Pelissier trattiene Binda sul traguardo

Pelissier trattiene Binda sul traguardo L'arrivo della sesta tappa del Giro di Francia falsato da un atto sleale Pelissier trattiene Binda sul traguardo Il francese è prlmoaBordeaux> L'indignazione degUltallanl presenti Binda, sporge reclamo » Guerra e sempre» primo in classifica generale =(3Da.l nostro inviato). Bordeaux, 7 notte. £' mia abitudine, quando la decisione della corsa si prevede debba avvenire in volata perchè il gruppo è numeroso, di non fermarmi sotto lo striscione del traguardo, bensì di avanzare ft.no alla distanza di cento o centocinquanta metri, proprio nel punto ove solitamente i corridori iniziano la volata tinaie. Chiedo poi alla cortesia del colleghi che sono rimasti al traguardo i particolari della volata neglultimi suol metri, ed in cambio do loro delle notizie talvolta assai interessanti su episodi che, per la distanza a cui' avvengono, essi non hanno potuto scorgere. Quel oh» ti pub veder» • 150 metri dal traguardo approssimandosi ogni al traguardo di Bordeaux un gruppo compatto 'dalmeno cinquanta corridori — tra quali tutti gli italiani, salvo Cremo appiedalo da una foratura un paio dmfnufi prima — non vi era ragione che lo rinunciassi alla mia abitudinePerciò, appena sceso dall'automobilcon la quale negli ultimi chilometravevamo rimontalo la muta dei cicli sti lanciali verso II traguardo a qua ranlactnque all'ora in una corsa con nulsa ed affannosa, mi portai subito mia distanza di centoventi metri circa dallo striscione, in fondo al rettilineo della grande strada nazionale spuntò ancora confusa la massa dei cinquanta corridori. Non si scorgeva che una linea scuraondeggiante, ed il luccichio del metallo delle macchine. Poi vi fu un ondeggiamento più forte, si vide un polverone sollevarsi: una caduta collettiva si era prodotta nel gruppo ed una dozzina di uomini venivano tolti dalla battaglia per il primo posto. Quelli delle prime linee venivano avanti con la velocità di un direttissimo, e quando furono ai duecento ultimi metri, iniziarono l'estremo sforzo. Ed ecco quello che vidi. Sei centro della strada era Leducq, avanti a lutti. Ad un tratto, come se avesse ricevuto un ordine, sbandò violentemente alla sua sinistra.Poiché lo ero in ginocchio sulla parte destra della strada, e cinquanta metri davanti a Leducq, potei scorgere che dietro di lui era Pelissier, seguito a sua volta da Binda. Quelli rimasti nel centro della strada erano ormai staccati, preceduti dall'isolato Berton. I due francesi e l'italiano erano lanciati n pieno, ma vi era qualcuno che aveva ancora delle riserve da buttare nel fuoco. Vidi Binda piegare maggiormente la testa sul manubrio ed iniziare l'attacco al due francesi. Binda trattenuto per la spalla La sua azione fu talmente potente c risoluta, che In poche pedaiute egli si portò all'altezza di Pelissier, sulla destra. Così lanciato. Binda non avrebbe più dovuto trovare ostacoli sulla via della vittoria. Vidi Pelissier resistere, pedalare rabbiosamente, abbandonare la ruota amica di Leducq, avanzare sino quasi all'altezza di questi e lotare gomito a gomito con Binda. Questa lotta durò pochi metri e quando t re corridori mi passarono davanti, vidi distintamente che la mano destra di Pelissier era levata dal manubrio ed aveva afferrato Binda per la spalla sinistra, urtandolo violentemente. L'itaiano barcollò e per un attimo ebbi 'impressione che egli dovesse cadere e poi fosse investito dagli altri corridori che seguivano a qualche metro. Ma, pur riuscendo ad evitare la caduta. Binda perdette terreno. Fu suficiente perchè Pelissier continuassi: nel suo sforzo ed abbordasse gli ultimi cento metri con quattro o cinque lunghezze di vantaggio sull'Italiano. Intanto sulla destra si era avanzato Acrts. Binda riprese la lolla, ma ormal era troppo tardi ed II degno rampollo del Pelissier vinceva la tappa con due' lunghezze