| Il Duca d'Aosta alla premiazione degki operai anziani nell'aula dal Consiglio dell'Economia

| Il Duca d'Aosta alla premiazione degki operai anziani nell'aula dal Consiglio dell'Economia | Il Duca d'Aosta alla premiazione degki operai anziani nell'aula dal Consiglio dell'Economia La cerimonia svoltasi ieri mattina nel grande salone del palazzo del « Consiglio Provinciale dell'Economia •, come tutte le cerimonie che hanno per scopo il riconoscimento dell'opera delie classi lavoratrici, è riuscite particolarmente suggestiva e commovente anche perchè ad essa ha presenziato il Duca d'Aosta, il quale ha voluto consegnare egli stesso agli operai che hanno trascorso più di trent'anni di lavoro presso la stessa Ditta, medaglie d'oro e diplomi. La sala era quindi esclusivamente gremita dei premiandi, forti e tenaci tempre di lavoratori, abituati a dividere la loro giornata fra l'opificio e la famiglia e che per la prima volta uscivano dall'ombra perchè la loro, opera intelligente e la loro fedeltà ai datori di lavoro, servisse d'esempio ai compagni di fatica. Con gli operai anziani si trovavano pure ai loro famigliari; figli che gioivano del riconoscimento dei padri, mogli orgogliose di vedere il marito pubblicamente festeggiato. Fra le autorità che attorniavano il Duca. d'Aosta si notavano: il Podestà conte Paolo Thaon di Revel; S. E. Casoli, primo Presidente della Corte d'Appello; il vice Prefetto comm. Negri, l'ing. Pensa di San Damiano in rappresentanza del Segretario Federale Bianchi-Mina, gli onorevoli Olivetti, Ferracini, Vianino e Parea, il console Vellani per il generale Scandolara, il gr. uff. Anselmi, presidente della Provincia, il questore comm. De Roma, il comm. Taglietti per S. E. De Sanctis, i] comm. prof. Pivano Rettore dell'Università, il gr. uff. Ehrenfreund, il gr. uff. ing. prof. Mario Fossati, l'ing. gr. uff. De Benedetti, il gr. uff. Bona, il gr. uff. Bozzalla, il comm. Bossi, il col. Sbarbaro per il senatore Di Bernezzo, il cav. Luria della Università ISTaelitica, l'avv. Tedeschi, vice presidente del Pro Milite Italico, il comm. Acutis, presidente dell'i Anima», il cav. Antoniazzi, il dott. Burdise, il centurione avv. Lupo dell'U nlone industriale fasciste, in rappresentanza della « D. A. T. », il Capo gabinetto del Podestà comni. Gualco l'avv. comm. Gay, segretario generale al Municipio, ecc. Dopo brevi parole del Presidente della Società, promotrice dell'indù stria, gr. uff. ing. De Benedetti, ha preso la parola l'on. Olivetti. L'oratore ufficiale, ringraziato il Principe che ogni anno accorda l'onore altissimo della sua presenza alla tradizionale premiazione dei modesti lavoratori, ha ricordata l'umile vita degli operai an ziani e la loro gioia di vivere questa giornata. Da decenni e decenni questi operai — ha detto fra l'altro l'o ratore — hanno trascorsa la loro gior nata nella stessa fabbrica, accanto ai tornì o ai telai, in quelle sale dove sembra che le macchine siano tutto e l'uomo scompaia, mentre invece egli è pur sempre l'animatore di tutto. I modesti operai sono stati i fedeli- collaboratori dei loro capi, dei loro principali, con loro hanno divise le trepidazioni per le crisi, la letizia dei successi. In questa comunanza di sentimenti l'industriale si è sentito più agguerrito per superare gli ostacoli e l'operaio si è sentito meno solo nel vincere la quotidiana battaglia. GII uni e gli altri hanno imparato che per la fortuna dell'industria occorre la buona volontà di tutti. ^ Accennando poi all'industria