Le bandiere della Spagna

Le bandiere della Spagna Le bandiere della Spagna La concessione del Governo centrale al sentimento autonomista regionale - Lingua e tradizioni - 'Gitimi li esultanza e di com» ofmooe a Barcellona ■ Le accoglienze dei catalani al Re ■— (Dal nostro inviato) BARCELLONA, giugno'Un Regio Decreto del 20 dicembr1843 generalizzava l'uso per terra per mare della 'bandiera ©pagnuolala quale,/oltre ad includere 'ie «figle dell' jaraidica, che sono ^anzituttregale d'arte (apparendo, ninfe, nela bandiera id blasone guadripartto duella Memarohia), si *.c«s^pfl»e Jddue colori ìvivissitni, il *ama e àgiallo-pro: il primo raKpreeenta pritKfeu* glorioso -con .cui *** fom&ta •— duranie ì -eectìHi — i'w.tdciiLla -Patria, il .gia'likMM'o -siitìbolizzla ricchezza anche -naoayat?, sprituale «a intellettuale -dalll'fertóeeNazione. Scnondiè., nelle varie tjàgioni eran venuti conwrvandoffquegli stendardi * quelle fiammche ,in antico non «ratio altro -ohurjà$uida necessaria in guerra porafegrunpare rapidameiitie le 'brupjpinforno ai capitani. Soipravvis»)*!'insieme coi dialetti e coi costnraalle rijrrenti centripete e livellarci : 4iir«nità patria, tali stendarae fiamme erano tollerati dovanguein!; questo territorio, ©i tale tdilei;anza, sembra che alcuni elementi avetìseir» un po' abusato per loro irareìWKJessionisticJhe -ed iti modo .assagifewe in un momento pericolosdmì vita nazionale spagnuola, tril ::1922 e l'anno seguente. Quando M general* Primo De Rvate, fletto il suo decreto di sanzuv nf-efflairo il separatismo, tre giorndopo aver instaurato la dittaturaa-yjeva tratto l'impressione palpitantefdegli eccessi del nazionaliemo soprtìttwtto di BaasceMona, dei disordittP* degli evviva alla Repubblicd3<<«ti|r lungo queste strade, al Maiefi^^òtel e in ;altri ambienti delaTtìttìi. Era inoltra del .parere chei ', jmgBmnavano sicuramente queguógnBrpolitioi, i quali credono chunSjwer* ■centripeto ed uno centrfutó), amo spìrito di unità ed andv «»ti«Domia possano compiere amgìJSflÈb' .perfettamente e<juMbiìatoCredere alla possibilità dniresistenza di un giuoco simile è un inganno teso a coloro che, ignorando lstoria, ignorano lo sbocco inesorabile di tali combinazioni. Tina forzdistrugge l'altra, presto o tardi. Lautonomia cresce a spese dell'imite la distrugge. L'unità cresce a scapito dell'autonomia e la sopprimeL'unità soppresse in Isvizzera, icapo ad alcuni secoli, la sovranitdei Cantoni. L'unità tedesca va crescendo, sotto gli occhi dei contemporanei. Il caso inverso è della Svezie della Norvegia. De Rivera volle troncare bruscamente l'uso malintenzionato di bandiere e di idiomi. « Tra i mali pai nche più richiedono urgente e severrimedio — scriveva egli in testa adecreto del 18 settembre 19i'3 — quello del sentimento, propaganded attuazione separatista che viensvolgendosi da parte di minoranzaudaci, le-quali così offendono sentimento della maggioranza doglspàgnuoii, specie di quelli che vivono nelle regioni ove tanto grave mae si è manifestato »: Erano -cfuindautorizzati ì Tribunali militari acomminare pene durissime, /fra cuquella di morte e multe sino a 10.00pe^etas, ai cospiratori contro la sicupezza e l'unità della Patria chonessero alia forza pubblica^jB/ta di evitare che si osten^ima bandiera diversa id» quelionale su vapori o edifici- stacoviiwiaM e municipaffit-, a im;jla -diffusione di idee -separanon .ammetterle clie in att, .ai «arattere nazionali* o inumile, si usasse altee.Idiomfosse il castigliano, che èUfficiale dello Stato spaNon poche personalità ed elemeni politici sono stati in questi ultimanni raggiunti e colpiti dalle disposizioni ótel decreto. Caduto il marchese De Estella, si iniziava immediatamente la reazione. Dapprimai J&ttieeero ed ottennero amnistiePoi;* -specie dai! cuore della Catalogna, sorsero voci a dire: «Mentre vige questo dannato decreto del 19?3non v'è amnistia che