In uno spettacoloso ritorno, Binda batte Pelissier sul traguardo di Pau

In uno spettacoloso ritorno, Binda batte Pelissier sul traguardo di Pau Ily GIRO » I FRANCIA. In uno spettacoloso ritorno, Binda batte Pelissier sul traguardo di Pau Un inseguimento del Campione d'Italia a 43 km, di media oraria per riportare Guerra nel gruppo di testa - Una caduta di Griuntelli - Classifica generale immutata: G-uerra sempre in possesso della «maglia gialla» -- Incredulità a Parigi al primo annuncio della vittoria di Binda ppg g! Dal nostro inviato) Pau, 9 notte Sebbene la tappa di oggi fosbreve e completamente piana, salla prima quarantina di chilometfino a Baiona, che ti ripercorse senso contrario ieri, la velocità risultata all'arrivo non è stata molalta: 28 e rotti per i 146 Km. chdividono Ucndaye dal capoluogo dBassi Pirenei. I corridori non erantanto provali dalla velocissima tapa di ieri quanto preoccupati dalfatica che li aspetterà domani. Lcorsa ha avuto per ciò uno svolgmento calmo, sema quei sussulche hanno distinto le tappe scors'dando ad ognuna di esse le carateristiche inconfondibili della «cota alla francese ». Quasi tutti i 'corridori partiti stamane da Hedaye erano nel gruppo a dieci chlometri da Pau. Nessuno degli « alei» mancava. Poi-cominciò la lotper le posizioni ed il gruppo si sgrnò in tanti nuclei che si diradavno sempre di più. Nelle prime poszioni furono viste dominare le mglie tricolori francesi, sempre al'erta in questi difficili frangenti. L'incredibile L'ultimo chilometro in leggera tcita, vide un gruppo di corridori ch'si avvantaggiava leggermente sug'altri. Esso era composto da LeducPelissier, Mauclair; Antonino Mgne, Demuysère, Bonduél, Schoened i nostri Guerra, Piemontesi Binda. A quanti italiani seguivano l'corsa il fatto sembrava incredibil'Era da stamane, dopo i primi chilometri da Hendaye, che ogni mezz'ora dicevamo: eccolo che abbandona, E provavamo una stretta a'cuore: Binda, infatti, procedeva costantemente in coda al plotone, confuscon le lanterne rosse dei turistt-routyers ed ogni tanto rallentava perdendo terreno, per poi ripigliarloNei primi venti chilometri cambirapporto come se non avesse voluto partire con la moltiplica Adatta quel primo tratto, a lievi ondulazioni. L'operazione venne fatta couna lentezza quasi esasperante. Pareva di vedere un «film» al ralentBinda rimontò in macchina e riprese il sub posto nelle ultime fileper risvegliarsi soltanto quandGuerra, vittima di una collisione con •Merviel, cadde a terra coi raggi dela ruota posteriore spezzati. Si erad Anglet, a 32 Km. dalla partenzaGuerra perdette ben 3 minuti primdi ripartire col vincitore di ieri, chaveva dovuto lui pure cambiare lruota. L'atleta dei grandi momenti Binda aspettava sulla strada ^ritorno della « maglia ,gialla », quando Guerra gli tu vicino gli fecsegno con la mano. Due seemidi dopo Binda era lanciato come la locomotiva di un espresso. L'uomo chitn quarto d'ora prima dava l'impressione di un piagnucoloso in attesa d'un pretesto qualsiasi per abbandonare la corsa, era ritornatl'atleta dei grandi momenti. Fu i•Binda delia tappa di Vannes, quando si meritò l'ammirazione di ch10 vide al lavoro a favore del mantovano. Anche stavolta- Guerra erlai riparo delia ruota di Binda, ch'conduce velocissimo l'inseguimentad un'andatura che Merviel fatica a sostenere. La strada era tutta a lievi montagne russe, che avrebbero dovuto permettere di scorgere igruppo. Ma questi, avvertite