Un treno dopolavoristico con 850 operaie

Un treno dopolavoristico con 850 operaie Un treno dopolavoristico con 850 operaie in viaggio festoso lungo le Valli di Lanzo Il significato della giornata esaltato dall'on. Malusarti Ceres, 9 mattino. Una gita dopolavoristica eccezionale per il suo significato sindacale e per suoi elementi costitutivi, si è svola nella giornata di ieri. Ottocentocinquanta operaie addette agli stabilimeni della Snia-Viscosa, In stragrande maggioranza sui vent'anni, sono parite al mattino su un treno speciale da Vennria, facendo cupo a Ceres. Dele componenti la gigantesca comitiva, 30 venivano da Vennria, 250 da Caelle e 70 da Borgaro. Quasi tutte veneziane, stabilite nei suddetti Comuni on 1 loro parenti dall'epoca della guerra, esse sono inscritte ai Sindacati dell'industria per i quali nutrono il più vivo e schietto attaccamento. Verso la montagna La zona di Venaria è infatti una di quelle a cui l'on. Edoardo Malusardi, egretario generale dell'Unione torinee dei Sindacati stessi, per l'intensità della sua popolazione operaia, ha dedicato sin da principio le maggiori cue. La prova del risultato ottenuto è ata non solo dalla percentuale quasi otalitaria degli riscritti alla organizazione fascista, ma anche e soprattuto dalla popolarità di cui l'on. Maluardi gode in mezzo alle maestranze maschili e femminili. Nel suo viaggio n automobile verso Ceres, egli è stato alutato da folti gruppi di operai che di paese in paese sono mossi ad inontrarlo. Suoi ospiti, nell'autovettura, bbiamo potuto assistere alle scene di ordiale cameratismo fra il capo del'Unione ed i forti lavoratori della pianura e delle Valli di Lanzo — scene he si sono ripetute più tardi con più vasta risonanza a Ceres — ed è emera in piena luce tutta l'opera di penerazione compiuta per attrarre nell'orbita sindacale del Regime anche le masse lavoratrici della industre e magnifica plaga. La gita dopolavoristica è stata peranto organizzata, con la fervorosa partecipazione dell'on. Malusardi, dal delegato di zona di Venaria Marcello Banone ; e miglior elemento ordinatore quelle centinaia di ragazze che salivano \-erso la verde montagna per riarsi durante dodici ore delle fatiche della settimana, cerio non potevano rovare. Il direttore della ferrovia dele Valli di Lanzo, comm. Saracco, facilitò l'iniziativa mettendo a disposizione delle gitanti il treno con una modestissima quota individuale. Ognu na delle ragazze si provvide delle ci barie per il rancio da consumarsi sul'erba e alle 8,15 tutte erano già sul convoglio, In procinto di partire. Che fosse impresa proprio facile, prima farle entrare con ordine nella stazione, munite di scontrino ed equipaggiate di tutto punto, poi, col medesimo ordine, avviarle sulle vetture non sarebbe da giurarlo. Pure tutto andò nel migliore dei modi, e quando il treno si mosse un grido di ottocento cinquanta voci acute ed argentine, si levò nel cielo azzurro, espressione gentile e possente della giovinezza e della poesia del lavoro. Il viaggio si effettuò senza il minimo incidente, fra un continuo trillare della dolce parlata veneta e l'alternarsi delle canzoni, natii Talmente d'amore, delle graziose vlag giatrici, che si affacciavano ai finestrini, fermando l'attenzione della gente dei casolari posti lungo la linea e di quella dei paesi attraversati dal treno, Rancio sull'erba • danza All'arrivo a Ceres si rinnovò l'esplosione di gioia che si era manifestata alla partenza. Sul piazzale della stazione le gitanti furono ricevute dal Podestà signor Antonio Bianco, che è pure corrispondente locale della Stampa, e che diede loro il benvenuto con brevi ed efficaci parole. Marcello Ba; none rispose esprimendo al Podestà i sentimenti di riconoscenza delle operaie e soggiungendo che le gite dopolavoristiche, risioratrici del corpo e dello spirito, si sarebbero intensificate nell'avvenire, perchè esse, oltre tutto, servono a rafforzare l'affiatamento della massa e a consolidarne lo spirito di disciplina. Informò che le lavoratrici prenotate per la gita odierna erano state 1700, ma metà delle domande dovettero essere scartate per mancanza di mezzi adeguati di trasporto, e con- eluse traendo da questo numero i mi- . • o e e e o i a o e , e o gliori auspici per la saldezza dell'organizzazione sindacale. Tanto il Podestà quanto il delegato di zona, sono stati accolti da vivi applausi. Le operaie si sono quindi recate in corteo a deporre una corona di fiori al monumento dei caduti. Erano presenti