I campionati italiani di scherma

I campionati italiani di scherma I campionati italiani di scherma II grande avvenimento internazlona le di Liegi ci Ha fatto perdere di vista la manifestazione napoletana che avrebbe meritato per buo conto un più sollecito esame. Nicola Girace, Carlo Agostoni e Renato Anselml sono dunque, alle tre ormi, i nuovi Campioni d'Italia. ! primi due succedono rispettivamente a Gioacchino Guaracna e a Franco Riccardi, il terzo — che di tutti £ il più anziano — succede più semplicemente a se stesso. Il torneo d.i Napoli è stato piuttosto Bacco. Riassumerò le impressioni sulle tre gare. Al fioretto, l'uomo migliore era Guarnenti e Guaraena è sparito Balla lotta per un puntiglio non del tutto giustificato. In sua assenza, la successione era aperta e vi miravano due anziani. Terlizzi e Boni; due giovani, Girace e Verratti, e un giovanissimo, Bocchino. Dal groviglio è sbucato fuori Nicola Girace che oggi si tinge della simbolica corona. La gara idi fioretto non ci ha entusiasmato, mn ci ha rivelato due sicure promesse: il fiorentino Bocchino la cui classìfica è .veramente meritoria e 11 napoletano Purcaro che a quindici anni e già un piccolo artista. Alla spada tre uomini si sono nettamente distaccati: Agostoni, Ragno e Riccardi, tre spadisti cioè' che sono fra I nostri migliori. Riccardi, In pessima giornata, e stato inferiore alla sua fama e al suo valore; Ragno e AgoBtonl si sono contesi la palma in un match scintillante In cui 11 secondo, dopo aver visto la sconfitta sicura, è riuscito ad equilibrare la battaglia per Vincere poi alia distanza. Nella gara di sciabola, 11 distacco fra 11 primo e l'ultimo finalista è stato meno sensibile, ma anche qui tre uomini hanno dominato 11 campo: Renato Anselml, De Vecchi e De Martino. 'Anselml e De Vecchi erano, sulla carta, 1 sicuri vincitori! De Martino in vece e stato messo in valore da questa Sara nella quale ha saputo conquistare 11 secondo posto. I Campioni comunque sono stati eletti. Non vogliamo grattare 1 loro meriti e tanto meno vogliamo metterli a confronto con altri schermidori che Bel titolo sarebbero stati egualmente 'degni.. I tre .vincitori napoletani han no un merito Indiscutibile; quello di invera osato quando gli altri hanno ritenuto più comodo dlsertnre la prova. Ma 1 Campionati d'Italia sono nati sotto una cattiva stella. Ogni anno, al l'annuncio della gara che dovrebbe esserci la più Importante rassegna del Valori nazionali, ognuno se la squa iglla. Questa volta la data prescelta è Stata veramente infelice, ma In nessun «caso dai Campionati-avremmo potuto sperare di più. Il titolo sembra che non interessi, la battaglia sembra che non attiri. Se si va avanti di questo passo avremo una volta o l'altra quel che finora fortunatamente non & ancora accaduto: vedremo Campione d'Itali uno schermidore che non saprà portare degnamente 11 suo titolo. Come rimediare a questo stato di (uose? O abolire 1 Campionati Nazionali o dar loro con ogni mezzo li decoro che meritano. Noi non slamo per l'abolizione d'una gara che racchiude un profondo significato: slamo piuttosto propensi a studiare 11 modo di metterla in valore. Molti eccellenti dilettanti preferiscono combattere all'estero Iche combattere in Italia e non hanno torto. All'estero 11 rischio è minore e maggiore è la gloria. In tutti gli sports II Campione Nazionale è designato perchè si dovrebbe rinunciare ad ave re nella scherma, anno per anno, 11 piedistallo su cui Innalzare l'atleta più 'degno T Una gara è naturale che com porti un rischio, ma il rischio, se si vuole, si può ridurre al minimo pos binile. Nell'annata schermistica hanno luogo in Italia varil tornei. Ne scelga la Federazione un certo numero, dia