Il contraccolpo delle nuove tariffe americane

Il contraccolpo delle nuove tariffe americane Il contraccolpo delle nuove tariffe americane Possibilità di un fronte unico economico continentale Vivaci proteste del Belgio e violenta indignazione in Spagna Parigi, 18, notte. Mentre le manifestazioni della stampa italiana contro le nuove tariffe americane vengono seguite qui con il più grande interesse e con quella simpatia clie inevitabilmente si accompagna alla identità di vedute, la cerchia delle proteste si allarga sempre più attraverso l'Europa. U Belgio, duramente colpito anch'esso dalla nuova tariffa, specie per quanto riguarda le sue esportazioni di cemento, di mattoni e di cristalleria, è profondamente irritato dall'aver visto riuscire vano anche l'ultimo tentativo fatto dal proprio Ambasciatore a Washington per indurre il presidente Hoover a più miti consigli. I circoli ufficiali ed economici di Bruxelles .tengono riunioni su riunioni per concertare un piano di difesa. -Ad eccezione dell'industria siderurgica, la quale spera di cavarsela ad onta delle restrizioni della legge Smoots, queste riunioni sono già venute alla triste conclusione che non un solo ramo dell'industria nazionale sfugirà al contraccolpo della nuova tariffa. La chiusura di un mercato di importanza cosi vitale per il Paese in un momento in cui questo lamenta già una forte diminuzione del gettito delle imposte, sintomo indubbio di •crisi della produzione, significa grosse difficoltà economiche e sociali a breve scadenza. I circoli belgi sono del parere che nelle attuali condizioni dell'economia mondiale, trovare nuovi sbocchi commerciali, in sostituzione' di quello che viene a mancare, sarà Impresa tutt'altro che facile e che, per lo meno, richiederà molto tempo e molto lavoro. list consultazione tra i Governi europei? U Consiglio dei Ministri si è occupato della situazione a varie riprese e ha' discusso col Ministro degli Esteri Hymans dei mezzi praticabili per fronteggiarla. C'è chi vorrebbe procedere senz'altro alla denunzia del Trattato di Commercio belga-americano che assicurava al Belgio la clausola della Nazione più favorita e tassare in modo proibitivo i prodotti manifatturati di provenienza nord-americana. E' opinione generale, per esempio, che le automobili e i pezzi staccati per automobili fornirebbero uii ottimo soggetto per rappresaglie protezionistiche in grande siile. Ma Governo di Bruxelles pensa, e non a torto, che le rappresaglie non debbono essere praticate da questo o da quel Paese isolatamente dagli altri, ma che esse abbiano probabilità di riuscire efficaci soltanto nel caso che i Governi continentali interessati, proceduto ai necessari scambi di idee, concertino un'azione comune. II Gabinetto non ha in ogni modo optato finora per nessun provvedimento speciale. Pare però che il Ministro Hymans abbia manifestato ai colleghi il proposito di consultare al più presto le Cancellerie europee sulle loro intenzioni nei confronti di un pericolo che è dovunque considerato come uno dei più gravi corsi dall'economia europea dopo la guerra. Alla fin dei conti, Washington non dovrebbe perdere d'occhio, come già dicemmo, che la chiusura del mercato americano potrà fra non molto rendere materialmente impossibili al Governi europei i trasferimenti di capitali previsti dagli accordi sui de biti interalleati, e di conseguenza l'in lero funzionamento dell'accordo Young corre rischio di restarne, prima o poi, paralizzato a tutto danno del creditore transatlantico. ■ Probabile denuncia dalla Convenzione ispano-americana Un'agitazione non meno viva di quella in corso a Bruxelles sta sviluppandosi anche a Madrid dove, come sapete, il malessere politico persistente e la continua ancorché lenta svalutazione della p°se:a creano da qualche mese un clima economico dei piti vulnerabili. Il Consiglio dei Ministri, riunitosi anche nella capiiale spaglinola per discutere della situazione, non ha esitato a riconoscere che il