Il battesimo del fuoco delle "fiamme cremisi,, rievocato e riprodotto allo storico ponte di Goito

Il battesimo del fuoco delle "fiamme cremisi,, rievocato e riprodotto allo storico ponte di Goito Il battesimo del fuoco delle "fiamme cremisi,, rievocato e riprodotto allo storico ponte di Goito Mantova, 53 mattino. L'ultima giornata della Settimana Mantovana, è stala caratterizzala dalla celebrazione bersaglieresca rievocante l'episodio di Coito (8 Aprile 1848) che segnò il. battesimo del fuoco per il corpo del Bersaglieri fondato da Alessandro Lamarrnora. La rievocazione non è stala puramente verbale. Il Comitato della Settimana, insieme con la Sezione dell' Associazione Nazionale Bersaglieri, ha voluto offrire alle autorità, agli, invitati e alla folla convenuta da. Mantova, e dai centri rurali, della, provincia, la suggestione di. una finta battaglia, Il dott. Crepas, del Comitato, r.r-bersagliere e camicia nera, e l'avvocalo Sissa, presidente della Sezione Bersaglieri, avevano prodigato nell'organizzazione di questo pittoresco episodio, entusiasma e fede. Già alle ore dieci, intorno alla, storica osteria della Giraffa, presso la qua- le avvenne il glorioso scontro fa i Bersaglieri ài Lamarrnora e i Caccia- 'ro V^1 forniti dal reggimento di ar tlglieria di. stanza a Mantova, e che tori Imperiali austriaci, è assiepata una numerosa folla, insieme alle molte rappresentanze delle fiamme cremisi. Il luogo serba ancora la. deliziosa ingenuità di certe vecchie stampe patriottiche. Tra. le pioppaie e gli olmi, ecco il Mincio verdissimo e veloce, che va ad infrangersi con mormorio sonoro contro le chiuse. Si scorgono già. in giro i Bersaglieri del '48, cioè i giovani del. 1930. che, per prendere parte al finto combattimento sono slati vestiti, secondo i costumi, militari, dell'epoca. Ma vi sono anche i Cacciatori Imperiali, nelle loro uniformi.bianche e col famoso pentolino in testa. Quot¬ icccctdddvlmfsqccdSslfNrei a i m a o o l a n o o ra devono simulare le batterle I. B. di Wolgcnmuth, che fulminò le fiamme cremisi piemontesi, sono appostati nelle macchie. L'attesa per questo finto scontro, nel quale saranno usali fucili veri e cartucce... a salve, è vivissima. 8 Aprile 1848 Rievochiamo lo storico episodio, come si svolge l'S Aprile del. '48. La colonna del generale D'Arvillard, comandante la. prima divisione piemontese, è in marcia sulto stradale GazzoldoGoito. Sono le sette del mattino. L'alba è stala procellosa; ma il cielo è venuto man mano rischiarandosi. Il generale D'Arvillard ha deciso di occupare Goito entro il mezzodì. I nemici occhieggiano dalle case del borgo, trasformato in fortilizio. Feritoie sono state aperte nei muri. Gli orli sono stali rasi, per la postazione delle artiglierie. Goito è presidiata dal 4. reggimento Cacciatori Imperiali, con un nerbo di cavalleria e quattro pezzi. Cinque compagnie con due pezzi sono in posizione di riserva fra Marmirolo e Goito. L'avanguardia piemontese è composta da un plotone dell'Aosta cavalleria, comandato dal tenente Francelli, da una compagnia di Bersaglieri, comandata dal capitano Musca, da un distaccamento di zappatori, agli ordini del capitano Ferrerò, e da trecento uomini del Corpo Real Navi, sotto gli ordini del maggiore Accampi. Completa questo corpo di assalto la compagnia dei Bersaglieri Lombardi, comandata dal capitano Cri ftl ni. L'avanguardia si urla, fra. le otto e le nove, con gli avamposti dei Cacciatori Imperiali, schierati sul ciglio della borgata, E' allora che Alessandro Lamarrnora porta le sue fiamme cremisi all'assalto. Ma il condottiero, col volto frantumato da un proiettile, è trasportalo via a braccia, mentre vomita sangue. Coito è presa. Ma dal ponte sul Mincio gruppi di Cacciatori Imperiali fulminano; mentre altri tentano di porre mine sotto l'opera per tarla saltare. Ma le mine tardano ad esplodere. | Piemontesi valutano, con intuito felicissimo, questo indugio. 