Una bambina morta e 24 persona in pericolo d'annegare

Una bambina morta e 24 persona in pericolo d'annegare Sciagure e salvataggi drammatici sulla Dora e sul Po Una bambina morta e 24 persone in pericolo d'annegare pgLa fulminea scomparsa di una bimba tra i gorfhi della Dora, mentre giocava con un cane - Un passaggio dalla fama sinistra: la diga Faraud Sei canottieri in pericolo si salvano a nuoto e si tuffano nuovamente in acqua per recar soccorso ad altre persone -- Una barca con diciotto gitanti, giovanotti e signorine, si capovolge e scompare -- Il faticoso e movimentato salvataggio operato da bagnini, canottieri e pompieri presso uno stabilimento del Pilonetto - Bilancio della giornata - Provvedimento che s'impone Anche la giornata domenicale dì ieri è steta dolorosamente funestata da una vittima del torrente Dora e da altre disgrazie. ?e non mortali, tuttavia gravi e impressionanti verificatesi sui Po. Un fatale accidente ha provocato la morte di una povera bimba di soli 9 anni, il cui cadavere, nonostante le affannose ricerche, che sono durate (ino a iarda ora di ieri, non è stato ritrovato. Quattro ragazzi • un cane Verso le ore ih. certo Romualdo Paris, abitante in corso Regina Elena 4, accompagnalo dal quindicenne Giorgio Bua. dalla sorella di questi a nome Ebe di anni 11. e dalla bimba Teresina. Carelli di Sebastiano, di anni 10, si dirigeva verso la Dora, lìn cane seguiva correndo la piccola comitiva. Scopo della passeggiata era appunto Quello di penare il cane, di proprietà del Paris, a fare un bagno. 11 padre dei due ragazzi Giorgio ed Ebe, il negoziante di mobili Stefano Rua. che abita nella stessa casa del,Paris, aveva dato il permesso ai figliuoli di andare col vicino e di accompagnaTe pure la piccola Teresina. figlia di un suo conoscente. Egli conosceva la località, dove essi si recavano, sapeva che il Paris avrebbe esercitala una attiva sorveglianza sui ragazzi, 1 quali desideravano di vedere il cane fare dei tuffi, ma tuttavia, poro dopo la loro partenza, per maggior irnnnullliia, si mise egli pure in cammino e raggiunse !a comitiva sulla sponda del torrente, e ciop all'imbocco di via Ferrara presso la casa segnata col N. 15. I ragazzi si divertivano a eettare sassi nell'acqua, per far correre il cane: ma. quel giuoco, duralo qualche tpmpo fini per annoiarli. Il baroone dei renaluell Volle il caso che 11 vicino, assicurato con una caiena ad un piuolo infisso nel lerreno, galleggiasse uno di Onei barconi, che i renaiuoli adoperano per andate a raccogliere la sabbia nel fiume. La Ebe manifestò il desiderio di salire sull'imbarcazione. La cosa non preseniava alcun pericolo, ed il Rua accondiscese a che 1anto la figlia, quanto la sua piccola amica Teresina. si avventurassero sulla barca; e per potei e maggiormente, sorvegliarle, vi sali arich'egli. Il figlio, insieme al Paris era rimasto sulla riva a giuocaie col cane. La barca, col carico di quelle tre persone dondolava sull'acqua, ma la catena che la assicurava alla riva presentava bastante garanzia per non temere alcuna sorpresa. 11 negoziante, sentendo ad un nano i! cane abhaiarp fortemente, si voltò verso la riva a guardare. Basto quell'animo perche accadesse la disgrazia. Lf due bambine, con la curiosità e l'inesperienza dell'età si erano portale fino alla punta della barca, quella die .si protendeva verso il largo del torrente. Esse vollero sedersi sul bordo estremo della imbarcazione, forse per darsi l'illusione di trovarsi in viaggio sull'acqua; ma in quel momento, perduto l'equilibrio, precipitarono nel fidine,, liti grido fd un tonfo fecero voltare di scatto il Rua, sono 1 cui piedi aveva traballato la barca. Le cIup fanciulle erano scomparse. 