Guerra, con una entusiasmante volata, batte Pèlissier sul traguardo di Cannes

Guerra, con una entusiasmante volata, batte Pèlissier sul traguardo di Cannes Vittoria italiana al 'Giro di Francia 99 Guerra, con una entusiasmante volata, batte Pèlissier sul traguardo di Cannes gII «bersagliere» in ottime condizioni fisiche e morali è deciso più che mai a difendere sino all'ultimo le sue chances -- Oggi si corre la breve ma aspra Cannes-Nizza Pa.1 nostro inviato. Cannes, 16 notte. Era da tre tappe che la presentivo, una vittoria di Guerra. Lo vedevo in corsa cosi allento e guardingo, così pronto a rispondere a tutti ali attacchi, sempre il primo a buttarsi all'inscouimenlo di un irrequieto che tentasse la tuga. L'altro giorno, quando Pélissier se ne scappò nella traversala di Séte, Guerra non potè rincorrerlo subito perchè, stretto contro la folla da un'automobile, aveva dovuto mettere piede a terra. Quando si riformò il gruppo dietro il francese, ormai ben avvantaggialo. Guerra non aveva molto interesse ad esaurirsi per condurre l'inseguimento, e lasciò che facessero i belai. Poi, quando si fu al traguardo di Montpellier, regolò tutti i suol compagni nella maniera che raccontai. Come velocità all'arrivo, dun que, Guerra aveva dato prova di essere supcriore a chiunque, compreso Leducq che passava per uno specialista di questi arrivi. La splendida vittoria di Guerra Chiunque, salvo Pélissier. Questo corridore, che con le sue vitlorie nel le prime tappe irriti talmente Binda da non essere ritenuto estraneo al crollo morale di cui iu vittima il nostro campione, passava per imbattibile in volata A Vannes era ben arrivalo primo, ma il giudice lo aveva visto battuto da Taverne. Con Pélissier in gruppo negli ultimi chilometri non vi era dunque alcunché da sperare. Se mai, ci si poteva battere per il secondo posto. Ma no, che Guerra ha voluto dimostrare di essere tanto buono sul passo che ottimo in volata, ed oggi, sul viale della Libertà, in una volala che vedeva impegnali una quarantina di uomini ed era cominciala almeno tre chilometri prima, Guerra ha nettamente battuto Pélissier. In quel momento ho guardato la taccia di quei colleglli trancesi pel quali non esiste corridore al mondo più veloce del loro Charles. Erano guanto ili più stupefatto si possa immaginare. Pareva loro impossibile che Guerra avesse delle doli di velocità capaci di superare Pélissier, ai quale lo scudiero Magne aveva compiacentemente lasciato la strada negli ultimi ottanta metri, come non pareva loro vero, prima del Tourmalet che Binda /osse quel meraviglioso arrampicatore che è. A Luchon si ricredettero; stasera, dovrebbero fare altrettanto per GUer ra come velocista. Ma io non voglio mortificarli troppo; e riferirò soltanto le parole che dissi ad uno di essi mentre ai anelavamo all'albergo: ' Non so se nelle condizioni di freschezza in cui si trovavo nelle prime tappe Pélissier, questi sarebbe slato battuto da Guerra: vi dico però che mentre il vostro campione è calalo e mi sembra stancherete alquanto, il nostro fila come II primo ed il secondo giorno del Tour. Guardatelo che passa, guardatelo in faccia, e ditemi se [il riscontrale qualche segno di stanchezza. Li coscia sono più che mal muscolose, e lo sguardo non è spento. Questo è un nomo che, forse, potrà soggiacere prima di Parigi, perché é praticamente solo contro le squadre quasi intatte della Francia e del lieiilio, ma che a questa lolla è pronto e la combatterà con tutte le sue carte ». Resoconti alla francese II colloquio non ebbe seguilo perché entrambi dovevamo pensare a riempire delle cartelli! bianche con il racconto e Ir impressioni della corsa, poche cartelle lui, molle io. qui usando giornali di dare di un ailvcnimunto sportivo cosi importante come il Giro di Francia non più di una mezza co lonna al giorno. Gli Inviati speciali al seguito della corsa sono da invidiare, ma i lettori sono da compiangere, perchè devono accontentarsi di poche righe e di poche battute nelle quali assolulumente non si può trova re una descrizione della corsa che si avvicini alla realtà. E' vero che, oggi, per questa tappa di 16S lem. che da Marsiglia ci ha portati a Cannes, per l'incantevole stru da della costa azzurra, senza mancare ai miei obblighi, potrei adoperare il si leGidemglnenipafomtrneertapoerlibDupedoDAduAditrmuochsiconnoto• lapganedoenpofutarafasttachtomscdomdaacfiNlololodadogulustema francese. Come corsa, questa) non ha avuto nulla assolutamente di lanotevole. Ben quuranta corridori for- pumovano il gruppo di testa a tre chilo- vametri da Cannes. La corsa ha avuto in- bleresse soltanto nella volata, ma poi- soche ciò, forse non basterà ai più esi- (lgenli lettori, riassumerò