Bratianu proclama la lotta contro Re Carol

Bratianu proclama la lotta contro Re Carol Bratianu proclama la lotta contro Re Carol La tempestosa riunione dei liberali - Il figlio di Giovanni Bratianu espulso dal partito per aver aderito alla nuova situazione = La pace tra il Sovrano e la Principessa Elena è fatta? - Il divorzio sarebbe annullato oggi = Verso la costituzione di un Gabinetto di coalizione presieduto da Maniu = Il ministro romeno a Parigi richiamato - Tre deputati liberali denunciati per offese al Sovrano ■ 11 prefetto di Polizia di Bucarest destituito Bucarest, 9 notte. La notizia secondo la quale alla fine della settimana la Regina Maria farà ritorno a Bucarest, suscita impressioni diverse, non potendosi finora nè stabilire con esaltezza, nè congetturare con approssimazione, se questo ritorno immediato voglia preludere a una riconciliazione generale della famiglia, ovvero a una ripresa della guerriglia di palazzo tra le due fazioni oramai tradizionali: quella capitanata dalla Regina Madre, e fondata sull'appoggio di Vintila Bratianu e del partilo liberale, e quella che d'ora innanzi sarà capitanata da Re Carol e sostenula da Maniu e dai conservatori. Notizie di fonte ufficiosa, assicu* rano che alla Regina Maria verranno tributate accoglienze solenni al suo arrivo nella capitale romena, ma può essere questo un ■ semplice indizio della lattica che Carol intènde seguire, almeno irti un'primo tempo, per provare a rifare l'unione del Paese, e nulla permette di indovinare delle vere intenzioni con cui la Regina Maria torna in Patria. L'annullamento del divorzio a oggi? Un buon sintomo sarebbe da salutare nel fatto che un secondo incontro tra il Re e la principessa Elena sembra avere avuto miglior, esito del primo. Dopo avere condotto seco il figlio al palazzo di Cotroceni, per investirlo, quale principe ereditario, della dignità di Gran Voivoda e di Duca ài Alba Julia, Carol II lo avrebbe riaccompagnato con un atto gentile dalla madre, e in un collo quio al quale presero parte il Prin cipe Nicola e la Regina Elisabetta di Grecia, la Principessa Elena si sarebbe finalmente lasciata indurre a dichiararsi pronta a riprendere la vita in comune, per non diventare causa di pericolose divisioni in seno al Paese. Essa avrebbe anzi acconsentito a che Re Carol chieda sema indugio alla Corte di Cassazione di Bucarest l'annullamento del divorzio, pronunzialo contro di lui, come tutti ricorderanno, nel giugno 1926, su domanda della Principessa. Secondo le voci che corrono, Re Carol, il quale ha dato da tre giorni in qua più di una prova di essere uomo di carattere risoluto e sbrigativo, forse per sfatare la leggenda formatasi intorno a lui avrebbe intenzione di chiedere domani stessei e di provocare una cassazione immediata della sentenza, in modo da regolarizzare la propria unione coniugale, attualmente abbastanza fai sa e imbarazzante, nel volgere di poche ore, come fu già fatto per la proclamazione al trono. Questa parte domestica del ritorno del flgliuol prodigo è indubbia mente curiosa e pittoresca, e un ro marniere non avrebbe da imporre un grande sforzo alla propria fantasia per scrivere sugli avvenimenti della Corte romena, da quaran tolto ore a questa parte, un capitolo Lji un interesse tutt'allro che ordì lJittrio. Ma il popolo romeno, e so praltutto l'opinione internazionale, e non possono accontentarsi di questi aspetti intimi e sentimentali della cronaca di Cotroceni, e attendono con impazienza di sapere quello che il Re e Maniu faranno per fronteggiare la situazione politica. In soitanza, questa situazione sarebbe relativamente stmplice, se non pendesse sull'orizzonte l'eterna incogni ta dell'atteggiamento del partito li ber ale. Il primo sobbalzo del medesimo sembra essere stato, nella maggioranza, favorevole a un atteggia mento lealista e a una riconciliazione col Sovrano, non fosse altro che. per evitare il pericolo di vederlo infeudarsi sempre più agli agrari o ai conservatori. Giorgio Bratianu, in assenza dello zio Vintila, partito pochi giorni prima per le proprie tiplomiuanmBonttaps . e terre, circostanza che forse non era ignorata dagli ordinatori del complotto, credette possibile prendere la lesta dei secessionisti e si recò ad ossequiare Carol al suo arrivo, promettendogli che, in attesa di me alio, il partilo liberale avrebbe osservato una neutralità leale e scrupolosa. Molti elementi liberali, fra i più aperti al senso di responsabilità, non nascosero di dividere pienamente le. idee del.figlio di Giovanni Bratianu e di ritenere inopportuno