bill Smoots crea alla Spagna uno stato di cose dei più gravi. Il presidente della Camera di Commercio di Madrid. Carlos Prast, ha dichiarato che di fronte all'atteggiamento del Governo di Washington, il Pegno può ritenersi ampiamente autorizzato a denunziare la Convenzione commerciale ispanoamericana. I sintomi di reazione, insomma, non mancano, come vedete, anche fuori d'Italia. L'impressione regnante a Parigi è tuttavia che un fattore non trascura bile della situazione vada cercato nel la circostanza che il Governo di Berlino esita, almeno fino a questo momento, a seguire la corrente generaleauasi preferisca non urtate l'opinione americana con la minaccia di rappresaglie. Senonchè, l'atteggiamento di Berlino non è forse dettato unicamente dal desiderio di non ' inimicarsi l'America, bensì anche dalla paura che la prospettiva di una organizzazione europea per la resistenza alla legge Smoots possa implicare disegni politici contrari all'interesse cibila Germania. E' questa una considerazione la cui importanza non può sfuggire ad alcuno. E' fuori dubbio che Briand. autore di un progetto di federazione europeail'quale'non si può dire abbia ottenuto finora in Europa un successo strepitoso, spera di trovare nel movimento di insurrezione anti-americano propagatori sul Continente il trampolino di cui ha bisogno urgente la sua pro„ paganda federalista. La speranze dei « paneuropetati » Qualora ne dubitassimo, un articolo di ■ Sauerwein sul Ma tiri, basterebbe a convincercene. Iniziando da Berlino una serie dInchieste sulle impressioni dominantnei vari Paesi d'Europa intorno aMemorandum Briand, il Sauerwein indica i quesiti che intende fare ai suofuturi intervistati. Uno di tali quesiti dice: • « Esiste nel vostro Paese una magffióranza per credere che il rimediai mali economici di cui soffre l'Europa debba essere cercato in un protezionismo che innalzerà dietro di essbarriere anche più alte delle attualio, al contrario, per credere che essdebba essere cercato in un abbassaapi«lerpogilgommDumsggbptpnddnddpnllvbmnebdvmddtmemo delleì muraglie doganali atto ad aprire la totalità del territorio europeo alla libera concorrenza, cosi delle ndustrie come delle agricolture?». 11 Sauerwein insiste nel rilevare che « è un fenomeno rattristante il vedére 'Europa, 1 cui prodotti stanno per essere colpiti negli Stati Uniti da diritti doganali proibitivi, scegliere pròprio tale momento per aggravare gli ostacoli del commercio intemo e aggiungere cosi difficoltà locali a quelle ncontrate sui mercati esteri. Lo sviuppo chilometrico delle frontiere doganali è aumentato sul Continente di ottomila chilometri dopo la guerra, mentre la sua parte nel commercio mondiale diminuiva del 15 per cento. Dove trovare gli sbocchi necessari per una produzione intensiva se non si comincia a cercvarli nell'Europa medesima- ». La campagna Iniziata dal Mann, giornale particolarmente ligio ai suggerimenti di Briand, lascia intendere benissimo come il Quai d'Orsay si proponga di sfruttare la situazione creaa dal bill Smoots in prò' della proposta federalista, ossia, in altri termini, della cristallizzazione in Europa della Carta politica uscita dalla pace di Versailles, Carta che non tutti hanno evidentemente altrettante ragioni della Francia per trovare di loro gradimento. Non bisogna tuttavia che la preoccupazion edei secondi fini che il Gabinetto di Parigi persegue all'ombra dela sua campagna federalista paralizzi a buona volontà e l'energia dei Governi interessati a ricercare le possibili basi di una eventuale azione comune di resistenza all'offensiva doganale americana. Il sistema federale escogitato dalia Francia è troppo problematico e lontano perchè lo sprettro dei suoi pericoli abbia a distagliere le vittime del protezionismo di Washington dal ricercare insieme i mezzi migliori per farvi fronte senza uscire da un ordine di idee pratico e immediato Al contrario, l'esistenza di un problema economico cosi preciso, nitido e