11 negoziante ncn sapeva nuotaie. ma in quel tragici momento, in preda ad angoscia inenarrabile, si eenó vestito come era nel torrente. Fortunatamente, in quel punto l'acqua non misura che circa un metro e mezzo e il Une potè emergere con la testa e camminare sul fondo un po' tranquillizzino nel vedere che la sua figliuola, la duale f; esperta ai nuoto, era ventini a calla e con poche bracciate si dirigeva alla riva. La piccala scomparsa Mancava ialini bimba. L'uomo guardò aiisiosunienip, mu non la vide. Dalla riva inianto il Paris e il giovane Giorgio, passalo il primo nioiiienio di attonito sgomento, gridavano indicando un punto nell'acqua. La infelice fanciullimi inesperta a! nuoto, travolta dalla correrne, sott'acqua era stala portata fino in mezzo al leno del fiume. Tornò a galla per un istante, ma assai lontana dalla riva, poi come una povera festuca fu portata verso il ponte, che imbocca via Ferrara, e scomparve nei gorghi. Nessuna persona che sapesse nuotare si trovava in quel momento sulla riva, ma forse anche se un volonteroso e a lille nuotatoli? si losse gettato nel torrente per cercare di contendre ai vortici la vruima non sarebbe riuscito a salvarla, lanio fulmineo era staio rallomanamenio de! corpo della piccola Teresa. 0 negoziarne, inebetito da quella tragica scena, che si era svolta sotto i suoi occhi, raggiunse la riva. Poco dopo, sul luo'-'o giungevano i pompieri, agii ordini dell'ng. Mottura. Una squadra si calò dal pome sulle travi de! pome e cominciarono a scandagliare l'acqua ma inutilmente. Con una barca le ricerche furono portate più a valle del fiume, fino cioè all'imbocco del corso Napoli, ma il cornicino della povera bimba non fu trovalo. Fin quasi alle ore SO durarono gli scandagli e fino a quell'ora sulla riva rimasero il Rua. il Paris ed i ra; gazzi, seguendo con gli occhi gonfi di lacrime quelle vane ricerche. Di tanto in tanto 11 negoziante mormorava- « Dove troverò io la forza e le parole per poter dire alla mamma ed al babbo della piccola Teresina che essa non è più?». Circa un'ora dopo lo svolgersi del luttuoso episodio che abbiamo narrato un'altra disgrazia accadeva ih un altra zona di Torino, sulle acque del Po Sei canottieri in paricolo Verso le ore 17, una barca, con a bordo sei persone, proveniva da Mori calieri e discendeva la corrente verso il pilonetto, quando, giunta alla fatale diga Faraud, si impiglio nelle palafitte e per quanto coloro che la occupavano fossero abili rematori, s rovesciò, rimanendo capovolta contro gli ostacoli della diga stessa. I se: rematori furono sbalzati in acqua, ira le grida di spavento di coloro che dalla vicina riva destra del fiume assistevano al naufragio. Mentre sulla riva destra dallo stsfcilimento Savoia stavano per accorrere verso 1 caduti bagnini e alcuni volenterosi, i sei canottieri, superato il primo istante di stordimento, si diedero a nuotare vigorosamente e poterono in breve raggiungere la spiaggia. Qui essi furono da:i personale dello stabilimento medicati di alcune lievi contusioni e ristorati secondo le regole sanitarie. 1 sei protagonisti dell'incidente, che per fortuna non ebbe tragica fine, sono 1 canottieri Giovanni Conti, di anni 13. abitante in via Bernardino Galliarl 18. Adalberto Campagnoli, di anni 25; 1 fianbcflesisppdlgdissdtffftmstpfdBfabpci4alcv1gppsgpbpnpscntTpvcv fratelli dott. Enrico e Bruno Giuppone, il primo di anni 24 e il secondo di anni 22; i fratelli Angelo e Luigi Pannelli. I sei giovani si erano appena ristabiliti e rivestiti alla meglio per recarsi all' Imbarcadero Peirano, dove i fratelli PaniveUi tenevano in deposito la loro barca, (quella appunto che si era rovesciata), quando nuove e altissime gr.de d'allarme si facevano udire n direzione della diga Faraud. Dagli stessi bagni Savoia, dove funzionaper cura della Direzione, un posto di pronto soccorso per casi di pericolo d'annegamento fu un accorrere, verso la spiaggia, del personale e del bagnant', al quali si aggiunsero i reduci dal precedente salvataggio. Le grida continuavano sempre più impressionanti e dal trampolino dello stabilimento si poteva chiaramente distinguere attorno alle nere palafitte della diga sorgenti dall'acqua, coma tiu sinistro presentimento, un agitarsfrenetico di braccia in atto di chiederà febbrilmente soccorso; un affiorare confuso di volti pallidi e terrorizzati, contratti nella visione spaventevole della morte vicina. In tanta confusione non si poteva comprendere immediatamente quanti fossero i pericolanti, ne spoteva avere un'Idea esatta di quanto fosse poco prima accaduto. 