Musici italiani a Bayreuth prima di Toscanini

Musici italiani a Bayreuth prima di Toscanini Musici italiani a Bayreuth prima di Toscanini è o e o è i I a i i i l i n i i e nlbretti ' a o , , a , e e e e - Non è esatto 11 dire che con ruro Toscanini la musica italiana vada per la prima volta a Bayreuth. Essa vi ritorna, dopo circa due secoli. Nelle sale del nuovo castello alcuni ritratti di musici italiani testimoniano fra le memorie delle antiche corti l'onorata partecipazione dei nostri virtuosi, dovunque desiderati, alle feste teatrali. La storia della cultura bavarese, riaccertata dallo Schiedermair, documenta della influenza italiana anche nella marca bayreuthiana. Celebrando la posa della prima pietra del suo tempio, nel 1872, Riccardo Wagner ricordava che nell'antico teatro, in cui auguralmente stava per squillare il • Siate uniti, o milioni d'uomini • della nona sinfonia di Beethoven, « la corte del margravio e 1 suol ospiti, lo stesso Federico il Grande, erano venuti ad assistere a balletti, a opere italiane... ». E se difficoltà di adattamento edilizio non l'avessero vietato, quello stesso antico teatro, che ospitò tanti melodrammi italiani, avrebbe risuonato del nuovi drammi del poeta' e musicista di Lipsia. I primi ospiti L'opera italiana era stata Introdotta a Bayreuth dal margravio Cristiano Ernesto nel 1661. Quel principe, che suonava il clavicordo e quotidianamente dedicava parecchie ore alla musica, aveva conosciuto la musica italiana,, profana e sacra, nei suoi viaggi in Germania, nei Paesi Bassi, nella sua visita a Roma. Scrivendone, riferiva la sua ammirazione per « l'eccellente musica ascoltata In S. Pietro » e per < la bellissima opera recitata tutta in musica » udita in casa Colonna. Egli non dimenticò la novità e le caratteristiche del melodramma romano, allegorico e spettacoloso; anzi, appena potè, ne tentò la riproduzione nella sua patria. Festeggiando le sue nozze a Dresda con la figlia di Giorgio II di Sassonia, aveva assistito al Paride di Andrea Bontempi. Egli stesso fece costruire nel castello un teatro, chiamandovi musici da Venezia ed 11 castrato Marquisini. Allorchè le rappresentazioni furono sospese a cagione della guerra con la Francia, 11 maestro di cappella J. Ph, Krleger colse l'occasione per venire da Bayreuth in Italia e prender diretta conoscenza del teatro italiano. Al suo ritorno trovò la compagnia teatrale in subbuglio, essendo sorte baruffe fra gli italiani e i tedeschi. Le conseguenze della guerra limitarono i desiderii musicali del margravio. Pertanto nel 1681 era invitata a Bayreuth la cappella di Ruggiero Fedeli; qualche anno dopo, la cantante Gianetta e il giovane maestro di cappella Pietro Torri, che più tardi acquistò fama come operista, vi erano chiamati e applauditi. Teatro, chiesa, camera e feste erano dunque attivamente forniti di musici, benché la Corte non potesse vantare, come quella di Onolzbach, artisti quali Giuseppe Torelli e F. A. Pistocchi. In quanto ai drammi rappresentati, essi recavano l'influenza dell'opera veneziana, ricca di scenografia barocca e e di arie vlrtuosistiche, escludente il coro, numerosa nei travestimenti. Ai libretti italiani venivano congiunte o adattate musiche di italiani. Non mancarono rappresentazioni di sinospiele. Altro indirizzo assunse l'opera a Bayreuth sotto il principato di Giorgio Guglielmo. La sua sposa. Sofia, impresse al teatro il gusto da lei acquisito alla Corte nativa di Weissenfels. Colà usavano opere di stile tedesco, e in lingua tedesca, riunenti l'argomento mitologico e il balletto francese. Ridotto il numero dei musici, i nuovi principi vollero ospiti, sia pure temporaneamente, cantanti italiani a servizio di altre Corti. Ernestina Simonetti, fra le altre, fu ceduta dalla Corte di Dresda, Eleonora Scio da quella palatina. Intanto il Telemann forniva opere, lo Sinico e l'Adelaide. Talvolta venivano rappresentati melodrammi già composti per l'Italia o per altre città tedesche. I titoli dei liin mancanza, talvolta, delle partiture, ne danno certezza: II trionfo della virtù, La Statira, Alba Cornelia, L'amor