| Il Duca d'Aosta alla premiazione degki operai anziani nell'aula dal Consiglio dell'Economia

| Il Duca d'Aosta alla premiazione degki operai anziani nell'aula dal Consiglio dell'Economia CRONACA CITTADINA La figura di un giovine poeta e patriota | nella fervida rievocazione dell'on. Basile La cerimonia a Palazzo Madama e Io scoprimento di una lapide in via Garibaldi Giuseppe Maccherione, il poeta ei;• iSiano morto a Torino, ventunenne, nel ima.ggio 3861, dopo aver dedicato la breve vite all'arte e allfl passione per D'unità della patria, è stato ieri glorificato con una vibrante manifestazione clie ha riunito a Palazzo Madama, atiorno oll'on. Carlo Emanuele Basile, rievocatore geniale della bella e dolerne figura,'insieme con le autorità e i gerarciii. una folla numerosa ed elette accorsa, su invito del Podestà, a. dare alla cerimonia il carattere austero di un rito. Nel salone die ospitò il primo Senailo del Regno e che ora é compietapiente trasformato, sono rappresentate tutte le forze del Partito: dal «Guf» ai fiduciari dei Gruppi rionali intervenirli al completo con i rispettivi gagliardetti, alla Milizia, olle Giovani fasciste, presenti in due forti stuoli e.i lati della tribuna collocate al centro. In mezzo a professori universitari, artisti professionisti, ufficiali, recano inoltre la nota della grazia e dell'eleganza molte signore e signorine, mentre accanto a organizzatori sindacali ed esponenti di Associazioni patriottiche, si fa notare una. larga rappresentanza di siciliani residenti a Torino. Sull'uscio e ai piedi della tribuna prestano servizio alcuni valletti municipali in livrea. Il saluto di Giorgio Bardanzellu Quando alle 15,25 entrano le autorità., dalla, sala si leva un applauso nutritissimo e gli alala si ripetono con crescente entusiasmo. Nelle prime file 'di poltrone prendono posto: S. E. il Prefetto Maggioni, il Podestà conte fThaon di Beve], il Segretario Federaile Bianchi-Mina, il Comandante d'Armata S. E. Petitti di Rorelo, il ViceBegretario Federale Penzn di San Damiano, il capo-manipolo Farina; vicesegretario del Fascio di Torino, il prof. Piva.no, S. E. Gasoli per la Magistratura, il preside della Provincia gr. uff. avv. Anselmi, il Regio Provveditore agli studi prof. Renda, il sen. Cian, gli onorevoli Parea, Vianino e Vassallo, il vice-podestà comin. Rodarlo, il comm. Mattirolo, capo-gabinetto idei Prefetto, il comm. Gualco capogabinetto del Podestà, il conte ing. lAlessandro Orsi, il colonnello Barbaro per l'Associazione combattenti e per il sen. DI Bernezzo, ed altri. A nome degli ordinatori della cerimonia prende la parola l'avv. comm. .Giorgio Bardanzellu. Egli spiega, come sorgesse l'idea delle onoranze al na dazione della Patria; esalta la Sicilia che dai Vespri gloriosi alla mirabile gesta della liberazione garibaldina seppe conservare la sua anima generosa e fremente per tutte le cause giuste: e dopo un fervido saluto all'on. Basile, che, oriundo siciliano e 'di nascita piemontese, era — dice — più di ogni altro indicato a rendersi interprete dell'anima delle due regioni nella celebrazione odierna, conelu'de con un ispirato inno al Piemonte ie alla Sicilia, i cui legami dalla memoria e dallo spirito del Poeta che aleggia intorno a noi, si sono granidemente infittiti. Applausi scroscianti accolgono alla Schiusa l'avv. Bardanzellu, che dà poi lettura delie adesioni pervenute. Fra esse sono quelle del Podestà di Giarre, il Comune nel quale Giuseppe Maccheriorie nacque, e di S. E. paolo Bo6elli. Quest'ultimo che aveva già dettato l'epigrafe per la lapide murata nella casa di via Garibaldi in cui l'ardente patriota si spense, ha cosi telegrafato: « Presente col pensiero, onoro il Poeta, di genio s culo, di fede italiana, di operosità tiatriottioa fervente e plaudo all'oratore, la cui potente e splendida eloquenza tanto corrisponde alia rievocazione ideale ». Parla l'on. lasile Il plauso di Paolo Boselli è ripetuto da una nutrita ovazione che accoglie Fon. Basile allorché egli incomincia a parlare. L'oratore inquadra surriio nella cornice delle non poche sventure famigliari l'esistenza del giovane poeta siciliano, segnato dal tormento e dal doflore. Perduta prima, per mal sfotlile, la. sorella Sara, ama1-ssima, poi il fratello, inghiottito dalle onde, Giuseppe Maccherione veniva colpito dalla più grave disgrazia con fla morte della madre. Ma già in età 'di appena nove anni egli, giovinetto disilluso nel suo primo amore, aveva cominciato a poetare. E l'oratore, con Ima efficacissima allusione alla, ferateità del suolo e dei figli di Trinacria, spiega come ancora, cosi precoce Giuseppe Maccherione si sia sentito attratto alla poesia, nella quale, in seguito, doveva cercare invano gli attimi di quiete al proprio costante travaglio spirituale. Alcuni '.ersi messi in rilievo dalla lettura fattane dall'on. Basile, rivelano all'rt'idenza l'asserto di questi : essere, cioè, stata la poesìa del Maccherione la triste affermazione di tfri giovane geniale che. pensò e volle, ma non potè creare a.ppieno, perchè la morte, stroncò sul nascere la trasformazione della sua poesia, la finale, dopo eli influssi del Prati, del Byron, del Foscolo e soprattutto del Leopardi, tentava le vie di una origi¬ nalità sua propria che, se raggiunta poi, dai pochi versi rimasti come un nresagio, avremmo avvicinata a quella del Baudelaire. Il poeta e il patriota I.'on. Basile nell'argomento della commemorazione innesta a questo punto un argomento centrale che non è. deviazione, ma nucleo della commemorazione stessa. La Sicilia dell'epoca di Giuseppe Maccherione, anche in coloro che non erano proni al dominio del Borbone, aveva un numero cospicuo di credenti nella autonomia e di dubitosi dell'Unità italiana. Pur non avendo raggiunto la perfezione nei suoi versi giovanili, un'idea Quasi unica ha