A colloquio con Alfredo Binda

A colloquio con Alfredo Binda o il mor I compiti e le responsabilità del Campione dyItalia dopo la vittoria di Luchon A colloquio con Alfredo Binda «Non si deve perdere di vista che io debbo pensare anche al Campionato italiano e al Campionato del mondo» piemontesi costretto dalle sofferenze a rinunciare alla corsa - Speranze di Guerra e di Pancera per, la tappa odierna — —(I>ial nostro inviato) L'Incontro atletico Frinela'Italla La squadra «azzurra» formata Parigi, 11, ni.lt". Gli atleti itnlìani che domenica prossima Incontreranno i francesi allo stadio olimpionico di Colombes hanno fatto oggi due ore di proficuo allenamento allo stadio « Jean Boin ». Questo Atletica femminile La selezione per i campionati mondiali di Praga Domenica 80 luglio sul campo del Mictielln S. C. la S. Ginnastica di Torino farà svolgere la selezione per 1 campionati mondiali di atletica femminile che si svolgeranno a Praga. Le incontro internazionale, considerato Igare in programma sono le seguenti; come la rivincita di quello di Bologna, corèe pione m. CO; imi; 200; 800. Corsa è vivamente atteso nella capitale. Nes-.r0I| ostacoli m. SO; lancio del disco; suno tuttavia per ora osa emettere un|„ctt0 rte[ pes0; tiro del giavellotto; Baipronostico, benché sia opinione gene-.m jn ait0 ea jn lungo; staffétta 4 x 100; role che la francia debbo vincere, triathlon (salto in alto-giavcllotto-cor Luchon, 11 notte. La giornata di riposo a Dagntros de Lifchon è siala una manna per i corridori. Essi ne avevano veramente bisogno, dopo le fatiche di ieri per la terribile traversata del Pirenei, affrontata dopo otto toppe consecutive. Situata fra le montagne, che le mantengono un elima fresco e gradevole, questa graziosa cittadina è veramente l'ideale per ospitare degli atleti che 'hanno fornito durissimi sforzi ed altri non meno gravi si preparano ad affrontare. Se qualcuno del luristl-routiers era in giro dalle prime ore del mattino alla ricerca di un meccanico per le opportuno cure alla fedele bicicletta, gli assi sono rimasti nelle loro cqmcre a riposare fino a mezzpgiorno. La disavventura di Piemontesi "Degli italiani, il primo a scendere t stato Pancera. Interrogato sulla sua corsa di ieri, il,veronese ha dichiaralo che, per quanto lo riguarda personalmente, non è molto conlento della top-, pa. Ha detto che avrebbe dovuto marciare meglio. Eppure, Pancera, che a iPaw era 11.o nella classifica generate, adesso è al sesto posto, a 21 minuto da 'Leducq. Egli ha espresso lasperanza che nella tappa di domani e poi in quella delle 'Alpi, grazie alla regolarità, delta sua marcia, guadagnerà, altri posti. Piemontesi soffre ancora di foruncoli, nonostante i medicaménti che gli sono stati applicali. Il ciclone è lutt'altro che soddisfatto della sua corsa. Senza i ripetuti scoppi di gomma che lo attardarono nella discesa del Tourmalet e dopo, egli, mantenendosi insieme a Demuysère, avrebbe potuto raggiungere Pancera e Guerra e portare un buon aiuto a quest'ultimo, che lottava per la difesa della maglia gialla. 'Nel pomeriggio i formicoli di Piemontesi sono notevolmente Ingrossati, accrescendo di conseguenza la sofferenze 'del corridore. Per ciò Piemontesi ha 'deciso di ritirarsi e, stasera slessa, ha preso il treno per Parigi, ha squadra italiana è così ridotta a quattro uomini. Guerra ebbe alleato Demuysère negli ultimi trenta chilometri. E' vero che il belga tentò più di una volta di slaccarlo, ma, poiché il mantovano rispose con energia, si accordarono ver alternarsi a battere il passo. La loro buona volontà non portò, comunque, alcun cambiamento nella, situazione: in tasta Leducq e Pierre Magne alavano pili svelti, ed i sei minuti che a 50 chilometri dall'arrivo separavano i leaders dal mantovano, all'arrivo crani saliti a tredici. Il malessere del bersagliere — Le gambe giravano bene — dichiara Guerra, a spiegare il suo distacco sulle salite, — ma il dolore alle reni era troppo acuto perchè potessi sopportarlo senza che la mia azione ne risentisse. Ogni pedalata mi dava la sofferenza di una trafittura. Ieri sera presi un ba.gno caldo e ne risentii mollo giovamento ; oggi ne farò un secondo, die spero mi rimetterà In gamba. Sarà certamente interessante vedere domani il bersagliere in salita. A parte che queste non sono lunghe e faticose come quelle di ieri, se veramente l'ex-possessore della maglia gialla sarà in grado di correre nella pienezza dei suoi mezzi, - egli potrà portare un serio attacco ai due francesi che lo precedono nella classifica. Il distacco di 11 e 5 minuti che, rispettivamente, 10 divide da Leducq e dal più anziano dei Magne, non dovrebbe essere incolmabile. Anche Botlccchla si tro vò a Luchon ad essere secondo per dieci minuti, ina a Perpionano ritornava in possesso della maglia gialla. 