di vantaggio su Aerts. Terzo era Binda, rialzato, a due unghezze e mezza; 4° Leducq; 5° Meerens; 6° Berton. Settimi classlflcatt a pari merito con lo stesso tempo seguivano altri 47 corridori, tra. t quali tutti gli italiani, escluso, come dissi dianzi, Gremo Guerra, rimasto vittima della aduta all'ultimo chilometro, era fra questi, essendo riuscito a rialzarsi Immediatamente ed a riportarsi con Pancera, Fontan, Buysse ed altri caduti nella scia del gruppo. La classifica generale non cambia per gli italiani, alvo che per Gremo, che avendo perduto tre minuti retrocede di qualche posto. E' più facile immaginare che descrìvere quello che successe nei dicci minuti che corsero tra l'arrivo dei corridori e la sollecita partenza per l'albergo della squadra francese. Fu vts'o Piemontesi, urlando come un indemo maio, lanciarsi contro Pelissier, maceline trattenuto da un commissario di corsa. Binda, appoggiata la biciClelia allo steccato, piangeva come un bambino. Arrivato di corsa fin là. il testimone oculare si avvicinò anch'esso a Pelissier e guardandolo bene in taccia glidisse: — Charles, voi non avete corso da gentiluomo. Quello che voi avete commesso contro Binda è un'infamia. Pelissier avrebbe potuto rispondete con uno schiaffo o chiamare in suo aiuto la folla, che in quel momento10 circondava, acclamandolo. L'italiano avrebbe passato un brutto quarto d'ora Ma Pelissier, sentendosi colpevole, rispose soltanto con un sorriso santonico, mostrando lo stesso ghigno cattivo che avevano i suoi fratelli e maestri ben conosciuti da noi, quando all'arrivo di una Parlgl-Boubaix di qualche anno fa consumarono lo stesso malvagio attentato contro Girardengo che li aveva sorpassati e stava per vincere. Ho steso Ieri l'elogio di questo corridore come atleta; concorro oggi a. denunziarlo per la viltà che ha dimostralo verso un camerata che con le sue forze, lealmente ed onestamente, si batteva con lui per strappare la vittoria. Binda ha stasera presentato regolare reclamo alla Giuria, corredandolo con quattro testimonianze. Non so se 11 reclamo verrà accettato e se qualche provvedimento verrà preso nei riguardi del colpevole. Per conto degli a o n e i a e o o o o o e x o a a. e a o e italiani presenti al Giro di Francia, come concorrenti o come giornalisti, diclamo senz'nitro che il gesto del francese è ormai da noi giudicato ed è il gesto di un uomo disonesto e sleale. Ambiente preparalo ad arte Adesso capisco perchè qui avevano imbastito un duello Pélissier-Btnda Già dissi che, se mai, chi può contendere la vittoria anale al nostro campione è Fontan, oppure uno dei belgi che migliori prore hanno dato in questa corsa, vale a dire Demuysère. Ma nessuno di noi. e neppure Binda, ha mal pensato che Pelissier potesse sperare di vincere alcunché, oltre le tappe In pianura. Invece qui si è preparato un ambiente al cui centro è posta la rivalità Pclissier-Blnda. Qui conti nuano a ritenere che Binda sia un o levriero », specialista negli arrivi in gruppo. Perche lo hanno visto battere Pelissier in qualche corsa su pista, trovano ncllu littoria in volata di Charles in queste tappe il motivo di levare aito il » cocorlcò » della « revanche » ottenuta. Non è il caso di seguirli su questo terreno, che e irreale e fantastico. Rimanlamo su quello che unicamente conta, il terreno della classifica generale. Su queilo terreno Guerra st è magnificamente comportato, difendendo con autorevolezza la maglia gialla da una pericolosa offensiva scatenata, dai francesi a pochissimi chilometri dall'arrivo. L'episodio, che poteva avere serie conseguenze, si verificò ad un passaggio a livello chiuso, davanti il quale sostava una lunga fila di auto- mobili. A quello stesso punto l'anno .scorso fuggirono Franiz. Leducq. Magne, Fontan c Vcmvvsàre, riuscendo ad arrivare al vicino traguardo senza venir raggiunti Oggi il colpo fu ripeluto dai