guidato la fatica del giovane siciliano, cosi da porlo nella eroica minoranza dei suoi conterranei di allora che profondamente vollero l'annessione della Sicilia all'Italia unitaria. In rapida sintesi appaiono cosi davanti all'attento uditorio, genialmente analizzati, 1 quattro fattori del Risorgimento: da Mazzini a Garibaldi, che l'oratore presenta come l'eroe più meraviglioso, da Cavour a Vittorio Emanuele II, fattori che la odierna rinascita littoria vede rivivere nel Re di Vittorio Veneto e nel Duce del Fascismo. La guerra e la passione volontaria delle prime squadre d'azione hanno ridato oggi, cosi al cittadino come al dirigente, il senso della unitaria coscienza nazionale, che è forte perché animata soprattutto dalla fede e dalla volontà. L'oratore ritorna quindi al poeta, che, partito giovinetto dalla nativa Giarre, dopo le lotte giornalistiche contro i separatisti, giunto a Torino, come tutti i piccoli provinciali aveva cercato le cosi dette presentazioni ed era riuscito a farsi conoscere tino dal Conte di Cavour, oltreché da poeti, scrittori e artisti. Mentre la sua Musa cercava di affinarsi in nuovi tentativi giornalistici egli mirava a ribadire, antesignano con Crispi, la necessità del problema siciliano da inserirsi in quello più grande dell'Unità nazionale. Ricco di sogni, carico di fede, ma miserrimo di salute, passeggiando sotto i portici di via Po. nella primavera del 1861, fu colpito dal freddo, sorpreso nella notte dai brividi della febbre, a Giovanni Prati che lo assisteva annunciò il presagio della fine. Ricorda i nativi arancéti lontani, l'opera sua di studioso e di poeta appena iniziata. Poi il delirio lo confuse nelle idee, frammischiando nelle sue lotte le due ! parole di: Madre e Italia. Con eloquio sempre più avvincente, l'on. Basile descrive l'immatura perdila del siciliano, suscitando la viva commozione dei presenti quando egli conclude ravvisando nel morto poeta giovinetto dell'Ottocento un poco il compagno di tutti quelli che combatterono e caddero in nome di un'idea manifestatasi eroicamente nel puro volontarismo, idea che è la realtà vivente di oggi nella fatica e nell'opera di Benito Mussolini. Il discorso del Podestà Gli applausi vivissimi che avevano più volte interrotto l'on. Basile, si tramutano alla line in una ovazione che dura parecchi minuti e che accompagna il valoroso oratore Ano alla soglia, In corteo, ma senza alcuna formalità autorità e gerarchi, seguiti dalla folla 'che ha assistito alla commemorazione, si recano quindi in via Garibaldi. Nella casa segnata col numero 4, presso l'incrocio di via XX Settembre, è la lapide dedicata al poeta. 11 drappo che la copre, viene tolto ed il podestà, conte Tahon di Revel, pronuncia il seguente discorso: « Eccellenze, Signori. Con l'animo ancora tutto vibrante di commozione per la sublime orazione di Carlo Emanuele Basile, siciliano di sangue, piemontese dì elezione, poeta ed animatore magnifico pur esso come il nostro Macche-rione, posso assicurare Basile ed il Comitato promotore delle odierne onoranze che Torino si compiace vivamente di accogliere nel patrimonio delle sue sacre memorie questo segno di memore gratitudine verso uno dei più strenui assertori della intima fratellanza e solidarietà nazionaie nel periodo glorioso del nostro riscatto. « La gente nostra, nel suo istintivo bisogno di dare un volto ed un nome ad ogni figura, ad ogni sentimento che più l'avvince e la seduce, vuole personificare in Giuseppe Maccherione la somma di voti e di aspirazioni unitarie levatesi dall'estremo lembo della Penisola per venire a confondersi qui a Torino nella grande voce d'Italia per la libertà e per l'unità della Patria. « Goffredo Mameli e Giuseppe Mac cherione. ecco una fausta coincidenza che vuole oggi accomunati questi nomi nell'esaltazione, come furono affratellali nella stessa fede e nella stessa ardent.issirna passione. ■> Interprete della cittadinanza tori nese innalzo il più riverente tributo di omaggio alla memoria, eletta di Maccherione ed a nome della città di To rino mi onoro di prendere in consegna questa lapide che ricorda la nobile figura del' giovane poeta ed ardente patriotla siciliano ». Anche le nobili ed espressive parole del Podestà, suscitano una vibrante prolungata acclamazione. La cerimonia è finita. Il Duca d'Aosta alla premiazione degki operai anziani nell'aula dal Consiglio dell'Economia La cerimonia svoltasi ieri mattina nel grande salone del palazzo del « Consiglio Provinciale dell'Economia •, come tutte le cerimonie che hanno per scopo il riconoscimento dell'opera delie classi lavoratrici, è riuscite particolarmente suggestiva e commovente anche perchè ad essa ha presenziato il Duca d'Aosta, il quale ha voluto consegnare egli stesso agli operai che hanno trascorso più di trent'anni di lavoro presso la stessa Ditta, medaglie d'oro e diplomi. La sala era quindi esclusivamente gremita dei premiandi, forti e tenaci tempre di lavoratori, abituati a dividere la loro giornata fra l'opificio e la famiglia e che per la prima volta uscivano dall'ombra perchè la loro, opera intelligente e la loro fedeltà ai datori di lavoro, servisse d'esempio ai compagni di fatica. Con gli operai anziani si trovavano pure ai loro famigliari; figli che gioivano del riconoscimento dei padri, mogli orgogliose di vedere il marito pubblicamente festeggiato. Fra le autorità che attorniavano il Duca. d'Aosta si notavano: il Podestà conte Paolo Thaon di Revel; S. E. Casoli, primo Presidente della Corte d'Appello; il vice Prefetto comm. Negri, l'ing. Pensa di San Damiano in rappresentanza del Segretario Federale Bianchi-Mina, gli onorevoli Olivetti, Ferracini, Vianino e Parea, il console Vellani per il generale Scandolara, il gr. uff. Anselmi, presidente della Provincia, il questore comm. De Roma, il comm. Taglietti per