11 comportamento di Guerra netta tappa di domani è quello che rappresenta in certo modo la chiave della singolare situazione in cui si trova la ridotta squadra italiana. Ormai sappiamo con sufficiente sicurezza che, se non si fosse attardato con Guerra, Binda avrebbe potuto raggiungere da solo Benoit Faure e vincere la tappa con parecchi minuti dì vantaggio. Stamattina Leducy diceva: — Se Binda avesse voluto, ci avrebbe staccati a suo piacere. Non è il caso Al costruire dei castelli in aria, ma è impressione di quanti hanno visto all'opera l'italiano che questi avrebbe potuto fino da ieri cercare di migliorare con una fuga sensazionale la. sua posizione in classifica rispetto agli attuali leaders. E' vero che il ritardo di un'ora è formidabile, ma un Binda nelle migliori sue condizioni come ieri si trovava, avrebbe potuto diminuirlo grandemente. E le tappe venienti, particolarmente quella di domani e quella sulle Alpi Marittime e dal Dclflnalo, avrebbero potuto offrirgli l'occasione per proseguire il suo spettacoloso inseguimento. Ho avuto nel pomeriggio un lungo colloquio con Binda e si è parlato del suo atteggiamento di ieri, e di quello di domani. Il campione d'Italia parla volentieri e non naseonde Vlmbarazzo in cui si trova. .« Ho reputato mìo dovere restare con Guerra» — Distaccare Guerra e fare la corsa per mio conto — ha dichiarato — mi sarebbe sembrato un delitto. Il mio compagno portava ancora la maglia gialla. Ho reputato mio dovere rimanere con lui, anche per evitare che lo sconforto di trovarsi solo e distaccato lo spingesse ad una estrema risoluzione. — Perchè vi slete deciso in seguito a staccarlo e ad inseguire i quattro francesi che erano davanti Uno a raggiungerne tre? Binda ha riflettuto un Munte ed 1m risposto:' — Guerra mi promise che non a- vrebbe abbandonato, te lo avessi lascialo solo. Ed allora parili all'inseguimento dei primi. Può darsi che se mi fossi decito all'Inizio e non alia metà della salita, avrei potuto raggiungere anche Faure. Ma la tappa l'ho vinta ugualmente. Non siete conlento ? Faccio osservare a Binda che altro è arrivare primo nelle tappe — anche se dei Pirenei o delle Alpi — altro è concorrere ad un Giro di Francia per vincere. Binda risponde quasi con ira: — Ma voi avete ben visto quello Che mi è successo nella tappa di Hendaye. Quando un corridore come me arriva con un'ora di ritarda, non gli rimane che tornarsene a caia per pensare alla rivincita. A Hendaye mi incitarono a proseguire per vincere almeno una lappa, dicendomi che poi avrei potuto ritirarmi. Il giorno dopo arrivavo primo a Pan. Allora ritornarono alla carica dicendo che dovevo vincere anche quest'altra per mostrare che cosa valevo come arrampicatore. Li ho accontentati; ma. mi domando se rima nendo con Guerra non gli sarei stato utile per portarlo sul. primo gruppo negli ultimi chilometri e conservargli la maglia gialla. La dialettica di Binda Binda si è animato. Ed ora parla con un calore che stupirebbe quanti lo conoscono per un tipo freddo e riservato. < — Dovete comprenderà la delicatezza della mia situazione - egli prosegue - e non perdere ili vista, che io debbo anche pensare alle varie prove del campionato italiano, e al campionato del mondo. La. nostra corna a cronometro si disputerà nella primo quindicina di agosto. Si vuole forse che io perda per quest'anno la maglia, tricolore? Sì vuole che io vada a. correre il campionato del mondo avendo nelle gambe i 4500 chilometri del Giro di Francia, cioè in condizioni di assoluta Inferiorità rispetto ai corridori che vi saran no mandati dalle altre Nazioni} — Ma voi potreste ancora, vincerlo questo Giro di Francia... Lo dite voi! Lo dice anche il signor Degranges! Io sono il. primo a riconoscere che il valore di una vittoria nel Giro dì Francia eguaglia, o addirittura supera quello del campionato del mondo, e vi assicuro che se avessi ancora delle serie probabilità dì vincerlo non parlerei di abbandonare. DI temi voi, onestamente, quali e quante sono queste probabilità. Facciamo pure i conti: quattro tappe di montagna, quella di domani, quella di Nizza, quella di Grenoble e quella di Eiìlan Ognuna di essa io dovrei vincerla con un quarto d'ora dì vantaggio per fare tornare i conti e potere indossare la maglia gialla. Vi pare possibile? — Leducq e i Magne possono « scoppiare »... • — Ce n'è troppi davanti, ed un'ora non si riguadagnerà, credetelo. Fare i conti sulla carta è tacile,- qui bisogna farli con degli uomini che hanno anche loro due gambe e rina, bicicletta. La folla pretende troppo da me. Dopo avere vinto 9 tappe di. fila in un Giro d'Italia, all'arrivo della decima mi accolsero con ì fischi. Questa folla non conosce le situazioni in cui a volte sì trova un corridore costretto a rompersi la testa per uscire dagli impicci non da lui creati. Voi che sapete tutto sulla faccenda, è vero oppure no che la mia situazione è questa che vi dico? Così impostata la situazione, non è possibile non riconoscere che Binda ha in buona parte