Battaglia di assi al Circuito del Lafio

Battaglia di assi al Circuito del Lafio IL «T0UR1ST TROPHY » ITALIANO Battaglia di assi al Circuito del Lafio Incerta lotta tra macchine italiane e macchine inglesi Varzi e Nuvolari, rappresentanti dell'industria italiana, di fronte per un ambito primato - La perfetta organizzazione (Dal nostro inviato) (Dal nostrBarnl, 4 notte. Passato Asso che dà nome alla valle, un compressore ci sbarra la strada. L'automobile che percorre a ritroso il cammino che da nove anni fanno i corridori motociclisti, rischia di arenarsi sulla ghiaia non ancora pressata. Dieci, venti metri di sobbalzi e poi si ritorna sulla strada bianca e liscia appena striata di polvere. Circuito difficile Eccoci al traguardo dei lO.o Circuito del Lario. in verità il maestoso stendardo giace sul prato di smalto verde che ospita le tribune, e sembra una immensa vela ripiegata, ogni tanto gonfiata da un palpito di vento. Ma domenica lo striscione taglierà in due il cielo di Bariti e sotto la sua insegna si raccoglierà per darsi ardente battaglia il fior flore del motociclismo italiano. Anche quest' anno infatti i concorrenti stranieri marcano visita. Fino dall'altro giorno l'elenco degit iscritti al Tourist Trophy italiano, ha messo in bella mostra quattro nomi ostrogoti: i tedeschi Winkler e Klein, l'inglese Jolsuston, lo spagnuolo Cariga; ma, come nessuno di costoro si è fatto vivo, i nomi sono scomparsi. Restano in compenso, ad assicurare l'internazionalità della gara, le molte macchine straniere. Effettivamente le Case estere non hanno nessuna ragione per mandare qui i loro uomini. 11 Lario è un circuito difficile, terribilmente difficile, che non si apprende a conoscere in pochi giorni di allenamento. D'altra parte, le Case straniere dispongono in Italia di ottimi rappresentanti che preparano a dovere le macchine per la corsa e che si avvantaggiano della collaborazione dei corridori italiani. La gara, in sostanza, ne guadagna in posività di risultati, poiché tan to le macchine nostre die quelle estere vengono guidate da gente ugualmente esperta del percorso: tutti bravi figlioli che al torio hanno compiuto un conveniente numero di capitomboli, più o meno importanti. Non c'è altro mezzo, pare, per imparare a memoria il percorso. Naturalmente gli assi si impongono ed emergono dal folto degli iscritti delle quattro categorie. Le quali quattro categorie — 500, 350, 250 e 175 cmc. — corrispondono alla suddivisione burocratica, ma in realtà sono due sole le categorie che appassionano, poiché forniscono il vincitore assoluto : la 500 e la 350 ce. Quattro chiacchiere con Nuvolari La così detta « mezzo litro •, vanta certa superiorità tecnica sulle 350; epperò il circuito del Lario, con i suoi acuti dtslivelli e la serie di curve pau rose, si incarica di avvicinare, fino a PorJe s.ull° stesso piano le due cilin drate. 11 record assoluto del percorso appartiene glust'appunto alla 350, else se lo è guadagnato l'anno passato con Nuvolari (Km. 69.468), mancando per pochissimo il miglioramento del record assoluto sul giro, stabilito da Pietro Ghersi con la 500, nel 1928 (chilometri 70,690). Ora, Nuvolari è qui pronto a difendere il suo primato. Lo incontriamo sdraiato su di un prato, accanto alia sua macchina. — Non provate. Nuvolari? — Aspetto la ruota di ricambio. Ho forato sul selciato di Asso. E' il selciato che stami-) riattando, di cui abbiamo discorso al principio di queste note. Intanto che il mantovano si riposa passano come frecce Varzi ed Amilcare Moretti, sono due compa"ni di squadra chiamati, come lui, a 5 V ",' l !, . luminali, come lui, a sono anche i suoi mag¬ Nella grande prova bresciana, come si ricorderà, ì due « assi » guidavano macchine identiche e Nuvolari riusci a prevalere, malgrado i quarant'anni siano prossimi a suonare. Nuvolari e Varzi