Politica

Politica Politica nazionale e parlamentarista in un discorso di Tardieu ai Combattenti . S ggffiSif Z°Jlt^%'$$ Longresso dei combattenti del l»i- Parigi, 14, mattino. II Presidente del Consiglio Tar- dieu, presiedendo ieri mattina, a, ') i i e i e e l o o i n a partimento della Loira, ha pronunziato un discorso politico che, all'indomani della chiusura della sessione parlamentare, era atteso col più vivo interesse. Questo discorso è stato infatti una vigorosa risposta agli attacchi mossi dai cartonisti contro di lui per la chiusura della sessio modo più tranquillo di questo mondo, lidi tale evento normale della vita par - lamentare, hanno poi denunciato il o'niio colpo di forza. Tre ragioni mi v|nanno determinato a prendere questa a fj5?is!otne e \me ?on" di nrd'"e na,zl°n!na,e- La Pnma e che, anche proluii a, Bata rìj nilim,joi Piornii ]a sessione n non avrebbe permesso il voto da par e te delle due camere della legge di al- trezzamento nazionale, il cui ritardo a mi è rimprox erato da quelli stessi che - hanno voluto, preparato e organizzato i Su?st0 ritardo. Gli otto mesi perduti a ne, ed è appunto parlando di qti^sta, che Tardieu ha detto: La chiusura del Parlamento « Avete potuto leggere sui giornali che io mi sono reso colpevole di una specie di attentato. E* vero: venerdì sera ho letto 11 decreto di chiusura e in questo consiste il reato che mi viene rimproverato. Ma — aggiunge subito il Presidente del Consiglio — ho Ietto questo decreto nell'esercizio pio corrente del diritto costituzionale, nel modo consacrato da una lunga tradizione. Gli uomini che venti minuti prima si intrattenevano con me, nel o n è e e e a i o o o à a i e a a o r o i e a a e e j Palazzo Borbone, dopo la presentazio'|ne del propetto, in novembre, il tem po occupato dall'opposizione a montare e a confutare In grottesca leggenda sullo stato della Tesoreria e la pretesa volatilizzazione dpi suoi miliardi le operazioni quotidiane di ostruzio nismo che abbiamo dovuto vincere rendevano questo risultato impossibi le. Coloro i quali lo hanno reso impossibile ne conservino davanti al Paese la responsabilità. o La seconda ragione alla quale ho obbedito é che. costretto da manovre ripetute ogni giorno e spesso due voi te al giorno a porre costantemente la questione di fiducia e a far Ironte a tumultuosi assalti, non ho voluto lasciare svilupparsi uno spettacolo di seduta e di corridoi che non rallegrava se non i detrattori del regime rap prescntntivo Non bisogna che la Francia possa credere che l'unica missione delle assemblee é quella di rovesciare i Ministeri. « La terza ragione che mi ha deciso è che le forze dell'uomo hanno dei li miti. Alcuni, i quali non sono riusciti ad abbattermi politicamente, si lusingavano, a quanto sembra, di abbatter mi fisicamente Essi mt scuseranno di non voler dar loro questa soddisfazio ne. Spero, d'altra parte, che, dopo tre mesi di vacanze, la calma negli animi sarà ritornata. « 11 contatto degli eletti cogli elettori sarà salutarp, poiché il Paese è» nella sua immensa maggioranza, col Governo. Da una parte esso si rende conto che noi abbiamo da otto mesi fornito all'estero e all'interno un grande lavoro, e praticato, in condizioni difficilissime, una politica di interesse strettamente generale. D'altra parte il Paese si chiede a che cosa possa condurre l'azione in una guerriglia distruttiva da parte di tre partiti ai quali tutto vieta di unirsi costruttivamente, sia sul terreno della dottrina sia su quello dell'azione. Uno dei nostri avversari più distinti riconosceva ve nerdì che il nostro Gabinetto è sicuro della sua forza. Io mi soffermo su questa confessione. La nostra forza, affermata in più di sessanta scrutini, ci permette di rimanere