tra nemici (forse con musica di Attilio Ariosti, famoso tanto per l'arte quanto per la bizzarra sua vita), Teotane (forse con la musica di Antonio Lotti), e qualche altra. Predominò, con Giorgio Guglielmo, l'opera tedesca di tipo amburghese, un adattamento dell'opera veneziana e napolitana alle aspirazioni nazionali. Si sa che l'opera d'Amburgo non tardò a decadere e a sparire, divulgandosi invece quella italiana. i i o o o o o ù o o o . . e e . i o , , o e n o . o a e à e u. Paganelli Quando a Giorgio Guglielmo, morto nel 1726, e a Giorgio Federico Carlo successe Federico, nel 1735, cominciò per Bayreuth una nuova vita musicale, del tutto italiana. La consorte Guglielmina, sorella di Federico il Grande, cominciò per ripudiare 11 teatro tedesco, prediligendo dapprima il gusto dell'arte francese. Une Delle fìiblioteque, de Beau Tablan, una belle Musiaue sont mes 3 marottes, scriveva testualmente in una lettera del 1739; ella stessa poetava, dipingeva, componeva; amava Voltaire; sceglieva 1 suoi strumentisti, ne vantava i meriti; discuteva i metodi di violino, di flauto, di canto. Insieme col famoso Quantz e con Franz Benda onorava Giuseppe Antonio Paganelli, Insigne nostro compositore, cui Io Schenk ha recentemente dedicato la sua dotta dissertazione inaugurale nell'Università Ludwig Maximilian di MQnchen. Il Paganelli, che, nato a Padova nel 1710, era già noto come operista, sonatista e violinista, si recò a Bayreuth con «uà moglie nel marzo del 1737. Ecco una lettera di Guglielmina a suo fratello, il re di Prussia, che ben poteva dividere con lei gli entusiasmi musicali: ...» La nostra musica è attualmente magnifica. Da qualche giorno abbiamo il signor Paganelli con sua moglie. Egli m'ha detto di aver avuto l'onore di essere ascoltato da voi. La sua voce non è bella, ma il metodo affascinante, la composizione d'un arand gout. Sua moglie canta da soprano e da contralto, e ha una bellissima voce, ma il metodo non è buono quanto quello di suo marito. Questi mi ricorda molto Graun. Mi ha detto che voi siete un grande maestro. Comincio ad apprendere il canto con lui ; egli mi ha assicurato che in quattro mesi metterà in ordine la mia voce. Mi si dice, caro fratello, che anche voi cantate, ed avete la voce tanto bella quanto quella di Graun... ». A tanto interessamento di Guglielmina per l'arte musicale non corrisposero subito le possibilità economiche; la laFraIrladnqaupIncsnshvcasnFvsurll1sdmbdrmtvdlueamdtN.nrlgvnrqdstrdVnssczgA ecessariaeconomia non le consentiva la desiderata assunzione di italiani. Finalmente nello stesso anno 1737 potè riorganizzare la musica da camera e apri le porte a una prima compagnia Italiana : t La nostra carovane Uallenne è arrivata. Purtroppo la cantante 6 ammalata. Essa mi ha recato le raccomandazioni del conte Schulenbourg di Venezia e di altre autorevoli peTsone dt quella città, le quali rimpiangono di averla perduta. Il signor Zanghlnl ha una grande voce teatrale e un'agilità prodigiosa. Canta 1 pezzi più difficili. Il suo forte è l'allegro, che esegue benissimo. Tiene il trillo per ore intiere, ciò che è attualmente di moda... ». Non basta. Ecco Guglielmina dirigerei severamente l'orchestra : ... > Finalmente il margravio mi ha nominato direttrice della nostra orchestra. Ho cominciato col fare la cattiva} ho scacciato tutti coloro che non valevano nulla, e 11 ho sostituiti con un" cantante e una cantante italiani; e ho ancora bisogno di un buon violino... », Ma le cose non andavano liscie: •... la nostra troupe italiana ci la* scia; abbiamo avuto terribili rivoluzioni nella musica. La Paganelli e la) Furiosa sono due diavolesse, che certo! vengono dalle dee dell'inferno. MI dispiace per Paganelli, poiché lo stimo» un bravo compositore, e bravo direttore. Ho fatto venire due soprani dall'Italia. Una voce italiana è la più bella cosa del mondo, ma è assai difficile! 