Disastroso incendio a Volpiano

Disastroso incendio a Volpiano Disastroso incendio a Volpiano pDieiotto case distrutte dalle fiamme Un milione di danni - I pompieri di Torino sul posto - Il panico nel paese • Gli abitanti si adoperano allo spegni» mento e al salvataggio del bestiame e delle masserizie ; Una grave sciagura è piombata nella sera di ieri su un ridente paese a pochi chilometri di distanza dalla nostra città: Volpiano. Un gravissimo incendio ha pressoché toalinente distrutto 18 proprietà, producendb un danno che — secondo i primi ragguagli — si valuta ad un milione. Conviene subito dire che, per circostanze fortunate, nessun danno hanno riportato le persone. I colpiti, svegliati di soprassalto :dal sonno,-sono riusciti a porsi, tutti in salvo; liberando ancora'gran parte del.Destiame racchiuso nelle-stalle. ' Narriamo cronològicamente 1 fatti.' Verso le ore 23 di ieri sera una telefonata del Segretario politico del Fascio di Volpiano, signor Luigi Donati, avvertiva i pompieri di Torino che un incendio si era sviluppati pericolosamente e minacciava di distruggere il cuore del paese. I pompieri, agli ordini del comandante ing. Viterbi e dell'ing. Angelini, sono immediatamente partiti con due distaccamenti ed una autopompa e sono giunti a Volpiano in meno di venti minuti. Le sirene urlanti lungo la via hanno dato l'aliar me fin da Leynl.'di dove apparivano, lontano, nella notte buia, i riflessi rossastri e i bagliori sinistri dell'inceri; dio, visibili fra cortine densissime di fumo biancastro. L'incendio aveva avuto inizio verso le ore 20,30 in un granaio situato nel centro di una vasta zona del paese, simile ad un quadrilatero di circa 3U0 metri per lato. Dai ' primi ragguagli pare accertato sia da escludersi il dolo. L'incendio avrebbe quindi avuto origine da occasionali circostanze. In fatti il fieno ed il grano (che costituì scono la maggior parte della ricchezza agricola del paese) erano stati rac colti o deposti irei granai c nei fienili non perfettamente essiccati a causa dello frequenti e continue pioggie ca dute in queste ultime settimane. I contadini pensano che lo sviluppo improvviso del sinistro sia dovuto ad un particolare apparentemente di scarda importanza. Forse, essi dicono, fra il "fieno riposto, è stato abbandonato un qualche arnese di ferro. La fermentazione del prodotto avrebbe quindi reso incandescente il metallo, elio a sua volta avrebbe dato esca all'incendio. I.c fiamme in un attimo da questo primo fienile hanno raggiunte i fienili circostanti ed in un baleno si sono diffuse ravvolgendo stabili e tettoie e case caloniche in un vasto cerchio ardente. II fuoco ha potuto cmmiicarsl con tanta rapidità, a causa della conformazione e della disposizione delle 18 proprietà che s"ono andate distrutte. Si tratta infatti dì case coloniche di modeste proporzioni, costruite parecchie centinaia d'anni or sono e collegato le une e le altre da archi, da tettoie, da sottopassaggi, mentre, di rado, fra le une e lo altre si elevano muri di notevole rilievo. 11 primo allarmo del sinistro e stato dato dal soldati. Accantonato nelle scuole comunali e in qualche altro stabile adiacente, si trovava il 4.o squadrone del N'izza Cavalleria al -ornando del tenete colonnello Bario. Nel posto di guardia il trombettiere, scorti i primi rossi bagliori, intuendo il gravo pericolo che incombeva, diete liato alla tromba, gettando l'allarme. 11 capitano Anguissoìa, comandate Jo squadrone fu dei primi ad accorrere fra i suoi uomini, per prendere il comando delle opere di soccorso. Rapidamente i soldati si disposero in rango per portare man forte agli uomini validi della popolazione, che, svegliati alla loro volta dagli squilli di tromba, si erano gettati per le strado semi-vestiti, in preda a viva agitazione. Subito accorsero le autorità del paese: il podestà dottor Ferrerò, il segretario politico del Fascio, Luigi Donati, il maresciallo Resta, dei carabinieri,-! quali col capitano Anguis¬ slcvrvcdlsncbac soìa ed 1 suoi ufficiali, organizzarono le immediate opere di soccorso. Tirati immediatamente i cordoni tutt'attorno al quadrilatero, si da isolarlo completamente, numerose squadre di giovani ponendosi a catena, col secchi e con le poche pompe a disposizione cominciarono a gettare acqua sulla fornace che continuava purtroppo a svilupparsi sempre più, mentre altre squadre di volonterosi penetravano nelle case coloniche per alutare gli.-sventurati'ra; salvarsi, e nelle stallie Ber trarne il'bestiame, atterrito e cóhrdurlo al sicuro. Mentre questi primi soccorsi si stavano concretando, la popolazione del quieto paese agglomeratasi dietro i cordoni della truppa si rendeva conto delle proporzioni del disastro. E' facile immaginare le scene che ne sono seguite. Gli uomini validi tutti intenti nel lavoro non potevano prestare alcun conforto alle donne, ai vecchi e al bimbi che coi visi stravolti e i gesti agitati si davano alla disperazione con pianti e grida-altissime. Entravano finalmente nel paese 1 distaccamenti dei pompieri i quali, in meno di due ore di lavoro febbrile, riuscivano a .circoscrivere l'incendio, il quale, continuato tutta la notte, ardeva ancora nelle prime ore di questa mattina. '[ i I , .j !

Persone citate: Angelini, Bario, Luigi Donati, Viterbi

Luoghi citati: Torino, Volpiano