della caduta di Guerra, ha cominciato a fuggire. Scomparsa è la stanchezza della tappa di ieri, svanite le preoccupazioni per quella di domani11 leader della classifica è in ritardo ed è buona battaglia rendergldifficile il ritorno. Non potrò dari nomi dei corridori francesi e Belgche.da quel momento hanno condotto forte, e ciò perchè con l'automobile ci eravamo fermati con Guerm al momento dell'incidente ed ora lo 'seguivamo a pochi metri, ammirando l'azione risoluta e potente d'Binda. Non ci perdemmo nel cambio, perchè lo spettacolo offerto da'campione italiano fu veramente belìo. Al trio Bindàipàierra-Merviel s'fra aggiunto anche Giuntelli, lasciatosi, staccare dal gruppo per trovarsi agli ordini del suo capo. Attraversando Baiona chiedemmo a quelli del controllo : — Quanti minutif — Uno e mezzo 1 — ci gridò Lamberjack, l'amicò di Momo, che se'ffue il Giro in qualità di giudic'd'arrivo, A 43 all'orai In quattro chilometri di caccia furibonda Binda aveva dunque fatto riguadagnare a Guerra la metà de'suo ritardo. E dopo altri quattro chilometri, cronometrici come «recordmen » su pista, Binda e Guerra, sempre davanti al francese ed a 'Marco, e dopo aver sorpassate nel$a loro rincorsa una trentina di tu e sse lvo etri in riolto che dei ano ap lla La gi ulti se, ator 77 enhias tta ravaosimaal. tache gli cq, Maen, e la le. loezan al anso ouerlo. biò lutta laon Pati. rie, do on elra a. ma he la il e ce oohe matbto il nhi nra he to ca a e il la a za eni. rgli re gi otom lo ndi mal elsi aoAt a mece uto el ro er a elu¬ risti e due spagnoli che avevano trovalo troppo veloce l'andatura del gruppo, riprendevano contatto coi primi. Per otto chilometri essi avevano marciato a 43 all'ora. Se avessero tardato ancora due minuti, il ricongiungimento sarebbe stato molto più diffeile, perchè le montagne russe erano finite e tutti mettevano il rapporto alto della pianura. Demuysère ravviva l'andatura Portato a termine l'inseguimento, Binda riprese il suo atteggiamento passivo e noncurante, in coda al plotone. Quando qualche strappo di un irrequieto faceva allungare la fila in tanti gruppetti, Binda non si impegnava per levarsi dalle ulttye posizioni. ' Dopo Peyrehorade e prima di Labatut, cioè verso il 75 Km., vi era stato un frazionamento del plotone provocalo da una puntata di Demuysère. Per qualche minuto il belga con Bonduel, Pelissier, Merviel e Giuntelli, si era trovato con 100 metri di vantaggio, ma Guerra li aveva rincorsi e raggiunti. Binda non seguì questo aumento di andatura, rimase con gli ultimi dei turisti-rou, tiers e ritornò nel gruppo quando la sfuriata passò. Una trentina di chilometM dopo l'episodio si ripetè, stavolta provocato da uno scatto di Barlhèlèmy, che da ieri ha dovuto cedere a Goulème la maglia giallo-nera della categorìa. Guerra e'Demuysère riportarono 4 gruppo sui fuggitivi. Ma Binda se ne veniva comodamente con gli ultimi, lasciando che gli altri sì sbizzarrissero. Era cosi piacevole pedalare con tranquillità e senza affanno sulla strada liscia, senza il disturbo del sole, che per tutta la mattinata non si era fatto vedere! Stornelli spaeea uà ruota Giuntelli, che si era fermato a bere ad una fontana, mentre inseguì- lscdsmRbnacqatolgva andò a dar di cozzo cortre^tna i-pautomobile che aveva frenata troppo bruscamente. Nessun danno alla persona, ma la ruota anteriore era spaccata. Un quarto d'ora dopo il giovane monierrino riprendeva il gruppo. Intanto i chilometri