I Principi di Piemonte alla Fiera delle ciliegie

I Principi di Piemonte alla Fiera delle ciliegie I Principi di Piemonte alla Fiera delle ciliegie eoeo,noe. Non c'è donatrice più prodiga e fantasiosa della terra clic, ad ogni mutar di stagione, apre le porte di taluni degli Innumerevoli scrigni perchè da essi fluisca l'incsaurlbUc getto dei suoi tesori. Dentro ai forzieri che hanno por volta il cielo, allorché a messe compiuta si rinchiudono, ricomincia immediatamente il misterioso lavoro e, nella dilina e magitia fucina, silenziosamente sì compie l'eterno prodigio. Sole e stelle distillano i profumi, e Impastano i iolori e concentrano i succhi e condensano le poLpe, e vaporizzano i nettari e preparano trasparenze inimitabili e chiudono e levigano le dure superflel e il tutto avvolgono o coprono o rinfrescano coti le capanne della verdura. Oli uomini, attoniti, attendono il miracolo sotto lo svariar dei cieli e preparano-per accogliere la grazia celeste )i fuoco o l'acqua, la falce e 11 torchiti, il'aia e l'essicatoio, il tino e il cesto. Ad ogni stagione una festa : quella limile e secca e magra del dono della segala su per i campi degradanti dalla montagna; quella del riso, opulenta, rispecchiata nelle acque ferme dentro le quali corrono i riflessi solfici delle nubi bianche; quella ricca del grano, tutta incorniciala d'oro; quella della vite: sonanti' di canzoni e dolcissima del mosto che dà l'allegria a le vertigini e quella di tutti i frutti, ondeggiante a mezz'aria, pesante e morbida, variopinta e fragrante sicché, appena ti alzi sulla punta ilei piedi e allunghi una mano la ritrai codio inguantata di miracolo... Un angolo della nostra collina ha aperto ieri, ufficialmente una di queste officine Incantate e da essa ne sono scaturite rimbalzando e lustrando come Ciucchi di fuoco concentrato o come gemme di virginea cera appeno imporporata, ciliegie c diiraecine. A Pecetto, il piccolo paese che inenp- fiuceia con le sue case e incorona con a sua chiesa una di quelle isolette che tra vallo e valle della nostra collina sorgono come a riguardare tra le quinte del paesaggio, il mare della pianura'sommerso liei fumi azzurri o la vaporosa bianchezza delle Alpi che sembrano distaccarsi dalla lontananza dei cieli come cortine di mussola, ha dunque avuto luogo la sagra delle ciliege. E mi vien voglia, quasi quasi, di chiamarla, questa volta parata o rivista, tant'erano i personaggi che assistevano a questa .-sfilata di rubini che dagli alberi erano caduti, sodi sodi, a pigiarsi nei cesti. ' ' C'erano il Principe Umberto e- lai Principessa Maria e tutte le Autorità. S. E. Clerici, il Prefetto, il segretario federale Bianchi-Mina. S. E, CrosiaCurti, S. E. Gasoli, il gr. uff. Molla, l'ammiraglio Mio, il coirmi. Edoardo Agnelli, l'ori. Berlocchi, il gr. uff. Besozzi, il rettore dell'Università, gr. uff. Pivano, il Provveditore agli Studi gr. uff. KeiKla, ring. Mussino, la meda, giia d'oro Salamanno, il marchese Cavalchini, il podestà di Moncalien dottor Abbona, quello di Troffarello e di Cliieri, il segretario del Fascio di Pecette cav. Triulzi, la scrittrice Barbava Allason, la poetessa Morozzo della Itocca, poi una fila di senatori, tra 1 quali Bistorti, Grosso. Tlebaudengo, e il prof. Viglino, che faeèvnn parte della Commissione aggiudicatrice dei premi con i pittori Ferro e Giani, il cav. Ramella, il dottor Marion, l'avvocato Maliola, 11 comm. Delex e una: schiera di dame e di cavalieri dell'aristocrazia torinese. Le ciliege di Pecetto s! sono 'dunque schierate davanti ad un'accolta di eccezione, e a questa sono state presentate dall'avv. on. Bonino e dal podestà dottor