Visione idilliaca sul Nistro

Visione idilliaca sul Nistro VIAGGIO IN BESSARABIA Visione idilliaca sul Nistro (Dal nostro inviato) o a a a e a e a a e e o a a i a , o u n a o , i o a , a n e a a r i n a , e a o i a TIGHINA, lup'.lo. Fra Chisclnau e Tighina, la linea è ad un solo binarlo ed i treni sono Quelli che sono: quando vi sporgete dal finestrino del vagone, ritlettendo che forse in automobile ve la sareste cavala con maggiore comodità e sveltezza, invano andate con lo sguardo alla ricerca della strada carrozzabile, giacché una carrozzabile non c'è. A traili la ferrovia è fiancheggiata da terreni acquitrinosi, il cui dominio e pacificamente diviso fra cicogne, oche ed anitre selvagge. Dei maialettl neri, dal pelo irsuto, si portano tino ai margini delle acque. Pili in là, pascolano mandrie di cavalli e di buoi e grr.ggi di pecore ■ appena appena lo sale-, somigliano, povere stupide bestie, a studenti lavorali dalle forbici d'un figaro da quattro soldi. Ma di tulli questi animali la cicogna è II pili nobile: è scria e grave, e quando spicca un volo par che dica nella sua eleganza e sicurezza: «Signori viag filatori, che ammirate il mio insuperabile piane, ricordatevi che lo facevo anche prima che tra voi spuntassero del Lindberg e del l'crrarln... E se voglio, affidandomi alle robuste remiganti, vado a raggiungere, senza attcrraggi per benzina, le compagne che uella stagione tornano ai nidi sulle j case di Angora... ». /Iddio, cicogna disdegnosa, non io ho pensato ad offenderti. Addio bestio le appollaiale sui tetti di canne... I villaggi che tocchiamo stanno disposti con la disordinata simmetria dei presepil: uno qui e uno là, giusto per fare effetto. Le case sono tutte col solo pianterreno' et- hiinntì1 If'facciale' dipinte in un blu chiarissimo, come un velo Le stazioni del paeselli non sono che cantoniere ed il treno vi fa soste assai brevi: hà fretta, non perchè in flessa\rabia le distanze siano eccessive, ma ! perchè le ha reso tali un capriccioso 'tracciato ferroviario. Viaggiamo, del \rcsto, a velocità relativa e sui. ponti rallentiamo, dovendosi attraversarli a passo d'uomo. Eccone uno di quelli che fanno mancare il palo, tanto è grufile, stretto e scricchiolante, il parapetto e bassissimo: s'ha l'impressione che aprendo uno sportello, si deliba senz'altro cadere nel vuoto. Un vuoto rispettabile, una gola attraverso la quale il treno « vola ». Un compagno di viaggio Imi con/cssa che a quel passaggio gli ; prende il capogiro. ! Ancora zone acquitrinose, altre pa'ludi... Ed ecco il Nistro, il fiume che ìall'estremo limite del sud-est europeo \ segna il distacco fra il nostro mondo e \il bolscevico. Ecco la Russia, vista ad ! occhio nudo, c la prima impressione è di sorpresa anche per chi laggiù si sia aggirato ora che vi dominano i bolscevichi, si guarda e non si scorge anima viva. La terra è verde, i campi sono lindi, dunque qualcuno li lavora. Cosi diventa misterioso pure il mugik che leconda quella, terra col suo sforzo. Il Sistro corre tranquillo, inconscio della sua missione di confine fra Europa ed Eurasia, ?na forse geloso dei convogli di barconi che in questo momento risalgono Volga, Danubio e Reno, trasportando merci e ricchezze del suolo. Sul Nistro non si naviga: ogni traffico di uomini e di merci è sospeso, non esistendo rapporti fra i vicini. Vigilia di guerra? chissà. Vigìlia di pace non sembra. Casette blu Tighina è una grossa e povera borgata, la più povera della Uessarabiu intera. Le strade sono abbandonata e l'erba selvaggia germoglia nelle vie e sui marciapiedi. Del resto, cos'i la via, se non un largo e capace serbatolo di polvere, che aspella le prime piogg,e per trasformarsi in un impratici bile pantano? D'inverno qui non ri deve poter passare: un tale mi racconta ch'è savio consiglio legarsi le scarpe ai piedi, altrimenti il fango se le porta, le succhia. Il fango ha poi un odore caratteristico penetrante, che non vi si leva più di dosso. Raggiungeremo la frontiera per un cammino, del quale tutti mi assicurano, ridendo, che non saprei farmi un'idea: è come un fratturo inframmezzato da cunette e gradini, con arresti inattesi, imprevisti sbarramenti naturati di alberi. Tre settimane addietro, la zona ancora giaceva sotto le acque del Nistro, che quando l'invade avanza per chilometri e chilometri. Il nostro chauffeur é un maestro, sicuro candidato alla palma in qualsiasi cross-country automobilistico, per accidentato che sia. Procediamo serpeggiando, al tempo stesso scendendo e risalendo di continuo e con la paura dl sentire il differenziale staccarsi di schianto dal telaio, i cui longheroni anche minacciano di torcersi: le ruote di destra e di sinistra si alternano nel garantire posizioni di costante dislivello, che Volodia, valoroso guidatore, supera maneggiando il volante come alla gimkana. Al nostro passaggio ì cavalli s'impennano, essendo qui l'au tomobile ancora un mostro, e i cani