La grottesca impresa antifascista

La grottesca impresa antifascistaLa grottesca impresa antifascist^ Le inverosimili dichiarazioni del proprietario dell'aeroplano e le Indagini della Polizia parigina Parigi, 14 mattino. L' apparecchio caduto presso il San Gottardo, dopo aver sorvolato Miilano, apparteneva al signor Brahant, direttore del giornale I'Adìom. 11 Brabant ha dichiarato di avare prestato il suo apparecchio al Bassanesi, che era suo amico, ma di ignorare assolutamente l'uso , che questi voleva farne. Né la dogana del Bourget nè il commissario speciale di quell'aeroporto sarebbero stati in relazione coll'aviatore o cogli aviatori, il cui apparecchio è precipitato in Svizzera. Il passaporto aeronautico del Bassanesi, grazie al quale fu a questi permesso di potere atterrare senza difficoltà a Ginevra, sembra dunque dovere essere stato rilasciato dai servizi di un altro aeroporto. Circa il Bassanesi il MaUn dice che egli era noto a Parigi per le opinioni antifasciste da fui manifestate in ogni circostanza. Più volte la Polizia francese si è dovuta occupare di lui, in particola** modo il 12 novembre 1928, quando all'Opera aveva lanciato dei manifesti antifascisti durante una rappresentazione diretta da Mascagni. Quantunque considerato come poco pericoloso, e piuttosto come un uomo che non possedeva sempre un controllo assoluto dei suoi atti, la Polizia sorvegliava i suoi fatti e le sue gesta. Siccome la propaganda attiva alla quale egli si consacrava era stata considerata incompatibile con l'ospitalità che riceveva in Fra.ncia, egli era sla.to oggetto di un decreto di espulsione. Tale decisione gli era stata noti fi¬ ^ ^SttS^^t nta politiche di Estrema Sinistra, il Bassanesi aveva ottenuto una dilazione trimestrale che era stata sempre rinnovata. Il Bassanesi abitava da tre anni al numero 56 della via Ordener, ove non riceveva nessuno. Egli aveva lasciato il suo domicilio sabato della scorsa settimana, dicendo alla proprietaria della casa che partiva in vacanza. La Surété Generale sta facendo indagini per fare la luce sulla partenza del Ba.ssanesi e soprattutto per conoscere l'origine degli opuscoli e dai manifestini lanciati su Milano. Il Petit Parisicn poi pubblica: « L'aeroplano da turismo F-A.J.F.D. 200, che servi al ■ volo su Milano, apparteneva alla Casa Farman, ed era stato affidato al signor Brabant, presidente dell'Unione dei piloti borghesi Questi doveva infatti partecipare al rally 6 aereo di Alvorgna, e, il 5 luglio, aroompa+fiiatù da Bassanesi, lasciava Toussu-le-Nolve per atterrare, pochi momenti dopo, ali aerodromo di Orly, per rifornirsi di benzina. «Il signor Florentin, direttore dell'aerodromo di Orly, ha confermato questo particolare, aggiungendo che il Brabant era perfettamente in regola e che, se in realtà è il suo aeroplano quello che attraversò la frontiera, le indispensabili operazioni di una triplice piombatura dovettero essere effettuate in un altro aeroporto. Ad ogni modo è certo che Brabant e Bassanesi parteciparono al rally6 di ClermontFerrand, e di là si recarono a Ginevra ed a Bellinzona. In quest'ultima città il Brabant lasciò il suo compagno e tornò a Parigi, mentre il Bassanesi, riprendendo da solo il volo, a bordo dell'aeroplano Farman, si dirigeva verso Ledrino, ove, secondo ogni verosimiglianza, ebbe luogo l'imbarco dei parchi di opuscoli antifascisti che sarebbero stati stampati a Locamo. Oltreché per Bassanesi, l'italiano era conosciuto anche sotto i nomi di Buzzanesi e Pacelli », PANEUROPA La tesi dell'Italia approvata in Turchia Ankara, 14 mattino. Parlando del suggerimento contentilo nella risposta italiana al memoriale di ariana di includere la.Turchia e la Bussia nella progettata Federazione europea, l'ufficioso • Hakimiet O. Milite » fa le seguenti riflessioni: a Gli italiani hanno giustamente compreso che qualsiasi progetto di Federazione europea che non comprendesse la Turchia e la U.R.S.S. non potrebbe mancare di provocare conunenti spiacevoli. Effettivamente, il fatto che due Potenze non sono invitate a collaborare alla ricostruzione politica d'Europa può far nascere il sospetto che la Federazione avrà una punta diretta contro di essi. Proponendo la loro ammissione nelia progettata Federazione europea, l'Italia ha dimostrato che tiene a far allontanare da sé il sospetto che possa In qualche modo essere disposta a prestarsi a una combinazione ambigua. Nello stesso tempo, con la sua azione spontanea, doma ha prevenuto gli Stati desiderosi di ispirarsi alia siessa fiducia. La menzione fatta nel memoriale di Briand e nella risposta Italiana del prlnoLpio di eguaglianza tndica che dove questo principio non è in onore. Io scontento tende sempre più a prendere forma palpabile. La soppressione dell'elemento che si oppone alla creazione di una vera sicurezza e che ostacola la realizzazione di combinazioni pacifiche, non sarà possibile altro che mettendo in piena luce gli Inconvenienti con la ferma volontà di eliminarli». fStpfanH.