Un libro sulla Russia

Un libro sulla Russia Un libro sulla Russia » &sw?» ar.2 suseitare una larga eco di commenti e di giudizi. Sono appena poche settimane che è apparso in vetrina il suo ultimo libro « Intelligenza di Lenin » (Fratelli Treves, lire 10) e già il successo di critica è cosi pieno quanto recentemente pochi altri libri di politica hanno raggiunto. L'argomento esercita sempre una grande suggestione, malgrado che la biblioteca mondiale sulla Russia soviet* tica si arricchisca ogni mese di nuovi volumi; l'esperimento che il bolscevismo sta compiendo da tredici anni con passione fanatica sul corpo. immenso, informe ed inerte della Russia europea ed asiatica appara ancor oggi sotto l'aspetto di uri enigma formidabile, la cui soluzione debba aversi in un secolo o in un giorno; delitti misteriosi, organizza-* zioni occulte e romanzesche, miserie inenarrabili, direttive politiche e so. ciali, campagne antireligiose, la Russia comunista per un motivo d per l'altro resta sempre all'ordine del giorno della morbosa curiosità sia dei ceti dirigenti intellettuali sia delle cosidette opinioni pubbliche* Tuttavia più dell'argomento, 0 meglio in funzione dell'argomentò, è lai personalità dell'autore che ha suscitato e suscita il maggiore interesse. Il suo carattere di ardente combattività non poteva essere dimenticato da quanti hanno esaminato e giudicato il suo volume sulla Russia, che invece è concepito e condotto da un angolo visuale dì perfetta obbiettività del fenomeno della rivoluzione bolscevica e del suo massimo fnpo, Lenin. Lo stesso titolo Intelligenza di Lenin è comprensivo : si vuol capire Lenin, e con lui i concetti informatori, l'anima, lo spirito, la vita, i risultati del tremendo movimento da lui guidato. Cadono delle vecchie idee, dei vecchi pregiudizi residui del cordone di ferro spinato di clemencista' memoria? Peggio per loro e per quanti amano ancora velarsene gli occhi; una mente che non vuole esser cieca deve aprirsi la strada in mezzo a forze reali ed attive e non ravvoltolarsi in preconcetti negativiin questo libro di Malaparte, talora istintivo, talora meditato, domina il metodo latino di studio, che moder¬ , namente Potrebbe esser definito pa iretiano: un'osservazione e una lo- gica stringenti e spietate che hanno spesso la loro sintesi in periodi e io capitoli di un vigore letterario quale poche volte ci è dato leggere in scrittori politici contemporanei. _ Niente crociata antibolscevica,quindi, in tono maggiore o minore di declamazione umanitaria; ma errai Irebbe ancor più chi volesse scor« \seTe nel libro una esaltazione, sia I PFe »n .bu.?na 'ed,e' s/an£for. dine dialettico, della rivoluzione rus- sa Basta leggere la premessa dal]l'autore definita necessaria per con ! vincersene. Candido e il suo sempli cismo liberale-borghese vi sono ridi\coUzza^ *}< ma Perchè? «Poiché soli^^ I incontro alla rossa stagione di Le- |nin, propria dei tempi di universale ! pietà. Si pensi a quello che è awe inuto in R"ssia. col pretesto di una nuova legge di pietà universale., Avremmo forse rivisto, o rivedemmo, quel tempo storico cui si riferiva Montesquieu parlando di un'età favolosa: « ainsi, dans le temps des fables, après les inondations et lea déluges, il sortit de la terre des hommes annés qui s'exterminèrent ». E* una premessa che è una conclusione* appunto quella conclusione che qualcuno ha superficialmente ritenuto che mancasse nel volume. Dopo il suo viaggio in Russia, coll'anima agitata dalle visi ni di quel paese, Curzio Malaparte, atterrando dopo il suo volo da Mosca a Venezia, inviava al Duce un telegramma cosi concepito: « Vi sono profondamente grato come italiano e come fascista di aver, salvato l'Italia dal bolscevismo». Esaminiamo più addentro il libro; alcune pagine sono dedicate alla decomposizione del nucleo famigliare perseguita con tenacia, con larghezza e ingegnosità di metodi dal bolscevismo; le relazioni di causa ed effetto sono osservate ed esposte con; freddezza; ma ecco il quadro finale del risultati a cui si è pervenuti: 11 Vivono in una o due stanze, fami, glia per famiglia, in una promiscuità che toglie all'esistenza in comune ogni elemento di intimità, ai rapporti sessuali ogni senso di pudore, agli, affetti ogni sfumatura: nessuno puoi mai sentirsi solo in quegli apparta* menti ingombri di estranei che vam no e vengono, che attendono in cu» cina, con in mano i bricchi e i tegami, il proprio turno davanti ai fornelli. La solitudine, così cara al- ( l'uomo civile, cosi necessaria all'uomo intelligente, è resa impossibile; è proibita. Il bagno, i corridoi, la cucina, i luoghi nascosti, tutto è in, comune tra le varie famiglie, spesso di diversa origine sociale, in cui ogni appartamento è diviso. Un freddo egoismo, una muta e cortese in, differenza per i dolori e per le gioie altrui, regolano i rapporti fra inani* 1 lini. Sembra che nessuno oda gli un I li delle puerpere o il pianto dei con- J giunti intorno al letto del moribon- / do: le culle, nei corridoi, si inoro- [ ciano colle bare, ognuno vive estra. neo e indiffenente alla vita degli al» tri ». E' una pagina più terrificante della descrizione di una carestia, oi di una requisizione di cereali compiuta in una fattoria tra il crepitìo delle mitragliatrici delle guardie rosse o di una esecuzione capitale della G.P.U.; è il quadro dell'infer, no degli uomini vivi, è l'inferno delle anime impossibilitate a racco» gliersi, a trovarsi in se stesse, a palpitare per quei semplici ed universali sentimenti che sono il varò, U puro dono di Dio. Queste considerazioni e raso Condì indispensabili per indicare l'esatto punto di vista da cui ei devo giudicare il libro e per eliminare degli equivoci die leggermente potrebbero sorgere da qualcho Irase di valore documentario od tmerpretativo. Ma

Persone citate: Curzio Malaparte, Duce, Lenin, Malaparte

Luoghi citati: Italia, Mosca, Russia, Venezia