ragione. Che egli si sia dimostralo incapace a reagire al colpo di sfortuna accadutogli nella tappa di Hendaye già dicemmo, e non è il caso di ritornare sul. discorso, se non per accennare ancora una volta che in quella tappa Binda ha perduto il. Tour. ** Il cittigliese tra incudine e martello Ma è altrettanto vero che, da Pau in avanti, e sino ad oggi, e certamente fino a domani, e probabilmente oltre, egli si trova nella condizione del, con ■rispetto parlando, asino di Buridano. Deve cercare di accumulare vittorie di tappa? Ma allora danneggierebbe Guerra, le cui probabilità di ritornare In pos'sesso della maglia gialla non sono totalmente da scartare. E se domani Binda mostrerà il suo raro valore di grimpeur, attaccando a fondo per giungere solo a Perpignano che cosa sarà di Guerra? Deve «inda rimanere in corsa per brillare in rina lappa e nell'altra attendere e fare il cavallo da tiro per poi trovarsi stanco nella ripresa di corse che interessano lui e come nel caso del campionato del mondo — interessano anche lo sport italiano? E' molto comodo come stanno facendo da 4 giorni centinaia di bravi sportivi dell'Italia e anche da altri Paesi, riempire un modulo e telegrafare a Binda di tenere fermo e continuare a ogni costo. L'entusiasmo è una gran bella dote, ma non deve soverchiare il ragionamento. Da un cumulo di situazioni contradditorie e contrastanti Binda si trova costretto a domandarsi almeno 10 volte al giorno : « Cosa tarò stasera? Cosa farò domani? ». Vorrei che gli sportivi italiani che sì interessano, mi si riferisce, enormemente a quanto sta avvenendo qui, vedessero e sapessero quello che noi vediamo e sappiamo. Si parla già del cTonr» del 1931 Non sarebbero tanto impazienti e non griderebbero il « raca » a Binda se questi, scegliendo una via di uscita dalla imbrogliata situazione, dovesse preferire quella del ritiro dalla corsa. — Dite pure che intendo riparare l'anno venturo. Nel 1931 correrò il giro di Francia — mi sento dire da Binda. La notizia che il nostro interlocutore ha pronunciato con voce calma, e pacata mi sorprende. Està non potrà non destare interesse e compiacimento fra nostri sportivi. Allora non è vero che Binda odii questo giro in quanto è lungo e faticoso assai, allora è sincero quando afferma che la vittoria in un Tour vaie due volle quella del campionato del mondo. — Si, — prosegue Binda. — Sono già in corso le trattative col signor DcS' grange per la mia partecipazione al giro dell'anno prossimo. Ma certamente lo farò in ben diverse condizioni da quelle in cui rat sono trovato quest'anno. Nessuno di noi, salvo Pancera, conosceva il percorso. Ieri abbiamo sbagliato nel mettere i rapporti: nella prima metà delle salite, io, per esemplo, ho spinto un rapporto troppo ridotto ; più spingevo e più un-Jn seguito alla disgrazia avvenuta a — è al tuo primo alio <U applicazione, e parecchi tuoi tali non. sfuggono atta critica. Ci voleva l'esperienza per accorgersi. Per l'anno venturo si cercherà di riparare, e sono certo che quel gentiluomo e perielio sportivo che è Il signor Dctgrahgc — casi diverso da lutti i giornalisti francesi della carovana del Tour — vorrà tener conto delle idee che potranno essergli sottoposte dai competenti, fer quest'anno, Intanto, slamo in bullo e bisogna ballare. FlAo a quando? Le speranze dei francesi Nel clan francese, ore u imon umore che regnava dalla partenza, è calato davo adagio. Gli ho detto: — Il signor Desgrange mi ha dichiarato stamane che i contento della nuova, formula, e che per l'anno venturo cercherà di stabilire un accordo con le Federazioni dei varli Paesi affinchè le squadre invitate sìano effettivamente le squadre nazionali. Che ne pensale? Avremo la «nazionale» ciclistica? — Sarebbe un passo avanti — risponde Binda. — Questa volta ci siamo messi nel sacco un poco da noi stessi. Una competizione come questa non bisogna affrontarla alla stregua di una corsa su pista, per la quale si è firmato un ingaggiamento che si deve rispettare. Se dovessimo fare la. squadra nazionale, si saprebbe allora a quale punto cessa l'interesse personale, per cominciare quello della nostra nazione sportiva. Le dichiarazioni del campione d'Italia, falle alla presenza di varie persone rivestono una importanza che non sfuggirà agli sportivi che trepidano per la ridotta squadra tricolore, K' più che mai evidente che i timori nutriti sulla preparazione del nostri uomini, e da me espressi su queste colonne prima dell'inizio del giro, sotto risultati fondati. Se ci si fosse pensato In tempo, le cose avrebbero potuto mettersi diversamente. Ma sarebbe stato possibile profittarvi? La formula della corsa per squadre — che nel complesso mi piace Mauclalre e alla fenomenale cotta di Peiissier, la speranza ili. vincere il gì ro di Francia, comincia a. fare capo lino. Sono 1 anni che un francese non vinceva un giro. Leducq non mostra affatto, almeno nell'aspetto, di