quello che tevidi prima di scorgere la maglia verde di Guerra precedere sul traguardo d: Cannes quella azzurra di Pélissier. Che confusione, stamattina, alla par nlod enza da Marsiglia! Chi sa perchè, il Giro di Francia non gode le simpatie delle autorità locali e perciò anche stamane, come ieri per l'arrivo e come gli anni scorsi, la municipalità avevo negato il servizio d'ordine. Gli orqa niziatori cercarono allora di dare la partenza più lontano dal centro che fosse possibile, e ci diedero appuntamento alla Barasse, un dieci chilometri tuori dazio, sulla strada per Tolone Quando vi giungemmo, la strada era invasa da migliaia di curiosi, portatisi fin là con ogni mezzo di trasporto I corridori, appena giungevano, erano presi in mezzo alla folla, e, per liberarsi, dovevano ricorrere ai pugni.Duo signorine e un «asso» In automobileL'appello tu fatto con difficolta, e per la prima volta si parti con ritardo sull'orario fissato Erano le 10,9Degli • ossi ■ mancava un belga, Jean Aerls.che ha tatto conoscenza con le due signorine della guida interna Aerts è giovane e le fatiche del Giro di Francia hanno su di lui minori attrattive di quelle che lasciano prò mettere certe conoscenze. E' il primo uomo perduto dalla squadra belgache continua con sette corridori. Qualche chilometro dopo la partenza si incontrarono parecchie salite, ma, corno erano brevi e non ripide, esse non provocarono dislocamento alcuno nel gruppo che procedeva compatto, con Barlfft fiero del suo posto di • lanterna rossa- il regionale Peglion apriva la marcia. Stente di nuovo neppure nella lunga discesa del Colle de Camp e poi nelle serpentine delle gole di Olllnles dove la strada corre incassala fra enormi muraglloni di -accia. Per la polverosa strada di circonvallazione fummo a Tolone (km. 54) con sessanta corridori tuttora in gruppo Pancera non era con essi: due successive faruliire in avevano attardato sulla strada Ma poiché l'andatura mantenuta da', gmvpo era tranquilla, qualche chilometro dopo la città . Re/,».. ritornava coi primi. Anche Guerra, prima di Hyeres. era appiedato dallo scoppio di una gomma, ma ritornava dopo un inseguimento durato tredici minuti, accompagnato da Pancera e da Giunteli!, attardatosi a rifornirsi di ac un. A Hyeres (km. 70) la media fino allora tenuta risultana di J8.300. Neppure la salita del colle di Grateloup valse a scuotere I corridori dalla loro apatia. In un successivo dlsìtvello. sembrò per un momento che l'andatura imposta da Antonino Magne dovesse avere conseguenze, ma dopo gualche chilometro 1 distaccati — tutti lurlstl-rouliers — ripresero contatto, Lungo la Costa Azzurra La strada, sempre liscia ed asfallala, si internava a tratti nei boschi di ulivi e di pini, ove i corridori trovavano un po' di ombra amica. Ma su bito si ritornava all'aperto, sotto un sole ardente, che pareva volesse in (liggerci le sofferenze ieri rlsparmta teci nella traversata della Crau. L'ozio- ne del corridori risentiva di quel calore atroce, niente affatto invitante n dure battaglia. l'ei-o il 115o chilometro si ebbe, si, e a e una scaramuccia, provocHa da uno scatto di Merviel e subito ripetuto da Tierbach. Vi tu un certo sgretolamento del oruppo. che per una decina di chilometri fu ridotto mi uno ventina di uomini fra i quali tulli i migliori, •cceltuato Benoit Fai,re, che oggi pa- sdtzl n i, èva molto svogliato. Che si riseri . per le salite di domani? L'andature ebbe in quel tratto un certo aumento, e la traversati di Saint Maxime, inverosimilmente affollata di bagnanti, civettuola e carina lungo il golfo Juan, fu effettuata velocemente. La strada correva a pochi metri dal mare, seguendone tutti i meandri e le insenature. Guardando indietro da una curva, contai le automobili che seguivano la corsa, erano 107. Per andare al controllo di Frejus (km. 146) si lasciò la strada della cornice e ci addentrammo nuovamente nei boschi. Sessanta corridori formavano il gruppo, che pochi minuti dopo era alle prese con le prime rampe della salita del colle dell'Auriasque. Una salita non eccezionale, dal fondo liscio come l viali del Valentino, lunga sei chilometri e di una pendenza del cln-< que per cento, cioè meno del nostro Turchino dopo Musone. E' una salila che una volta, quando non si usavano i rapporti piccoli e la corsa st faceva da un capo all'altro con una sola moltiplica, provocava dei distacchi decisivi: oggi, questo non può ripetersi, o almeno ha pochissime probabilità. Cosi vedemmo ehe il gruppo si assottigliava, ma che a formare la pattuglia di testa rimanevano ben quattordici uomini. Erano 1 seguenti: Antonino e Pietro Magne, Leducq, Pélis¬ . sier, Bidot, Guerra. Demuysère, Bon duel. Delannog, Schoen ed 1 quattro turisti routlers Peglion, Fayolte, Mazeyrat. Encrtne — un italiano domiciliato da queste parti. 