La crisi economica francese

La crisi economica francese La crisi economica francese OH otte miliardi di ctftflolt» dtlla bilancia commerciale tendono ad aumentarsi Parigi, S notte. La situazione economica francese forma oggetto, da varie settimane, di 6tudl, inchieste, di progetti, ai quali non è senza Interesse dare una occhiata, per rendersi cónto dogli sforzi che, Gotto la pressione delle circostanze, si vengono facendo nella Repubblica per svecchiare l'ambiente e metterlo me1 glio in grado di affrontare lo necessità dell'avvenire. 11 presidente della Società Kuhlmann signor Duchemin, ha fatto oggi in una assemblea di azionisti alcune interessanti dichiarazioni per attirare l'attenzione del Governo sui bisogni dell'industria, dicendo in sostanza che fino a tutto 11 1929 la Francia aveva dato prova di un notevole equilibrio tra le altre grandi nazioni industriali, che traversano' da lunghi mesi una crisi severa manifestantesi sovrattutto per un aumento inquietante del numero dei disoccupati (5 milioni in Europa al 31 dicembre 1929) e. da una diminuzione costante del prezzo delle principali materie prime. Ma dal mese di aprile scorso al contrario, vi sono anche in Francia indici visibili di malessere. La bilancia commerciale rivelava già lo scorso anno un deficit delle esportazioni, in rapporto alle importazioni, di oltre 8 miliardi di franchi. Questo deficit Si è mantenuto nel quattro primi mesi dell'anno oorrenté e tutto fa credere che le importazioni di oggetti fabbricati all'estero saranno accresciute di circa 3*0 mila tonnellate, rosa Che indica come l'industria straniera si sforzi sempre più per impadronirsi del mercato francese. Un. altro barometro dell'attività industriale è il numero dei vagoni cari* citi settimanalmente: ora, che cosà rivelano queste statistiche? Rivelano che dalla decima settimana del 1930 tutte le cifre indicano una regressione che varia fra il 0.85 e il 19,28 per cento. La diminuzione dei prezzi all'ingrosso dei principali prodotti industriali, che sono passati, secóndo le., cifre delle statistiche generali, in Francia da 630 dal gennaio ad oggi a 607 è anche essa abbastanza sintomatica. Se si avvicinano questi fatti alle lamentele di numerosi produttori, si ò costretti a concludere che anche il mercato francese comincia a subire gli effetti della crisi mondiale. Il Duchemin non dice che la situazione debba essere considerata come allarmante, anzi confida che l'avvedutezza e la tradizionale economia, per non dire avarizia, della gestione industriale e commerciale francese, aggiunta alla solidità del terreno economico nazionale avranno prima o poi ragione dèlia crisi, ma insiste affinchè il Governo intensifichi la politica degli sgravi fiscali, sovrattutto in vista dell'entrata in vigore dell'assicurazione obbligatoria che costituirà per la produzione una nuova crisi. «Noi sappiamo bene — ha .notato IV presidènte della Kuhlmann — che gli sgravi votati da 18 mesi in qua raggiungono 1 5 miliardi di franchi, ma la loro distribuzione stessa ne ha, pur parzialmente, isterllizzato gli effetti. Bisogna che i poteri pubblici aprano il più possibile il laccio fiscale che stringe il collo dei produttori a rischio di soffocarli. Una cifra sarà d'altronde a questo proposito pid eloquente di numerose proteste. La nostra società, per un esercizio in cui hn distribuito 44 milioni di franchi di dividendi, ha dovuto pagare al fisco 42 milioni 885.896 franchi, di cui 10.349.686 franchi recuperabili sui tagliandi. Un simile balzello che per una sola società rappresenta circa la millesima parte del bilancio delle spese dello Stato nel 1929, non potrebbe prolungarsi senza pericolo. Lo SUto che avrà ben presto a sua disposizione somme importanti risultanti da larghe conversioni, non esiti, dunque, ad utilizzarle per sollevare la produzione de) hostrp Paese ». In attesa di poter riprendere la politica di sgravi su scala più larga, Tardieu si dà gran da fare attorno al progetto di lavori pubblici a getto continuo; ed oggi, acrompognato dal sottosegretario di Stato all'Economia Nazionale, Francois Poncet, e dal Ministro delle Finanze, Paul Reynaud, si è recato davanti alla Commissione delle Finanze della Camera per spiegarsi sui dettagli del medesimo. Dalle spiegazioni da lui fornite, risulta che una parte importante della vitalità del prògetto liposfl sulla creazione di una Cassa di anticipi alle provincia e ai comuni per II miglioramento dell'armamento tecnico nazionale.

Persone citate: Duchemin, Francois Poncet, Gotto, Kuhlmann, Paul Reynaud, Tardieu

Luoghi citati: Europa, Francia, Parigi