S. E. De Sanctis, i] comm. prof. Pivano Rettore dell'Università, il gr. uff. Ehrenfreund, il gr. uff. ing. prof. Mario Fossati, l'ing. gr. uff. De Benedetti, il gr. uff. Bona, il gr. uff. Bozzalla, il comm. Bossi, il col. Sbarbaro per il senatore Di Bernezzo, il cav. Luria della Università ISTaelitica, l'avv. Tedeschi, vice presidente del Pro Milite Italico, il comm. Acutis, presidente dell'i Anima», il cav. Antoniazzi, il dott. Burdise, il centurione avv. Lupo dell'U nlone industriale fasciste, in rappresentanza della « D. A. T. », il Capo gabinetto del Podestà comni. Gualco l'avv. comm. Gay, segretario generale al Municipio, ecc. Dopo brevi parole del Presidente della Società, promotrice dell'indù stria, gr. uff. ing. De Benedetti, ha preso la parola l'on. Olivetti. L'oratore ufficiale, ringraziato il Principe che ogni anno accorda l'onore altissimo della sua presenza alla tradizionale premiazione dei modesti lavoratori, ha ricordata l'umile vita degli operai an ziani e la loro gioia di vivere questa giornata. Da decenni e decenni questi operai — ha detto fra l'altro l'o ratore — hanno trascorsa la loro gior nata nella stessa fabbrica, accanto ai tornì o ai telai, in quelle sale dove sembra che le macchine siano tutto e l'uomo scompaia, mentre invece egli è pur sempre l'animatore di tutto. I modesti operai sono stati i fedeli- collaboratori dei loro capi, dei loro principali, con loro hanno divise le trepidazioni per le crisi, la letizia dei successi. In questa comunanza di sentimenti l'industriale si è sentito più agguerrito per superare gli ostacoli e l'operaio si è sentito meno solo nel vincere la quotidiana battaglia. GII uni e gli altri hanno imparato che per la fortuna dell'industria occorre la buona volontà di tutti. ^ Accennando poi all'industria ff'oltre oceano l'on. Olivetti ha detto che bisogna guardare senza invidia all'America, in cui l'operaio viene considerato una cosa senz'anima, in cui il lavoro non reca die un rapporto di danaro, in cui la viltà dell'operaio non è contrassegnala die da un tormenioso passaggio da una ad un'altra officina. Noi non abbiamo le ricchezze che ha l'America, ina non perciò e sentiamo meno forti e sicuri I funerali (lei generale Brancaccio Ieri mattina, in forma solenne, si sono svolti i funerali del compianto generale Nicola Brancaccio, principe di Buffano. Dalla porta, di Palazzo Reale verso la via XX settembre fino alla chiesa, di San Giovanni erano schierate le rappresentanze di tutti i reggimenti che hanno stanza nella, nostra città. Il 02.o reggimento fanteria aveva pure mandata la bandiera, scortata dalla musica reggimentale. Tra le personalità militari presenti, erano S. E. il generale d'Armata conte Petitti di Roreto, il comandante il Corpo d'Annate. S- E. Mombelli, il comandante la Divisione gen. Montefinale, j generali Pin'or, Sasso, Casaveccliia. Segali, Doinpè, natte, Rho e molti altri. Il comando delle truppe era affidale al generale Parenzo e, al generale Alberta, della Brigala Basilicata. A rappresentare S. M. il Re era il generale Merli Miglietti. I Principi reali residenti a Torino avp.vano mandato in rappresentanza 1 proprii ufficiali d'ordinanza, capitani Piroddi, Figliasi, Ba.lbiano d'Aramengo. Moltissimi ufficiali di ogni grado e gran numero rii personalità civili erano pure presenti alla mesta cerimonia. Sulla, carrozza funebre è stala posta Vma corona recante il nastro azzurro con le sigle di S. M. il Re, mentre seguivano il corteo altre corone, prima tra le quali quella inviata dal Principe di Piemonte. II corteo funebre ha raggiunto, passando tra ]e due ali rii truppa, la. Cattedrale, dove è stata Impartita alla salma la. Benedizione. Quindi, allontanatesi le rappresenzanze. il feretro, seguito da pochi intimi, si è direno al Cimitero generale. La distribuzione dei premi alla Lega italiana di insagnamanto Ieri mattina al teatro' Alfieri, gremito di pubblico e di allieve, ha avuto luogo la distribuzione dei premi agli insegnanti ed alle allieve della Lega Italiana di Insegnamento. Dopo che il presidente conte Barbavate di Gravellona ebbe porto il saiuto alle autorità intervenute, il direttore generale della Lega, Remo Formica, riferi sull'attività delle sezioni commerciale e professionale nell'anno scolastico 1*29-1930, in cui si ebbero 4500 iscrizioni ai vari corsi, accennò alle visite .d'istruzione alle conferenze ed alla rivista della istituzione; quindi ringraziò l'oratore ufficiale Pietiro Gorgolini per aver accolto l'invilo a parlare in questa cerimonia. Con fervida eloquenza, Pietro Gorgolini, ispettore nazionale dei Sindacati intellettuali, disse dell'entusiasmo e dell'ammirazione suscitata in lui dall'opera disinteressata degli insegnanti che, per amore dell'istruzione e dell'educazione popolare, si prodigano generosamente, in favore delle numerosissime allieve delle scuole gratuite femminili della Lega italiana d'Insegnamento. Chiuse con un inno alato a questa istituzione che ispira la propria attività agli alti principi] proclamati dal Duce per la formazione delle nuove coscienze, italiane e fasciste. Il discorso di PietTo Gorgolini, ripetutamente interrotto riagli applausi del pubblico, fu coronato da una grandiosa ovazione. Abbiamo notato fra i presenti il R. Provveditore agli Studi gr. uff. Renda, il consultore avv. Rossi per il Podestà, i rappresentami della Magistratura, della Autorità Militare, del Questore, la medaglia, d'oro Sabino Càmerano, per 1 decorati al Valor Civile, il gir. uff. Lelio Fubini, il comm. Lettole, il cav. uff. Ravazzi per la Scuola Archimede, Arturo Foà, il gr. uff. Ballerini, l'avv. Rango D'Aragona, ecc. Avevano inviato la. loro adesione i sen. Loria. iRrondi e Cian. gli on. Buronzo. Mazzini e Malusanti, S. E. Donato Etna, il comm. Mattirolo e altri. Una simpatica cerimonia alla Scuola Arti