11 duello Guerra-Demuysère Pensammo che nei tre chilometri che restavano da percorrere fino alla cima, il gruppo potesse subire un'ulte\riore riduzione, ma nessuno sostituì il \più anziano del Magne che conduceva sostenuto, ma senza strappi e sul culmine 1 quattordici arrivarono ancora Insieme. Poco più di venti chilometri ci dividevano dall'arrivo, e questi venti chilometri erano quasi tutti in discesa. Avrebbero i primi quattordici mantenuto Il vantaggio, non lasciandosi più raggiungere, oppure sarebbe avvenuto come ieri? Sì verificò la seconda ipotesi. Dopo un paio di chilometri di. discesa. Benoit Paure, avanguardia di'un paio di dozzine di staccali, si accodava al gruppo di testa In questo, frattanto, si vide un oreve ma serrato duello fra lìemugsère 'e Guerra in un breve tratto di falsoptano. il belga scattò come una furia riuscendo a prendere una ventina di metri Guerra tu rincorse per il primo, e lo raggiunse, mentre gli altri, torpresl. perdevano lievemente terreno Calmatosi il helga. Guerra non Insistette, il gruppo si riformò, continuando la lunga e comoda discesa su Cannes, che dall'alto del colli si vedeva adagiata con le sue ville bianche ed i suol gratids hfitels sfarzosi sulle rive dell'azzurro Medi'.terraneo. Questo gruppo contava qua[rarità uomini, fra cut tulli i migliori ■.assi, e gualche turista routier. Pancera e Giuntela rientrati alla fine della dii scesa, vi erano anch'essi. Si può dire che la volata cominciò ■tre chilometri prima dell'arrivo, dove 'la strada sbuca sul mare e, da La \Bocca a Cannes, è larga e 'i-scla come \una pista. SI imitar a di prendere e mantenere le migliori posizioni pel jmomcTifo dello sforzo derisivo, e per ■giungere a ciò non c'è che un mezzo: {spingere forte pei andare davanti e [non lasciarsi chiudere nel mezzo del gruppo. Ma poiché a pensarla cosi 'erano almeno in venti, avvenne che \questi tre chilometri fossero permisi \con la velocità di un direno, ognuno \dandn tulio se stesso per non rimanere Imbottiglialo al momento della vo'lala finale. Furono visti Merlici. De\lannoy. e, più di tutti, quel inastino di fìemuysère, spingere in testa come dannali, come se 11 traguardo fosse a 150 tnefri. L'ultimo chilometro fu percorso in un lampo, sulla banchina del porto ove si dondolavano yachts e motoscafi, a centinaia. « Guerra! Guerra! » In testa non erano rimasti che in una decina; gli altri trenta navigavano a brevi intervalli, senza più flato. Tavcriv- era al comando, quando questo gruppo *bu:ò sugli ultimi duecento metri, dopo alcune curve in cui, fortunatamente non avvennero incidenti. Le tribune erano zeppe di spettatori. n o aiMolte voci di italiani gridavano: Guerra! Guerra! I corridori si spiegarono a ventaglio, e vidi un francese partire dal centro della strada ed a vanzare in testa a tutti. Era Antonino Magne che * portava » Pélissier. Questi due, ed un terzo che non riuscivo a scorgere perché coperto da Pélissier, erano ormai ben davanti agli altri. Ad ottanta metri Antonino Magne, memore del favore ricevuto ieri sulla pista di Marsiglia, si scartava, lasciando che « Charles » Inisiasse la volata finale. Ma quel sacripante di un Guerra, che era sulla ruota di Pélissier. ritenne giunto il momento di partire. Con poche pedalate si portò all'altezza del francese ed ingaggiò un'emozionantissima lotta con lui, gomito a gomito. Pélissier insistette con tulle le sue forze, ma l'italiano era più veloce e più tresco e riusciva a passare, ed a. vincere per lo spazio di una mezza ruota. Terzo era Bonditel a 2 lunghezze, quarti, con lo stesso tempo, ali altri 28 corridori del primo gruppo, tra i quali 1 nostri Pancera e Ginntelll. La classifica generale non subisce mutamenti in seguito alla tappa d'oggi. Domani si corre la quatlordiresima tappa Cannes-Nizza-Sospel-Nizza. d1 chilometri 132 Vi saranno i primi 33 chilometri di pianura, fino al primo passaggio da Nizza, poi i corridori dovranno compiere il faticoso giro del Sospel. ove troveranno le aspre e lunghe salite del co! di Braus. di Castil lon e della Turble. che. solitamente provocano arrivi con dislacco al traguardo della tappa. VITTORIO VARALE. Il gruppo numeroso del corridori al passaggio di un pittoresco ponte nella Perplgnan-Montpelller. m _r Il sorriso di Learco Guerra. Dopo la sua vittoria a Marsiglia, Carlo Pt51!ssier si fa massaggiare dal popolare attore Biscot che da Parigi segue i corridori del « Tour a. I • tourist-routiers » sono di ottimo stra) e Teissere che alla coda del tempo di scherzare. umore. Ecco l'italiano lìariffl (a slnlgruppo, tranquillamente, trovano 11