Franz Schreker

Franz Schreker Tendenze • musicisti del '900 Franz Schreker La sua produzione appari/iene, nella sua pane maggiore e più divulgata, al Novecento. Infatti egli ottenne un prlimo successo nel 1902. a ventiquattro anni, con una vasta opera corale. Il salmo 116. cui seguirono l'ouverture Ekkehard e altre composizioni ila camera e orchestrali. Ma non era la musica strumentale quella che doveva segnalarlo fra 1 contemporanei, bensì la teatrale. Méntre raggiungeva alti posti pedagogici a Berlino, lo Schreker preparava quel Suono lontano che. composto fra il 1903 e 11 1909, e rappresentato nel '12, mostrò I suol spiccati caratteri. Propostasi la maggiore unità della poesia con la musica, rinunciò alla collaborazione del librettisti, e provvide da sè ai poemi. Qualcuno riconosce in lui un drammaturgo oltre che un musicista, e sostiene che suo teatro abbia influenzato quello dello Hofmannsthal e dello Struuss D'altra parte agivano su di lui D'Am nunzio e Ibsen. Hauptmann e Maeter' inck. Egli, per natura, perspicace ma nostalgico e sognatore, si compiaceva di astrazioni, di simboli, di allucinazioni, di creature fantastiche, di argomenti favolosi. Un motivo poetico da lui prediletto è quello del snono misterioso, della voce remota, che. prodigiosamente sprigionandosi da occulte regioni, rechi annunzi! straordiuarii e profezie. Suoni e sogni Almeno in tre opere è svolto tale motivo. Nel citato Fernc Maini, nello Spielwerk e nel recentissimo Stngcnder Tcufel. Orchestra dissimulata nel palcoscenico; quattro orchestre, disposte in diverse altezze, suonano nel secondo atto del Fcme Klang. Lo Spiclwcrk. poi, ossia la «scatola meccanica della musica », offriva maggiori pretesti alle industriose ricerchi1 delle sonorità bizzarre. In questa opera-carillon si precisava un altro motivo personale dello Schreker. il lono erotico. La Principessa dello Spielwerk. vive in un sogno di volutila.; se chiede gioielli splendidi e splendori di luci, unto vorrebbe riullwc in uno struggente desiderio di « cimba-li e di arpe, di flauti e di violini », in un'armonia di rampane e di voci umane, e « confondere in un solo inno, tale da salire alle stelle come il profilino dell'eliotropio che ella vorrebbe godere sulla bocca dell'amante; un amante che non conosce, che non esiste. e die ella crea nelle sue profonde evocazioni ». Altre fantasie seguiva poi lo Sdire ker nel Cercatore o scopritore di tesori. Si natta d'ima regina ammalata, che non guarirà finche, non abbia recuperalo il gioiello che le è stato rubato. Un folle consiglia al re di chiamare Ells. il musicista mago. Ma LUs è accusato d'un delitto, compiuto invece dalla sua amante. Els. colei che aveva rubato alla regina il gioiello l-lis. senza volerlo, scopre il delitto. t> Perde F.ls. la quale e condannata ni rogo. Llis ne è desolato. Ma 11 folle chiede in isposa El.s. e la salva. Il musicista infine s1 riconcilia e ricongiunge non ramante. Anche Irrelobe (1910) ha per motivo ceturtée un musicista, un menestrello. In un ambiento medioevale. I.n pili recente opera teatrale non abbandona tale motivo, ma sia nel Poema, sia nella musica presenta un distacco dalla precedente maniera, distacco che 6 stato accolto con riserbo da più d'un critico. Il diavola che canta, risente della Campana iammer sa ilell'Houptmann. E' in quattro atti. Il dil h t Il diavolo, che canta Il padre di Amandus Hens aveva tomaio di costruire un orgaqo ineravi glioso. ma, ossessionato dall'Idea, im Pazzi, e mori tragicamente. Infamo i Pagani minacciano sempre più la po lenza della chiesa cristiana. Padre Ka leidos (baritono) sollecita il giovane Amandus (tenore) affinchè compia l'opera paterna; egli deve fornire alla chiesa una voce sonora. Amandus esi ta Egli ama la bella Lilian fsoprano), seguace dei pagani. S'approssima il giorno In cui, secondo un'antica con snetudìne, deve compiersi il sacrificio dell'amore. Lilian sarà sacrificata a colui che si distinguerà nella strage ilei monaci e nell'incendio dei monasteri. 