si erano accumulati e Pan non era moìtó lontano. Binda scendeva (per la 5.a o per la 6.a volta? per cambiare rapporto. Piemontesi lo imitava. Nessuno dei francesi e del belgi compieva l'operazione. Forse perchè conoscendo la località dell'arrivo sapevano che l'ultimo chilometro era in lieve salita. E rtetcoci al punto di inizio di questo racconto. Avevamo dettò che la presenza di Binda nel plotone di testa, che si era allungato sotto l'azione violenta impressa negli ultimi 6 chilometri era sorprendente, dopo quanto era accaduto fino là. Presi in velocità Pancera, Giuntelli e quasi tutti i tedeschi e gli spagnuoli, confusi con gli isolati, avevano perduto il beneficio delle ruote dei leaders* Sulle larghe rampe dell'ultimo chilometro la folla dei corridori si agranò maggiormente. Demuysère chino sul manubrio, avanzava a testa bassa. Dietro di lui era Pelissier, quarto Piemontesi, sulla cui mota si era piazzato Binda. La trionfala volata Ai 150 metW perfettamente piani Demuysère produceva il suo sforzo, ma Pelissier usciva sulla destra per attaccarlo. Contemporaneamente Piemontest si buttava nel centro della strada avendo sempre Binda alla ruota. A 100 metri Binda era completamente lanciato. Piemontesi gli lasciava la slrada allargando. Demuysère, Pelissier e Binda si trovarono per un attimo sulla ttesta linea, ma poiché il belga retrocedeva la lotta si restrinse immediatamente fra Pelissier e Binda che veniva all'attacco di questi. Ai ogni pedalata l'italiano guadagnava terreno. Ai 30 metri egli era alla pari con Pelissier; un ultimo sfono e l'affronto di Bordeaux era, vendicato. Guerra, che non aveva partecipato alla volata, finiva a qualche metrò classificato ex-aequo con lo stesso tempo dei primi, con altri 69 arrivati. Taverne che negli ultimi chilometri era caduto giungeva due minuti dopo. La netta vittoria di Binda ripagherà gli sportivi italiani delle amarezze che ieri lo stesso campione ha loro procurato. Essa ha valore in quanto reca .io dimostrazione lampante che, senza il gesto compiuto da Pelissier- durante la volata di Bordeaux, Vitaliano non avrebbe dovuto aspettare fino ad oggi per gustare il piacere di un successo di tappa. Atleta particolarmente sensibile, impressionabile, al sommo grado: facilf aìlo scoramen- acpdtdvdritdtmdsnpLnpirectctczvsctvattlsdrzraeua■QsgrcspsLrmrBnftncdctfvrptoto, Binda sarebbe stato probabil-1 bmente diverso da quello che abbia-I/omo visto nelle ultime giornate, te ha a Bordeaux egli avesse yplulo vincere. L'avvilimento da cut è slato preso non avrebbe fatto breccia su di lui. Contuso, sfiduciato. Binda ti .accasciò e ci offrì lo spettacolo doloroso di ieri. Oggi egli si è vrcso fsutdm la rivincita tu Pelissier, del quale si è mostrato nettamente più veloce. Ma il suo valore come campione di gran classe è ancora, qui, in discussione. Come si comporterà domani u dominatore del Nurburg Ring sulle aspre pendenze dell'Aubisque e del Tourmalet? L'occasione gli è favorevole per dimostrare agli sportivi di qui e di altrove — che guardano con trepidazione, a questa gigantesca competizione — anali sono le sue possibilità in salita; Troppi sorrisi ironici ho visto ogni qualvolta in questi giorni parlavo delle qualità di Binda come grimpeur. Questo atleta che ha rii-portato in Italia ed in Germania vittorie slrepitpse, che ha battuto dei récords tu'strada e su pista, che riteniamo tuttora il più'forte scalatore di montagne, qui trova molte