Le LL. EE. Turati e Manaresi a Brescia

Le LL. EE. Turati e Manaresi a Brescia Le LL. EE. Turati e Manaresi a Brescia Adu¬ Solenne consegna di Drappelle nata di Combattenti Brescia, 30 mattino. Ieri mattina, presenti S. E. Turati e il Sottosegretario per la Guerra, on. Manaresi, che rappresentava il Governo ed ili Ministro della Guerra, ha aV'tito luogo la solenne consegna delle Drappelle al 7.o Bersaglieri, al 30.o Artiglieria da campagna, alla 15.a Legione della Milizia ed agli Avieri dell'Aeroporto di Ghedi. La cerimonia si è svoilta nella piazza del Duomo, severamente addobbata. Intorno ale truppe schierate di fronte alla Cattedrale, sulla cui gradinata era eretto un altare da campo fiancheggiato da dote cannoni e da una selva di gagliardetti, erano raccolte tutte" He autorità politiche, civili e militari, ed una grande folla di popolo. Le LL. EE. Manaresi e Turati, al cui arrivo le troppe hanno presentato le armi, hanno passato In Tivista i vari reparti. Quindi l'Arcivescovo, mons. Gaggia ha impartito la benedizione alle Drappelle, pronunciando un breve discorso per ricordare che i labari sono i simboli sacri della Religione della Patria, del dovere e della disciplina. Dopo che il cappellano, don Barcellantli, ebbe celebrato una Messa solenne, prese la parola S. E. Manaresi il quale, dopo aver esaltato la passione ed il sacrificio di Brescia, e dopo aver ricordata la sua laboriosità serena e tranquilla, ha detto che gli italiani non sono oggi più divisi, ma si sentono tutti penetrati da un solo spi rito di indissolubile, infrangibile unione, perchè si possono ben fissare gli occhi serenamente all'avvenire, perchè si sente che insieme con le armi noi abbiamo finalmente quella magnifica forza che è la coscienza di noi stessi e la fraternità degli spiriti. Ha preso quindi la parola S. E. Turati, il quale ha iniziato il suo discorso ricordando ai solidali che le donne bresciane, insieme con le Drappelle, consegnano loro un poco della storia della città, che ha chiesto di servire sempre con fedeltà e di soffrire con orgoglio, e consegnano il cuore, la devozione e l'amore per l'Esercito glorioso di Vittorio Veneto. « Siatene orgogliosi — ha detto l'oratore — non per il dono ma per ili significato, non per l'offerta, ma per la promessa ed il giuramento che nella Drappella donata sono simboleggiati ». S. E. Turati ha terminato tra grandi ovazioni, dicendo che tutto il popolo è col cuore vicino agli splendidi soldati dell'Italia di Vittorio Emanuele e di Benito Mussolini. Cessati gli applausi-, che hanno salutato le parole del Segretario del Partito, le LL. EE. Manaresi e Turati hanno appeso le Drappelle alle trombe dei vari Reggimenti; le truppe hanno quindi sfilato innanzi alle autorità suscitando entusiastiche dimostrazioni, che si sono rinnovate più calorose quando gli on. Turati e Manaresi si sono allontanali. Nel pomeriggio i Gerarchi hanno presenziato all'annuale rapporto della Federazione provinciale dei combattenti di cui l'on. Turati è presidente. Il rapporto si è svolto al Teatro Sociale, gremitissimo, in una atmosfera di vibrante entusiasmo. Quando le LL. EE. Turati e Manaresi si sono presentati sul palcoscenico tra una selva di bandiere, l'assemblea è scattata n una entusiastica ovazione, ascoltando in piedi il suono della Marcia Reale e di Giovinezza. Ha preso per primo la parola il vice-presidente della Federazione provinciale dei combattenti, rag. Vicari, che ha svolto un'ampia relazione sull'attività dei combattenti bresciani, ed ha terminato rinnovando il giuramento di fedeltà al Re, al Duce e alla Patria. Ha poi parlato S. E. Manaresi, il ciuale ha detto che ogni qualvolta si trova tra i combattenti, sente vibrare più forte' lo spirito della nuova Italia e l'ardore del nostro popolo. Dopo aver rivolto parole di omaggio a S. E. furati, l'oratore dice che in queste adunate l'anima dei vecchi soldati si tempra, e, dopo aver rievocato le giornate della trincea, chiude affermando che questo spirito rimane immutato, pronto a qualunque evento, perchè il popolo ha finalmente trovato 11 suo capo, il suo Duce. Calorosissimi applausi accolgono il discorso di S. E. Manaresi. Per ultimo l'on. Turati, prendendo lo spunto dal concorso demografico indetto dalla Federazione dei combattenti ha rilevato come il problema della prolificazione sia più che altro un problema di sanità e di saldezza della stirpe, in quanto mira a garantire la unità della famiglia, base salda della Nazione. Dopo aver diffusamente parlato dell'organizzazione e dello spirito dei combattenti, l'oratore ha terminato esortando i camerati combattenti a riprendere la modesta vicenda di cittadini operosi, conservando l'orgoglio della guerra aspramente combattuta e della vittoria gloriosamente conquistata. Una grandiosa ovazione ha salutato il discorso di S. E. Turati ; quindi l'assemblea si è sciolta, tra rinnovate dimostrazioni al Re, al Duce, all'Italia.

Persone citate: Benito Mussolini, Duce, Turati, Vicari

Luoghi citati: Brescia, Italia, Vittorio Veneto