L'abisso si scava più profondo mentre il sangue continua a scorrere

L'abisso si scava più profondo mentre il sangue continua a scorrere INDIA L'abisso si scava più profondo mentre il sangue continua a scorrere (Servizio speciale de «La Stampa») Madras. 2 notte. La situazione in India, la quale pareva dovesse giungere, alla fine della scorsa settimana, a un miglioramento, peimane tuttavia nella sua gravità. La crisi non accenna a risolversi, ansi sembra si aggravi paurosamente per il nascere e lo svilupparsi di nuovi oscuri conflitti e per il rincrudirsi degli scioperi e delle risse quotidiane. U conflitto di Rangoon, dove i morti superano il centinaio e la cifra dei feriti si aggira intorno al migliaio, il sanguinoso scontro di Bacca, dove sono caduti quattordici indiani, i disordini di Lucknow e di Lahore, dove sono intervenute, oltre alla gendarmeria, le truppe, hanno scavato abissi più profondi. E il Comitato esecutivo del Congresso pan-indiano ha deciso, dopo alquante tentennare, di continuare la lotta a oltranza. Gli eroismi dei volontari La campagna per il sale è stata ripresa con aumentato ardore; i giornali in pagine intere narrano gli avvenimenti. Intorno ai deposili di sale di Dharsana — essi raccontano — la battaglia ha assunto carature singolarmente acuto. 1 volontari — tutti giovani dagli sguardi brillanti di mistico ardore — si sono lanciati a ondale attraverso i fossati dilesi da ferro spinalo e contro i cordoni di agenti, conquistando il sale sotto i colpi e. le percosse violente ; poi, doloranti, sanguinanti, quasi denudati degli scarsi indumenti, si sono lasciati arrestare senza opporre re. sìstenzh, si sano fatti caricare sugli autocarri, si sono fatti trascinare nelle prigioni. Altri volontari, a gruppi, a folle, piccoli eserciti quasi giungono da tutte le parti dell'In dia per coprire i posti vacanti. Vi sono già sei mila prigionieri politici solo nella provincia di Rumbau; quindici o venti mila, forse, in tutto il continente. Essi sono <:andannali a pene severe e molti si lagnano del regime che debbono subire. L'indignazione ti accresce contro la severità della repressione. Dopo il venerando Abbas Tyabji, la signora Naidu, la celebre poetessa, l'u usignolo dell'India », è stata condannala a 9 mesi di prigione. Dei grandi capi del Congresso, due soli tra i veterani. Palei e Motilal Nehru, si trovano ancora in libertà. Per quanto tempo? Essi continuano la loro crociata di città in città predicando le forme nuove della disobbedienza civile quando la violazione della legge sul sale verrà interrotta dal monsone: boicottaggio delle stoffe e dei prodotti stranieri, rifiuto del pagamento delle imposte e del reddito della terra, boicottaggio delle Boriche, delle Compagnie di assicurazione e di navigazione. « Non pagate le imposte » Nella regione di Surate, quella maggiormente fedele al movimento gandhista, una cinquantina di villaggi hanno già respinto agli esattori i loro fogli di imposte, e più che mai gli impiegati del Governo sono messi all'indice e trattati come appestali. A questa sfida il Viceré ha risposto con due ordinanze che qualificano questi atti come sedizione, Egli minaccia la repressione più severo. Lord Irwing è all'estremo della pazienza? Ma iti caso di repressioni violente sarebbe appoggialo dalla pubblica opinionef E' quello che non si sa. Già le dichiarazioni di Wedgwood Bcnn alla Camera dei Comuni del 27 maggio scorso, hanno causato qui la più viva disillusione e successivamente i leaders del Partito liberale, fra cui sir Sapru e sir Setalvad, noli per i loro sentimenti di lealtà verso V Inghilterra, hanno energicamente condannato quelle dichiarazioni sottolineando il malcontento del paese. u Mai ho constatato nell'India un odio cosi profondo contro tutto quello che è britannico », afferma sir Sapru; e da parte sua sir Setalvad si chiede se le autorità inglesi si rendano conto dell'importanza del movimento nazionalista e della gravità della situazione. Entrambi, basandosi sulle condizioni di pace enunciate da. Gandhi in una recente intervista, assicurano die esse valevano per lo meno I la pena di essere discusse è che la lllalut0 m j)0nìinioni resta ormai l'unico rimedio al male che si aggrava ogni giorno più, senza di che la Conferenza detta della Tavola Rotonda rischierebbe di essere una vana e ridicola parata. Persino annali, capo riconosciuto dei maomettani, pur continuando a condannaTe la campagna di non-violenza, confessa che nessuna mezza misura può soddisfare il sentimento nazionale e che lo statuto dei Dominions diventa una necessità suprema. L'accordo si farà? Invine, segno del tempi, i « parsi », quella setta potente alla quale appartengono gli industriali e i commercianti più ricchi e più moderni dell'India, che sono stati e sono contrari al gandhismo, hanno in questi giorni manifestato la loro opinione con un immenso corteo di 20 mila persone che ha sfilalo per le vie di Bombay recando manifesti e bandiere su cui si leggeva : « Nessuna conferenza senza Gandhi », « Niente pace senza la cooperazione di Gandhi ». L'unità, sinora abbastanza precaria, delle razze e delle religioni dell'India, sembra completa, per lo meno sulla questione della concessione dello statuto dei Dominions. E, per contrapposto, voci favorevoli alla pacifica risoluzione del conflitto cominciano a diffondersi. Il presidente deUa Camera di Commercio indiana, LaUee, avrebbe, a quanto sembra, a nome dei nazionalisti, Intavolato negoziati con Sykes, go. vernalore di Bombay. Se Gandhi si decidesse ad qrrestare'la campagna di disobbedienta civile, il Governo si impegnerebbe in cambio di liberare i prigionieri politici, per lo meno quelli condannati per resUlema non violenta. Ma, da parte sua, Gandhi esigerebbe la promessa costituzione che desse all'India, secondo la sua espressione abbastanza enigmatica, « la sostanza dell'indipendenza ». Se queste voci sono esatlc, i due punti di vista riusciranno ad avvicinarsi? Si giungerà a una formula la quale, tenendo conto dell'amor proprio e della suscettibilità di ciascuno e conciliando gli opposti interessi, permetterà di uscire onorevolmente dal incoio cieco attuale? Auguriamocelo, perchè il tempo urge. Ogni giorno che passa ravviva le ferite, accresce i malintesi, allarga la breccia. Ogni giorno può, col favore di un incidente inevitabile e imprevedibile, provocare un'esplosione che macchierebbe di rosso te bianche vesti dei satyagrahl. Questi saranno gli aggressori o le vittime. Non importa. Sarebbe una grande tragedia che chiuderebbe la farsa, il gioco innocente che dapprima ci ha fatto sorridere. Intanto l'eccitazione a Peshawar è continuato anche nella giornata di oggi. La truppa ha fatto nuovamente fuoco contro la folla minacciosa, uccidendo cinque persone e ferendone molle altre. (Petit Parislen).

Luoghi citati: India, Inghilterra, Rangoon