diffidenze. . Senza un miraggio — Ci mostri domani quello che talel — dicono. — Saremo noi i primi ad esaltarlo, te egli ci mo'slrerà di essere sui Pirenei quel fuori classe che voi dite... Purtroppo, Binda non si trova nelle condizioni fisiche e morali propizie ad un'affermazione ciaynorosa. La sua partecipazione al « giro » non è stata la conseguenza di un proposito lungamente meditato ed il coronamento di un sogno di gloria, come lo fu — per citare un esempio ormai ' classico — per ti compianto Bottecchia. Per affrontare le difficoltà di questa corsa col proposilo di venirne a capo vittoriosamente, bisogna trovarsi nelle condizioni di chi cerca la sistemazione della sua vita. Per costoro vincere il « Tour » significa tutto, significa guadagnare una somma che rappresenta per loro una fortuna favolosa. Gli strapazzi delle venti tappe, le fatiche immani «he li aspettano sèìte montagne, gli inevitabni sconforti lungo le strade battute dal sole o dalla pioggia* gli alluetnamenti della stanchezza, i rischi delle cadute, la resistenza al dolore, non li fanno arretrarre. Ef#i rono ostinati come, il minatore, pazienti come ■ il conladino, avventurosi come il marinaio. Guardano alla méta soltanto, éhe splende per essi come un faro. Vincere il «Tour»; una casetta, un gruzzolo alla Banca, l'esistenza assicurata a sè ed alla famiglia. ■Questi, invece, di cui tanto si'paiit^ si è già fatto ricco con le corse. Un giorno gli dissero che doveva correre il « Giro di Francia ». Egli, che aveva sentito parlare di questo spauracchio, sulle prime rifiutò. Ma poiché uno lo tirava e l'altro lo spingeva, finì con Vq/ccon sentire. Le condizioni da lui poste nella speranza che, per ' la loty> gravosità, mandassero « monte l'affare, furono accettile. Da quel momento Binda si trovò legato., Il resto è noto. La riscossa e la legittima offensiva degli avversari, che avevano tutta la convenienza ad attaccarlo nelle tappe in pianura, diedero il colpo di grazia che spiega il ritardo di un'ora e più che egli ha nella classifica generale. Attesa vivissima Ormai, il Giro di Francia è perduto per Binda. Proseguir*, oppure fermarsi? Proseguire per tentare di vincere la tappa di domani, o ritirarsi su un trionfo clamoroso? Ma per scalare con Vanitolo del vincitore i 17 chilometri del Tourmalet bisogna avere il miraggio del trion/o finale a Parigi. Tuttavia, Binda ha deciso di proseguire. Quello che TqDpfichfaptedstsnnclapdaadmEmtacpdcceqlotutrmteGCcddinphcutatovetacagAdcoppifontoracoduLBrefrsadnvidmperctonagrvedicosiedsi nomgitu nostro invio u farà domani sui Pirenei, per una sua affermazione personale o per una prova di solidarietà verso il detentore della « maglia gialla », vedremo e giudicheremo. Nel piccolo mondo che forma la carovana del Tour l'attesa non é meno viva di quella che immagino sia in Italia. Da otto giorni si parlava di questa prima tappa di montagna ed eccoci finalmente alle soglie del mistero che autorizza lo sbrigliarsi di ogni fantasia. Soltanto i corridori sono parchi di previsioni e, almeno apparentemente, non mostrano ili preoccuparsi della fatica che li attende. Sono stato all'hotel doi'c e alloggialo, la squadra , italiana ed ho trovato. i nostri rappresentali che stavano finendo di consumare un'abbondante colazione, ;Pancem. die-: ha- già -scalato ì; Pirenei, spkja^aCai^oi.compagni' la successione e' fé difficoltà dei còlli che. si dovranno superare a partire dal primo controllo posto a 43 