hanno corso ancora quest'anno sulle quattro ruote, m • non più a parità di condizioni. Si ritrovano ora sulla a a a n e e — strada della Valassina (Valle di Asso o «valle degli assi » 7) con due'ruote di meno ciascuno, ma avendo a disposizione un mezzo meccanico di eguale potenza. Ne consegue che nell'animo dei due campioni il « Lario > diventa la rivincita della « Mille Miglia >. Oli uomini migliori Sono assicurate alla folla che si accalcherà nella valle, ai bordi suggestivi del Circuito emozioni di primo ordine. La storia ricorda cne nel 1928, anche allora trovandosi Varzi al fianco di Nuvolari in sella a una 350, vinse il più giovane, ma Nuvolari fu vittima di un guasto ad una ruota. Comunque, nel 1929, Varzi pur vincendo la categoria 500 con una macchina inglese, doveva lasciare il primato assoluto a Tazio Nuvolari. Ma ci sono altri tre uomini che pesano particolarmente nel calcolo delle probabilità: Bandini, Colombo e Mario Ghersi. Bandini soprattutto si impone, polche piloterà la 500 inglese che ha trionfato nell'ultimo Tourist Trophy & con la quale ha vinto quest'anno le maggiori gare fin qui disputate. Bandini, se volete, lo troviamo a tavola coi compagni emiliani che corrono nelle piccole cilindrate e se egli non fa molte parole, gli occhi dicono la sua tranquilla fiducia. Rimasto attaccato all'automobile Arcangeli, tocca soltanto a Bandini di rappresentare Forlì e la responsabilità non è poca, che il Circolo del Motore della città, si orna del motto: «Noi, Forlì e il mondo». — Per ora — dice Bandini — il mondo che ci basta è il Circuito del Lario.In quanto a Colombo, egli è 11 vincitore della categoria 500 di due anni fa, con una media che a Varzi l'anno scorso non riusci di superare. Colombo è un giovanotto modesto, che non perde mai la fede, accontentandosi di perdere 1 capelli. Duello ltalo-britannico, dunque, fra 350 e 500: chi la spunterà? Gli italiani non possono che imprimere un augurio: che il duello Nuvolari-Varzi non pregiudichi le possibilità della marca nazionale. Vero è che alle spalle veglierà Amilcare Moretti, un uomo che sa il fatto suo. Le categorie minori Le categorie minori, l'abbiamo detto, fanno guerra a sè. La 250 riconosce in Ugo Prini il proprio dominatore: 1 records però resistono dal 1926. Siccome è Prini che li detiene, può darsi non voglia battere se stesso. Quanto alle moto leggere, l'anno scorso essendo stato aumentato il percorso a quattro giri, fecero la brutta figura di • scoppiare », lasciando la vittoria ad una bicicletta a motore, unica arrivata al traguardo. L'impegno di quest'anno è di riscattare quell'insuccesso. Tonino Benelli garantisce che vi riuscirà. Benelli, effettivamente, ha 1 due records della categoria. Mentre noi andiamo rimuginando tante congetture, anticipandoci lo svolgimento della corsa, un nugolo di operai lavora a tutto spiano a mettere a punto le installazioni del traguardo. Un colossale quadro dei tempi è oggetto delle maggiori cure e l'orologione che segnalerà le posizioni dei primi tre, civetta ni sole, fra le bandiere già alzate sui pennoni. Renzo Castagneto corre di qua e di la per rendersi conto personalmente dell'andamento dei lavori. E' questo il primo anno che 11 preparatore delle Mille Miglia si occupa del Circuito del Lario e sono evidenti i benefici del suo interessamento. Per essere più sicuro del fatto suo, Castagneto ha traslocato in Valassina gli abituali collaboratori bresciani, di modo che pai di essere in piazza Zanardelli, anziché fra i due rami del lago manzo niano. S'arresta col pennello bleu all'aria il garzoncello che attende alla verniciatura delle aste delle bandiere; s'arresto e guarda verso il sommo della collina due puntolini neri che diventano sempre più grandi. E' Varzi che s'allena con Nuvolari alla ruota. LEONE BOCCALI.

Luoghi citati: Asso, Forlì, Italia, Varzi