Il truce delitto di Voltana

Il truce delitto di Voltana Il truce delitto di Voltana Le arringhe di difesa - Oggi la sentenza e a a o r ; i -l i' e e o n i i n o u o n i o e o , e apndi smr ieobo Ravenna, 14 notte, cOggi alle 15,30 è stata ripresa la di-.tscussi one del processo contro Scacchi Medatdo e Zaganelli Giuseppe, imputati del truce delitto di Voltana. Primo oratore della difesa è l'avvocato Paolo Poletti patrono dello Zaganelli. Dice che la causa deve indurre i giudicanti in una grande perplessità. Le accuse contro lo Zaganelli sono prospettate da un unico teste, che dice di averne avuta la confessione, il Lattuga; gli altri due testi, il Ravaglia e la Cassani, dicono circostanze di contorno; ma tutti sono sospettati, e vi è la sensazione che costoro abbiano interesse a isolare Zaganelli e ad addossare a lui ogni responsabilità. La pubblica opinione accusa Zaganelli, ma anche altri. In principio Zaganelli non fu neppure ricordato. Quali le causali del delitto? Il Procuratore Generale ha voluto procedere per eliminazione; ma è questo un criterio pericoloso e fallace. L'avv. Poletti enumera le varie ipotesi che possono spiegare l'uccisione, indipendentemente dal mandato del Medardo. La ipotesi dell'accusa cozza contro l'enormità del fatto e contro un altro fatto accertato cioè che l'eredità si riduceva a ben misera cosa. Nessuna prova seria e concreta del preteso mandato. L'oratore passa poi ad esaminare come si formò l'accusa basata sul trinomio Ravaglia-Cassani-Lattuga, gente poco attendibile che il teste Gennari ha bollato con roventi parole. L'avv. Potetti sostiene che non esistono le pretese confessioni dello Zaganelli, anche secondo 1 testi di accusai Alla Cassani non avrebbe confessato, e neppure al Ravaglia. Resta quindi 11 solo Lattuga, che dice di ave^ re avuto la confessione. Ma la cosa è assurda ed è smentita dallo stesso Lat tuga con la famosa lettera. ■ Il Lattu ga è colpevole? • si chiede l'oratore • Io non so. Ma certo il fatto è buio e misterioso. Dice il P. G. che lo Scacchi doveva rivolgersi a un amico e a un violento, cioè allo Zaganelli. La Illazione è arbitraria. Di amici e di violenti-non c'era solo lo Zaganelli». La Cassani confessa alla Gamberini che il Lattuga la costrinse a mutare dichiarazioni, e ad accusare lo Zaganelli; poi essa disse che informò il Lattuga che lo Zaganelli fece il nome del morto, mentre il Lattuga nega. La circostanza non è di dettaglio, ma essenziale. 11 contegno del Lattuga è ancora più inverosimile. Appena sa del racconto scappa a casa sua, e non ne esce più. Perchè? Per timore? Ma se il giorno dopo è lui stesso che affronta lo Zaganelli, e ne ha la pretesa confessione! Tutto ciò è frutto di fantasia. Lattuga esce di casa Berardi mezz'ora prima degli spari, e si affanna poi a dire che invece c'era, il che è smentibilissimo. Lattuga parla perchè si sente minacciato di arresto, e prima di parlare corre dalla Cassani, che è la sua Ninfa Egeria... L'oratore mette in guardia i giurati contro le conseguenze di un errore giudiziario e termina raccomandando di votare scheda bianca, data la dub biosità del fatto e la nessuna fede che meritano i varii testi di accusa. Dopo un breve intervallo prende la parola l'avv. Guerrisi Giuseppe, difensore dello Schacchi. L'oratore si addentra nella causa, e risponde al P. G dicendo che non è affatto vero che la voce pubblica accusi il Medardo Scai. chi, perchè tutti i testi dicono di nulla sapere di ripicchi n di dissapori tra padre e figlio. L'oratore si sofferma sugli istinti felini della Schacchi Ada, la quale, abusando della situazione tragica in cui si trovava il fratello accusato dalla pubblica voce, cercava di spingerlo a quella forzata divisione patrimoniale, cui il fratello, per ragioni di opportunità economica, non voleva addivenire. Il P. G. ha detto: «Abbiamo assistito allo scem pio che ha fatto della sorella e della nipote la teste Jolanda Scacchi, sorella degenere ». Ma chi era l'Ada7 domanda l'oratore. L'espulsa dalla famiglia. Chi era Jolanda? La piccola, la nenia■mina del padre, come afferma il teste Montanari. L'avv. Guerrisi. dopo ave re esaminato altre molteplici cause e circostanze, e dopo avere Illustrato che, se 11 Medardo percosse una volta il padre, lo fece perchè questi voleva battere la madre pazza e paralitica nlcscdsavldvpvgggctcdnmelulddmaqcmfemR che urlava per le sofferenze, passa al .teste Ravaglia « Chi è costui ? 11 teste Agide Gennari ha detto che appartiene « a quella razza di gente schifosa e Ignobile che io non ho mai avvicinato e che io scaccio dal mio ufficio ». Che cosa dice costui? Dice che lo Zaganelli è andato da lui, chiedendogli aiuto per la strage; Zaganelli, aitante e robusto, aveva allora 26 anni ; Ravaglia ne aveva appena 18, e non arriva oggi all'altezza del piede di un tavolo. Quando si parlava dì Ravaglia tutti credevamo dovesse apparirci un uomo dalle proporzioni di Maciste ; Invece apparve un nano. Si è voluto dire che Zaganelli volesse adibirlo a palo, ma Zaganelli non aveva bisogno nè del segugio nè della staffetta, per potere uccidere a notte alta un vecchio sessantenne ed inerme, come era lo Scacchi che quella sera tornava ignaro al suo domicilio ». L'oratore parla quindi della Cassa ni, la cui moralità non può assoluta mente dare credito a quanto afferma, e, dopo essersi a lungo soffermato sulla deposizione di costei, conclude con una commossa perorazione invocando la piena assoluzione di Scacchi Medardo. Sono le 20,30 e la continuazione del dibattimento viene rimandata a domattina. Nella giornata di domani si avrà indubbiamente il verdetto, che è qui atteso con vera Impazienza. iT . bGsitaPVdetesodisodicoquEcoca(enqmcizddglchli echeqtoqcdebn

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