1 direttordello stabilimento, comm. Vittorio De Benedetti e cav. -Emilio Bassi, si affrettarono, senza poi tempo in mezzoad inviare verso la diga tragica le tre barche di soccorso, che essi tengono pronte per ogni " circostanza. Sulle barche prendevano posto 1capo-bagnino Biagio Canavesio. d'anniO, iti bagnino Amedeo Bicci. *di ann41 e 11 loro aiutante Teresio Mosca, danni 39. Ad essi si aggiunsero altri volonterosi, e primi fra questi due decanottieri, che si erano appena salvati dall'incidente di barca delle ore 17. e cioè il pittore Adalberto Campagnoli e il dottore in legge Enrico Giuppone. dei quali abbiamo più sopra parlato. Costoro, buttandosi a nuotosi portarono direttamente verso il luogo della sciagura, giungendovi, dopo pochi minuti, contemporaneamente allbarche. Lo spettacolo che si presentò al sopravvenuti era veramente impressionanti: quindi o venti persone (dap prima non si potè stabilire con precisione il numero) si dibattevano tra la correrne aggrappandosi, come potevano, alle palafitte della diga e all'altra barca capovolta sin dalle ore 17Tutta questa gente era In Imminentpericolo dì annegare. SI vedovano giovani donne implorare il salvataggio come una grazia, e due bambini, suvolti dei quali erano eia i seeni dell'a-flss)a. Alcuni degli uomini, che sappvano tenersi a calla, continuavanintanto a dilaniare soccorso, atimen tando II panico e la ^confusione. Dqualcuno di essi il capo-fiagnino. mentre -si accostava per iniziare il salvataggio, potè farsi raccontare rapida mente ciò che era accaduto: e seppcosi che una grossa Oarca. contenentdicioito persone, reduce da una gitverso Moncalieri, aveva urtato poco prima contro, le palafitte della, diged era cedala a fondo, trascinando iacqua liuti coloro che vi stavano sopraUn salvataggio drammatico II salvataggio, nelle condizioni in cusi trovavano i pericolanti, gran panilei quali non erano pratici del nuotosi presentava pnrileolarmente difficileNon appena giunsero le harrhp. I disgriiziail si |ivei-i|iiiarono contro di esstggr.'ippaudovlsi con tale violenza dmetterne a repentaglio l'equilibrio, ei bagnini dovettero usare mezzi enari?! assicurare la incolumità dellfiarchp. (he a'.rphbe «Isrnlflcain poi lsalvezza degli infortunati. Con pronlezza e con spirilo di abnegazione vramente uegtn di encomio, : bagninI pompieri aul posto 1 bagnini avevano intanto raccoldall'acqua numerosi induménti e ogetti, che la comitiva aveva perdunel capovolgimento della barra. Vi erno bastoni, ombrellini da sole, borsete, -portafogli, strumenti musicali chavevano servito per rallegrare la gicome chitarre, mandolini e fisarmonche e altri oggetti ancora. Le Guadie municipali giunte dalla Seziondel Pilonetto presa conoscenza del fato telefonavano a loro volta ai pompieri, e qualche minuto dopo arrivavun distaccamento di vigili con autbarella composto dal vice-brigadieGatti Primo, dal pompiere scelto GatSecondo, e dei pompieri Maino e Grbaudo. Costoro si unirono ai dirigendello Stabilimento, ai bagnini e ai cnottieri, per aiutarli nell'opera di socorso ai diciotto infortunati. Si consttava, però subito che, mentre gran pate di questi- si rimettevano, pur sotl'impressione del panico vivissimo prcalandosi in acqua e impegnando verIone a corpo a corpo con gli imenein perno lo di annegare riuscirono sarii l.n.cosamenie sulle imtiaieaz.ni. Nello siesso tempo i due coraggiocanottieri, Il pittore e il dottore ilegge che si erano salvati un'ora innanzi, afferravano tra i gorghi più pricolosi della corrente, due dei naufrghi che si trovavano in situazione pegiore degli altri : un giovanotto e unsignorina che erano sul punto di andare a tondo. 