e Mestieri Nel pomeriggio di ieri ha avuto luogo alla Scuola di Arti'e Mestieri, in Via delle Rosine, l'annuale, premiazione degli alunni delle scuole diurne e serali, dirette dai Fratelli delle. Scuole Cristiane. Per l'occasione, nel giorno che ha segnato per gli insegnanti e per gli allievi, il coronamento di un anno di sforzi diuturni e di lavoro, è stato anche svolto un interessante programma del quale. facevano parte cori patriottici, dizioni di versi, dialoghi e recitazioni che i giovani allievi hanno eseguito in modo lodevolissimo, tra gli applausi dei molti intervenuti.. Si notavano in prevalenza le famiglie degli allievi. Altri applausi e lodi sono stati tributati agli alunni premiati per la loro particolare operosità e diligenza durante l'armo scolastico. Fira i presenti alla cerimonia abbiamo notato S. E. il generale Barattieri, 11 Conte Arborio Mella, il signor Bottaio Pebani, in rappresentanza del Provveditore agli Studi, l'ispettrice Gemma Molino direttrice centrale, il comm. ing. Muggia per il Patronato, il comm. E. Navone per le Scuole dì San Carlo, il teologo Lenci cappellano dell'Istituto, il cav. Cappelletto presidente degli ex-allievi, il generale Avogadro, l'avv. Denina, il prof. Leone Cimati, l'avv. cav. M. Preve e molti altri. Dopo la simpatica cerimonia, le personalità intervenute hanno visitato la Mostra didattica della Scuola, organizzata nei locali, ed hanno avuto vive parole di elogio per il Direttore dell'Istituto e per gl'insegnanti, la cui opera era dato apprezzare attraverso le testimonianze di operosità degli allievi. La simpatica cerimonia ha avuto quindi fine. Il ritorno del Principe di Piemonte ' S. A. R. il Principe di Piemonte, die ieri alle ore 16,5 si era recato, come è noto, a Casale, ha fatto ritorno a Torino alle ore 20,35. Urti, scontri, investimenti, disgrazie Un ciclista in gravi condizioni - Automobile contro nna motocicletta * II rischio di due motociclisti • Quindici feriti all'Astanteria Martini E' stalo trasportato all'Ospedale di San Giovanni certo Francesco Rossetto di anni 52, abitante in corso Casale n. 228, carpentiere, il quale presentava una ferita lacero contusa al cuoio capelluto con conseguente commozione cerebrale, ed escoriazioni al gomito desiro. 11 ferito era stato accompagnato dall'automobile N. 1455, guidata, dal proprietario: il commerciante Luigi Tagliapietra fu Giovanni Battista, domiciliato in piazza Vittorio Veneto 21. Sulla, macchina si trovavano i signori Emilio Bottoli, abitante in vìa Polleivzo 9, Pierino Bosco, abitante in via Vignale 2-1 e l'agente delle imposte Angelo Roletti, abitante in corso Farini 32. Il Rossetto percorreva in bicicletta 10 stradale presso la cinta daziaria di Reaglie, quando gli passò vicino l'automobile del Tagliapietra e subito dopo cadde. Tanio il commerciante quanto le persone suaccennate garantiscono che l'automobile non investi 11 ciclista, ma quésti dovette perdere l'equilibrio perchè impressionato dal passaggio della macchina frenò troppo violentemente. Tale ipotesi è avvalorata dal fatto che il ciclista cadde sulla, slessa linea, dell'automobile, mentre se fosse stato urtato sarebbe evidentemente stato lanciato lontano. Il prof. Quarella che si trovava di guardia, all'ospedale, dopo aver visitato e medicato il ferito lo ha fatto ricoverare con prognosi riservata. — Dallo stesso dottore è pure stato medicato ieri sera il falegname ha af-'^311*- Vacehlottini di anni 44, abitante C 5II.UI i — ila ai- - _ ^ fermato l'oratore, il quale ha soggiun-l ■* *JÌYA '' braccio destro. per una. frattura del L'operaio, in motoci- to — in questo momento tormentoso e i rle+ta nas~,.., npr nte»,. vittorio Ve tormentato della nostra economia sap- V lun?^Po Quando la piamo che tutti combattiamo «« •>•!p,e*so •' >nns° 1 °' auancl° la le classi che il fascismo ha voluto noni , — Jfr7-° .medicato dal prof. Quare.lè una formula politica o un'idealità! !;?._e..s*a,?JeIL'er?'?ffi?J^?_%m!T?.dJ Una Messa solenne per I caduti della Barriera di Nizza a di Borgo S. Salvarlo Nella, chiesa del Sacro Cuore di Gesù in via. Nizza, il parroco padre Prudenzio ha, celebrata una. Messa in suffragio dei Caduti nella grande guerra già abitanti nei rioni della Barriera di Nizza e del Borgo S. Salvarlo. Vi sono intervenuti gli ascritti ai gruppi rionali Lucio 'Bazzani col fiduciario prof. Cremona, e quelli del Borgo San Calvario col fiduciario De Rocco e il ten. Ragazzi, coi rispettivi gagliardetti. Era pure presente il gagliardetto del CìtcoIo Monte Nero e quello del « Fortis in Fides » con un gruppo di giovani cattolici. Vicino al presbiterio eira schierata una rappresentanza di ex-combattenti con gagliardetto. La. chiesa era gremita di fedeli. Nei primi banchi si trovavano i congiunti dei Caduti, in suffragio dei quali veniva celebrata la Messa. Terminata la funzione religiosa, padre Prudenzio ha pronunciato un elevato discorso, ricordando j Caduti che furono baciati in fronte dalla gloria, e dalla morte per la salvezza della Patria. La pubblicità è l'anima del commercio. La migliore pubblicità è quella fatta sui giornali più diffusi. LA STAMPA per tiratura, per diffusione e per importanza è il secondo giornale d'Italia. astratta ma uno strumento indispen sabile, la garanzia più potente' per' dare al lavoro un senso di tranquil-: lità e di sicurezza nell'avvenire. E l'on. Olivetti ha concludo: «Perciò operai ed impiegati, bene a ragione si rende onore a voi. Voi siete oggi un simbolo, rappresentate un insegnamento, costituite un monito. Voi ohe avete condiviso coi vostri principali le buone e le avverse fortune senza un momento di stanchezza, conservando nell'animo vostro la, fede salda e tenace, senza un dubbio, un'incertezza, con la. coscienza, di fare il vostro dovere, non soltanto per voi e per le vostre famiglie, ma. per le aziende nelte quali prestavate l'opera, vostra e per la Patria. La. medaglia che m nome della fedeltà laboriosa l'Augusta mano del Principe, vi porge, vi dica la. riconoscenza e l'ammirazione nostra per ciò die ave-te fatto, per l'esempio che avete dato, ma vi dica soprattutto che nelle opere che cos*ituii$cono la grandezza, di un popolo, le umili e modeste forze dei lavoratori costituiscono la base granitica, il più valido contributo al loro consolidamento ». 