Amami - Il carillon della foresta nera - Il «fine dicitore» - «L'appassionata» di Beethoven - Dischi flessibili.

Amami - Il carillon della foresta nera - Il «fine dicitore» - «L'appassionata» di Beethoven - Dischi flessibili. CRONACA DEI DISCHI Amami - Il carillon della foresta nera - Il «fine dicitore» - «L'appassionata» di Beethoven - Dischi flessibili. a a a e r o e o Avrà il successo che si merita un disco dai colori netti e caldi, molli e vaghi: «Love me» — Amami — e " 1*11 dose tny eyes tothe resi of the worid and dream sweet dreams of you » — Chiudo gli occhi e sogno di te. — Farlo girare una volta non basta, e nemmeno due, « Amami » pare depriva le lucentezze d'un cristallo e poi la superficie continuamente rotta e spezzata d'un blocco roccioso. Le voci dell'organo prendono imperiosamente l'attenzione, e se l'uditore è seduto con la finestra aperta, dovrà levare gii occhi e cercare se per caso nell'aria della notte non passino i soffi d'un vento musicalo. Dopo tutto, in casa propria 6 assai facile stabilire come e sin dove piace la rivelazione d un « a solo » di pianoforte o d'un pezzo sinfonico. Tentate l'esperimento mettendovi, per esempio, a ritagliare le figurine d'una rivista illustrata o ceduti al tavolo con in mano le carte da giuoco. Se il «'bridge » vi appassiona, tanto meglio. Questo giuoco d'ipotesi, di calcoli, di rischi e di deduzioni capillari è forse quello che ci vuoie. Obbediente al congegno il disco darà il suo spirito alla puntina d'acciaio, con elegante sicurezza, come la p:ana corrente d'un'acqua porta una foglia, caduta, ma se ad un tratto siete costretti a distrarvi dalla partita e a girare il capo chiedendo: « Che cos'è, questo? » non v'è dubbio che la viva bellezza d'un motivo, d'una cadenza, d'un accoppiamento di toni vi ha sensibilmente toccati. Un fatto non dissimile può accadere coi due dischi di musica da camera: « Die Schwarzwàlder Spieluhr » — Il carillon della foresta nera — e « Goldfìschen » — Pesciolini dorati —; « The irish washerwoman » — La lavandaia irlandese — e « Turkey in he Straw » — Tacchino nella paglia. — 11 gocciolio di suoni armoniosi del carillon, forse perchè si è indotti a immaginare questo strumento sulla torre d'un palazzo o il campanile d'una chiesa, dà subitamente il senso dello spazio e della solitudine dell'aria. Fuggono fremiti; si fondono lunghi accordi, ondeggiano lembi di variata sonorità, frammenti di temi melodici. « Pesciolini dorati » brilla. E' ben chiaro il tentativo degli strumenti di voler dipingere il guizzare dei pesci e il mobile sfavillìo dell'acqua. E' proprio cosi? E' piacevole pensarlo... Anche « La lavandaia irlandese » per *certi allegri schiocchi e volate e pieni jclamorosi richiama l'idea del soggetto e « Tacchino nella paglia » specialmente all'inizio del disco, fruscia e sfrigola, si che salta agli occhi lo zampettare inquieto dell'animale... da pentola. Un ricco repertorio di danze moderne eseguite da orchestre specializzate, fra cui, raccomandabili: « lf you are in love, you will waltz » — Se mi ami balliamo un valzer — « Following the sun around » — Seguendo il sole — « Song of the blues » — Canto melanconico — « It 'shard to laugh or smile » — E' difficile ridere o sorridere — « On her doorstep last night » — Iersera con lei sull'uscio di casa — « Jolly farm » — La fattoria allegra. — Quest'ultimo ci viene dall'orchestra di Jack Hylton. E" una fantasia giullaresca, pièna di finezza e di buon umore. Discrete, e nondimeno efficaci, collaborano all'orchestrazione le voci di un gatto, d'un piccione, d'un bue e d'un gallo. Si può dire una fattoria fra le feste di carnevale e i discofili che, oltre alla casa in città, hanno qualcosa al sole, gradiranno questa sintesi umoristica dei loro beni. Nè meno deliziosa è l'altra faccia del disco, sebbene 1; :k Hylton discorra d'amoTe