11 governarla... Ma non cercherò mat strumentisti italiani... ». L'egemonia Italiana Nel 1740 arrivava un'altra caravani d'Italie: .. La nostra lieta troupe è finalmente arrivata. La cantante è molto brutta; nel cantare contorce la bocca da far paura. La sua voce e il metodo ricompensano la vista di tante difformità. Canta di buon gusto specialmente l'adagio. Zaghini ha la più bella! voce che sia mai stata udita. La voce, di Santorelll è commovente e piacevole; usa molto il tempo rubato... ». Pochi giorni dopo, nuove beghe:' « ... Se fossi poeta vorrei comporro un libello diffamatorio contro i musici e specialmente contro gli italiani. Sodo arrivati da quindici giorni e già cominciano a fare baccano. E' gente chedei cinque sensi della natura usa sol^ tanto l'udito e gli organi della voce. Ne minacce nè preghiere servono a .nulla. Preferirei avere sotto la mia di" rezlone 100 tedeschi, anzi che un ita* liano La Gasparinl è ospite per qualchal giorno. • E' attualmente la più bella voce del mondo, un metodo affascinante; non è da confrontare con la F> rlnella ». Fra le molte opere rappresentate da! questa caravane d'Italie sono da ricordare oltre l'Argcnore, musica della' stessa margravia Wilhelmine su libret» to di G. A. Galletti, il quale scrisse parecchi libretti, VAlessandro nell'India di Metastasio con musica di Masse, VEliogabalo, il Sirace. Intanto la Corte decideva la costruì zlone di un nuovo teatro, meglio ri-* spondente alle cresciute necessità, della;scenografia. Wilhelmine si consiglia col fratello Federico di Prussia intorVno ai plani più moderni. La fabbricaidurò dal 1744 al '49. Della facciata fu Incaricato il Saint-Pierre, e dell'interno Giuseppe Galli Biblena, il quale si recò da Dresda a Bayreuth per prestarvi la sua insigne opera. Nel nuovo teatro passarono altri musici italiani. La margravia si diceva assai addolorata delia grave infermità che aveva colpito lo Zaghini; « Temo che avremo un teatro di musica senza cantanti, ciò che»equivale a un re senza reame... ». Conobbe il Porpora, e lo giudicò « povero compositore pel teatro, ma abilissimo maestro di canto ». Accolse anche l'opera comica italiana, poiché a gli intermezzi sono molto divertenti, quanto gli attori sono buoni; si trovano le più belle voci fra. questi faneurs, che guadagnano molto, e, non avendo bisogno di molto studio, preferiscono darsi al burlesco anzi cheal serio Un altro italiano: • Do-nini è qui. Ho stentato molto a scritturarlo. Ha della stoffa, per farne uri grande cantante ; ma ha tanta vanitàda esser persuaso che non v'è alcuno superiore a lui... ». La nuova Bayreuth Con tale vigile sollecitudine la musica continuò a essere onorata fino alla morte del margravio Federico, cui Guglielmina non sopravvisse a lungo. I compiti musicali restarono ripartiti fra gli italiani, pel canto, i tedeschi, per l'orchestra, 1 francesi per le danze, finche il nuovo margravio, Federico Cristiano, decise nel 1763 di congedare tutti gli stranieri. In questa decisione deve intendersi non tanto una manifestazione di nazionalismo, quanto un segno di scarso interessamento alla musica. Finita l'egemonia italiana, negli ultimi decennii del '700, la cappella era alquanto decaduta, e con essa la vita musicale della città. Ma all'alba dell'Ottocento, nel fervore del romanticismo e nel risorgimento dello spirito nazionalistico, una voce si Levò, appunto in Bayreuth, profetizzando l'avvento della vagheggiata opera d'arte integrale e dell'artista molteplice. Jean Paul Richter, recatosi nel 1804, a Bayreuth, vi prese sta'bìle dimora; lo seguirono scrittori e artistiaderenti alla sua tendenza, fra t quali E. Th. A. Hoffmann. Più tardi Jean Paul, concludendo la prefazione aPezzi fantastici, salutava l'Hoffmann come alto artista deLla musica, e sperava nella rivelazione di colui che ida sè avrebbe poetato e musicato una pura opera ». Il sogno del lipsiense Wagner si realizzava a Bayreuth, grazie a un sovrano e mecenate, in condizioni di libertà spirituale e di indipendenza sociale tanto diverse da quelle concesse, al tempo dei margravii, ai musici di Corte. Con Arturo Toscanini, Bayreuth ospita ora non una caravane d'Italie, ma l'artista libero, e tale da celebrare la sagra wagneriana con la commossa fede del sacerdote che intieramente incarna 11 nume straniero. A. DELLA CORTE.