1 Bersaglieri e gli uomini delle Real Navi partono a fondo, baionetta in canna. La mischia è feroce; l'Impeto italiano è spezzato dalla mitraglia. Cadono il sottotenente Wrighl, delle Real Nari, e Galli Della Ma litica, dei Bersaglieri. Il maggiore Accanali ha una spalla fracassala. Il generale Di Dellagurde ha una mano stroncata. La vera e la tìnta battaglia In questo momento criticissimo, il generale D'Arvillard accorre a cavallo, alla testa di alcune compagnie del 9.o Reggimento. Alzando la feluca sulla punta della spada, il generale grida: ,. Vive il Re! >. L'attacco si rinnova. La resistenza nemica è vinta. I cacciatori nemici abbandonano di corsa il ponte, ripassando sulla riva opposta. Un aiti¬ ino : con. un fragoroso rombo due fi- ni ncale del ponte crollano, foco dopo un- sche l'osterìa della. Giraffa è presa.- un'' cannone preso, nuclei nemici sono catturati, I Cacciatori Imperiali, battono in ritirata verso Mozzecanc. Poco cdopo, mezzodì rintocca dalla torre qua-\xdrata di Coito. E' la vittoria. sUna parie di questo glorioso eplso- ldio, cioè l'attacco dei lìcrsagHcri <i;isvonle, è stala rievocata, oggi assiti 6r«-!glanternone. Vestiva rimi/orme di La- amormora il generale Girala, L'aii,u:co\Ufu riprodotto con slam-io, fra rombi e\rschioppettate, fornendo nell'Insieme un tquadro Interessante. Vi fa anche «7ttai-!tche episodio pittoresco. Dopo la Wei;o-jn cazione, dell'episodio, il comandante dei fiali. Cacciatori Imperiali, lenente Salvatemi, gettando il pentolino, non seppe resistere e, in un impeto di italianità, gridò: Viva il Ile! Viva il Duce! fra. gli. applausi, della, folla. Parlarono l'on. Ceci. per il. Direttorio Nazionale dell'Associazione Bcrsaglicrl,me l'avv. Sissa, per la Sezione mantovana. Poi le autorità e la folla fecero ritorno gaiamente a Mantova, dove, alle una, sui prati del Te, fra uno squillare di fanfare, si svolse il grande rancio offerto dallarSezione alle fiamme cremisi convenule a Mantova. ii - j , r. t, . . e la processione dei «Corpus Domini »Ili carosello aereo ssfNel pomeriggio, al campo aviatorio Barucchi. sul Migtiarctla, si svolse II carosello aereo, al quale presero parte brillanti assi dell'aviazione italiana, tra i quali Francis Lombardi, Basini, Antonini, Comi e Magrini, e altri, che svolsero, sopra un pubblico cleguntis- \ simo, nel quale spiccavano le più squl site bellezze femminili di Mantova bellissime acrobazie, disegnando net- l'aria eleganti geroglifici. Uopo la. pit-\ lorcsca «caccia ai palloncini-, gli\ aviatori eseguirono anche, con i'wHcabile manovraci bombardamento e la ; distruzione di un finto villaggio, appo sitamente costruito. Al finire di questa ultima e inluresante giornata della Settimana Mantovana, un magnifico tramonto pagano mescolava le sue porpore a quelle dei drappi che la cittadinanza aveva profuso ai balconi e alle finestre, per onorare gli ospiti e per glorificare anche il Corpus Domini, te cui fastosa processione passava nelle vie e nelle piaze, fra ali di popolo. CURIO MORTARI.