francesi, che da un pezzo erano sul « chi vive • ed avevano occupato le prime posizioni. Leducq, Carlo Pelissier, Merciel, Fontan e un paio di belgi riusciva a passare per i primi mentre i rimanenti 60 rimanevano imbottigliati nello stretto spazio lascialo libero dalle automobili. Un fantastico inseguimento / sei uomini fuggirono come dannati stretti in un grupoo solidale. Fu visto Leducq, agitarsi in testa come un epilettico tanto si sforzava a condurre una andatura che avrebbe dovuto im pedire II ritorno degi staccati. Ma fra costoro, sorpresi dall'ostacolo del passaggio a livello vi erano degli uomini che si chiamano Guerra. Binda, Dossche, Aerls, Schoen, Buse, Piemontesi. L'Inseguimento si scatenò immediato e fu un « pancia a terra » che durò da 5 a 6 minuti, in capo ai quali i fuggitivi venivano raggiunti da una fila che conlava una quarantina di uomini. La maglia gialla di Guerra era in testa a tutti, magnifico di forza e di decisione. Se un cronometrista avesse potuto funzionare durante l.'mseguimento avrebbe senta dubbio registrato una velocità fantastica. Giemo, che in quel frangente aveva la sfortuna di una gomma scoppiata, perdette ben tre minuti nel pochi chilometri che lo dividevano dal traguardo. Quello eh* avvenne nel rettilineo finale è raccontato più sopra. MI accorgo di non avere ancora detto una parola sullo svolgimento della corsa fino al punto in cui verso il decimo chilometri da Bordeaux si registrò la fuga del francesi. In verità vi è poco da dire su questa tappa che avrebbe avuto una cronaca scialba se a ravvivarla non fossero intervenuti ali Incidenti sopra descritti. Per circa 250 chilometri del percorso pianeggiante e rotto soltanto da brevi e non ricchi disllvelli, gli 89 uomini partiti da Les Sables, st mantennero In gruppo. Pochi furono gli staccati e tutti appartenevano alla categoria del turisti-ro.utiers. Gli assi hanno cominciato a sentire il peso delle cinque tappe consecutive e ai conseguenza il tono della corsa ne ha sofferto. Frasoarelll degno di ammirazioni Per le prime sei ore di gara l'andatura st aggirò sul 26 chilometri. Aumentò più tardi e alla fine risultò supertore\ ai 29 chilometri orar*., per la rapidità con cui furono percorsi gli ultimi io chilometri. Le squadre non ebbero occasione di funzionare ad eccezione di qualche gregario che disciplinatamente attese il proprio leader appiedato. Fra i primi i due fratelli Magne e Merviel In favore di Fontan e di Marcel Bidot, di Cepeda e Riera per cordona, di Nebe e Montehey per schoen che anche oggi si è mostrato il migliore dei tedeschi. Dei nostri hanno foralo Pancera, Frascarelli e Gremo. ' due primi ripresero con i proprli mezzi. La prova che sta dando Frascarelli è proprto degna di ammiratione Qualunque altro che non possedeste la forza d'animo del romano avrebbe rinunciato a una gara che per lui è diventata un calvario. Questa mattina a Les sables FrascarelIl appariva abbattuto e esprimeva propositi di abbandono. Si fece tuttavia coraggio e lungo la strada camminò in coda al gruppo tra gli isolati. Ogni tanto, qualcuno del suol compagni rallentava, st avvicinava a lui e lo rincuorava. Frascarelli scuoteva la lesta mentre un sorriso sconsolato gli torceva la faccia tutta costellata di cerotti A un certo punto tu visto Marcel Btdot, ex-campione di Francia, avvicinarlo, parlargli per fargli coraggio. Poi Bidot quasi per alleggerirgli la fatica gli posò la mano sulla spalla in segno di amicizia. Non tutti i corridori si chiamano Pelissier. Siccome i corridori non hanno raggiunto la media di 30 km. orari, assali dal regolamento, la VII tappa Bordeaux-Hendaye avrà luogo con partenze separate. Gli assi partiranno alle 9 ed i turlsti-routlers alle 9,10. VITTORIO VARALE. Il passaggio del numeroso gruppo di corridori all'Inizio iella salita di Kermeunae durante la taupa Dlnan-ltrest.

Luoghi citati: Bordeaux, Francia