opporsi-, alla corrente generale manifestatasi nel paese, cosa che potrebbe, prima o poi produrre una catastrofe- nell'efficienza del partilo. Ma, tornato a. precipizio à Bucarest, ali'annunzio-delia tegola che gli capitava sulla Usta,.Vintila Bratianu sembra essere riuscito a prendere la direzione delie truppe prossime a sbandarsi, e\ tanto ter. cominciare, ha ottenuto che- U nipote venga r-adidio stnz'-'àtìro dalle ili* del partito come traditore della causa liberale. ;: (I manifesto dei liberali Oggi poi, nel pomeriggio, in seduta plenaria, dopo una discussione lempastosissima, durante la quale gli oratori delle due frazioni avverse si sono'affrontati alla tribuna con violenza inaudita, è stata decisa dai liberali « puri » la pubblicazione di un. manifesto al Paese, manifesto dove U • colpo' di Stato viene acerbamente stigmatizzato, e dove il partito proclama di sciogliersi da qualunque solidarietà col nuovo, regime, declinando ogni responsabilità per tutto quanto possa succedere. Chi conosca la mentalità dei Bratianu, capi di una vera e propria dinastia ' feudale, ' la quale da dieci anni fa in Romania la pioggia e il bel tempo, e nella prospettiva di un decennio di reggenza vedeva soprattutto la possibilità di mettersi in tasca le. Corona, facendole fare la politica-- dei suoi comodi (ti partito liberale non ha di liberale, come lui ti sanno, se- non l'etichetta, visto che è viceversa il partito dei grossi feudatari) non durerà fatica a ca pire cóme la loro resistenza sarà dura e ostinatq. Non bisogna per dere d'occhio che Maniu, avversario dei liberali in generale e dei Bra tianu in particolare, cominciava da varii mesi a essere scosso dai loro attacchi, e che è precisamente per consolidare la propria situazione e quella del suo partito che egli si è adattalo tanto facilmente ad assecondare Carol e il principe Nicola nei loro propositi di restaurazione dell'ordine dinastico. Ma in un paese profondamente monarchico quale la Romania, il fatto di stare col Ri legittimo e regnante il merito di avere collaborato al ripristino di una' situazione dinastica chiara e regolare infinitamente preferibile per tutti tranne che per i pescatori in aeque torbide, costituisce per un uomo di governo e per un partito che del resto occupa i quattro quindi del Parlamento, una carta di grande valore, e non è impossibile che Maniu riesca a rifarsi, per suo merito, una verginità e a spezzare l'unità ormai Incrinata dei bratianisti. Quello che non sembra possibile è, che Maniu, formando il nuovo Gabinetto, proceda coi me desimi criteri che lo inspirarono nella formazione del Ministero di messosi ieri l'altro. vsCzscssfGoverno di coalizione? Il momento, politico e l'interesse di Re Carol richiedono, secando ogni evidenza, almeno in un primo tempo, la formazione di un'Gabinetto di coalizione, in cui lutti i partii e possibilmente anche quello libera le, siano rappresentati. Il Sovrano ha manifestato in varie circostanze una profonda inclinazione'verso le idee ed il carattere del generale A- verescu, ma non crediamo che un salto repentino verso un attivismo di destra sarebbe profittevole alla Corona prima che la nuova situazione si sia consolidata e che il vento di unione sacra soffiante sul paese dalla notte del 6 giugno s-i sia, come è Inevitabile, quietato o dissipato. Dato che tutti ì partiti, e, sulle orme di Giorgio Bratianu, una frazione lutt'altro die iruscurabile di quello liberale, si sono stretti con un solo slancio intorno a Re Carol, è logico e necessario che questi risponda alia loro fiducia chiamandoli a partecipare al potere in proporzione della loro forza. Ih alcuni ambienti si preferisce vedere la messa in opera dell'unione sacra, affidata a un uomo di tinta politica meno accentuata che non Maniu, per esempio Titulescu, oggi ambasciatore a Londra, ma questa designazione invòlgerebbe già una prima difficoltà, essendo difficile per Re Carol mettere da parte o relegare in seconda linea Maniu, quando è stato proprio questi a fargli i ponti d'oro per risalire sul trono. L'incarico a Titulescu non sareb be una soluzione praticabile, se non nel caso che gli sforzi di Maniu per costituire un Gabinetto di coalizione dovessero avverarsi vani. L'indole più duttile e diplomatica di Titulescu, U quale ha avuto fin qui l'abi lità di non compromettersi con nessun Partito, astenendosi accuratamente dall'occuparsi di politica interna, potrebbe forse farlo riuscire dove non è certo che possa riuscire il capo degli agrari. Ma l'appello a un uomo che non sia Maniu presuppone lo