risenti re delle fatiche di ieri c ha un morale altissimo. Ma i: specialmente in /Intonino Magne che i francesi pongo no la loro speranza, li secondo della classifica generale non. sarà corridore brillante, ma è un tenace arrampicatore, tenace nell'inseguimento. Egli ha pratica del Tour per averne portato tre a termine. Quanto a Demuysère, che è quarto a 15 minuti da Leducq non mancano le possibilità di ricuperare il ritardo. L'anno scorso egli co minclò a farsi Iure, da Luchon in avanti. Anche Sltocn ha espresso la certezza dì far meglio di ieri, n giovane tedesco fu tradito dalla mancanza di rifornimento, e perciò non potè dlfen dersi sul Toutmalet. La partenza per la tappa di domani, Luchon-Perplgnano {chilometri 322), sarà data alle 5. Il percorso, che pure è montagnoso, non raggiunge le peno se difficoltà di quello superato ieri. Vi sono i colli da valicare: il Col des Aeres dopo 20 chilometri; il Portet d'Aspet dopo 45; il Co'. Dcporl al 110° chilometro di corsa, e. infine il Puh maurens, da cui si scenderà per più di 100 chilometri verso l'arrivo. VITTORIO VARALE. Gremo è tornato a Torino I La Torino-Bruxelles Un o data favorita nel 100 metri jsa m, 100). Le gare del triathlon si Tqetti e Maregattl, nello^ corsa ajsvolgGranno indipendentemente dalle altre In jprogramma del medesimo genere. L'Ital con ostacoli con Carlini o Pacelli c nel 5000 metri con Boero. La corsa più aperta sarò, quella che metterà di fronte Heccoli e Ladoumegue nei 1500. Ecco la composizione ufficiale della squodra italiana: 100 metri: Toettl e Maregattl; riserva Salvlatl. — 400 metri: Carlini o Vlanello; riserva Tavernari. — R00 metri: Cerrati e Tugnoli; risorva Beccali. — 1500 metri: Beccali e Furia; riserva Ceratti. — 5000 metri: Boero e Borlolini; riserva Malachina. — 110 metri con ostacoli: Pacelli e Carlini; riserva Do Negri, — 400 metri con ostacoli: Pacelli e De Negri; riserva Cumnr. — Salto in alto : Cacchioni e Tommasi V.; riserva Tommasi I. — Salto in lungo: Tommnsi e Total. — Salto alla pertica: Galletto e Batta. — Lancio del. disco: Cigli! e Mosca; riserva Zemi. — Lancio del peso: Biffili e Mosca; riser va Zemi. — Lancio del giavellotto: .- Dominanti p Agosti, — Lancio del mar- fa priva di Interesse. In tale occasiono tetto: Poggioli e Zemi. — Staffetta [si festeggiurnnno anzi I piccoli eanv 4x100: Toniti, Maregntti, Salviati e pioni, ad ognuno dei quali sarà con Lucci. — Staff ella 4x400: Cumar, Via- sognata la maglia con lo nello, Demetri, Tavernari. I colore. Il campionato di calcio Bologna-Pro Vercelli La consegna delle «soudelto» ai « Raion Boyt » Torino vedrà domenica l'ultima gara d'I campionato. Sul campo dei granata si avrà infatti la partita fra la Cro Vercelli ed il Bologna. L'incontro non sarà... in definitiva che una gara amichevole, per non aver esso alcuna ripercussione nella classifica, ma tuttavia gli appassionali non mancheranno di interessarsi al confronto fra i rosso bleu ed 1 bianchi di ArdiZzone. Prima di questo incontro 1 Balon . rioys si misureranno con l « liberi » Lancio del giavellotto : dell'Augusta In una gara che non sa- scudetto tri- ITALIA E GIAPPONE PER LA COPPA DAVIS De Stefani batte Hota ma De Morpurgo cede di fronte ad Harada (Dal nostro inviato) Il « Tour » : « Un carosello fantastico » • «Lui»: il direttore d'orchestra. Ieri abbiamo incontrato Gremo, reduce dal Giro di francia. 11 torinese aveva il muso lungo: anzitutto perchè ha capito di averla fattu grossa a ritirarsi a Hendaye, e poi perchè Desgrange lo ha rimproverato. E del rimprovero del patron Gremo si è dimostrato addolorato assai. — Non ho nulla da dire: è rimprovero meritato. Chi me lo ha fatto 6 stato il suo segretario-amministratore, ina io so che rispecchia le Idee di «lui» (quel «lui» è indicativo più di tutte le parole del vocabolario). «Lui» è un uomo giusto. Quando c'è da lodare non mette indugio e se ha da rimproverare non ha peli sulla lingua. Quest'uomo è veramente eccezionale. Un omino, coi capelli bianchi, vestito alla sportiva. Quollo il patron famoso? Tutto 11? Caspita: lo si capisce in due minuti che quello ha da solo una testa che vale tutte le nostre messe insieme. — La faccenda del ritiro. — Non mi avveleni il sangue. Ho avuto scoppiate tre gomme. Ero avvilito. Frascarelli ritirato... Binda non si vedeva... Mentre giungo a Hendaye, non vedo nel viale il nostro meccanico Bianchi sulla soglia di una casa? Capisco che quello ò 11 nostro albergo: freno, cambio direzione e vado nel cortile. Me ne ha dette di tutti i colori. Non ho più voluto proseguire. Quando già mi ero lavato e stavo mangiando, vedo arrivare Binda che mi dice di avere tagliato il traguardo e di avere firmato il foglio d'arrivo. Sono rimasto di sasso. Ormai la maroiuita era fatta. Adesso ho una paura malta che Desgrange non mi voglia più l'anno prossimo. E io voglio riprovare perchè, malgrado tutto, noi possiamo fare buona