La crisi serica e bac

La crisi serica e bac La crisi serica e bac •A questo proposito molto si è scritto e discusso, sono state lanciate proteste, banditi concorsi, tenuti congressi e conferenze; ma la crisi serica ilon ha fatto un passo indietro, pare anzi prosegua nella sua china fatale. ...L'industria della seta dà lavoro complessivamente a circa 600.000 famiglie e rappresenta una delle nostre Maggiori fonti di esportazione. Nel 1929 su una esportazione totale di lire 34.88S.839.918; ben 2.509.488.090 c cioè il 16,85% sono rappresentate dalla seta naturale. A dare un'idea della decadenza delle nostre asportazioni di seta basii notare che ia percentuale del 1918 era di 25,54 %. E' bensì vero che la crisi che auraVersa l'industria bacologica e serica in Italia è comune in tutte le Nazioni di Europa, ma per noi ha una influenza maggiore se si considera che l'Italia rappresenta i 9/10 della produzione serica europea. Varie e complesse le cause delia crisi che si possono stabilire cosi: I.) insufficiente coltura del gelso e abbattimento su vasta scala di quelli esistenti per facilitare la lavorazione meccanica della terra e ciò in base alle considerazioni che 11 contadino fa, cioè, che la bachicoltura non offre più l'utile che ne compensi il lavoro. %) Mancanza di locali per l'allevamento dei bachi e questo per le trasformazioni cho la famiglia del contadino è andata subendo nelle zone ■industriali, dove molti membri di «Ssa non danno più le loro braccia alla tèrra, ma fruiscono In comune l'abitazione rurale per ragioni di economìa; cosi che le stanze che a pri mavera si adibivano per l'allevamento, del baco non vengono più cedute. 3.) L'elevato costo della mano d'oliera. Ma questi fattori negativi si possono facilmente combattere con l'introduzione fli più moderni sistemi di coltivazione del gelso, come viene praticato in Oriente e nel Veneto, e cosi dicasi per l'allevamento del baco da setav di più, istituendo delle Coopera tlve fra i coltivatori, per il quale sco ,po si dovrebbero fabbricare locali ap positi, ciò che si otterrebbe facilmente con l'intervento diretto del Governo, perchè, malgrado l'Ente serico taccia molto in favore dello sviluppo della bachicoltura non è sufficientemente dotato da poter far fronte adeguatamente a tutte le necessità che la'risoluzione della crisi impone. Basti per dare un'idea della importanza in cui è tenuta l'industria serica in tutti 1 Paesi produttori di bozzoli, in quale misura lo Stato interviene con aiuti. La Francia che produce solo 3 milioni e mezzo di chilogrammi di bozzoli stanzia annualmente 12 milioni di lire; la Spagna 6.milioni e mezzo; ed in misura corrispondente alle necessità del mercato locale Intervengono pure l'Argentina, 11 Brasile, la Romania e la Iugoslavia. 11 Giappone poi stanzia 63 milioni di lire annue e queste vengono spese per la distribuzione gratuita di piante di gelsi, di seme bachi, premi ai miglio' ri vivaisti, concorsi a premi per il mi. glioramento dei gelsi, contributi alle 'associazioni bacologiche, premi al se mal che producono seme migliore, sovvenzioni alle Prefetture. per, provvidenza locali e concorre fino nella 'misura del 40 % del loro costo sull'impianto di nuovi essiccatoi. La bachicoltura in Italia è in re< gresso, .non perchè si produca meno bozzoli che in passato, ma bensì inj base alle possibilità di sviluppo chelpuò avere e specie nei confronti del IGiappone che oggi tiene il primato!lmrpclcgtvt•sul mercato mondiale. Basti ■ notare che li Giappone, che come superficie territoriale è quasi pari all'Italia ha prodòtto lo scorso anno 366.558.000 Kg. idi bozzoli in confronto ai Kg. 53.348.835 prodotti dall'Italia. , Data dal 1906 la cessione del nostro primato serico al Giappone, 11 quale, da allora, con tutti i mezzi si è imposto come quantità e qualità a tutte le nazioni, mentre da parte nostra siamo andati decadendo di anno in anno. ! Ecco 1 dati delle esportazioni di sete greggi e' Giapponesi ed Italiane dal 1921 61 1929: , Italia 1921 . 