Camillo Rho artista, pittore, che ama il suo paese con una squisita sensibilità, che lo fa conoscere con i suol quadri pieni di un'umiltà francescana e saturi di. .sincerità e di poesia. E c'erano finalmente gli espositore una falange di contadini e di contadinotte autentiche, non di quelle imiiati! che compaiono alle feste campe stri con le unghie dipinte, le » man.' fatte » e le labbra di fredda maiolica ma vere creature della terra. Maniche di camicia, corsaletti variopinti, glub be di fustagno, grembiuli di percalle colli nudi, guancie porporine, occh! lucidi e mani larghe e forti che qnan rio applaudono fanno 11 rumore secce e clamoroso delle nacchere, perdi? non hanno paura di farsi bruciar la pelle. In un angolo la banda del paese: suonatori che hanno del fiato da vendere e che soffiano senza risparmio negli ottoni lucidi delle loro trombe, e i Balilla e le Giovani e Piccole Italiane, scacchiere viventi, bianche e nere, distese sono l'ombra dei platani o nelle stradleciuolc del paese entro le quali la luce del sole corre e s'arrampica sulla bianchezza dei muri come se fosse oro liquido. La grande • rivista » delle ciliege si è svolta sulla piazza principale che la chiesa sovrasta e che a questa è unita con una gradinata a ferro di cavallo conclusa con una specie di spalto che da una parte la domina con muric Ciuoli di granito' e ciuffi d'alberi. E sugli spalti, la folla gioconda, il coro della vicenda bucolica. Gli espositori avevano disteso le loro ceste .una accanto all'altra sulla piazza, e "quando le note della Marcia reale e di Giovinezza hanno annunciato l'arrivo dei Principi, son volati via i fasci d'erba che li riparavano dal sole e cinque strisele di carminio si sono distene, illuminate alla luce rosata del tramonto. Senatori e artisti avevano già fatta la classifica dei ipremi dati alle cil:ecp piti splendenti e ai cesti più artisti.u Contadini e contadine stavan sull'attenti davanti ai loro prodotti come se custodissero tavolozze incastonate di rubini. ■E i rubini dovevan essere morbidi e succosi e saporitissimi a giudicar dal compiacimento con il quale, il Principe l nibertn e la Principessa Maria andavan staccandone qua e là dai cesti, tra l'estatico stupore e la com- mossa soddisfazione dei proprietari, lì Principe interroga, e vuol sapere l'ériUt'a del inarcato: l'annata è stata cattiva, una di regola da Pecetto parioiio annualmente, in questa stagione e per quarantacinque giorni eonsecu- !1' r a e liege. Tradotto in moneta: mezzo milione di lire maturano al sole in quest'oasi delle nostre colline. I Principi e le autorità hanno preso posto, compiuto il giro del mercato, sul palco d'onore e agli ospiti augusti ha porto il commosso c riconoscente saluto della popolazione il dotici]- Mio. Sono stati quindi presentati dal comandarne Hoggeri i vincitori della gara, Ognuno dei premiati s'e fatto avanti a presentare il proprio costo, ed erano più rossi i visi che le ciliege. Il primo premio assoluto è staici vinto ila Michele Rosso; il primo da Giuseppina Tu basso; il secondo da Gabriele Pavesiti ; il terzo da Giuseppina Tabasso; il quarto ila Riccardo Gamie; il quinto da Giuseppe Gonella; il sesto da Riccardo Tabasso: il settimo da Felice Aiassa e l'ottavo da Eleonora Rosso. Terminata la cerimonia ufficiale, i Principi e le autorità sono stati ospiti dell'on. Hoiiino. che ha offerto nella sua villa un rinfresco. Tra gli applausi della folla i Principi hanno lasciato Pecettn, e l'automobile reale, lungo strada della collina, è slata fatta meglio ad entusiastici applausi. e. q. itutto il percorso della meravigliosa

Luoghi citati: Morozzo, Pecetto, Piemonte