figura. Quelle sono corse senza respiro, ma noi sappiamo benissimo adattarci anche a quel sistema. E poi basta aver pazienza... — quella che non ho avuto io, e me ne pento — sulle montagne noi possiamo far meglio di loro. I corridori come vi trattavano? Praticamente noi avevamo contro non otto uomini, cioè i francesi, più otto uomini cioè i belgi: ma sedici uomini, che si davano la mano senza tanti riguardi. Singolarmente l'unica persona trattabile era Leducq; Peiissier era il più blagueur. I belgi ogni volta che ce la potevano fare, non perdevano l'occasione. — E i tedeschi? — Brava gente, seria, che correva senza dar noie a nessuno. Solo Sckoen i tratti dava dei grattacapi con i suoi scatti a ripetizione. — E la popolazione? — Nè bene nè male. In più luogW abbiamo avute accoglienze cordiali e amichevoli; in altri, eravamo ì soliti macaronl. Tra gli uni e gli altri, c'era però « lui », Desgrange, giusto sempre. — Il Giro di Francia nell' insieme com'è? — Come si fa a rispondere? Con quelle trenta — numero minimo — automobili al seguito, le radio che cantavano, i manifesti multicolori sulle automobili, le urla e le gesticolazioni della gente per ogni dove, fiori, bandiere, trombette... a me pareva di essere — parola — sempre... in piazza Vittorio a carnevale. E quando uno è « cotto » tutto quel baccano lo fa diventare addirittura folle. Più di una tappa lo l'ho finita senza più sapere dov'ero. R' per questo che Guerra 6 stato ammirevole nel difendere per sette giorni consecutivi, in quella bolgia, i 12 secondi di vantaggio. Il Giro di Francia è insomma un carosello fantastico, nel quale 1 corridori, giornalisti, le automobili, i meccanici, le Ditte che fanno la reclame, il pubblico sona tutti strumenti nella mani di « lui », il direttore d'orchestra, che ha la « testa » più « grossa » di tutte le nostre. E qui finiscono le Impressioni di Gremo. che si è imposto una penitenza quotidiana per un anno, per far si perdonare l'errore di essersi rki rito ad Hendaye. Genova, linone. La fine della prima giornata di questa finale di Coppa Davis vede Italia e Giappone alla pari con un punto ciascuna. Si è perduto proprio la partita, sulla quale alla vigilia era lecito poter contare di più; l'incontro tra i due capitani si è risolto a favore del giapponese, die ha battuto De Morpurgo io modo netto ed in soli 3 so/s. Questo risultato, assai più doloroso perchè più inatteso, è stato la vera doccia gelata sugli entusiasmi che la prima brillantissima partita di De Stefani aveva sollevato. 11 nostro numero due ha infatti avuto ragione, dopo una lotta appassionante e non priva di belle fasi, del secondo giuocatore della squadra avversaria: Hota. il risultato è quanto mai lusinghiero, tanto più perchè riportato su un giuocatore energico e tenace, padrone di tutti i suoi colpi e soprattutto sicuro tanto sul diritto che sul rovescio. De Stefani ha dunque battuto il suo antagonista, supe: randolo proprio nella dote precipua di questi: la regolartà.' La definitiva scelta dei corridori italiani •• Marchi.-,'') non partirà. Ieri al Commissariò generale per l'Italia eav. Bertolino è pervenuta da parte del gen. Clerici la comunicazione che S.A.H. il Principe Umberto ha accorciato alla corsa ciclistica TorinoBruxeililes il suo alto patronato. La gara come è nolo si svolgerà dal 18 al 22 luglio toccando la Svizzera (mèta di tappa Zurigo), la Francia (Nancy transito), il Lussemburgo (mèta di tappa nella capita!.-) e il 'Belgio ove a Bruxelles avrà 61 termine. Alla gara si frano iscritti oltre 2fl0 concorrenti, ma ì commissari hanno ridotto il numero a 100. Le rappresentanze nazione! sono cosi ripartile: Belgio 34 concorrenti, Francia 5, Svizzera 7, Germania 14, Lussemburgo 1, Austria 1 e Itulia 38. Tra questi pere non vi sarà il recente vincitore del giro d'Italia: Marchisio ò affetto da una acuta foruncolosi e il dottore ha prescritto al giovane atleta un riposo di almeno quindici giorni. Gremo che avrebbe voluto prendere il suo posto non ha potuto essere accontentato porche 1 reduci da! giro di Francia sono tassativamente esclusi dalla TorinoBruxelles. La stessa risposta ha ricevuto il belga Taverne. La squadra italiana perde cosi 11 suo più autorevole rappresentante. i. Ronsse Georges (belga); 2. Devaele Maurice (id.); 3. Frante Nicolas (lussemburghese); 4. Rebry Gaston (belga); 5. Vervnccke Jullen (id.); C. Van Rysselbcrge Bernard (id.); 7. Le Drogo Ferdinand (francese): s. Boulllet Francis (Id.); 9. NcuharU Ernest (Id.); 10. Molneau Jullen (id.); 11. Brugére Robert (Iti.): 12. Suter Henri svizzero); 13. Blattmaiui AlU-rt ;ld.); li. Blattmann Walter (Id.); 15. Honer Ernest (Id.); 16. Meler Ernest (ld.); 17 Knogg Alfred (!d.); 18. Antonen Georges (id.); 19. Marchisio Luigi (Italiano); 20. ('..'stri Eugenio (ld.); 31. Giacobbe Luigi (ld I; 22. DI Paco Raffaello (Id.); 23. Fossati Pietro (id.); 21. Rinaldi Angelo (ld.); 