non abbia Qualcosa di ridicolo. Possiamo sempre chiedere che lascino in libertà detenuti; ma anche ottenendo ciò utte'le" volte, che cosa conseguiamo di concreto sino a che è in vigore questo decreto mediante il quale potremmo rivedere nostri compagnmWlgionatti di nuovo, con evidente nglastiziia? Perchè l'ingiustizia dproibire la nostra bandiera e la notra lingua come nefandezze, come ose contrarde alla Spagna? Vogliamo (invece impiegarle come simboli i concordia. Apparentemente conro separatismo, questo decreto , di- latto, un elemento dtì rotturaun *£auty«>e di vero separatismo. La anjjfrera, catalana è una bandiera parandola e la lingua catalana, e una;Di'jj^ua spagnuola. Volerle metere ill'Éndice equivale a voler rauilare^brutalmente la vera SpagnaLa cultura della Spagna è quale'hajoho concepita i maestri Mjlia%?BS yypT!S°nelFaUbcuiEam^isione nessun popolo della ;penisola eèawso. D' altra parte, fin nellatessa Castiglia, va estendendosi approfondendosi questa \isiione duna Spagna ricca di diversità e dontrasti, nella quale l'unMormismb portewbbe ad una specie di isteriimento e alla aìoi-te di tante fecondi ssfiine attività ». I fautori di tale punto di vista rano vivamente assecondali dal signor Maluquer y Viladot, presidentella Deputazione provinciale elBarcellona, e dal sindaco, coni e DGlieli, i quali hanno saputo svolgee ima politica sopraffina, prepuando il terreno in modo che proprio in questo mese il Re ha rimeso piede in Barcellona. Qui Alfono KIII ha avuto accoglienze l'estoissjime, poiché dai giornali era eia rapelato che lo stesso Sov.rano che aveva firmato il decreto del 19-23avrebbe rapidamente proceduto alla ua abrogazione. Durante i festeggiamenti il Monarca ha avuto modo di constatare quanto la sua posizióne si sia rafforzata in Catalogna Allóra, egli ha no e inverno in Barcellona * oit-Allora, egli ha subito manifestatol proposilo di trascorrere tre epohe dell'anno — primavera, autuna vicine. Desidera il Sovrano che la Catalogna si abitui a rivedere, od ospitare la Corte nel suo seno; e, por sua parte, rhierìe di esseri* considerato come un catalano, tnnto più elio tra i suoi titoli figura tjuedd© di Conte di Barcellona. !Le predizioni si sono compiute in i«ranini addirittuina. insperati. Che .•mentre.l'uso di insegne « di dialetti cagionali era .«ino al 49S3 semplicemente 4otì«rato., adesso è le-galM0CÈla fiSioonosciiite la ooufficiaìiità M id'mai diversi fla quello del CerfW*»'*1* insegne ihe 'non siano ie smivam. £'.<lispcwt.o, ànfatti, ncl3>aMinan«a wacaéa mei primo Con«ipio Sfti' Ws&stoi tonatosi a May»Bd dopo SI *ri:ag«io ve/ale a ©arcel- tea, c«e^ 1) le insegne, i .pennoni JÌ**W4èue di significato storico, «nnservate. -tia Municiipii <o .da Cor-;p»raz;oai, «poteatmo «ssere libesrameme peritate *n npo.oessioni, comi. v? .««*»o«<R: SI negli edifici, iipttaicji 4 mei battélili navi¬ gai* m .*cgue giurisdizionali spageuc-le «--to' tiualsiasi altro luogo m. tarritaata» nazionale, «i potranno ^tentare iwtndkre le cui oaratteri«tactie siano state consacrate mell'uso *«n «igmficato locale o regionale, sempre pero che si innalzino unita' mente a bandiere nazionali, che deb bquo essere & identico numero « H tensioni, ed al «mto d'onore; M istrtuzmni di .carattere locale o refilw • P^-anno impiegare idiomi è t™i ''Wall nella loro vita in-je Tiì'o^ 1 llbri uTRciali ^ registro! e -gii atti saranno vedati in castigliano impiegandosi ilfoZin retto afr^fllUnicazioni ufficiali di-i t!