calmi e sicuri. La nostra maggioranza ci ha dato questa forza che noi sapremo conservar? per gli sforzi futuri. n Inoltre, 'atta riserva di quello che ho detto sult'aitrezzamento nazionale, la situazione non è cattiva e ogni allarme sarebbe ingiustificato. I nove decimi del nostro programma sono ormai eseguiti. I prestiti coloniali, che saranno votati alla ripresa dei lavori parlamentari, non avrebbero potuto essere emessi durante l'estate. I crediti della difesa nazionale, approvati da tutte le Commissioni competenti delle due Camere, saranno impegnati |»er via di regolamento, come è possibile fare in periodo di vacanze. Aggiungo che, se i nostri avversari avessero condotto a buon fine la sola impresa che stava loro a cuore e aperto alla fine di luglio una crisi ministeriale, non si sarebbe votata nessuna delle leggi sulle quali oggi scorrono le loro lagrime ». Dopo avere accennato a quanto il $ - [Governo ha fatto per gli ex-combat- tenti, cioè il riordinamento delle a, |pensioni, la pensione del combat- 'tente, la croce del combattente, Tar- ù i o dieu ha parlato della politica nazionale seguita dal suo Ministero: « Un avvenire di pace » « La nostra politica — ha detto — consiste, per molti anni ancora, nel preparare un avvenire di pace orga- nizzata e di stabilità, mantenendo deiguadagni duramente acquistati. Que-o, r l i a °e r lo e o a ^'^gg*a,f^S^a'^jg^Ml li a dì e euo o el ii l a l o e a a i o i i e librio finanziario, l'attività economica, l'ordine interno e, sopra ogni altra cosa, il vigore dello spirito pubblico, attrezzamento morale del Paese. • Indipendenza e sicurezza : è un problema di effettivi, di copertura, di materiale e di mobilitazione. Promulgando la legge di un anno, che riposa su riserve inquadrate e istruite, noi abbiamo fatto nn atto di fede nelle virtù della razza. 11 Governo si occupa ogni giorno per completare le altre garanzie. Noi abbiamo nello stesso tempo posto e risolto il problema del collegamento permanente con le nostre colonie e del perfetto stato della nostri Marina e della nostra Aviazione. Non cessiamo di vigilare a che tale condizione sia adempiuta. Nulla di tutto ciò e possibile senza buone finanze. Le nostre sarebbero eccellenti se non vi fosse mancanza di armonia tra le finanze pubbliche e le finanze locali dei dipartimenti e dei Comuni. Noi presenteremo in ottobre un programma, senza dubbio imperfetto, ma pronto nelle sue conseguenze e che verrà votato da coloro che saranno saggi « La nostra economia nazionale riente inevitabilmente del contraccolpo delle crisi provate dai nostri vicini Ma ho fiducia in essa. Mt è stato rlm proverato. in questi tempi di prove universali, di avere parlato di prò sperila. Per la terza volta io voglii ripeterlo. Esaminando la situazione vi trovo motivi per bene sperare. Bisogna infine che siano coscienti, che nè progressi nè riforme sono possibili senza l'ordine, ordine voluto daill'im-, mensa maggioranza, imposto, se fosse necessario, alle minoranze brutali le quali meno di ouattro anni fa avevano messo impunenemente a saccheggio un quartiere di Parigi. Oggi queste minoranze san- o cht; per le loro imprese di disordine il silenzio è il principio della saggezza ». Tardieu ha terminato il suo discorso parlando dell'essenziale, cioè dello spirito pubblico, di quello che egli ha chiamato attrezzamento morale della Nazione « tesoreria imponderabile, altrettanto preziosa come l'altra, riserva di ardire e di energia di cui non mancherà mai il popolo sempre pronto agli splendidi risvegli. Gli ex-combattenti dovranno mantenere intatto questo spirito con la stessa fede con la ijuale essi hanno resistito nelle trincee ».

Persone citate: Bata, Ietto, Tardieu

Luoghi citati: Francia, Parigi