anche il signor Gilli, direttore del Gruppo sportivo del Dopolavoro di Venaria, che aveva coadiuvato il Banone nell'organizzazione della gita, il fiduciario dei Sindacati fascisti di Ceres Enrico Teppati, il maresciallo Donesini, istruttore dei Balilla di Venaria, salito con un plotone di questi, e la musica degli avanguardisti pure di Venaria. Dopò un minuto di raccoglimento, le operaie, a un segnale di Banone, si sciolsero sciamando, e disperdendosi a gruppi nei boschi di castagne, lungo i fianchi della montagna, dove consumarono il rancio; poi si affollarono nei balli, al suono di organetti, le cui note echeggiavano per tutto il paese. Poco dopo mezzogiorno giunse a Ceres anche l'on. Malusardi, accompagnato da Antonio Bizzo della segreteria centrale dei Sindacati torinesi e da eno Bicci, delegato di zona a Ciri.*.. Egli venne ricevuto dal podestà e dagli organizzatori della gita, oltreché da un numeroso gruppo di operai del luogo, che gli improvvisarono una entusiastica dimostrazione. L'on. Malusardi partecipò ad una colazione intima, offerta in suo onore, ed allietata dalla musica degli avanguardisti; quindi si recò nella piazza del Municipio, dove alle 15 cominciarono a concentrarsi le gitanti per l'adunata. Le belle e buone figliole affluivano ancora a gruppi, con le teste bionde o brune avvolte in fazzoletti dai colon sgargianti o incoronate di fronde verdi: e a mano a mallo che il numero cresceva, lo spettacolo si faceva sempre più pittoresco e interessante. Vista dall'alto del balcone della Casa comunale, la folla femminile, cui dava risalto anche l'infinita varietà degli abiti, nello sfondo della montagna circostante si presentava come un vivente quadro di invincibile attraenza. Le Piccole Italiane e i Balilla di Ceres, guidati dalle loro insegnanti, eseguirono alcuni esercizi, completati da altri del plotone di Venaria. Nel frattempo sul balcone salì anche il Vicario del paese, canonico Filippello. e con lui si avanzarono pure i balilla Moro Camillo e Lovisato Umberto di Venaria, decorati al valor civile per atti di salvataggio nella Stura. Uno di essi rivolse un saluto all'on. Malusardi, che lo ricambiò sorridendo di compiacimento; poi, mentre i gagliardetti si agitavano nella piazza al di sopra della folla, l'on. Malusardi, invitato a nome delle operaie da Banone, pronunciò un discorso di intonazione lirica, che sollevò il consenso più entusiastico dell'adunata. «Ora di lattala» a Tutte le volte che i miei organizzati — egli esordi — danno l'assalto ai treni o ai torpedoni per la scalata della montagna o si riun'.icono nelle città industri, io sono lieto di trovarmi In mezzo ad essi e di trascorrere con essi ore di vita e di libertà, da camerata a camerata, con lo spirito di comprensione fraterna di tutti i problemi che li interessano, di tutti i sen'timenti che ne sommuovono l'animo». tanddtincoEleegspiltoaplelacpdsscntrctufiluvdtacgnsmggpMncvfrimmhnNrzccGNpdvdglèfdznvsrMrclglmvt i o a o i o e i l e i , ta . é l a ; a a. no n ro mioa arneea to n o L'oratore continuò rievocando le battaglie combattute per far penetrare nella coscienza dei lavoratori il senso della nuova realtà storica italiana, della quale oggi, attraverso i contrat; ti di lavoro si raccolgono già i frutti nonostante la crisi, e che saranno più copiosi quando questa sarà passata. Egli stesso già operaio fra operai nelle officine, sa valutare in tutta la s ia estensione la letizia del lavoratori nei giorni delle oneste scampagnate, espressamente volute dal Regime, per il quale il lavoro non deve essere più tormento, ma gioia, contributo fattivo all'edificio che il Duce sta costruendo per la nuova civiltà italiana, la quale non può essere che la civiltà del lavoro. « Godete quest'ora di letizia — concluse l'on. Malusardi — nella contemplazione delle bellezze indescrivibili di queste valli, nel ricordo delle gesta storiche di cui ogni palmo del nostro suolo è carico, cantate le vostre canzoni, elevate le vostre voci armoniose alla gloria del Duce e della Patria che dovrà essere grande per voi, col volonteroso ed adesivo concorso di tutti voi ». Un'altissima acclamazione coronò la fine del discorso Ispirato dell'on. Malusardi, che venne felicitato dai più vicini. Banone lesse infine i numeri delle operaie vincenti i premi della gita, messi a disposizione dai commercianti di Venaria e consistenti in tagli di stoffa, indumenti, oggetti personali e simili. Le operaie ripartirono con lo stesso treno speciale, accompagnate