Il torinese Cantari è campione italiano degli allievi

Il torinese Cantari è campione italiano degli allievi La domenica dei dilettanti ciclisti in Piemonte Il torinese Cantari è campione italiano degli allievi La Coppa "La Stampa,, vinta dallo S. C. Vigor II dronerese Stefano Giuppone vincitore nella Coppa Giacchetti a Cuorgnè Torino e il Canavese sono stati teatro eri di due manifestazioni dilettantistihe di valore eccezionale. A Torino si e disputato il campionato italiano degli allievi organizzato in maniera veramente egregia riall.U. S. La Piemonte (nessun incidente lungo il perorso imputabile all'organizzazione e un arrivo sul corso Casale come di rado ci è stato dato vedere) e a Cuorgnè la coppa Giochetti per corridori di quarta e quinta categoria. L'attenzione maggiore era per la prova di Torino. Erano convenuti nela nostra città corridori dalla Lombardia, dalla Liguria, dall'Emilia, dalla Toscana e perfino dall'Abruzzo. 'Il colloquio.» lombardo-piemontese 1 dialetti aila partenza sono infatti isultati i più svariati. All'arrivo non i parlava più che piemontese e lombardo, intendiamo dire che la lotta si ristretta in volala ai rappresentanti della nostra regioni !c meglio della nostra città) e a quelli milanesi. Battaglia di velocisti. Si era pensato alla vigilia che potesse essere anche una battaglia di arrampicatori, si atese invano la battaglia e la risoluzione in salila. Gli organizzatori non l'avevano pensata male. Offrirono ai corridori una quarantina di chilometri in pianura subito dopo la partenza, poi una diecina di chilometri di salita tra il quarantesimo e l'ottantesimo chilometro, dopo la pianura leggermente in discesa. Coccoiiulo ha de*. i>o tante corse in Piemonte in passato che si pensava avrebbe deciso anche il campionato allievi, tanto pai (In- si diceva: isono ragazzi di diciotto unni e anche meno. Dopo un sesamo di chilometri « tirati forte », Cocconato deciderà la corsa. L'erta famosa non decise nulla. Consenti tuttavia — e fu l'unico squillo di battaglia in tanto cadenza ilio l" procedere - di assistere allo spun deciso e nervoso di quel lo che do veva_esserepoljlWncitorc^ AUa^^pe a a nultima curva di Cocconato, Canfarl volle ossoggiore le forze di quei trenta o quaranta uomini che erano nella suo scia. Parti di scatto, deciso, con una agilità e scioltezza di cerbiatto. Lasciò tutti di qualche metro. Poi gli furono a ridosso una dozzina di uomini, che con lui firmavano al controllo di Cocconato. Tutta la battaglia del campionato allievi è in questa fase. Troppo |ioco e videntemente. Ma ì nostri ragazzi non hanno saputo offrirci di meglio. Cioè si : un polverone che ci imbiancò tutti sotto un dardeggiare del sole che ci faceva gocciolare e faceva col sudore che rigava il nostro volto non meno che quello dei corridori, uno maschera sul viso per nulla esteticamente pregevole. L'ultima speranza, cioè la salita di Moriondo, dopo Castelnuovo Don Bosco, mori presto. Anche in vetta a Moriondo erano assieme uno trentina di corridori. Poiché era stata nulla lo battaglia su Cocconato, fuoco di paglia quella parvenza di fuga dei primi nella discesa di Gallareto, inconcludenti le schermaglie su Moriondo, non c'era che rimetterci alla volata. Quaranta frecole multicolori E questa è stata in realtà interessante. Una volata di quasi quaranta uomini sull'asfalto di corso Casale tenuto interamente sgombro. Un rettilineo di circa un chilometro. Una meraviglia. 11 pubblico era trattenuto da un lato sul controviale, dall'altro sul sentiero che fiancheggia il canale Michelotti. Quando le ultime automobili hanno concesso sul corso Moncalieri via libera ai corridori hanno dato a quei ragazzi gagliardi e animosi « l'a voi». Quaranta giovani... quaranta cuori pulsanti... quaranta freccio multicolori scagliate da un arco invisibile. A chi la palma? Quelle treccie percorsero gli ultimi cinquecento metri in un baleno. Ratti si buttarono sulla fettuccia rossa che contrassegnava la line della fatica... Per uno la vittoria ambita e per tutti gli altri l'amarezza della sconfitta. Fin dai duecento metri sul fronte occupato da cinque o sei uomini, una maglia bleu-chiaro sembra sopravvanzare tutte le altre. E in realtà è prima. Sembra un razzo fuggente che si trascina dietro altri razzi come attratti da forza magnetica. Ognuno che è alle calcagna e ai lati dell'azzurro vorrebbe sopravvanzarlo. Nessuno vi riesce, cento 'metri... cinquanta metri..Ahi, che in sulla sinistra una freccia verde incalza, guadagna terreno, spinge come un levriero lo òua bicicletta..La lotta è. qui: sugli ultimi inetri lu spunterà l'azzurro o il verdev Un ultimo sforzo e per pochi centimetriforse trenta, forse quaranta l'azzurro è primo. 