11 goffo cavaliere Sinbrand (bas*o). un perfido ubbriacone. si offre per 'ale bisogna. I.ilian vorrebbe invece esser conquistata ria Amandus. e perciò tenta di aizzarlo contro i monaci, distogliendolo dalla costruzione dell'organo. Amandus decide di recarsi sul luogo del sacrificio, per salvare Lilian. E' antico costume che In una nono lunare si dia fuoco a un fantoccio di paglia con abiti di monaco. E' notte di sfrenatezze e di follie, nella foresta. I! cavaliere Sinbrand non manca; beve e giuora ai dadi. Egli propone ad Amandus di giuocare il possesso rli Lilian. Amandus rifiuta, e mentre egli si fa deridere dal popolo parlando del Cristianesimo. Sindrand giuoca con un lanzichenecco, perde; furente, rapisce Lilian e la conduce vie a cavallo nel suo castello. Amandus male dice la giovane e chiede pace alla so litndìnc del chiostro. L'organo è compiuto. Ora l monaci vogliono che Amandus Intoni sullo strumento 11 grido di guerra della cristianità. I pagani ne sono sorpresi. Guerra o morte. Nel cortile del chiostro Amandus ri trova Lilian, macilenta, stremata. EÌ la. che ha perduto l'onore e l'innocen za, rimasta o lui fedele, viene ad av venirlo che le orde pagane s! appros« simano; soltanto la potenza del « fantasma dai denti bianchi », « 11 diavolo che canta », l'organo, potrà spaventarli. I monaci si adunano nella chiesa, armati, pronti alla battaglia. Il nemiro abbatte le porte, entra nella chiesa. L'organo risuona potentemente. Tutti ammutoliscono. Il popolo sente vicina la grandezza di Dio e s'ingi nocchia. Allora i monaci scattano e comincia un selvaggio tumulto. Amandus cerca invano di trarre dall'istrumento voci che Inducano alla conciliazione, alla pace; ho ormai scatenato nel mondo la guerra. Il suo cuore non trova più pace. Egli dubita perfino di Dio. Lilian e un'altra giovine pagana. Alardis, lo riconducono alla fede. Miracolosamente dalle fumanti ro vìne del tempio risuona la voce del l'organo; le esili canne esprimono vo ci angeliche; Lilian appare circonfusa di santità. Tali novelle sono recate ad Amandus. Egli s'affretta verso l'orga no, mentre 11 popolo s'inginocchia tende le braccia a Lilian. Tutto è perdonato. Lilian era una credente, e 11 suo dio era Amandus. Entrambi s'al lontanane verso una terra solatia. E quando Lilian cade morto, l'orga no tace. Un pallido chiarore Invade la scena. Tutto è sprofondato nell'oscu rità; soltanto le canne dell'organo si Irradiano di luce. Le affinità con le concettosità e le astrazioni della « Campana sommer sa » sono evidenti. Ma ciò non vorrebbe dir nulla. Anche altre reminiscenze affiorano sìa nello svolgimento sce nico sia in quello psicologico. SI cercherebbe invece una coerenza e una realizzazione dei mezzi adoperati, e si nota che lo Schreker ha attenuato 11 suo sentire erotico e sensuale, tanto caratteristico, senza sostituirvi altro sentire parimenti forte: inoltre, l'orgia di suoni che. pur nelloscillazione de gli stili, costituiva una sua caratteristica, ha ceduto 11 posto a episodi frammentari di declamazione e di can to con melodie e armonie non sempre efficaci. Per queste considerazioni, che me glio di altri critici l'Einstein ha svolto, il tentativo d'un nuovo stile non avrebbe recato buoni frutti allo Schreker. a, d. o»

Persone citate: Einstein, Franz Schreker, Ibsen, Maini, Perde F.ls.

Luoghi citati: Amandus, Berlino