bastardi escono a frotte dal casolari, per. scagliarsi contro i profanatori di ucpdtVrtnagrditNdpvdacl una così selvaggia bellezza. Pure al contadini dobbiamo far l'effetto che i primi automobilisti fecero ai villici d'ogni paese, varii anni or sono. E tutto inlento a seguire le manovre di Volodia e l'altalena della macchina, rifletto solo dl sfuggila che tanta ubertosità, tanto sfoggio iti potenza della natura, non si può averlo che grazie al Nistro, il quale inondando viene a guastare la strada per i turisti, però ripete il miracolo compiuto in Egitto dal. Nilo. Siamo oramai nella zona militare: incominciano « alto là , di sentinelle. to, prima lappa è il mcnastero dl A'ouiNeamtz, a Chìzani, ilare un frate orto-dosso c'invila alla mcn.in, scusandosiperchè è giorno di digiuno. Il ora-v'uomo vede in un italiano il figlio di una terra che non conosce eppure adora e della quale i-rla ammirato ecommosso. E' nel concento da tren-l'anni e non sa nulla dei mondo: hauna celle-Ua che gli fa da reggia <ra-«•or» »»• «f/M^'^f» J ■ " , ì ZZ* J « ' ' °'mi ? 10 0Ì'neme nelle quali ; monaci riparanomacchine e lavorano,!,: falegnami, vaa tetto alle otto, per alzarsi a mezza-notie e pregare sino ulte tre del maMtino, e passa placido e sereno per tesu.e chiese, conteinpìiimio nelle volle lbuchi fatti, dalle uianaie bolsceviche : una granata volle scoppiare propriodavantl ad una sacra irono, ma ^.-,»rovine e macerie l'immagine restò in-latta e immacolata, i! grande cam»a-nile sull'ingresso principale del co;ivento ha anch' esso resistito alle granate; 1. vetri Infranti, per mancanza dfondi, si è dovuti sostituirli con tavoleLa pace è immensa-, .sotlo di noi.Ti'taspol, ciltà bolS'Jvlcà, si adagia mostrando palazzi, strade, stazione ferroviaria e chiese... Se si scende fino alla riva del Sistr.o, si vede la gente rossa che si una ira per le strade dTlraspol. E' una visione? Una fato morganu? Perchè un le, ci beffa col <»o rubalo a un urologiche lungo giro per tornare a righina battendo un sentiero mutilare illunahlnJn,,, -fni . w;i'U r • lutiahiamo di diecinee diecine di c/ulometri e ve .iniaino nnulmciile a costegffiare quella che sarà, un giorno, tunZZTfU fasslccl^a è 'fUa eabbandonala, aia i cardi vi hannomesso forti radici e prosperano e incominciano a nascondere la via, volendodire che nella sua lotta alla natura l'uomo non può concedersi riposo. Ognsosta è un indietreggiare. Rientriamo per vedere il ponte sul Nistro, dallo hetman PeUhtrasaltare in ari e dal rumeni, dopo la ritirata dall'I emina del '19. I binari raggiungevano il ponte, composto di due gigantesche gabbie metaniche, posanti sopra un pilone centrale e due laterali, giusto sotto l bastioni dell'antica fortezza genovese: e come la campala dalla partrumena è raduta nell'acqua, i. binarsi sono contnri: rimanendo appesi fra terra e pilone, quasi sottili fui di ferroDl un vagone che doveva Covarsi suponte al momento dell'esplosione (itila mina non si sono salvate che deilassi. Ma In mezzo al fiume il pilone e. i.i tatto e la w'bbia che porla sulla sponda russa vi poggia senza danni apparenti. Sulle lastre metaniche, nel punto della rottura, i bolscevichi hanndipinto il loro S.S.S.R., fiancheggiandla dicitura con una stella rossa e unfalce e un martello, sicché l'armaturfa da palo di frontiera. Sopra dl essricomincili a correre il binario peOdessa, lontana ottanta chilometri appena, un binario che si perde per unpianura monoIona ed uguale. In terrbolscevica non scorgiamo nessuno: tratti spunta, dietro l'ultimo pilone dal'altra parte, la siluetta dl un soldatche osserva gli svaghi dei colleghl rumeni. Dannilo dei bastioni genovesanche la sentinella di Re Carol segucon interesse lo spettacolo: correndsvelto lungo il rottame, un soldato m camicia è disceso nel fiume e s'e data far tuffi e capriole, prendendo un delizioso bagno. I camerati gridano motteggiano, incitandolo a riluttarsquante volle ritorna a fior d'acqua Da questa parte del Nistro i fantaccinrumeni possono prendere il bagno gridare, dall'altra — che si raggiunta con poche bracciate vigorose — sardbero in zona nemica c rischiai ebberle pallottole del tiratore rosso. Adagisbocca da un'inscenatura una barcheta che scende il fiume costeggiandguardinga la riva bolscevica, perchè lasciarsi trasparivo dalla corrente urche l'ignoto rematore vedrebb-s lguardia rumena lasciare l bagni e irisa, per dar di mano ai fucili. Infatti qui si possono fare le fucilatee si può morire, di, un istante ut; ahfnL'idillica visione è un inganno, lpace apparente un'insidia e gl'inf'inel paesaggio sono giusto il cuca.'.che sulla sponda sovietica pascola scgliendosi l'erba buona e di qua il gallbianco, bellissimo ed altero, arrimpcatosi sul tetto d'una casa sventrildall'artiglieria rivoluzionaria, per lanciare chicchirichì et so occiten.'.? ITALO ZINGARELLI. minf«»0

Persone citate: Lindberg, Re Carol

Luoghi citati: Angora, Egitto, Europa, Russia