Viva agitazione in Palestina

Viva agitazione in Palestina Viva agitazione in Palestina per l'impiccagione di tre arabi Un ufficiale britannico ferito - Eccezionale spiegamento di forze -Mitragliatrici e autoblindate appostate per le vie - Ronde di aeroplani (Per telegrafo dal nostro corrispondente) i o e , " a a i i , i e ¬ e a eo obi ui aree ti o a ai vo r eti ieGerusalemme, 17, notte. L'impiccagione di tre arabi, rei dei massacri dello scorso agosto, è avvenuta questa mattina ad Aeri provocando una 'limacciosa ripresa, dell'agitazione anti-britanni-ca. La massa degli arabi, fieramente indignata, ha aggredito i soldati inglesi di servizio, e un ufficiate è rimasto ferito da colpi di coltèllo. L'agitazione si è rapidamente estesa in tutta la Palestina: a Giaffa un altro ufficiale britannico è stalo aggredito e percosso dalla folla. Gli studenti di Gerusalemme hanno stabilito di proclamare giornata di lutto nazionale questa dell'esecuzione degli arabi condannali per i noti fatti, e di riprendere contemporaneamente la campagna di boicotlaggio contro gli israeliti. Di fronte a questi avvenimenti del lutto inattesi, le autorità inglesi hanno adottalo provvedimenti d'urgenza : infatti nella giornata stessa hanno provveduto a isolare i punti nevralgici, a mezzo di un enorme spiegamento di truppe munite di mitragliatrici e di autoblindale. V arma aerea, per suo conto, sorvola tutte il territorio per individuare eventuali raggruppamenti di ribelli. Il conflitto arabo-ebreo e i suoi precedenti Come sapete, nella eslate dell'anno scorso, in tutta la Palestina si verificarono fatti di gravità estrema: nell'agosto tali fatti assursero a vera e propria rivolta armata e si ebbero giornate .sanguinose ed eccidi divenuti memorabili. I conflitti fra arabi ed ebrei furono occasionati dalla ben noia questione del Muro del Pianto, sul quale arabi ed ebrei accampano rispettivamente diritti di proprietà, ila naturalmente questo fu il motivo puramente occasionale; le ragioni del conflitto avendo origini ben più gravi e profonde. Di tutti i problemi. — e ve ne sono molti e tutti importanti — suscitali dalla guerra nell'Oriente, quello della Palestina è senza dubbio -il più angoscioso. Con la caduta dell'Impero ottomano sembrava che tulli quei problemi dovessero avviarsi verso la loro soluzione: viceversa si complicarono, anzi in essi subentrò un nuovo elemento di conflitto, vale a dire subentrò l'elemento ebraico, o meglio sionista, che non è altro se non una forma di nazionalismo ebraico. Prima della guerra tale elemento era affatto imponderabile in Palestina, ma in breve tempo in esso è avvenuta una radicale trasformazione. Allo scoppio della guerra europea, 10 stato delti cose in Palatina era 11 seguente: l'Impero ottomano governava'senza alcuna autorità il paese; la Francia aveva perduto una parte del suo prestigio come suprema protettrice degli interessi cattolici, che si polarizzavano verso i rispettivi Consolali e si frantumavano e neutralizzavano di fatto in una quantità di piccole lotte tra i diversi Ordini religiosi. Di questa depressione dell'elemento cattolico approfittavano da una parte i greci orlodossi e dall'altra i protestanti. I sionisti erano ancora fuori dell'agognalo territorio, ma facevano in tulli i Paesi del inondo — e specialmente nei più ricchi {Inghilterra. America del Nord) — una incessante opera di propaganda e di proselitismo. Scoppiata la guerra avvenne che i gruppi etnici, che allora, formavano l'enorme maggioranza del Paese, trovandosi, o intimamente disorganizzati e infiacchiti — come i musicimani — o, frantumati dagli antagonismi — greci ortodossi contro cattolici, e cattolici di. varie nazionalità e Ordini religiosi gli uni contro gli altri — Ben presto cominciarono a pesare Mollo meno sui destini del Paese, e, furono soverchiati da piccoli nuclei protestanti ed ebraici, ottimamente organizzati, tenaci, con un programma preciso, decisi a metterlo in atto e pronti ad allearsi. Si intrecciavano in quel tempo interessi vitali per l'Impero britannico. Questo, die aveva già proclamato il prolettorato in Egitto, e bloccava i Dardanelli, non poteva non favorire una immigrazione ebraica in Palestina, che gli offriva un sicuro punto di ctiqagindztucEsqccMsPdrrserdfdtelzadvlzrnsdnCvdpcappoggio durante la guerra e in avvenire. Migliaia di ebrei si avviarono in quegli anni in Palestina, acquistando proprietà fondiarie, attivando commerci; altre migliaia sono affluite dopo che i Trattati di pace hanno dato in mano all'Inghilterra il mandalo per la Palestina. Atto fondamentale della immigrazione sionista fu la famosa dichiarazione Balfour del 1927, confermata dal Trattata di Sèvres. Come è nolo, la dichiarazione di Balfour premetteva che l'Inghilterra avrebbe impegnato la sua