1 Acclamazioni «11''Italia, a! Re. al Duce e alla Casa. Sa.voia, hanno salutata la fine del discorso dell'on. Olivetti. Subito dopo il gr. uff. ing. prof. Fossati ha letto i nomi dei premiati, specificando gli anni di anzianità e la ditte presso cui lavora. Il primo è Giacomo Orla, il quale da 56 anni è alle dipendenze dei Fratelli G. Busoaglione. Ognuno degli operai premialo di medaglia, d'oro è stato (ra/t-tennto dal Duca d'Aoste, il quale ha avuto per tutti parole di lode e di vivo interessamento. Ecco l'elenco dei premiati di medaglia d'oro e gli anni di servizio ininterrotto da loro prestato presso diverse Ditte: Alessandro Potette 54 anni, Carolo Bodrvno 51, Giuseppe Morando 51. Angelo Olivero 50. Salvatore Ferrerò 49. Pietro Regis 4?, Luisi Miche-lotti 47 (alla memoria'), Ernesia Moftini 46. Michele Rocchietti 46, Carola Alberto 45. Giovanni Bosso 44. Francesco Bottino 44, Michele Cavallo 41. Secondo Bolle 44, Annibale Licheni 44. Virginia Maria. Gallet 43, Bernardo Belletti 42, Cirillo Cremoni 42, Celestino Scala Venuto 42. Maria Veglio 42. Luigi Chiara 41. Giacomo Pagliano 41, Rosa Bosco 40. Giuseppe Capriolo 40, Giacomo Barra 39, Luigi Michelangelo 39. Elena Michel is 39, Giovanni Barberis 38. Michele Piatti 3?. Ernesto Berbaldi 37, Giov. Rati. Teresa 36. Michele Geremia 36. Luigi Comba 35, Luigi Costa 35. Giovanni Coltre 35, Giovanni Toscani 35. D ioni'aio Augusto 34. Carlo Felice Frezet 34. Pielro Gaia 34. Alessandro Bai 31. Giuseppe Martinengo 31 e Giacomo Bibero 31. Sono stati poi distribuiti 22 diplomi d'onore. Mentre il Principe lasciava il palazzo del Consiglio Provinciale dell'Economia, ossequialo dalle autorità. Cesare, di anni 35, abitante in piazza Emanuele Filiberto n. 21. Egli aveva riportato la frattura della tibia, poco prima, in Corso Regina Margherita, cadendo dalla bicicletta, per evitare l'investimento di una motocicletta. — E' sialo medicato all'ospedale Martini il centurione Luigi Raineri, di anni 33. della 38.a Legione Prestinari, per ferite lacero contuse alla fronte, al naso, al labbro ed alle niani. Alle ore 20, su di una motoci eletta percorreva io stradale della Venaria Reale unitamente al milite Luigi Thomas di anni 26. abitante in via Giulio 16. oliando per lo scoppio di un pneumatico entrambi i motocicli sii ribaltarono sulla strada. Fortuna, temente le ferhe riportate dal centurione sono lievi e guariranno in pochi gioni. M'rflle altre persone dovettero ricorrere alle cure dei sajn.ita.ri di servizio nei diversi ospedali della, nostra città, uno dei quali, l'Astanteria Martini, ha. registrato ben quindici infortunati, che dovranno subire dai dieci ai quindici giorni di cura, per la guarigione. Peggiore soits è, invece, toccata a due ciclisti, di ritorno a Torino da una passeggiala. Il primo, l'operaio Secondo Bona, di anni 17, abitante in via Buniva n. 8. Ieri nel pomeriggio si era recato in bicicletta con alcuni compagni di lavoro a visitare i laghi di Avigliana. Dopo avere trascorso lietamente alcune ore, egli ripartiva alla volta di Torino. Senonché nei pressi delle Ferriere volendo oltrepassare un camion che procedeva nella stssa direzione, non si è accorto dell'improvviso apparire di un carro, contro il quale andò a urtare, così da essere sbalzato al suolo. Nella caduta egli riportava una ferite lacero contusa al capo, la frattura dell'avambraccio sinistro e la commozione cerebrale. Con una automobile privata il Bona veniva trasportato all'Astanteria Martini, dove, dopo le cure del caso, è stato giudicato guaribile in giorni quaranta. —11 secondo disgraziato ciclista è tale Angelo Bardo, di anni 38, dimorante in corso Emilia n. 25. Egli nel tardo pomeriggio percorreva in bicicletta lo stradale di Rivoli, diretto.a Toririo, quando nei pressi della Borgata Regina Margherita si è trovato, d'un tratto, ostacolata la strada, da una motocicletta, procedente' in direzione opposta. I! Baldo allora tentava di scartare la macchina, ma la manovra non gli riusciva compiutemento. per cui andava a urtare contro uno dei paracarri allineati sulla strada. Nell'urto egli riportava una vaste ferita lacero contusa alla fronte, dichiarata guaribile all'Astanteria Martini in giorni venti. Incidente automobilistico sullo stradale di Ceres Verso le 13 di ieri, sullo stradale che da Ceres conduce ad Ala di Stura, l'automobile n. 2nill-TO, guidato dal proprietario, procedeva, a velocità regolare quando un'altra, automobile appariva sulla strada stessa- a. corsa accelerata. 