1922 1923 1924 .1925 1926 1927, 1928 1929 Kg. 2.543.700 • 2.094.800 » 3.165.100 » 3.187.900 » 4.124.800 » 3.84O.400 » 3.102,600 » 3.711.100 • 3.872.900 Kg. 15.718.692 » 20.651.655 » 15.796.903 » 22.353.986 » 26.307.112 » 26.578.543 » 31.306.585 » 32.871.593 » 32.387.214 Anche il Giappone chiude quest'anno con un quantitativo minore di espor'tazlone sulla campagna precedente, ed infatti annuncia uno stock di oltre 800 mila balle di seta invenduta, e fa sapere che 11 raccolto primaverile è superiore del 10% a quello dello scoreo anno, mentre quello italiano ed europeo in genere non sarà di certo superiore al precedente. Con lo stock invenduto e la maggior produzione, la lotta per la totale con-, ijuista del mercato americano si farà maggiormente accanita da parte del .Ciappone, e siccome il costo unitario ideila materia prima (lavorilo dal minor costo della mano d'opera) è inferiore alla nostra, l'industria serica italiana inizia in queste condizioni una nuova campagna che ben poco promette di buono. . Si sono aperti i primi mercati di bozzoli e la media dei prezzi si aggira sulle L. 75 al Mg. Lo scorso giugno si sono pagati i bozzoli .freschi alla media di L. 165 e la seta era quotata alla stessa epoca a L. 210 al Kg.: a fine ottobre era scesa a L. 190, a dicembre a 185, a gennaio 180. e cosi di Seguito fino a raggiungere il prezzo attuale di L. 120 al Kg. E' questa la dimostrazione della grave situazione Sei l'industria serica. Occorre quindi propagandare la bachicoltura con sistemi moderni, iniziando la trasformazione della coltivazione 'del gelso ad alto fusto con quella a prato od a siepe che riduce fatica, spe se e perdita di tempo, ottenendo nel contempo un maggior rendimento che serve a ridurre il costo unitario in modo che il coltivatore tragga un utile adeguato al suo lavoro e compensi il sacrificio di altre coltivazioni. In Italia i filatori si contendono il raccolto bozzoli sempre Insufficiente per ali meni are le 50 mila bacinelle dì cui è dotata la nostra industria che abbiso gna almeno di 75 milioni di Kg. dì bozzoli contro i 53 che si producono /Occorre diffondere la coltura del baco -nel Mezzogiorno e nelle Isole, dove 11 clima è favorevole, il gelso prospera e la mano d'opera è numerosa e meno acologicaologicaostosa. La percentuale di coltivazione data dall'Italia Centrale nel 1929 ò stata dell'8,90% c nel Meridionale e nelle Isole del 3,15%. Solo una grande produzione di bozzoli, ottenuta con sistemi moderni e razionali, può risolvere in modo soddisfacente per l'agricoltura e l'industria la crisi bacologica. Per quanto riguarda la orisi serica, l'industria interessata non trascura mezzi e spese per fronteggiarla, adottando i più moderni sistemi di lavorazione ria non trovarsi preclusi i mercati esteri, specie dopo l'attuazione della nuova classifica del « Seriplano ■>. Occorre però venga, fatto cessare l'abuso che da tanti anni si fa del nome Seta, che viene applicato a stoffe e Alati che nulla hanno a che vedere col bozzolo prodotto dal filugello e venga imposto, un « Marchio » che distingua in modo inconfondibile il prodotto. Con questo si prolegge l'industria che dal baco deriva e contemporaneamente l'interesse e la buona fede del pubblico, della quale da troppo tempo si abusa. E mi servo, per concludere, delle parole con le quali Luigi Luzzatti chiudeva nel 1900 la relazione della sua inchiesta serica: «La Industria bacologica nella terra italica e sotto il nostro sole e tra la nostra gente, trova le migliori condizioni climatiche agronomiche, culturali, economiche, per assurgere a vita prospera. Bisogna riattivare questa miniera ed estenderla a quelle regioni che Ano ad ora non la coltivarono o non ne approfittarono abbastanza. E si farà cosi opeTa sommamente utile al Paese e ad un tempo atto veramente patriottico di verace interessamento foriero di benessere verso le popolazioni agricole delle regioni meno fortunate del mezzodì e delle isole ». A. G.

Persone citate: Alati, Luigi Luzzatti, Seta