1 valorosi Campagnoli e Giuppontennero a galla non senza fatica il giovane e la ragazza e li trasportarono nuoto olla riva dove gli infelici furonimmediatamente adagiati sulla branddi medicazione della cabina di prontsoccorso. Contemporaneamente furono sbarcte per mezzo dei bagnini alla riva delo stabilimento anche le altre sedipersone che si trovavano tutte in prda a « choch. nervoso e a tremiti dfreddo. Non essendovi sufficiente posto nela cabina di soccorso, i dirigenti msero a disposizione altri locali, in mdo che tutti poterono essere con rapdità sottoposti alle cure del coso e ale iniezioni di uso. , i i o i e i , i o o aù o e a i à na n ni o ri e f, e o 1 i i i i le aa o, oo e oop ia al7. e oo ui le no n Da naa pe te a o ga n a.. ui ne o, e. ssi, da ed rle la neni vato, due di essi, e precisamente quelli portati alla riva a nuoto dai coraggiosi canottieri, si mantenevano in condizioni ancora allarmanti. Dopo che il cav. Bassi, aiutato dal suo personale, ebbe loro praticata la respirazione ctiflctale, 1 due furono trasportati con ogni cautela per mezzo dell'autobarella dei pompieri all'Ospedale San Giovanni, dove 11 dott. Galansino li visitò accuratamente tenendoci per alcune ore in osservazione e praticando loro le cure più urgenti, in modo che nella tarda sera essi poterono far ritorno alle proprie abitazioni, dove dovranno tenere per qualche giorno il letto. Essi sono il calzolaio Gioia Primiano di anni 19. da. Campobasso, abitante in vi* Legnano, 6, e Amalia Vicari di anni 16 abitante In via Vanchiglia 16, sarta. Mentre costoro venivano trasportati al Nosocomio, gli altri sedici infortunati riprendevano a poco a poco vigore, mercè le cure assidue Ioto prestate e 1 cordiali somministrati nello stabilimento. Como • avvonuta la sciatori Recatici sul posto, abbiamo potuto, discorrendo col reduci dalla drammatica avventura, apprenderne i precedenti. 1 fratelli Boriammo, e precisamente Leone di anni 29. Mario di anni 25, Giulia, di anni 16, Almes di anni 15, Abitanti in via. Sari Quintino, 6, essendo proprietari di una grossa imbarcazione adatta, per passeggiate ed anche per trasporto, avevano ieri, nel pomeriggio, invitato ad una gita domenicale sul Po un'allegra brigala di loro amici e amiche composta eli quattordici persone, ira le quali si trovavano, oltre al Gioia e alla Vicari già nominati, la signorina Maria. Castelli di Giuseppe, di anni 16, abitante in via Ruma 31, pellicciala, il commesso Romualdo Paradisi di Adolfo, di anni 18. abitante in via Passalacqua, la signorina Fernanda Cappello di Lodovico, di anni 18, impiegata, abitante in via San Simone n. 24. La numerosa comitiva, riunitasi poco dopo le ore 16 presso un imbarcadero della riva sinistra del Po, prendeva posto sulla capace barca tra le più calorose manifestazioni di allegria. Alcuni del giovani gitanti si posero ai remi e la barca risali la corrente dirigendosi verso Moncalieri. Lo splendido pomeriggio, rinfrescato da un vento leggero che Increspava il Mio dell'acqua, allietava gli animi e li disponeva alla gioia più spensierata. Alcuni avevano portato— rome si è detto — chitarre, mandolini, fisarmoniche, e In breve dall'imbarcazione si levarono gentili voci femminili a cantare 1 ri tornelli più in voga accompagnati dagli accordi degli strumenti e dal coro delle voci maschili. Poco dopo le 17, la barca si avviò sulla strada del ritorno, costeggiando la riva desira sino al Pilonetto, mentre 1 gitanti gettavano ancora agli echi del fiume le note delle loro canzoni, e mentre i rematori si alternavano alla loro bisogna senza stancarsi, animati dagli incitamenti delle ragazze. Ad un tratto, circa le ore 18, la pesante imbarcazione giungeva alla malfamata diga Faraud, e improvvisamente, prima'che qualcuno dei gitanti avesse potuto consigliare una speciale prudenza o magari dare il suggerimento di retrocedere per approdare