ff'oltre oceano l'on. Olivetti ha detto che bisogna guardare senza invidia all'America, in cui l'operaio viene considerato una cosa senz'anima, in cui il lavoro non reca die un rapporto di danaro, in cui la viltà dell'operaio non è contrassegnala die da un tormenioso passaggio da una ad un'altra officina. Noi non abbiamo le ricchezze che ha l'America, ina non perciò e sentiamo meno forti e sicuri ha af-C 5II.UI i — ila ai- fermato l'oratore, il quale ha soggiun-to — in questo momento tormentoso e tormentato della nostra economia sap-piamo che tutti combattiamo «« •>•le classi che il fascismo ha voluto nonè una formula politica o un'idealitàa astratta ma uno strumento indispen sabile, la garanzia più potente' perdare al lavoro un senso di tranquil-lità e di sicurezza nell'avvenire. E l'on. Olivetti ha concludo: «Perciò operai ed impiegati, bene a ragione si rende onore a voi. Voi siete oggi un simbolo, rappresentate un insegnamento, costituite un monito. Voi ohe avete condiviso coi vostri principali le buone e le avverse fortune senza un momento di stanchezza, conservando nell'animo vostro la, fede salda e tenace, senza un dubbio, un'incertezza, con la. coscienza, di fare il vostro dovere, non soltanto per voi e per le vostre famiglie, ma. per le aziende nelte quali prestavate l'opera, vostra e per la Patria. La. medaglia che m nome della fedeltà laboriosa l'Augusta mano del Principe, vi porge, vi dica la. riconoscenza e l'ammirazione nostra per ciò die ave-te fatto, per l'esempio che avete dato, ma vi dica soprattutto che nelle opere che cos*ituii$cono la grandezza, di un popolo, le umili e modeste forze dei lavoratori costituiscono la base granitica, il più valido contributo al loro consolidamento ». 1 Acclamazioni «11''Italia, a! Re. al Duce e alla Casa. Sa.voia, hanno salutata la fine del discorso dell'on. Olivetti. Subito dopo il gr. uff. ing. prof. Fossati ha letto i nomi dei premiati, specificando gli anni di anzianità e la ditte presso cui lavora. Il primo è Giacomo Orla, il quale da 56 anni è alle dipendenze dei Fratelli G. Busoaglione. Ognuno degli operai premialo di medaglia, d'oro è stato (ra/t-tennto dal Duca d'Aoste, il quale ha avuto per tutti parole di lode e di vivo interessamento. Ecco l'elenco dei premiati di medaglia d'oro e gli anni di servizio ininterrotto da loro prestato presso diverse Ditte: Alessandro Potette 54 anni, Carolo Bodrvno 51, Giuseppe Morando 51. Angelo Olivero 50. Salvatore Ferrerò 49Pietro Regis 4?, Luisi Miche-lotti 47 (alla memoria'), Ernesia Moftini 46Michele Rocchietti 46, Carola Alberto 45. Giovanni Bosso 44. Francesco Bottino 44, Michele Cavallo 41. Secondo Bolle 44, Annibale Licheni 44. Virginia Maria. Gallet 43, Bernardo Belletti 42, Cirillo Cremoni 42, Celestino Scala Venuto 42. Maria Veglio 42. Luigi Chiara 41. Giacomo Pagliano 41, Rosa Bosco 40. Giuseppe Capriolo 40, Giacomo Barra 39, Luigi Michelangelo 39. Elena Michel is 39, Giovanni Barberis 38. Michele Piatti 3?. Ernesto Berbaldi 37, Giov. Rati. Teresa 36. Michele Geremia 36. Luigi Comba 35, Luigi Costa 35. Giovanni Coltre 35, Giovanni Toscani 35. D ioni'aio Augusto 34. Carlo Felice Frezet 34. Pielro Gaia 34. Alessandro Bai 31. Giuseppe Martinengo 31 e Giacomo Bibero 31. Sono stati poi distribuiti 22 diplomi d'onore. Mentre il Principe lasciava il palazzo del Consiglio Provinciale dell'Economia, ossequialo dalle autorità. gli operai gli" hanno improvvisata unacalorosa dimostrazione.

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