dalla musica, alle 18, mentre nel paese giungeva anche il senatore Clan, villeggiante in una frazione vicina, accompagnato dal capitano Augusti. L'on. Malusardi riparti per Torino alle 20. Durante l'intera giornata il tempo non cessò di mantenersi asciutto, anche se il sole per qualche istante si velò sopra la chiostra del monti che fanno da magnifica corona a questo ridente ed indimenticabile paese. f. o. L'on. Cacciari assiste alle prove delle traplantatrlol di riso Vercelli, 9 mattino. Terminarono Ieri a Vercelli, presso il podere Baroso della Stazione sperimentale di risicoltura, le prove delle macchine trapiantatrici di riso che hanno partecipato al Concorso internazionale indetto dalla Confederazione Nazionale fascista degli agricoltori. Ieri mattina l'on. dott. Gino Cacciari, presidente della Confederazione Nazonale fascista degli agricoltori, accompagnato dal Podestà di Vercelli conte Tournon, dal presidente della Giuria prof. Tarchetti, dal senatore Noveli, dall'on. Olmo, dal dott. Ramponi e da altre autorità e personalità del mondo agricolo, assistette alla prova ufficiale delle trapiantatrici rendendosi minutamente conto dei progressi ottenuti per la risoluzione dell'importante problema, risoluzione che è cosi vivamente auspicata dalla Confederazione in omaggio alla politica della riduzione dei costi dì produzione patrocinata dal Governo Nazionale. Dopo essersi interessato dei diversi apparecchi, l'on. Cacciari rivolse al gruppo dei concorrenti brevi parole di incoraggiamento e di elogio. Messi in rilievo gli scopi e le caratteristiche del concorso, annunziò qualche lieve modifica al regolamento che lo disciplina, intesa a stimolare maggiormente i concorrenti e a lasciare loro più ampia possibilità di esperimenti. L'on. Cacciari si compiacque vivamente con quasi tutti i concorrenti, agricoltori che hanno portato la lunga esperienza rurale nel campo delle applicazioni meccaniche, e si augurò che i buoni risultati di ieri possano costituire la piattaforma per la risoluzione totalitaria del problema che interessa tutte le zone risicole d'Italia. Alla colazione offerta dalla Federazione Agricoltori di Vercelli segui, sempre nel podere Boraso, una interessante prova collettiva delle macchine concorrenti alla presenza del Prefetto di Vercelli, S. E. D'Eufemia, delle autorità locali e di numerose rappresentanze agricole delle varie provinole interessate alla coltura del riso. MgcfrdlehsccbatullgdtvSsdnvadDeiSbdcpz7ldandmasAicaldnltvDs1hbgsznedpdntslDcuh•stcmUna circolare di S. E. Turati per la morte di Mario Giani Roma, 9, mattino. S. E. Turati, Commissario straordinario dell'O.N.D.. ha inviato a tutti 1 Segretari Federali, presidenti dei Dopolavoro provinciali, la seguente circolare : « Ieri si è Improvvisamente spento Il gr. uff. Mario Giani, commissario straordinario della Mutualità Scolastica Italiana, che fu il primo direttore generale dell'O.N.D. Il gr. uff. Mario Giani fu camerata disciplinato, intelligente, fedele e onesto. Egli diede al Dopolavoro tutta la sua attività fatta di fede e di passione. Anche quando, chiamato ad altri importanti incarichi fu costretto ad allontanarsi dalla vita attiva dell'O.N.D., egli continuò'a seguirne da lontano le sorti con vivo interessamento, lieto dei sui sviluppi e delle sue affermazioni. Desidero che 1 gagliardetti dell'O.N.D. si inchinino oggi riverenti alla memoria del Camerata scomparso. — Turati ». (Stefani). Un « album » con 50,000 firme offerto a Marconi dal Bolognesi Civitavecchia, 9 mattino. Ieri a bordo dello yacht a Electra •, ancorato a Civitavecchia, il sen. Marconi ha ricevuto una Commissione della « Famiglia Bolognese » che gli ha presentato un album di 50.000 firme raccolte fra i cittadini di Bologna, tributo di ammirazione e .di devozione al sommo concittadino. L'offerta è stata accompagnata da un discorso del cavaliere Mario Sandri, presidente del sodalizio, ni quale ha risposto l'illustre scienziato che si è detto felice dell'omaggio che rimarrà tra i più cari ricordi della sua vita. Gli ospiti hanno quindi visitato, sotto la guida del senatore Marconi, gli impianti radiotelegrafici di bordo, assistendo ad alcune interessanti esperienze. ABBONAMENTI STRAORDINARI PER LA CAMPAGNA CON QUALSIASI DECORRENZA Italia e Colonie Estero Gnum. Coll'edlz. 6 num. CoU'edu •attiin. del lun. settlm. dellun. Glornl 15 3,25 3,70 6,50 7,50 » 30 6,15 7,- 13,- 15,» 45 8,90 10,20 19,50 22,50 » 60 11,70 13,30 26,- 30,» 75 14,30 16,40 29,50 34,-