chilometri da Pau. Il primo ostacolo sarà il •colle de VAubìsquc, che in dieci chilometri porterà dai 750 metri di Eaux Bonnes all'altitudine di 1750 metri. Bisognerà, dunque, affrontare una pendenza media del 10 per cento che in alcuni tratti è, del 12 per cento. Dopo V Aubisque, si scenderà per mezzo chilometro di parcorso, per risalire ai 1810 metri del col de Tortcs, altra breve discesa ed altro colle: quello di Soular. A questo punto, dopo sessantatre chilometri di corsa, una lunga e tortuosa discesa }mrta al secondo controllo di Argehès. Quindici chilometri dopo questo paese si presenterà l'ostacolo maggiore, dell'intero Giro di Francia: il passaggio del Colle del Tourmalet. Dall'inizio al culmine, esso ha. una lunghezza di diciassette chilometri con una pendenza media dell'8 per cento, che in certi punti arriva al 12 ed al 14 per cento. La strada di montagna ha un fondo disuguale e sassoso, le curve sono strette. Il masgiatoro di uomini Lum/o le sue spire sono crollate tante speranze e tanti sogni di viU toria. Vi sono stati dei corridori che venivano giù dall'Aubisque con vantaggi enormi: il Tourmalet li stroncava, lasciandoli abbattuti sul ciglio della sua strada senza fontane. Arsi dalla sete, sfiniti dalla tremenda difficoltà di quell'ultimo ostacolo, i viriti dovevano assistere al passaggio degli avversari di loro-, più cauti nella distribuzione delle forze. A quel Colle hanno dato un nomignolo significativo: il mangiatore di uomini. Discesi a Barège-les-Bains, ancora 100 chilometri rimarranno a percorrere su un terreno tutto ad ondulazioni, risalendo la valle del Luchon che porterà i corridori a Bagnèrrs, vi cuòre degli Alti Pirenei, ad un tiro di fucile dalla frontiera spagnola; 230 chilometri saranno stati percorsi da Pau, 1910 da Parigi. Chi per il.primo si getta nella discesa del Tourmalet non viene più raggiunto. Le forze si graduano lungo quei terribili 17 chilometri il cui giudizio è senza appello. Jj. morale dei nostri corridori è rciativarnente buono, se si lieti conto che praticamente sono abbandonati a se slessi. Se il signor Deigrange vorrà anche per gli anni venturi contare sulla partecipazione di una squadra italiana, dovrà acconsentire che i nostri, corridori siano accompagnati da un capace ed energico direttore sportivo. Qui si sente la mancanza, per fare un nome, dì Pavesi. Guerra po&trà domani mattina indossando la maglia gialla, che intende difendere con tutte le sue forze, come l'ha difesa irpnèqdmnSsdthcqsfcadBpgecdbdFtup—itasdloudrnrincfrilnafiligtozPrCsgtBpmlltlcGaddLtdfis a r eeo el di a. a ci o ni di nsi o a i fite amà re to e odi 50 ner 2 nrel a A irnonro el al di ne 4 a e e U he nnie. naal o-, e n aornel a ia ri 10 a n aop è noini ne cri ce ui n oa n a sinora da una serie di attacchi continui e furibondi. Se si ricordano le prove da lui date in salila nelle corse più recenti dal Giro di Lombardia alle tappe siciliane del Giro d'Italia, si deve convenire che il mantovano può vantare delle chances non trascurabili. Il «ololona» è Impaziente Anche Pancera, che l'anno scorso arrivò quarto sul Tourmalet, dovrebbe far bene, tanto più che egli conosce il percorso. Il veronese è il più tranquillo dei nostri. Piemontesi e Ciantelli sono anch'essi fiduciosi. Il « ciclone » aspetta con impazienza di mostrare agli avversari la sua abilità in discesa. — Se non mi distaccano troppo in salita, ha dichiarato, nelle discese li ripiglio tutti. Nella squadra