifestava al funzionario, presso il quale era stato introdotto, 1 proprii dubbi intorno alludenti tà della morta ritrovata nel Po, con la sua amante, Elisabetta Daghino, scomparsa da alcuni giorni e della quale egli non aveva più alcuna notizia. La Polizia Iniziava tosto il lavoro di indagine e di accertamenti, nonostante clic il racconto fatto dal Bersano non fosse del più convincenti, ed apparisse qua e la frutto di fantasia. Un fitto scambio di comunicazioni tra gli uffici di Torino e quelli di Pavia dava più complete indicazioni e concretava i dubbi espressi dal Bersano fin dal primo momento. E' noto Io svolgersi di queste indagini, culminate con il ritrovamento di un dato positivo e probatorio, rappresentato dalla dentiera, in seguito riconosciuta per quella della Daghino. In base a tali risultanze si decideva il confronto e partivano alla volta del paesello pavese due parenti della morta,- il Bersano ed alcuni funzionari della nostra, nnestura. Il cameriere fino dal secondo giorno dopo la sua denuncia era stato trattenuto ed in stato di « fermo » era stato scortato nel viaggio in ferrovia. Il romanzo del « francese » I Nella angusta camera mortuaria del cimitero di Bastida avveniva il confronto. Contro l'aspettativa eli tutti, il i Bersano negava quella elle ormai era ll'evidenza dei fatti: rifiutava cioè di i riconoscere nel cadavere che gli stava ì innanzi le spoglie mortali della sua amante. 1 parenti della Caghino confermavano invece con la propria deposizione positiva l'identità della morta e così la povera salma martoriata dalle ferite e dall'autopsia tornava nelI la pace della tomba con l'estremo trl1 buto di una croce e di un nome. La matassa che si era sperato di sciogliere con il confronto, si arruffava ancora di più. Il Bersano veniva ricondotto a Torino e sottoposto a nuovi stringenti interrogatori. Ogni frase, ogni atto, ogni rapporto tra lui e la donna, venne controllato ed a lui contestalo. Il risultato di questo accurato lavoro non fu certo del più fortunati. Nacque infatti un tale garbuglio di risposte in aperta antitesi, che presto la situazione del Bersano si trovo quanto mai aggravata. Il cameriere aveva detto in un primo tempo che la condotta della Daghino era ben lontana dal dare appiglio a critiche; risultava invece che questa onesta non esisteva se non nelle dichiarazioni del Besano. Invitato a spiegare il contrasto tra la versione data e la realtà, il Bersano si limitava a dire che egli nulla sapeva dei traffici della Daghino e che a lui bastava fosse onesta cosi come era... La spiegazione era troppo puerile, o meglio cosi appariva agli occhi dell'autorità inquirente, la quale continuava l'indagine. Mentre da parte della Polizia continuavano le ricerche per controllare le asserzioni fatte dal Bersano, un nuovo raggio di luce era recato sui precedenti della Daghino dalla pubblicazione comparsa su La Slampa il 21 maggio. Veniva da tale pubblicazione rivelata nella integrale precisione dei suoi particolari la figura di un tal « francese ., che era affiorata confusamente fino dalle prime indagini. Cotesto francese, tale Romain, montatore meccanico, inviato dalla ditta MicheIin presso la filiale torinese, era stato amante della Daghino. I rapporti in¬ tercrififatI-radopmose. dalpala dircheno lei Dti sdardelsi sziose, ficiessdo neltutqueritàgisI1 asciote preché.manupete va siodelavetatLBenepaaccoCDvrbuceTePidiMdoprloladosctepomdorotocucoqusisirefitopgdairlaRvqvedtrgsgpaUtfapfaadprnvtncrldtficcllssBd^èdss ptercorsi fra 1 due, e specialmente 11 rifiuto opposto dalla donna all'invito fattole dal Romain di seguirlo in I-rancia, ove egli l'avrebbe sposata dopo aver divorziato dalla attuale sua moglie, lasciavano supporre molte cose. Le supposizioni erano convalidate dal fatto che le due relazioni della paghino, quella con il Romain e quella con il Bersano, si erano, per cosi dire, incrociate: il che faceva pensare che l'amore della donna per il Bersano non fosse estraneo alla rottura tra lei ed il francese. Il fantasma della « Rinin » Due giorni dopo, *in base ad elementi scrupolosamente raccolti, potevamo dare una assai attendibile versione del modo in cui, con ogni probabilità, si sarebbe svolto il de'itto. La ricostruzione, con la logica serrata delle cuse, lasciava intendere come assai difficilmente il Bersano avrebbe potuto essere l'esecutore materiale del nefando delitto, e che, se inai, la sua parte nella losca vicenda non avrebbe potuto essere che di ruolo secondario. In questo senso deliberava allora l'autorità, denunciando il cameriere ai magistrati quale eventuale correo. Il provvedimento odierno completa 1 asserzione da noi fatta allora, che, cioè, l'incongruenza delle risposte date dal Bersano non potevano essere prese In eccessiva considerazione, poiché o esse erano frutto di una mente .malata, oppure .nella mente .del prevenuto incombevano il pensiero della pericolosa posizione In cui volutamente si era messo, e la paura di dar nuova vita — lui innocente — alla impressionante vicenda di Franco Cattaneo e della . Rinin •, la quale storia pareva avere molti ed innegabili punti di contatto con la presente. La notizia della scarcerazione del Bersano è stata accolta negli ambienti nei quali egli era conosciuto, con simpatia, poiché, malgrado le apparenze accusataci, nessuno pareva potersi convincere della di lui 'olpevolezza.

Luoghi citati: Bastida Pancarana, Besano, Milano, Pavia, Torino