5.". M-.rolli Ambrogio (id.); 2C. Orecchia Mlcliclo (id.); 27. Posenti Antonio (ld.): 28. Cavallini Aristide (ld.): 29. Mara Michele (id.); 30. Grandi Allegro (id.); 31. Negl'Ini Antonio (id.); 32. Joly Emuo (belga); 33. Meunler Charles (id.); 31. Gardler Francois (ld.); 3.", Louesse néslré (ld.); 30. .Tordens Albert "d.); 37. Lemalres Georges (da.): 38. Dervaes Joseph (ld.); 39. Ghysels Leandro (!d.!; i". Viaene Achille, (ld.); 41. Cornells Henri id.); ',2. Vorhaegen P6 (ld.); 3. Verdyck Auguste (ld.); u. Deoroix Emlle (id.); a. Roelcn ThcopMlo (ld.); 40. Vangroentenbruol tlobei't (id.); 47. Van Hovel Odile (id.); 48. Meéuwls Jean (id.); 49. Deschepper Jules ld.); 50. Van Stombrouck Gustavo (id): 51. Martin Ilector (1d.); 52. Bulla Marc (austriaco); 53. Stoepel Kurt (tedesco); 54. Metzo Efii'li iid.); 55. Nllzsche Kurt (.ld.); 50. Us5.it Erich (ld.); 57. Romold Joseph (id.); 58. Geyer Ludwlch (id.); 59. Gottwnld Ernst (ld.); 60. Wcyer Erwln (ld.): 61; numm Joseph Iid.); 02. Essing Arthur (ld.): 03. Neuiunim Paul (id.); 04; Muller Herman (ld.); 65. Hertwlg Karl (ld.); 60. Plug Tony (ila.); 07. Wautors Jean (belga); 68. De Dusscher Jean (ld.): 69, Va,n Bellen Emilo (ld.) 70. Van Vlockhovon Michel (ld.); 71. Sira Alfred (1(1.); 72. Govacrt Chaxles (ld.); 73. Verhoye Charles !id.); 74. Struyve.n Constant (id.); 75. Mulini' Louis (id.); 76. Zanzt Augusto («aliano): 77. Lalle Angelo (ld.): 78. D'Achille Tullio (id.): 79. agnoli Oreste (ld.); 80. Simoni Aleardo (ld.)-. si. emazia Aldo (ld.); 82. Cardinali Umberto (id.): S3. Galloni Amilcare iid.): SI. LorenzettJ Roberto (ld.); S5. Polo Carlo (ld.); 80. Delmastro Anselmo (ld.); 87. BI.inch.ln Casimiro (ld.); 88. Bergamini Luciano (id.); 89. Terreni Rinaldo (ld.): 00. Rossi Zavorlo (1d.); 01, Y.larengo A mitilo (id.): 92. Cecini Luigi (ld.); 93. Viano Francesco (ld.); 04. De Vitto Francesco (ld.): 95. Catalani! Alessandro (ld.); 96. Garl Armando (ld.): 97. Sa eco mani Alfredo (ld.); 98. DaMa Corto Giuseppe (ld.): 99. Menta Alberto (ld.); 100. Recroslo Battista (ld.). Il Gran Premio Frejus La seconda eliminatoria Domani La Piemonte organizzerà la seconda eliminatoria del Gran Premio Frejus. La gara si svolgerà sul percorso Torino, Gassino, Chivasso, Ca sale, Vercelli, Cisliano, Vlllnreggla, Chivasso Km. 150. Le iscrizioni sono gratuite e si ricevono in piazza Statuto 15 o presso VU. S. La Piemonte, viale Michelotti oltre il Ponte Begina Margherita. La gara è libera ai licenziati di 4.a e 5.a categoria. Il ritrovo è fissato per 1? ore 5,50 al Parco Mlchelc-ttl. il successo di De Stefani Certi scambi susseguitisi durante l'incontro si sono protratti per lun.!,'lii minuti e il nostro giuocatore ha sempre saputo contrapporre alla continua aggressività del piccolo giapponese una calma ed una sicurezza davvero sconcertanti. A lungo andare, la proverbiale e magnificata freddezza orientale, ha mostrato i suoi lati deboli e chiari segni di nervosismo sono stati denunciati più dal giapponese che dall'italiano. Hota, pur soccombendo, si è però lo stesso dimostrato degno dell'ottima fama da cui è stato preceduto in Italia. Possessore di un buono se non eccezionale servizio e di un back hand sostenuto e registratisslmo, ha la sua arnia più micidiale nel drive, che esli batte anticipatamente e dando alla palla come una secca rotazione del pugno, un lift assai inarcato. La palla cosi colpita fila redentissima sulla rete, abbassa improvvisamente la sua traiettoria per rimbalzare poi per lunga e bassa: un tiro dunque di non troppo agevole ribattuta. Le palle più gradite da Hota sono dunque quelle alte, dal rimbalzo... abbondante, che gli permettono di eseguire i suoi drives colpendo la palla ancora più in aitò della spalla. De Stefani, fatto accorto di questa preferenza del suo avversario, ha più volte fatto uso di palle rapide e basse, che Hota spesso ha buttato in rete. Il giuoco si è csl quasi sempre mantenuto a fondo campo, con solo rare incursioni a rete del due giuocatori. De Stefani innanzi a queste rapide avanzate dell'avversario, ha provocato scroscianti applausi con dei tiri passanti, quanto mai tempestivi e redditizi. Il match si è inizialo con la battuta dell'italiano, che si porta a 40-15, ma si fa rimontare e perdere poi il giuoco. Sulla battuta del giapponese, De Stefani perù pareggia, lasciando Hota sullo zero. Ancora un game del piccolo giulio, e poi una brillantissima serie di quattro giuochi consecutivi a favore dell'italiano. Hota fa ancora uno sforzo all'S.o giuoco con la sua battuta, lasciando il nostro rappresentante a zero, ma non può poi impedire che l'italiano guadagni il set. Nella seconda partita De Stefani è ancora il vincitore. Nella terza partita l'Italia riesce a condurre per •» a 3, ma l'andatura sostenuta del giuoco l'ha un po' provato. Hota, accortosene, accelera il ritmo dei suoi colpi e si aggiudica consecutivamente i rimanenti tre