relativamente limitato quale, quello delle sorti del commercio europeo con l'America del Nord può essere un salutare reattivo contro tutto quanto si nasconde di fumoso e di infido nel Memorandum francese e una ottima occasione per mettere alla prova la sincerità e la portata della proposta di Briand. Risolvere le contraddizioni immanenti della economia separatistica europea rappresenta tntt'ora un compito superiore alle forze, alle possibilità e alle intenzioni dei Governi europei : ma rimediare ad un danno comune unendo i proprii sforzi contro l'avversario comune, non può che servire ad una prima utile presa di contatti e ad una. forte provvidenziale ricognizione del terreno. Sarebbe in ogni caso inammissibile e mostruoso che l'Europa dovesse restare inerte e curvare il capo davanti alla pretesa dellM.:nione stellata di ridurre alLa miseria le sue masse lavoratrici solo per mantenere all'operaio americano uno standard di vita superiore a quello di molti borghesi del vecchio mondo. U ttti di bi Un tentativo di sabotaggio Bisogna, per altro, rilevare che. un primo tentativo per distruggere Punita di fronte in formazione ira gli interessati europei è stato fatto oggi dall'America, qui a Parigi, mediante la pubblicazione da parte della locale Amba sciata, di un comunicato inteso a con vincere la Francia che la sua produzione non ha nulla da 1 emere dal «bill» Smoots. Dice tal* comunicato americano «Un esame attento dei nuovi diritti di dogana in paragone a quelli che sono stati in vigore durante questi ultimi 8 anni, dimostra che l'aumento medio sul 98 per cento del valore totale delle vendite francesi in America durante il 192$ non sarà che del 3.35 per cento. E' un fatto conosciuto che gli acquisti americani di prodotti francesi consistono essenzialmente nei generi di lusso. E chiaro che sarà intimo il numero dei compratori americani che cesseranno di acquistare, prodotti esclusivi francesi in forza di un debole aumento dei prezzi. Del resto, in materia di modifiche di tariffa doganale, si deve ammettere ohe le tarine di protezione sono in vigore all'ora attuale in quasi tutte le Nazioni del mondo e dappertutto la tendenza è verso l'aumento dei diritti. Tuttavia, nel corso della revisione delle tariffe, il Conci-esso americano ha approfittato dell'occasione che gli si offriva per incorporani modificazioni e miglioramenti d'ordine amministrativo a proposito di certe misure i cui inconvenienti e il cui carattere irritante si erano rivelati nel passato. Così la misura precedentemente in vi¬ gore che ha autorizzato a mettere lorvihnrqo su prodotti importali nel ca«o in cui gli esportatori rifiutassero'di fornire giustincaziònl relative alcosto di produzióne, k stata abolita: il regolamento relativo alla maria «liorigine dei prodotti importati e statosemplificato. D'altra parte la nuova lppge prevede la possibilità di rimborsare i diritti di dogana percepiti su merci riesportate per causa di non conformità con i campioni. E' fuori dubbio chp 1111 psanie attento delle misure amministrative contenute nella nuova lepge rivelerà altri miglioramenti che hanno per scopo di abbreviare le formalità relative allo sdoganamento dellp merci importate negli Stati Uniti. Prendendo in considerazione il fatto, dimostrato dalle statistiche del Dipartimento del Cornmeri-in clip irli acquisti fatti in Franciadagli Stali Uniti, senza parlare dellespese dei turisti americani, sono aumentati in proporzione considerevole dal W data dell'ultima revisione dokanale americana, malgrado i.he questa revisione stessa aumentasse 1 diritti anteriormente in vigore, si può quindi considerare che la revisione che e stata votata non avrà, come abbiamo detto sopra, che un effetto minimo sull'industria francese». Il comunicalo dell'Ambasciata degli ciati Uniti a Parigi segna l'inizio di miella tale, manovra di divisione deavversari che prevedevamo sinnel C. P. gli dall'altro giorno.

Persone citate: Briand, Carlos Prast, Hoover, Mann