11 guidatore della, prima, macchina, non appena accortesi del veicolo sopraggiungente, si diede a suonare più volte la tromba per le segnalazioni d'uso; ma vedendosi improvvisamente raggiunto dall'altro veicolo, rallentò la marcia coll'intenzione di fermarsi. Prima però che avesse potuto arrestarsi avvenne l'urto che. per fortuna, ebbe conseguenze meno gravi di queMe che al momento dell'incidente avrebbero potuto prevedersi. In seguito all'urto, la moglie del proprietario della macchina investita fu spinta contro una parete della carrozzeria e batte fortemente, del capo in modo da riportare una ferita alla fronte che le inondò il viso di sangue, lasciandola stordita, in preda a vivo panico. Mentre il di lei marito le medicava con bendaggi improvvisati }a. ferita, accorsero alcuni passanti che aiutarono la signora a rimettersi ed a risalire in macchina per essere trasportata a Ceres. Dopo una. medicazione provvisoria praticata dal medico municipale di Ceres, la signora venne poi accompagnate a Torino, all'ospedale Mauriziano, dove fu giudicata guaribile in un mese. La macchina investitrice, j cui viaggiatori erano rimasti incolumi, reca.va il n. 15038-TO. Quella investita ha subito parecchie avarie. L'inaugurazione di un ricordo a Mameli alla Casa del Soldato Con una commovente cerimonia, di carattere austeramente militare, è stata inaugurata ieri mattina alla Casa del Soldato una lapide destinata a ricordare che nello stesso edificio, nell'anno di vdgilia 1847, fu eseguito per la. prima volta ti fatidico « Inno di Mameli», «Fratelli d'Italia». Erano presenti tutte le autorità militari, S. E. Petitti di Roreto, comandante d'Armata, S. E. Mombelli, comandante del Corpo d'Armata, S. E. Montefinale, comandante di Divisione, il generale della Milizia Volontaria Sibilla, il Podestà conte Tahon di Revel, il Segretario Federale BianchiMina, i rappresententi del Prefetto e della Magistratura, il capo di gabinetto comm. Gualco, il capitano dei Bersaglieri cav. Siila Vicentini, direttore dell'istituzione, la signora Udegarde Occella, presidente della Casa del Soldato coi membri del Consiglio direttivo, lo scultore Rubino e l'ing. Nigra, autori della lapide, i signori Aldo Delle Piane e Minuetto, in rappresentanza, di « A Compagna » di Genova e molti altri. La cerimonia ha avuto Inizio con gli onori che un reparto armato ha reso alla lapide, la quale è collocata sulla fronte dell'edificio, verso la via Rossini. 11 cappellano militare ha benedetto quindii il ricordo marmoreo, ed in seguito le Autorità hanno preso posto sul palcoscenico del teatro della Casa del Soldato, dove già erano entrate le rappresentanze di tutti i reparti della guarnigione di Torino. Un coro di settanta soldati, accompagnati dalla musica presidiarla, ha intonato allora l'Inno di Mameli. Le note lente, e solenni dell'inno fatidico hanno fatto correre tra i presenti un fremito di emozione. Ha parlato poi la Presidente, signora OccetHa, che rivolgendosi al Podestà si- è dichiarata onorata di consegnargli la lapide che porta l'effigie del poeta eroico il quale sacrificò la sua giovinezza nella difesa di Roma immortele. Dopo avere poi ringraziato l'opeia ed elogiato l'arte dello scultore Rubino e dell'architetto Nigra, ■autori del lavoro, la Presidente ha rivolto un saluto a Paolo Boselll, autore della nobilissima epigrafe posta sulla lapide. H Podestà ha in seguito preso la parola, elogiando la Casa del Soldato che ha voluto aggiungere ora un'altra benemerenza alle altre già insigni delle quali può onorarsi. ci Quale Podestà — ha proseguito il conte Thaon di Bevel — prendo in consegna la bella lapide e a nome di Torino ringrazio la Presidenza, i concittadini benemeriti Edoardo Rubino e Carlo Nigra che vi trasfusero la genialità della loro artistica concezione e S. E. Paolo Roselli, illustre venerando patriota, sempre giovane assertore e animatore di ogni più bella idea che dettò la concettosa epigrafe destinata a ricordare la gagliarda figura dell'animoso poeta. « La circostanza mi è propizia e me ne valgo con vivo compiacimento, per tributare un pubblico ringraziamento alla Casa del Soldato, alla sua infaticabile e valorosa Presidente signora Udegarde Occella per la diuturna, silenziosa e purtanto provvida sua opera- a prò' dei nostri soldati. Essi trovano, qui una. mente ed un cuore materno che li assiste e li consiglia, che previene e sovviene ad ogni loro occorrenza, che ne eleva lo spirito e ne allieta le ore di riposo. « La Casa del Soldato si arricchisce oggi di un significativo ornamento: 11 soldato, entrando qui, alzerà gli occhi [alla bella lapide e rievocherà colle note solenni del canto popolare la balda figura del Poeta e le sue strofe incitatrici, e riavvicinandole in spontanea associazione di idee alle note ed alle parole di un altro canto, all'Inno di Giovinezza, di cui quello fu di presagio e di premessa, intenderà la perenne continuità del pensiero e delle aspirazioni nazionali nell'epoca, del Risorgimento allora e nell'azione del Regime fasciste., oggi verso la sempre maggiore grandezza, potenza, e prestigio dell'amatissima Patria nostra. » A nome della civica. Amministrazione plaudo quindi alla, commende vole iniziativa, e di tutto cuore ne rin grazio i promotori e collaboratori ». Dopo il discorso del Podestà, il coro dei soldati ha eseguito « Giovinezza » e l'« Inno del Piave ». Alla fine il generale Petitti, con la sua forte vibran. te parola., dopo aver brevemente rie vocato l'emozione da lui provata quando, sbarcando a Trieste, udì intonare l'Inno di Mameli dalla folla delirante, ha ricordato al soldati il compito che loro incombe, di essere sempre pronti, a.d ogni istante, ad una chiamate del Re per il supremo dovere verso la Patirla. Ha così avuto termine la bella commovente cerimonia" che ha lasciato in tutti gli astanti un vivo ricordo per il suo profondo significato, e per la sua semplice spontaneità. TEATRI: Spettacoli d'oggi reoio — Ore 21: . Concerto Società Ke»l« di Canto Corale « Gli artigiani riuniti ». di Bruxelles. chiarella (Comp. Darlo Niccodeml). — Ora il: « La donna in vetrina » di h. Anton elli (novità). alfieri (Comp. comica a. Ganduslo). — Ore 91: «L'Imperatore» di Cetoff Sfcer. nemberg. balbo (Comp. veneta G. Gtachettl). — Ora 31: • ...R se e.\ gaio te magna «1 forma* glo'i di Vital' e Allegra. (Serata nopol.L vittorio emanuele (Comp. M. Giorfla). — Ore -2Ì: « Napoleone e la Walesca » dt Spartaco Turrlnl (Novità). parco michelotti (Comp. operette.Granierl). — Ore 21: «Santarellina» di Hervé. teatro prov. dopolavoro — Riposo. 