giuochi; l'ultimo punto è abbandonato da De Stefani, visibilmente desideroso di giungere al riposo. Il quarto set vede il pubblico un po' trepidante per le sorti dei colori italiani, ma il bruno romano lo rassicura subito svolgendo il suo migliore giuoco radente e sicuro. L'italiano vince infatti il primo set ball su servizio di Hota. La vittoria di Harada La seconda partita ha visto tutte le pene del numeroso pubblico accorso, sicuro di assistere alla seconda vittoria italiana. Harada ha, viceversa, nettamente dominalo il nostro capitano. Non micidiale nel servizio il primo giuocatore della squadra giapponese, possiede egli pure un drfue poderoso e sicurissimo in direzione, ed un rovescio appoggiatisslmo e privo di taglio; cosicché i suoi tiri da qualunque parte giungano sono sempre poderosissimi e di rimando difficoltoso. Contro un tale avversario il nostro usso è stato la vera ombra del brillantissimo giuocatore elio tutti abbiamo conosciuto. Anche il suo bacìe hatid sembra oggi avere perduto la grande efficacia di un tempo; oggi non pare più che un colpo di ripiego e di dite sa. Harada ha accumulato punti su punti, costringendo De Morpurgo a rimandare di rovescio e cannoneggili ndolo poi a piena carriera sulle corte e deboli ribattute. Solo a tratti l'italiano ha avuto desìi improvvisi riflessi denotanti tutta la grande classe che, ahimè, va avviandosi lenta ma sicura verso il tramonto; rapide e fu¬ gaci meteore però, smorzantisi subito in un orizzonte di tenebra spessa. Harada ha anche avuto dei momenti spettacolosi a rete ed a metà campo, rivelando una agilità scimmiesca e quasi un divino dono di intuizione. 11 suo giuoco di volo ha detto quale giuocatore di doppio egli sia pure. De Morpurgo ha iniziato con eccessiva confidenza ; forse un suo maggiore impegno nel primo set gli avrebbe fruttato una partita e magari evitato il continuo e progressivo collasso. Il nervosismo di De Morpurgo Il nostro giuocatore ha avuto anche il torto di innervosirsi vieppiù quando le sorti andavano nettamente di controvento, dimostrando anche di rifiutare, non certo troppo simpaticamente, il caldo incitamento di cui il pubblico, sempre generoso coi suoi campioni, tentava di incuorarlo. Alla fine si è messo di puntiglio dosando i suoi colpi e tentando di dare loro con la volontà quello che i muscoli non riuscivano a dare. Nulla da fare però contro un Harada nella forma di oggi, Nel primo set i due si mettevano a perdere rispettivamente la propria battuta fino all'S.o giuoco: Poi Harada ne vinceva due consecutivi, lasciando De Morpurgo a 15 ed a trenta. Nel secondo, dopo due aames consecutive dell'Italia, Harada ne infilava tre di fila; ancora un giuoco di De Morpurgo e poi nuovo triplice successo del giapponese; gli ultimi due giuochi con cappotto. Il terzo set vede De Morpurgo fare appello a tutte le sue possibilità; ma Harada è spettacoloso di potenza, decisione e sveltezza. I risuìtati delia prima giornata sono cosi i seguenti: De Stefani batte Hota: 6-3, 6-4, i-K 6-4 — Harada batte De Morpurgo: 6-4, 6-3, 7-5. Domani si giuocherà il doppio. La coppia italiana fino all'ultimo momento è sempre quell'ami linciata e composta da De Morpurgo e Gaslini. Riuscirà al termino della terza giornata il tricolore italiano ad essere issato in posizione più elevata della candida bandiera dal fiammeggiante sole raggiante ? E' questo un interrogativo che tiene in ansia quanti seguono con passiona le sorti del tennis italiano: non ri mane che sperare nel cuore dei nostri atleti. UMBERTO MACCIOLI. La vittoria del Dop, Ferroviario nella gara notturna «Avvenire» S. Paolo Oltre cento « terne » hanno partecipato ala gara regionale notturna organizzata dalla Società .Avvenire» S. Paolo. L'eliminatorta e durata quattro settimane e l'organizzazione è stata curata dal doitor Bensì, presidente della Società che ha Indetto là gara. » Giovedì sera ebbero luogo le duo partite di semifinale e ieri sera, sempre sul bocc'udromo dell'» Avvenire » S. Paolo, è stata giocata la finale fra lo « terne .. del Donolavoro Ferroviario di Torino (Valpreda Sesia e Curra), ed il G. S. Lancia (Volterò, Molso e Robotti). Detta partita ha segnato una brillanto vittoria del ferrovieri che In cinque giochi bareno battuto gli avversari 16 a 0. Quasi tutti l punti segnati furono ottenuti con accostate e soltanto Valpreda ebbe modo di tarsi applaudire dal pubblico In una • bocciata « estremamente difficile. Egli fu bene coadiuvato da Sesia e Curro. Dopo la partita 11 dottore Bensì premio l classificati con dlciotto medaglie dToro. Ecco la classifica: l.o Dopolavoro Ferroviario di Torino (Valproda, Sesia e Currà); 9. Q. s. Lancia (Vottero. Molso e Robotti); 3. «Avvenire» S. Paolo (Vletti, Caramagna e Milano); 4. Dopolavoro Ferroviario di Torino (Passaleva, Conterl e Marocco); 6. a pari merito . Avvenire S. Paolo » (Raimondo, Bosco e Marino) e Dopolavoro Ferroviario di Torino (Rocca. Gastaldi o Elbrl). La targa .Avvenire» è stata vinta dal Dopolavoro Ferroviario di Torino. Il concorso ippico di Lucerna Lucerna, 11 notte. La giornata odierna del conòorttì ippico internazionale tll Luoetnt. è stata dedicata esclusivamente agli esercizi di addestramento, esercizi nel quaJl i nostri cavalieri non sono ancora troppo esperti. Non bisogna, quindi stupirsi se nella classifica generale i nostri rappresentanti non figurano,- come abitualmente, nel posti d'onore. La gara di addestramento regolare è stata vinta dal tenente tedesro Frank, Domani avrà luogo la disputa della coppa della Svizzera, il famoso trofeo internazionale che per due anni appartenne all'Italia, ma che l'anno scorso passò in posseso della Bquadra svizzera. La squadra Italiana che sarà composta del maggiore lìetloni e del capitani Lombardo e Formigli, ha serie probabilità di vittoria. L'omologazione dai risultati delta Maratona torinese La Fidai, .1 cui la Giuria della Maratona torinese, aveva trasmesso un voluminoso incartamento conteflenle 1 documenti eli una lunga e laboriosa Inchiesta ratta In seguito a un reclamo sporto daini, S. La Podistica contro il corridore Ghirelll di Imperla, ha cóinunlr.nto allo 3. C. Palatino, organizzatore della Maratona torinese, di avere omologato Il risultalo della gara. La Fidai ha cioè accolto le conclusioni contenute nel verbale della Giuria, per cui l'ordine d'arrivo resta cosi stabilito: I. Natalo Stefano (A. S. Homo), In ore 2,30' 1/5; 2. Sacchet Giuseppe (U. S. Mira di Mira), In ore 2.48'| :i. 'loschi Ferdinando (G. 3. Frat. Livorno), in ore 2.52'; 4. Ferrera Cìluseppo (U. S. Val Pollice) in ore B.84'; 5. llovone Natale (a.a Leg. Milizia Ferroviaria di Genova), in ore 2.DV.62"; 8. Prato Luigi (G. S. nerchel di Milano), In ore 2.5.V.ìl"; 7. Pozzo Guglielmo (S. C. Barazzelto), in oro 2.57'.54"; g. Peirano Giuseppe (U. S. Maurlna di Imperla). In ore 3,5':' a. Mosso Mario (0. S. In Podistica) ih ora 3.i'.5a"; io. Biancheri Emilio (U. S. San Hemo), In ore 3.7': 11. Cavallero Alberto IO. S. Scarpa e Magnano); 12. Zen Luigi (G. S. Fiat, Torino); 13. Pugno Giuseppe (S. C. Audace, Casale); 14. Roccatl Francesco (IJ. S. La Podistici!; 15. Schlavolln Benedetto (U. S. La Podistica); 16. Roccatl Vittorio (U. S. La Podistica); 17. Casslani Angelo (U. S. La Podistica); 18. Gava Vlttone (U. S. Pro Droncro). lfl. Torrianl Giovanni (U. S. Audace di Casale); 20. De Giovanni (U. S. Pro Dronero); 21. Raimondo Pietro (U. S. Pro Dronero); 22. Perottl Sante (U. S. La Podestica); 23. Fasanl Vittorio (li. S. Atalanta): 24. Collo Leo La Coppa del Re nel 1929 viene assegnata; aira. s. La Podistica per merito del corridori Mosso Mario e Roccatl Francesco, gin riti O.o e 14.0. La Coppa del Re (per 11 cui possesso definitivo sono necessarie tre vittorie) è stata vinta nel 1925 dall'TJ. S. Eporediese di Ivrea; nel 1926 dalla U. S. La Podistica di Torino, nel 1927 dal Gruppo Sportivo S.I.S. di Torino, 0 nel 1928 dal Centro Educazione Fisica di Torino. I corridori possono perciò da lunedi passare agli sportelli della nostra Amministrazione, la quale si è incaricata dell» consogna del premi di questa manifestazione, a suo tempo organizzata dal giornale « Il Paese Sportivo » e ciò m seguito aliai cessazione delle pubblicazioni dello stesso. I campeggi alpini Campeggio alpina. — Tutte le società a gruppi che Intendono fare del campeggi sociali debbono richiedere 11 «nulla osta», alla Delegazione Regionale della F.I.E., la quale accorderà 11 massimo appoggio, specialmente se I campeggi saranno mobili, st Invitano 1 Presidenti a dare la preferenza e la massima propaganda a tale sistema di campeggi ed a presentare per tempo, la richiesta delle tende necessarie. La Delegazione Piemontese dispone di 75 tende a due posti che saranno concesse alle società per ordine di richiesta. Ferragosto. — Per Interessamento della Segreteria Generale di Koma. nel prossimo ferragosto, le riduzioni ferroviarie avtalpjfl valore per quattro giorni consecutivi. 5-,',n REGIE TERME ^ LEVIC0-VETRI0L0 m. 510 1. m. Trento m. uh» ■. m. Bagni Arsenioali-Ferruglnosl di sicura efficacia contro anemia, olorosi, scrofolosi, postumi malaria, esaurimento, malattie della donne e del sistema nervoso STABILIMENTI BALNEARI GRAND HOTEL HOTEL REGIMA interamento rinnovati Direzione tannarla alberghiera di primo ordina Acqua di bibita per oura interna a domicilio Stagione 21 Aprile-31 Ottobre Informazioni prospetti traile Direziona Tarma In Lavloo ************************* CHIEDETE SEMPRE PER FARE DOLCI IN CASA LIEVITO ALSAZIANO (sempre In bustina rosa) Presso tutte le buone Drogheria MILANO • Viale Umbria, 40 Jt»*»*************+****#+<, AOSTA - Altitudine m. imo BREITHORN HOTEL Aperto dal I» mngglo-30 settembre. Cento letti, camere con acqua corr. Rlsoaldunanto centrale. Tennis, Blgllardo, Bagni. 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