scioglimento della Camera/ ove gli agrari sono in maggioranza, e l'appello al Paese, e queste sono eventualità che Re Carlo non affronterà alla leggera. Il momento, infatti, non sarebbe per nulla indicato per una lotta politica, nella quale le passioni potrebbero riac* cendersi ed esacerbarsi, specialmente da parte liberale. Bratianu e i suoi fidi si getterebbero nella lotta con la disperazione degli sconfitti, ma decisi a tutto pur di salvare le loro posizioni di privilegio. In ogni caso, le consultazioni politiche non sono ancora terminate ed è ancora impossibile dire quale esito sortiranno. smmCsgi - Manin a colloquio col Re Re Carol, naturalmente, segue attentamente lo sviluppo degli avvenimenti e vigila e agisce senza tentennamenti. Egli non riposa un istante: questa notte s'è recato a Curtea de Arges, dove si trovano le tombe reali, per rendere omaggio alla tomba del fmdre. Re Ferdinando, cui egli non potè dare l'ultimo bacio sul letto di morte, poiché il Governo liberale di quel tempo, presieduto da Jonel Bratianu, non gli permise di rientrare in Patria. Carlo si è inginocchiato sul sepolcro paterno, tutto ricoperto di fiori, ed è rimasto a pregare alcuni minuti Il Re è quindi ritornato a Bucarest, per continuare i suoi colloqui con gli uomini politici, e per incontrarsi, come abbiamo detto, con la Principessa Elena. U colloquio con Maniu è durato alcune ore e alle sette di stasera non era ancora terminato. Nella serata sembra che il generale Averescu debba recarsi a colloquio tini Sovrano e altri personaggi politici si recheranno certamente nella notte a Palazzo Reale. Intanto come primo atto di Governo, il Re ha concesso un'amnistia di carattere militare, alla quale, si crede, ne seguirà un'altra a carattere politico. Re Carlo ha poi ordinalo provvedimenti giudiziari a carico di alcuni deputati liberali, i quali, nella riunione odierna, si erano abbandonati a manifestazioni oratorie offensive per il Re. Infatti ignMil Presidente del Consiglio. Mirone- scu, ha disposto che Angelescu, già ministro liberale dell'Istruzione, Dimitrescu, ex-ministro dell' Igiene, e Cortinescu, ex-sindaco di Bucarest, siano immediatamente deferiti a giudizio. Nomine e destituzioni a n e l a a a i i i In seguito ad altri provvedimenti, il Principe Nicola è stato 'promosso generale di Divisione; Cadescu, sottosegretario alla Giustizia, è slato nominato segretaria, generale del Ministero dell'Interno, con le funzioni speciali di vigilare sul mantenimento dell'ordine pubblico, con le funzioni, insomma, di capo della Polizia. Il prefetto di Polizia di Bucarest, Ntcoleanu, è stato, destituito e al suo posto è stato nominato il colonnello Gabriele Marinescu, comandante del 9.o Reggimento tiratori. Si è dimesso poi il ministro dì Casa Reale Hfcótt, uomo di' fiducia' della Regina Vedova Maria e dei liberali. Il patriarca della Moldavia, Pinen, ha rifiutato di giurare fedeltà al nuovo Sovrano, e probabilmente dovrà dimettersi. Ma l'atto politico più interessante della serata è dato dal richiamo fulmineo del Ministro di Romania a Parigi, Diamandi. Dobbiamo vedere in questo provvedimento un semplice castigo inflitto, a dispetto della dichiarazione contenuta nel discorso di Re Carol davanti all'Assemblea nazionale di <■ non essere venuto per vendicarsi di nessuno », all'uomo che, durante il soggiorno del Principe sul territorio francese, si fece 'strumento di tutte le vessazioni chieste ed ottenute ai suoi danni dal Governo di Bucarest? Questa interpretazione, che trova riscontro nelle dimissioni presentale dal Ministro della Real Casa, sembra la più verosimile, non essendo credibile che Re Carol voglia, col suo avvento al trono, modificare checchessia nella politica romena verso la Francia, politica la cui falsariga i ormai inevitabilmente tracciata dal l'esistenza di accordi militari precisi e tassativi. Dobbiamo tuttavia notare che per il momento poco si ba da qui all'impressione delle Capitali estere. Re Carol ha manifestato fin dal primo giorno la sua ferma in tenzione di mantenere l'integrità territoriale del Regno e di provvede re attivamente alla ricostruzione dell'esercito ed alla difesa delle frontiere e per il momento sembra qui si esauriscano tutte le preoccupazio ni della politica estera romena. Ancora a tardissima sera, non si hanno notizie dei risultati dei collo qui 'politici odierni. Maniu uscito dal palazzo reale dove si era trattenuto tre ore col Sovrano, ha rifiuta to di fare dichiarazioni ai giornalisti; ma si è recato subito a riferire al direttorio del partito nazionale