facendo stillare e piroettare i suoi « boys » con gesti e mosse di schietta burla. Il j ifi dl M C Bacale à e a o Il jazz sinfonico del M.o C. Bracale ci offre una dozzina fra one-step. fox. valtzer, alcuni con l'aggiunta di motivetti cantati dal tenore Zenith. « Malena » e ■ Mabel » si fanno ascoltare. Spunti leggeri e confidenziali conducono non senza gentilezza di passaggi d.ima e cavaliere. E riappare anche il line dic^ore » in quattro dischi. Canzoni tango e canzoni napoletane: Pupo biondo », « Gigolò », Nyna », « Aurora Alpina » sono colorite e sentimentali al giusto punto. Si vorrebbe consigliare ai compositori di canzonet\z di rinnovare, per quanto possibile. loro dizionario. Si provino. Non co sta gran che. Chi sa perchè la mamma deve sempre essere «la povera mam ma ». « L'amplesso tuo mi rianima », « l'edera che allaccia », sono affermazioni a cui la più eclettica ispirazione musicale ha già dato moltissimo. E allora? Chi ha gusto per il mandolino veda i tre dischi: «11 più bel sogno» e « Laurina »; « Sulle rive del Danubio » e « Sei bella »; « Serenata malandrina » e « Bichette ». assicurati alla macchina parlante dall'orchestra mandolinistica Brancaccio. Qualche bel pizzicato, qualche trovatina di tocchi testinoniano della maniera non banale con cui gli esecutori fan parlare il loro strumento. Le serenate non usano più; la luna è diventata un articolo fuor; moda, nessuno più leva lo sguardo ai balconi fioriti, eppure un milione e passa di signorine vorrebbero tuttora dischiudere di notte la finestra e mormorare: «Sogno con te». Ah. se mi dicessero che non è vero... lìmil Sauer, al pianoforte, interpreta con la preziosità necessaria « La campanella » di Listz-Paganini e lo Scherzo dal • Sogno d'una notte d'estate » di Mendelssohn; la violoncellista G-uglielmina Suggia, con la collaborazione del pianista Reeves, la melodia dell'» Orfeo » di Gluck, la incantevole « Composizione musicale in forma di «Habanera» di Ravel. l'« Allegro con brio » di Guerini e il « Largo e allegro » del Marcello. La delicata intimità della melodia dell'» Orfeo» si apre ed evapora con grazia indicibile, un ininterrotto svolgersi di sentimenti riaccordati da segrete sfumature indica un'aria d'estasi. La « Sonata in fa minore » — L'appassionata — di Beethoven è riedita in due dischi. Questa meravigliosa pagina musicale è registrata con sonorità, chiara e precisa. L'impeccabile nettezza dei temi e delle effusioni melodiche s'impone subito, invariabilmente. L'emozione circonda. Della « Manon Lescaut » di Puccini, Aureliano Pertile lascia sopra un disco « Donna non vidi mai » e « Tra voi. belle, brune e bionde » con la nota squisitezza e trasparenza vocale, accompagnalo dall'orchestra della « Scala » di Milano, diretta dal M.o Sabajno; Viene segnalato da Parigi che la fabbricazione dei dischi flessibili, leggeri come un foglio di carta e sensibili come un petalo di rosa, è entrata nella sua fase industriale veramente seria. L'na delle più grandi case editrici di dischi ha deciso di dedicarsi risolutamente a questa nuova applicazione della musica registrata. Il « Cellodisco » sottile e infrangibile, che non soltanto possiede tutte le qualità acustiche del disco fino ad oggi in commercio, ma che, eliminando il menomo brusio, fornisce audizioni pure e perfette — cosi dicono — verrà presto sulla placca del fonografo. M'è sfuggito un « cosi dicono » per il semplice fatto che d'una tale conquista industriale è bene avere conoscenza diretta. Aspettiamo intanto la possibilità del duello fra il disco rigido e il disco flessibile. Gommalacca o celluloide? Ma pare che un vantaggio, apprezzabilissimo, ci sarà, poiché col disco pieghevole potremo per tutta una serata usare la stessa puntina d' acciaio, senza recar danno alle spira li sonore. La bella economia!... MARCA,

Luoghi citati: Milano, Parigi