influenza per faci filare lo stabilimento in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico. Garantiva però il rispetto dei diritti civili e religiosi alle altre i i a a o a i e a a i o , à i a l ci, n tSi si eora a, di ,. , . . , i ocomumtd e agli ebrei lo status poh-1,tico goduto negli altri Paesi 1 sequali emigravano. I sAvvenne intanto che gli ebrei] pacquislarono posizioni di favore ne-\ mgli appalli per i lavori pubblici. e| in tutto il mondo commerciale. Il decadimento degli arabi, già inizialo da tempo, veniva ad accentuarsi oltre che dal lato morale anche da quello politico ed economico. E da qui è nata la lotta. Tutte le offerte fatte agli arabi sono state da questi respinte e quindi, nessun accordo neanche di carattere temporaneo si è potuto concludere. Le stragi dell'agosto Scoppiato il primo incidente al Muro del Pianto, l'incendio sorse e si propagò ben presto in tutta la Palestina. Gli arabi, che covavano da anni il loro odio si organizzarono rapidamente in bande agguerrite e si diedero all'incendio e al saccheggio delle abitazioni degli ebrei. Qui si ricorda ancora .con terrore la lugubre notte del 26 agosto dell' anno scorso, durante la quale furono massacrate alcune centinaia di israeliti e interi quartieri furono teatro di scene spaventevoli. Gli ebrei venivano inseguiti fin dentro le case, condotti sulle strade e sgozzati miseramente. Gli inglesi, presi alla sprovvista, non furono in grado di arginare prontamente la rivolta scatenatasi in modo così violento, ma in brevi giorni organizzarono la difesa e la repressione fu rapida e feroce. Di fronte alla gravità degli avvenimenti la Società delle Nazioni, essendo la Palestina' paese sotto mandalo, intervenne. E allora il Governo inglese provvide a nominare una Commissione d'inchiesla, la quale venne qui, in Palestina, per studiare le cause della rivolta e per presentare al Governo le sue conclusioni. Recentemente alla Commissione ginevrina dei mandati mollo si è discusso del problema palestinese, senza, naturalmente, giungere a soluzioni tali da favorire il ritorno della tranquillità. Ora, questa ripresa dell'agita- qrccl'èddlaglcnmMLClvcvennGisncnlgdssdzione araba contro gli inglesi avrai sviluppi in senso anti-ebraico eguali \ „. . ,, „ i a quelli dello scorso anno? E quello ; che si teme. Probabilmente la que- stìone del Muro del Pianto, causai nrima e occasionale dei tragici con- prima e occasionate aei. tragici ton flitti, verrà nuovamente in discus-, sione. E allora si ricomincierà da j capo. Ebrei e arabi rivendicano entrambi quello storico Muro, che da secoli è teatro di sanguinosi conflitti. Per gli ebrei quel Muro non è lutla una questione religiosa; è massimamente lutto quello che a loro resta dell'aulica grandezza. Ma il Muro è altrettanto sacro per gli arabi, perchè è di là, secondo la credenza, che Maometto si innalzò verso il Paradiso. Il Muro fa parte anzi della Moschea di Omar, e è di proprietà della fondazione religiosa maomettana di Xarlaf. Permettendo agli ebrei di andarvi a pregare, gli arabi non concedono l'oro che un semplice uso, senza per questo rinunziare al loro diritto di proprietà. Certo gli inglesi questa volta sono fortemente preparati a fronteggiare qualsiasi avvenimento; e se gli arabi vorranno inoltrarsi nelle vie della lotta troveranno soldati è armi sufficienti a spegnere sul nascere qualsiasi tentativo di ritolta armata. A. MOMBELLI. n n no io naaa o, tmi di o o e Re Fuad respinge le dimissioni del Ministero di Nahas pascià Cairo, 17 notte. ..Nahas pascià ha rassegnato oggi le dimissioni sue e dell'intero Gabinetto. Le dimissioni sono state decise in seguito al rifiuto di Re Fuad di firmare un progetto di legge il quale prevedeva provvedimenti giudiziari a carico dei ministri del passato Governo, rei di avete sospeso il funzionamento normale delia Costituzione. Il capo Gabinetto del Me comunicò a Nahas pascià che il Sovrano non avrebbe potuto in alcun caso apporre la propria firma a un atto governativo come questo che corrisponde a una dichiarazlone di guerra contro una parte della popolazione egiziana ed allora Nahas pascià si è dimesso insieme con i suoi colleghi di gabinetto. 11 Re però ha rifiutato di accettare le dimissioni, ed il Gabinetto è intervenuto oggi alla Camera e, dopo breve discussione, ha ottenuto un voto di fiducia. (Daily Telegraph). «. . Accordo provvisorio commerciale fra l'Italia e l'Egitto Cairo, 17, notte. Il Ministro degli Esteri Wasset Pascià ed il Ministro d'Italia Cantalupo hanno firmato un accordo provvisorio commerciale fra i 'due Paesi. L'accordo, che è fissato per la durata di dodici mesi, contiene, con la condizione della reciprocità, la clausola della nazione più favorita. Le trattative si sono svolte in un'atmosfera di grande cordialità.