loro la qualifica di « Tornei di Cam pionato», inciti tutti 1 dilettatiti d'Ita Ila a prendervi parte e tiri le somme a fine d'anno. Questa potrebbe essere una soluzione: la gara unica sarebbe abolita e il titolo andrebbe slcuramen te a colui che. nel complesso, avrebbe ottenuti 1 migliori risultati, cioè al più meritevole. Ma la gara unica ha anche la sua attrattiva dal punto di vista sportivo e dal punto di vista propagandistico. Molti fra I più noti dilettanti italiani fanno questo ragionamento a cui non si può negare una certa logica: «so vado all'estero ho tutte le spese pagate, se Invece concorro al Campionato Italiano ogni spesa è a mio carico • ■ Per rendere la maggior gara nazionale del massimo interesse non vediamo quindi che'la possibilità di obbligare tutti gli schermidori di *prlma categoria a prendervi parte, .cosi come si obbligano per esempio a prender parte ai Campionati < europei, gravan do le spese di ognuno sul bilancio della Federazione. 11 bilancio è magro, lo sappiamo, ma chi ha a cuore le sorti della scherma può trovare il modo di sopportare anche questo piccolo sacrificio. E perchè poi II Campionato Italiano deve essere aperto al primo schiappino che si presenta? Se non la Presidenza della Federazione, almeno i Comitati Regionali dovrebbero poter qualificare 1 partecipanti ad un torneo che ha 11 solo scopo di stabilire una graduatoria fra 1 più degni. A Napoli come ad Abbazia, a Como come ad Ancona, abbiamo visto nelle varie edizioni del Campionato d'Italia schermidori di valore men cho mediocre Gli organizzatori non devono preoccuparsi del numero: devono preoc cuparsl della qualità. Meglio un giro ne equilibrato di sei autentici camplo ni che non un torneo di cinquanta mediocrità. La parola girone che or ora abbiamo scritto ci richiama alla mente una altra pècca delle nostre gare. Nel corpo di tutti U tornei nazionali, la giuria gli organizzatori e 1 critici devono chiudere un occhio e qualche volta anche tutti e due sulle combina. Fra amici, fra compagni di sala, fra uomini d'una stessa regione e perfino fra estranei di buon cuore si fanno le' cose in famiglia. Le alleanze sono mutevoli come In brezza, ma la brezza spira sempre e sempre qualcuno ne soflie Piamo convinti die da un girone di dieci schermidori dovrebbe uscire il migliore se tutto procedesse con regolarità, ma, ahimè. 6 raro che cosi accada e perfino l'onore della finale dsitibntesrggnllccfipnacivgprsLtccldtivddhuccfeCiaecdsosuEscrsamerm è spesso. riservato al più furbo o al più spalleggiato. Per il Campionato d'Italia disputato con una prova unica noi reclamiamo una formula diversa. Il grande torneo di Nizza ha provato la sportività del suo meccanismo che ha per scopo di individuare 11 migliore. Nel Campionato d'Italia la graduatoria può essere importante, ma più importante dovrebbe essere la designazione del Campione. Perchè non si potrebbe dunque Introdurre anche da noi la formula della eliminazione diretta? Anche con que sto sistema qualcuno può essere favo-lrito, ma per dare vantaggio al compagno, al concittadino, all'amico bisogna sacrificarsi irrimediabilmente e non sarebbero molti — crediamo — coloro che si voterebbero alla sconfitta. AI fioretto, alla spada e alla sciabola un torneo di eliminazione diretta a cinque o a dieci stoccate fra pochi concorrenti a cut sia concesso il beneficio del repechage ci darebbe anno per anno tre Campioni d'Italia di nome e di fatto. Per studiare la cosa c'è tempo tino all'anno venturo. Ora la scherma non cade del tutto in letargo, ma allenta il suo ritmo che quest'anno è stato vertiginoso. Nella stagione degli ozll, gli insegnamenti di Napoli e di Liegi possono essere utilmente meditati. NEDO NADI.