altrove, si udì uno schianto. La barca, presa dalla corrente che in quel punto e più forte e rapida che alirove, si scasnnitttdtmrGacTlsittqasvNvcftdgsnStqitldecmnrovesciò violentemente e colò a fondo, iIn un animo tutti I componenti la co-jniitiva furono gettali in acqua nelle !condizioni che abbiamo narrato.. Poco dopo le 19 i sedici rimasti nello I stabilimento « Savoia erano quasi tutti riavuti e. accompagnati dalle.Guardie municipali, poterono essere ì fatti salire, vestiti di quel residuo di : indumentl che era loro rimasto ad- lto oguto raethe ita niarne atmva toere tti rinti caoctaartto ro- el li. a, a . dosso, in alcune automobili colle qna- ,li furono trasportati alle rispettive abi- reitilz|0I)i, , „ nar,.a .rimasta a fondo, non.ei,pot^ psser(J ricuperata. Poterono essere. ajjnveft, rjCuper,nfj Rran parte aeg\\ og- o-;Bett- f(j f.„j , p,{tant, lamentavano la o* i„_..l »„„„»,„ .in nperagna nne o a no da to aelci re di elmimopialoggetti personali sul tipo eli quelli (ili abbiamo pin sopra accennato. Le ultime notlzip sugli infelici gitanti assicurano che, malgrado lo squilibrio nervoso che ancora 11 turba, si trovano tutti In istato di miglioramento. Quanto sta succedendo, in ogni giornata festiva, da qualche tempo a questa parte, non può non destare una penosa impressione nella cittadinanza torinese, e particolarmente in quella, parte di essa che costituisce la follai domenicale, la quale predinne le passeggiate in barca lungo il tratto del fiume compreso fra il Pilonetto e Moncalieri. Disgraziatamente, queste adunate festose di gente, che ad altro non aspira se non a passare un pomeriggio al sole e all'aria libera finiscono spesso per essere funestate da qualche inridente del quale la cronaca deve poi occuparsi. Negli, anni scorsi, come tutti rammentano, più volte il cronista ha dovuto ricordare questa località per registrare incidenti, molti del quali hanno avuto un tragico epilogo. Ora si trattava di un nuotatore malaccorto che finiva per essere vinto dalla corrente, ora di un'imbarcazione che si capovolgeva, sia per inesperienza dei rematori che per le insidie del fiume. E diciamo « insidie » non a caso, sebbene possa parere strano che il nostro Po, in un tratto cosi placido e tranquillo come quello compreso fra le ultime case del suburbio torinese e la verde ridente collina, possa nascondere pericoli allarmanti. Eppure questi esistono e consistono — come è tacile intuire — nella diga o meglio negli avanzi della diga Feraud, che costituiscono veramente un rischio, soprattutto in certe condizioni del fiume, sia per i canotti che per i nuotatori. Quest'anno — ad esempio — gli ultimi incidenti che si sono dovuti deplorare, {urono provocati, al solito, dalle vaienti» della «oc. Ed è e li oil e, e n loò e o a lo si n* 6 i uiun vero miracolo se, in tutte le circostanze, non si sono dovute deplorareconseguenze: l'ultimo caso, tuttaviaha avuto momenti drammaticissimi particolarmente per il numero rilevante dei aitanti, i quali si trovavano a bordo di una imbarcazione che si i rovesciata. Ci vare sia tempo che questa causa di permanente pericolo sia definitivamente rimossa. Come è noto, la diga e ridotta ormai ad una linea ài palafitte, che in con-dizioni di piena, od anche appena di portata superiore alla media, restano sommerse, costituendo un vero sbarramento subacqueo, a pochi palmi al disotto della superficie. Poiché tale linea non è di utilità alcuna t non rappresenta pia che un avanzo ed un ingombro, appare indispensabile che in una qualsiasi maniera si provveda ad una sistemazione. Quale essa sia, potranno stabilirlo i tecnici competenti t quali — a quanto crediamo — hanno già studiato da tempo il problema e le sue conseguenti soluzioni. Sarà tolta cosi una causa di preoccupazioni e di pericoli che troppo spesso funesta i tranquilli pomeriggi domenicali di tanta folla lorinese. Gli imponenti funerali

Luoghi citati: Campobasso, Como, Moncalieri, Torino