88.a esposizione della società' promotrice b. a. e la mostra regionale del sindacato (Parco del Valentino). — Aperta tutti I giorni dalle ore 9. MAFFEI — 21,15: Varietà. Ore «4: Dancing. Savoia-bagni — Ore 8-24 - Danze ore 21. chalet-valentino —21: Spettac. varietà. Musei PI,wCSTE0* (Tia Accademia. Scienze, 4)1 civ7ón0#;..?£m6nlca M'«i se"ipre gratuito! riviiin n,;^liriaU L- domenica gratuito. C?» ,E ,M0D,!R-NA <c- <*• Ferrar* m« ^SorO^'enTO- ìlTVth ?K V2- «-'«retivi £8 messo in Direziono dalie i,mó "à&tùuff Spettacoli cinematografici ghersi — «Vendetta d'Oriente», sonora. (Lupe velez, Lon Chaney. EsteUe Taylor). vittoria — « A New York si fa cosll ». Beaste Love. Tom Moore. Debutti nel varietà. royal — « Mare del Sargassi ». N. Beery. itala — «Il supplizio di Tantalo*. borsa — •< Anime in cammino ». Visiona dal vero del Pellegrinaggio ammalati Lourdes. splendor — «L'avventuriera». N. Shearer. alpi — «Diventar padre non è difficile». savoia — « Un marito provvisorio* (Fox). 1 divertimenti Première al VITTORIA « A New York si fa cosll * Commedia sentimentale edita dall'» Universal-Film » ed interpretata da Bessie Love e Tom Moore. Nel varietà nuovi ed interessantissimi debutti. CINEPALAZZO Un grande spettacolo; mDorothy Reuier. In: SIRENA" E. I. A. R. - Radio Torino Lunghezza d'onda metri 291 Kw. 7 Gli auguri della ' Casa di Genova) al senatore Pescarolo Benché il polso continui a mantenersi frequente, per l'intossicazione portate, dalla febbre maltese, le condizioni generali del senatore Pesoairolo vanno migliorando. Il Duca di Genova, il Duca, rii Pistoia e il Duca di Bergamo hanno ieri incaricato il dottor Stefano Perrieir, loro medico di fiducia, di recare all'illustre infermo gli auguri di una pronta guarigione. Testimoniano l'interessamento della cittadinanza per la preziosa salute dell'illustre scienziato le sempre nuove firme che vanno man mano riempiendo il registro posto nella portineria del palazzo di piazza V. Veneto e le lettere e i telegrammi che giornalmente giungono da altre città alla consorte del senatore, donna Valeria Pescarolo Bandall. Fra gli altri, un medico ha scritto offrendo il proprio sangue nel caso necessitasse la trasfusione del medesimo. L'offerta era accompagnate, da nobilissime parole: il medico diceva che sarebbe stato felice di poter offrire il proprio sangue per ridare la salute a cosi eminente scienziato. Fortunatamente l'infermo non si trova in condizioni di «ver bisogno di un simile dniorvpnto. Rilevazione anagrafica straordinaria 11 Corpo delle Guardie Municipali sta compiendo la distribuzione dei fogli per la rilevazione anagrafica, straordinaria. Siccome detta rilevazione deve essere fatta con la massima celerilà, il Municipio invila i capi-famiglia che gli operai gli" hanno improvvisata una!dovessero lasciare la città, a recapitare calorosa dimostrazione. direttamente alle Sezioni di Polizia Ur¬ bana, i fogli compilati senza attendere il passaggio degli agenti incaricati del ritiro. Con l'occasione si rammenta, quanto già stato pubblicato nei giornali cittadini in data. 10 corrente, e cioè che le Sezioni di Polizia ed eventualmente il Comando delle Guardie sono autorizzati a ricevere i fogli compilati e che quindi non è affatto necessario lasciarli presso le singole portinerie. La festa patronale di San Giovanni in Duomo Domani, 24 corrente, Torino e tutte l'Archidiocesi torinese festeggiano il loro grande patrono, San Giovanni Battista, che è pure il santo titolare della chiesa metropolitana. La solennità si svolgerà in questo modo. Alle ore 10 recita delle ore canoniche; alle ore 10.30 messa pontificale celebrata da mons. Costanzo Castrale, prevosto del Capitolo metropolitano. Varrà eseguita, dai cantori del Duomo la Messa a i voci pari di I. G. E. Stehle e Credo di Vitt. Nel pomeriggio alle ore 16 Vespri solenni; il Capitolo reciterà Matutino e Lodi; alle ore 17 avrà luogo il panegirico del Patrono a cui seguirà la benedizione pontificale impartita da Mons. Castrale. La parte musicale verrà eseguita dalla cantoria, del Duomo sotto la direzione del canonico Bertela. In fondo alla chiesa, l'antica e gloriosa Compagnia detta Consorzia metterà un piccolo banco per ricevere le iscrizioni e riscuotere le quote, e verranno dati ai soci i consueti e tradizionali biscotti. Il diretto di Milano fermato da una donna Non il campanello d'allarme ha fermato alle 19,30 un diretto in corsa, lanciato verso Milano, ma. una donna che si trovava sui binari. L'episodio è avvenuto nei pressi di Brandizzo. Certa Domenica Cena, di anni 54, abitan te in questo paese in via Gondola 3, aveva ieri sera bisticciato col marito, Angelo Merlo. In preda a viva agitazione, essa si mise a fuggire per i campi inseguita dal figlio Giovanni che la chiamava disperatamente. Ma la donna eccitatissima non sentiva, e correndo, giunse fin sul binario della ferrovia. Solamente allora si accorse del pericolo, perchè in quel momento sopraggiungeva un treno. Confusa essa alzò le braccia gridando disperatamente, inchiodata al suolo dal terrore. Il macchinista aveva veduto la strana figura ergersi d'improvviso sul binario e fece funzionare i freni riuscendo a. far fermare il coravrogitio a pochi metri dalla disgraziata. Il figlio intanto aveva raggiunta la madre e l'aveva tratta fuori dai binari. Dopo una breve sosta, il diretto ha ripreso la sua corsa verso Milano. Borseggiato sul tram Nel pomeriggio di sabato il quaran taquattrenne Attanasio Coppa, residen te a. Collegno, si trovava sulla piat ta.forma posteriore di una vettura tranviaria della, linea n. 6, pigiato tra i molti passeggeri. Non poteva quindi accorgersi del brutto tiro che, profittante della confusione, gli faceva uno sconosciuto lestofante, il quale lo alleggeriva del portafogli contenente 500 lire e documenti personali. I] Coppa si accorgeva del furto patito solo alcun tempo dopo, quando già il ladro si era allontanato. Non gli restava quindi altro a fare che recarsi al Commissariato di P. S. della Sezione Moncenisio, dove denunciava il borseggio. Il ritorno del Prefetto a dal Podestà Ieri mattina col direttissimo delle ore 8,55, sono giunti da Roma S. E. il Prefetto Maggioni ed il Podestà conte Paolo Thaon di Revel. Il programma d'oggi Ore 8,15, 11,15. 