zaranista, .11 quale dovrà decidere se debba proporre al Sovrano la formazione di un Governo di partiti (corrispondente cioè all'attuale mag gioranza parlamentare) oppure se i nazionali-zaranisti abbiano ad ade rire a una coalizione nella quale non si sa però ancora con precisio ne quali altri partiti entrerebbero, Ma sembra quasi sicuro però ehe la presidenza del Gabinetto l'avrà Maniu. lvdnsrccpvRmnGiorgio Bratianu ministro? Giorgio Bratianu il quale col suo atteggiamento ha provocato la scis sione in seno al partito liberale, è stato visitato due volte da un corrie ré del Re e non sembra escluso che egii abbia delle prospettive di otte nere ,un portafogli se gli zaranisti di Maniu vorranno mostrarsi cosi conciliativi come il Re raccomanda di essere. Anche l'ex-ministro liberale ^Argetoiano. dall'estero ha tele - grufato che il partito deve piegare a à la bandiera dinanzi al nuovo So vrano. . Re Carol ha ricevuteroggi un cordiale telegramma di congratulazio ni dalla madre Regina Maria che si trova a Oberammergau, in Baviera. Egli ha risposto subito con pari cordialità. In serata il Re ha firmato un de creta col quale viene riconosciuta la piena legalità degli atti legislativi votati dal Governo, dalla morte di Re Ferdinando fino all'S giugno 1930. Di questo decreto c'era bisogno, perchè avendo ieri la Costituente annullato con effetto retroat tipo l'atto dinastico del 4 gennaio 1926, anche il Consiglio di Reggenza che ha firmalo le leggi dei tre ultimi anni, veniva retroattivamente annullato e quindi avrebbero perso ogni validità le. firme apposte dai membri della Reggenza stessa sotto le leggi. Re Carol ha fissalo la propria residenza al palazzo reale di Calca Victorici, dove era stato in precedènza preparato rapidamente un appartamento per lui, poiché il palazzo, già dimora di Re Carlo l, nonno dell'attuale Sovrano, era rimasto disabitato fin dall'avvento al trono di Re Ferdinando. La Regina Maria e il Principe Nicola continueranno a risiedere alla villa reale di Cotroceni. o è e i i a A. L. e Malcontento francese par il richiamo del ministro Diamandi Parigi. 9 notte. L'improvviso richiamo del ministro romeno Diamandi non è ancora commentato a Parigi dai giornali della sera, ma il Petit Parisien scrive nella sua edizione di stanotte: « Si è diffusa oggi la notizia che Costantino Diamandi, Ministro di Romania in Francia, era richiamato a Bucarest. Slamo in grado di confermare questa informazione. Diamandi, che da cinque anni rappresenta il Governo romeno nel nostro Paese, al quale non ha mal mancato di testimoniare in tutte le circostanze la più profonda e sincera amciizla e dove non conta che amici, ha ricevuto infatti ieri mattina un telegramma che lo richiamava al l'amministrazione centrale, cioè al Mi nistero degli Affari Esteri di Bucarest Non si saprebbe vedere in questo ri chiamo di un diplomatico la minima disgrazia, ma non è men certo ch« Diamandi lascerà In Francia, dove ero perfettamente riuscito nel suo compi to, le più sincere simpatie. Non si può dimenticare infatti che egli, non soltanto è stato, con Briand, il negoziatore dei Trattati di amicizia e di arbitrato che alcuni anni or sono hanno stretto più che mai i legami che uniscono 1 due Paesi, ma che egli fu nel 1916 a Parigi, in circostanze estremamente critiche, uno dei principali partigiani dell'entrata della Romania nella grande guerra a fianco degli Alleati. Diamandi ovr'à il diritto a tutta la nostra riconoscenza ». Commentando gli ultimi avvenimenti di Bucarest, il Temps osserva che il discorso pronunziato da Re Carlo all'assemblea nazionale, dopo avere prestato giuramento di fedeltà alla Costi tuzlone, è una buona ispirazione nel senso che apre largament eia porta al la riconciliazione di tutti i partiti. Bt sogna augurarsi che In politica del Sovrano sia sufficientemente rispettosa dello spirito e della lettera della Costituzione per permettere a tutti 1 Partiti di rispondergli con un vero slancio patriottico. Bottai riferisce al Duce sul suo viaggio a Parigi noma, i notte. Il Capo del Governo ha ricevuto il Ministro delle Corporazioni, on. Bottai, di ritorno dal suo viaggio a Parigi, per la visita alla 22.a Fiera internazionale campionaria. Il Ministro ha. particolarmente riferito sulle possibilità di sviluppo e di incremento delle relazioni economiche tra l'Italia e la Francia, con specillili riguardo all'opera che in questo cum po esercitano le Associazioni economiche italiane In Francia, l'azione delle quali si è già rilevata a tale riguardo valida ed efficace. (Stefani). Fqsvzqgt