francese il favorito per la tappa è considerato Fontan, che si dice rimesso dalla foruncolite che ieri lo tormentava e che gli fece perdere ben quindici minuti all'arrivo. L'anno scorso l'anziano corridore giunse primo sul Tourmalet con Dewaele e Cordona. Vi è anche chi spera in Pelissier, che montò assai bene l'Aubisque, ma poi perdette molto tempo sugli altri colli. I suoi sostenitori dicono che Charles si è mollo irrobustito dall'anno scorso, e che potrà sostenere la lotta in salita se non con la stessa vivacità che gli è propria sul piano, almeno con quella sicurezza che gli permetterà di non arrivare a Luchon troppi minuti dopo i primi. Anche Antonino Magne potrà figurare bene. Ho chiesto ci collega Steycrl dello Sportverein di Gand, che ha sotto le sue cure la squadra dei belgi, quali dei suoi protetti domani si comporterà meglio. — Demuysère, senza dubbio, egli ha risposto. É dopo di lui Delannoy. Le speranze dei tedeschi non si concretano nella designazione di questo o di quel corridore. Anch'essi sono senza una direzione capace, e fg,nno del loro meglio. Per quello che sono riuscito a cavar di bocca a Manthey, i migliori arrampicatori della squadra sarebbero Schoen e Buse. Manthey ha soggiunto che però mai, né lui né i suoi compagni, hanno affrontalo salite lunghe ripide come quelle di domani. « Bli italiani superiori a tutti » Lo spagnolo Cardona fu il vili citare della tappa Baiona-Luchon dell'anno scorso. Staccato sull'Aubisque, raggiunse i primi a metà del Tourmalet. Bimasto solo con Fontan nella discesa, dopo la foratura di Dewaele, battè il suo compagno in volata. — La tappa sarà vinta da Binda — mi ha dichiarato Cardona. — Gli italiani dovrebbero essere superiori a tutti. — E voi? — Io sarò certamente in ritardo sull'Aubisque, ma spero di riguadagnar terreno sul Tourmalet. Quest'oggi i componenti della colonia italiana di Pau hanno offerto un « vermouth » d'onore alla squadra tricolore. Erano presenti Guerra, Binda e Giuntelli, Piemontesi non essendo uscito dalla camera ove riposava. Il corridore di Borgomanero si lamentava di alcuni foruncoli che stamane l'hanno fatto soffrire parecchio. L'agente consolare ing. Morello ed il segretario del Fascio italiano hanno portato il loro commosso saluto ai corridori, incoraggiandoli a ben figurare. Ha risposto il collega Emilio Colombo, che era presente con gli altri giornalisti italiani. Trecento franchi, frutto di una sottoscrù zione fra i connazionali residenti a Pau, sono stati consegnati al turistaroutier Berardi, italiano abitante a Cannes, munito di licenza della nostra Unione Velocipedistica. « Siete I più forti > All'indirizzo dei corridori sono giunti numerosi telegrammi di incitamento e di congratulazioni. Dal Belgio, dal Lussemburgo, da Nizza, persone che si firmano semplicemente « sportivi italiani » hanno telegrafato a Guerra di vincere « per l'onore dell'amata Patria ». In un telegramma è detto: » Pensa all'Italia che ti guarda. ». Da Voghera ha telegrafato l'excorridore Lucotti, che in un passalo Giro di Francia sbaragliò tutti gli avversari sulle tappe dei Pirenei. Il dispaccio è indirizzato a Binda e dice :' « Non disarmale, tu specialmente. La vostra classe rifulgerà certamente sai Pirenei ed oltre, ad onta della classifica e delle condizioni fisiche. Ricordati « quanto ti dissi: siete i più foirti ». VITTORIO VARALE. aADrTMBbtedlerGLr- CtdGspsznnncessspnBamsfqVcgfcpppSmsBsl g°LQpalitè 0 di tappa Località,di