% autoritT0 * * pErS°ne tovestìÌQuesta :regi« ordinanza del 9 ciugno corr. rticonosce dunque l'a'so di adorni * bandiere to ^un'estotr,vl^*m;m*Baft fmora in nesdi maggiore considerazione delleLesjflteaza delle popolazioni cata-; <<ne, di Valenza, di Snr-aaoza. ò apparsa formidabile. Una folla fittisHpìVn « pepava sotto i balconi (iella Deputazione provinciale di iarccllona, al momento in cui tra uno scrosciare di battimani irrépnmibile e ricomparsa in pubblico dopo sette anni di assenza, la han- rlfi'n :a,i'1,aria' T1 Presidente Don Juan Maluquer y Viladot l'ha baciata piangendo e,, panlando dopo coi giornalisti, iba «sdamato .commosso: /r Sento, snella ^aia «nima un emozione ^«tìfoofiis^ma. Lamo-'re che porto aUa -swsra insegna ca- - questo -coìto1 imbolo, come fei ,uo-sudarao. Leno-I sire nvendicaiSBni ,non sono .SSA fatto compiute. Cominciano -aggi # si svolgeranno « .poco * poco. 55©n' vada dimentocaitjp cefee l'Uikraina con-' qmstò la sua ji»lMta tedipenaen-i za dopo ottooeiBto *nsi~,di lotta ■mstante Ha ,pai «itnesso il seguente telegramma • al- "igeiàerale Beretiguer : « Alle mff^ «tóaJawi che. posta al Pa Marionale di Montiuich fBar- ^^^ sarà^o Damaeo £2 d'oggi, m giugno 4836., si è inalzata la :ban3-idvera catalana insieme con la Spagnuola in "questo Palazzo .della Generalità, gge «i «è ;sen*rto ;redimito idi glorta nel iseder riparata, per desideròo de3i;.|Se e d'accordo col (Governo detal. ;Staa de^na presidenza, 'iogiuptiiSa del decreto'218 settembre 40?3. ■Consideiiiamo tale gesto come 1 aurora di giustizie nuove ». TI Capo,4el Governo, gen, Berenpuer, dieMara che col decreto sotoposto, ali; Re ha inffeso lisolvere e uh ..pjidliSsma sentìmentale, in cui nessuno suo vedere no .pericolo o un atten&Jp a'U'unità nazronale. In genere, H massa c totalmente estraneastati d'animo secessionisti; >e «©etra, un'adesione fervida agli orpjwu rappresentatavi della Nazione.. Ciò può apprezzarsi in Gerona, -citila, per metà regionalista e repubblicana, ed anche in Figueras, CheJha tenuto durante parecchie legislature di seguito un deputato' repubblicano ».. "T giornali riTariscono che al soenne innalzamento della bandiera catalana al Municipio di Barcelona, operato dal sindaco conte de Glieli, assistevano numerose personalità, fra cui il Principe Prospero Colonna, .ex-governatore di Roma, rilevante figura delle lettere e delle arti in Italia, il quale ò stato in mole occasioni in Tspagna, le cui arti gli .ammira, e che attualmente viita l'Esposizione ». A Valenza « l'insegna deDa patria piccola, congiunta a quella della più grande patria » è stata esposta on solennità e splendore che :"liuaranno memorabili, essendosi comiuto un grandissimo atto di ■" ?salfcazione deJl'*nima vailenzana». Ti «indaco, nel -discorso pronunciato ini ialetto locale, ha autorizzato i con-i iglieri ad esprimersi nella loro prò-! ria lingua, annunziando che quan-' o prima sarà, composta un'itnmen : à bandiera <di Valenza, simile a ano Ifiarlonale di Monta uich tBarellona'), jsarà visibile alia distanza tìmente ilhimimata di notte. Dal balcone' .del Muaadcipio di Saratgoza pende :Mtgnàtenen(t* «n -gmande «len4ardo i^regoo «li Arsgoaast, usato da Saa ©Joigio : h di raso bianco e reca ima. «rooe scarlatta nel «entro. Naturalmente non mancano, nei momenti della piti lirica iniatuajio. e, gli umorista non sempre felici. Così, il -Collegio dei Medici di Bar ellona, ohe .aveva inviato ai suo onfratello di Malaga copia del suo Bollettino scritto in catalano, ha rievuto per risposta una lettera -trae inta in calò. Offesa massimo. Per hi l'ignorasse, il calò è .la lingua ei gitani, degli zingari: lingua inma. Da tutti i centri culturali in ui il catalano, il gnlleeo, il Valenano, l'eiiskaró, sono idiomi materi, di lunga o ricca iradizione stoica e letteraria, il gesto dei medici i Malaga, autori de-1 documento alò di dubbio gusto, sta continuan o a sollevare ondate di violentisima protesta. La mortificazione più cuta va disseminandosi fra i me- ici malaghegni, considerati orgo \lio della scienza spagnuola, e cheienerazione ». { in CastfeUa. Vascogna, CatalognaYMajorca e C.alicia sono presi cornersempio e citati ed uditi con tutta\ti. L. PARISE?. 1

Persone citate: Castiglia, De Estella, De Rivera, Figueras, Gerona, Malaga, Monarca, Prospero Colonna