11 duello lombardo-piemontese è chiuso a favore di quest'ultimoL'azzurro ha nome Cantari, il verde Brambilla. E ridono tutti e due. Brambilla perchè non sperava tanto e Cantari perchè non si aspettava cosi clamoroso successo. Canfarit « serpante » e studente — Ai cinquecento metri ho avuto paura di tutti. Mi sono detto: qui se lo va bene corro il rischio di venire chiuso, se la va male vado gambe all'aria. Ed è peggio. Allora è meglio stare in testa. Ài duecento metri circa mi sono detto: se non parto sono battuto. Mi pareva di avere a che fare con dei... puri sangue. Ero ossessionato dall'ideo che tutti dovessero battermi. Allora sono partito deciso. E ho pigiato, pigiato fino a essere sicuro acinquanta metri di essere primo. Ma non mi vedo quel microbo di Brambilla' spuntarmi al fianco? Dagliela tuttalVlCsdltsdslpcCsudrclug a » serpente », mi sono detto; e glie ho messa tutta. Eccomi primo. Spieghiamo il t serpente ». Quel del igor hanno sulla maglia e proprio alaltezza del cuote dipinto un serpente. hi si intende... di farmacia sa che i erpenti sono il simbolo della ferza e ella sanità. Al Vigor — che ha vinto a Coppa della « Stampa » — sono tut serpenti. Ma non mordono e non ono velenosi. Si accontentano di anar forte come Canfari, come Comusso. Cantari è un ragazzo a modo. Alto nello, ha qualcosa del levriero. Più evriero di lui è Caffarel. ma appunto erciò è meno energico in salita, anhe se sul passo procede più sciolto. anfari è studente dell'Istituto Indutriale, sezione tessile. E' insomma... n intellettuale del ciclismo. Corre per iletto do un anno appena e continueà a correre per diletto per far piaere a Cavallotti e Molinari. Tra tanta etizia, mi dice in un orecchio: Ho n cruccio grosso. Il cruccio del vincitore — Diamine... — Sicuro, un cruccio che mi fa grattare la pera. — Un campione italiano... — Ho paura. — Sul serio ? — Domani ho l'esame di matematica. — Hai dato prova di essere cosi preciso oggi, rosi matematico... — Non basta... — Casto mezzo ruota per vincere un campionato italiano. Uno scatto e botti il professore di mezza lunghezza. Confuri scappa come se avessi detta un'eresia. l"or:-e ha ragione'. Penso che o matematica non è un'opinione, ma un'opinione — ahimè — può averlo il professore e non precisomente identica alla suo. E' già lontano, li copitano Spositi compie il rito dell'investitura della maglia dai colori nazionali. 11 comm. Bossi, e il cav. Bertolino complimenlauo il giovane vincitore il quule è dispulato da cento braccia, canfarl si accorge presto che la gloria ha delle tirannie, e non tutte piacevoli. Dopo una mezz'ora, sul corso, l'animazione è cessata. I corridori sano a for toeletta. Non restano che i poveri cirenei degli organizzatori o mettere ogni cosa in sesto. Galli, Razzano, Moro e Gastaldi suggellano con quest'ultima fatica quella preparatoria durata otto giorni. Non abbiamo tempo di liberarci della poi vere che il rag. Eraldo Ghelll. che già ci aveva portati al seguito della corsa colla sua Fiat, ci trasporta in Canavese. Sono con noi anche il comm. Bossi, il cav. Spositi, il cav. Bertolino. E' una spedizione in... conto cam pionato del mondo. cnuvpanc4aaScDPgPSlutennsgGd1mncivbcnl.a Coppa Qlaohetti La coppa Giachetti che si disputava in Canavese aveva richiamato, all'in fuori di Minasse p qualche altro, una rappresentanza scelt;. di dilettanti di quarta e quinta categoria. Di qui l'Interessamento del Segretario Generale dell'U.V.I. e degli altri gerarchi. E mentre i più giovani, su uri percorso più breve, hanno marciato a oltre trentadue di inedia, questi, pur sotto l'acquazzone e su strade dove le salite abbondavano hanno camminato a quasi trentadue di media. Il vincitore è un giovane di valore: il dronerese Giuppone Stefano coi primi in vetta ad Alice, con un colpo d'audacia, al secondo passaggio a Cuorgnè, dopo la volata di traguardo fuggiva deciso, insisteva nello sforzo e non veniva più raggiunto. 11 gioco gli è riuscito anche perchè in gruppo non era il suo più pericoloso avversario, Martano, rimasto vittima di una bucatura prima della fase decisiva e di un'altra dopo Cuorgnè mentre inseguiva tenacemente, poi perchè Lessona era vittima di un investimento e i suoi amici Balma Mion, Corziatti, Folco e serafino Giupone non si preoccupavano evidentemente di ondare alla caccia del compagno. Nondimeno la corsa se l'è vi» ta il più meritevole e il più fortunato Due cose che non si escludono, anzi che si conciliano. Dopo la gara il comm. Giachetti, podestà di Cuorgnè e donatore dello Coppa, adunava nel la sua lussuoso villa il comm. Bossi il cov. Spositi, giurati e organizzatori a cui offriva un signorile rinfresco. L'organizzazione è riuscita perfetta per merito precipuo dell'infaticabile sig. Perona che ha vinto cosi un'altra bella battaglia mentre la Pro Dronero con un'affermazione colletiva spettacolosa ha vinto la Coppa. o. t. tmga