12,30, 16.25, 17,50, 20,10. 53,30; Informazioni. — Ore 12: Musica varia. — Ore 16,35: Cantuccio dei bambini - Concerto piccola orchestra. — Ore 19,15: Musica varia. — Ore 20: Comunicati della Società Geografica e Dopolavoro. — Ore 20,20: Dalla riviste. — Ore 20,30: Trasmissione dell'opera «L'Italiana In Algeri» ai G. Bosslnl. . In un intervallo- trasmissione dal Teatro.Regio di alcuni numeri del Concerto della Società Reale di Canto Corale di Bruxelles: 100 esecutori, direttore M.o Henry Weyts, musiche di T.ii><<?vnians, lireulzer, Thomas, Weyts, AuI."T. Gcvaert, E. A. Mario. Conferenza. Un ladro arrestato Gli agenti del Commissariato di P. S. della Sezione Barriera di Nizza hanno tratto sabato in arresto tale Paolo Cavalloni di Ugo, di anni 17, abitante in corso Francia 265, il quale era colpito da mandato di cattura, dovendo scontare un mese di reclusione. Il Cevaloni, il quale non è nuovo ad avventure di tele genere, deve tale condanna ad un furto operato tempo addietro aìt danni di certo Paolo Montefamelo, al quale egli aveva rubata una bicicletta lasciata temporaneamente incustodita in un magazzino di farine sito presso l'abitazione del Montefamelo stesso, in via Genova angolo via Cortemiglia. PUBBLICAZIONI DI MATRIMONIO Moiso Enrico, maresciallo RR. CC. con Balsano Elsa — Cmelli Giuseppe, albergatore, con PasquinetU Maria — Piantili Paolo, manovale, con Loiodice Giuseppa, operala — Mariani Angelo, ebanista, con Falchi Anita — Ciarda Sera tino, verniciatore, con Andreis Orsoltna, orlatrice — Demlcheli cav. Giovanni, impiegalo Slato, con Voena Olimpia, unpiegata. — Mario Antonino, calzolaio, con Mliscedra Maria, sarta — .Aulino Giovanni, verniciatore, con Raggio Maria, impiegata — Bulla Elidano, rappresentante, con Savant-Levra Margherita, ragionier,! — Pagliano Giovanni, meccanico, con Ambrogio Giuseppina. — Varetto Francesco, .impiegato, con Bachi Elsa, professoressa — Olivetti Carlo. Impiegato, con Prono Amalia — Accastello Enrico, muratore, con Visconti Vittoria, orlatrice. — Mandrino Attuto, muratore, con Perachiottt Liberata, maglierista — Mijno Filippo, tipografo, con Peracchio Eleonora, impiegata ■— Barra Giuseppe, commerciante, con Arduino Giorgina,' pettiJiatrice. — Glia Giovanni, meccanico, can Morino Giovanna, ricamatrice — Carassio tìiovanni, contadino, con Giraud Angela, cuora. — Bracco Giovanni, magazantere. con Occhetti Margherita. — Gogaccelll Nicola, pennellista, con Garberoglio Luigia, maglierista. — Viadana Osstrlde, calzolaio, con Soati Pasqua. — Paolino Severino, Impiegato, con Spumami Anna, impiegata. — .Dadduzlo Michele, fonditore, con Vassallo Annunziata. — Tapino Andrea, calzolaio, con Bertoluzzl Antonietta, operala — Gallo Francesco, operaio, con Cipranl Maria, "Impiegata. — Moschetto Sebastiano, decoratela con SpinogJio Ines, dolciera. — Pugno Luigi sarto, con Picca Zetnruia, operala. — Mancasti dott. Giuseppe, impiegato, con Gnglielmotto Orsoltna. — Giamarelll Anglollno. .tessitore, con Tosetti Carmen — Terlizzt Sergio, sarto, con D'Addato Elisabetta, sarta ,— Bona Candido, falegname, con Forla Elvira, lingerlsta. — Sacco Carlo, imballatore, con Ferrerò Celestina. — Ogliari Eugenio, .impiegato, con Rovei Matilde. — Mortara Benedetto, professore, con Tribaudlno Maria .Grazia, dott. chimica farra. — Trincherò Giuseppe, falegname, con Berta Angela, legatrice libri. — Navire Giovanni, fuclniere. con Bassignana Rosa, magazziniera. — Vada Emanuela, impiegato, con Rejnert Ester. — Colongo Mario, industriale, con Gronetto Silvia. — Rinaldi Gustavo, avvocato, con Marchetti Maria. — Graffino Nicolao, brlg. RR. CC, con Eusebio Matilde, Impiegata — Glachino Angelo, esercente, con Boslo Carolina. — Peccolo Carlo, meccanico, con •Falcherò Carola. — Gay Ernesto, tranviere. con Marchisio Francesca, maglierista. Paris Pietro, agente custodia, con Pompei Iolanda - Bezzi Guido, ingegnere, con Testare Artemisia. — Zani Giovanni, vendit ambulante con Pasquale Teresa, venditrice ambulante. - Felisatl Antonio, meccanico, con Fantatl Maria Luisa. — Biletta Francesco, esercente, con Rosa Florina. — Bernardi Chiaffredo, cuoco, con Rege Angela — Guadagni Lino, meccanico, con Bottoni Angiola, cameriera. — Masserut Emilio calzolaio, con Masini Pia, operaia. — Spadaccini Giuseppe, fumista, con Nicola Antonia farta. - Vivalda Oreste, impiegato, con Rosso Maria, modista. — Lazzari Luigi ■bracciante, con Ceresero Maria. — Bisognano Salvatore, contadino, con BUardo Sebastiana, contadina. — Lello Italo, impiegato, con Bertolotti Maria. - Vlllasco Wrglnio fonditore, con Palma Maria, commessa — Manzone Fortunato, automobilista, con -Carena Anna, sarta. — Burello Antonio carpentiere, con Cossaro Gentile. — Sltzla Eml,110, meccanico, con Santoro Rosa operaia — Vanzin Brunone. muratore, con Beltramo Margherita, cameriera. — Martini Giuseppa meccanico, con Alenino Maria, maglierista Balocco Giovanni, meccanico, con Ottino Pierina. — Baranio Giuseppe, muratore, con Taricco Celestina. — Amari Vincenzo, ingegnere con Alloatti Clara. — Agostini Luigi, automobilista, con Karador Maria, cuoca i— Dellacasa Giovanni, falegname, con Zanello Margherita. — Tavella Luigi, benestante, con Aime Bianca. — Garrone Giuseppe, fattorino, con Sagllettl Maria. — Muggia fitulio, ingegnere, con Basso Cornelia. — Rigato Ottorino, meccanico, con Zanettln Cecilia. — Porro Costanzo, automobilista, con Vibertl Teresa. — Cesano Giovanni, commerciante, con Fresia Maria. — Covertiaio Giorgio, elettricista, con Pinzali! Cesarina.