Non 600 mila lire ma 150 mila lire di gioielli

Non 600 mila lire ma 150 mila lire di gioielli La busta smarrita Non 600 mila lire ma 150 mila lire di gioielli Da due giorni la nostraPozaè lanciata sulle traccie di un plico contenente pietre preziose e oggetti di gioielleria misteriosamente scomparso l'altro ieri. Il possessore della preziosa merce è il signor Luigi Mellano, torinese di nascita, ma da molti anni residente a Parigi per ragioni del suo commercio stesso. 11 Mellano infatti, pur essendo in rapporti d'affari con-la maggior parte delle oreficerie dell'alta Italia, trascorre buona parte dell'anno nella capitale fdancese, che è notoriamente uno dei mercati più importanti per quanto riguarda pietre e oggetti preziosi. Egli, fatte le sue provviste a Parigi, usa venire in Italia dove colloca la merce presso la clientela. Cosi pure l'altro giorno il Mellano, provenendo dalla Francia, era giunto alla stazione di Porta Nuova e si era quindi recato in un albergo sito in corso Moncalieri. Tale scelta gli era stata consigliata da un amico, al quale egli si era rivolto richiedendo l'indirizzo di un locale sufficientemente tranquillo e lontano dall'afa della città per trascorrere alcune ore di riposo. Il Mellano scendendo dal treno, aveva consegnato al facchino, due grosse valigie, recando invece di persona un plico formato da una borsa a doppia tasca, di fabbricazione francese, e da alcuni astucci di cartone nero, legati con una cinghia. Salito sopra un'automobile pubblica egli metteva a cassetta le valigie e depositava sul sedile dietro la propria schiena, l'involto sopra descritto. Scendendo all'albergo di corso Moncalieri il negoziante affidava al facchino i due bagagli più pesanti, licenziava l'automobile, dimenticando di prendere con sè il pacco. In questo involto si trovavano oggetti preziosi per un ingente valore: alcuni orologi per signora in platino e brillanti, orologi -per uomo in platino con intarsi di brillanti e onice, orologi e braccialetti per uomo, orologi in platino per signora, spille e hroches, orecchini e anelli con brillanti e due zaffiri sciolti. Tutta questa merce rappresentava il campionario recato dal Mellano dalla Francia, per un complessivo valore di 150-160 mila lire. Il valore commer ciale della merce, se venduta legalmente a negozianti, puft invece salire fino a 300 mila lire. L'ammontare di tale somma è rappresentato non tanto dal valore delle pietre preziose e del metallo impiegato, quanto dall'ac- tmAscvcurata lavorazione e dai meccanismi;degli orologi per signora, calcolati in circa 3 mila lire caduno. Accortosi dello smarrimento prezioso involto, il Mellano si r geva ad alcuni suoi amici e, dietro . .i. del noi- ietro loro consiglio, si recava a denunciare l'accaduto, e tosto si iniziavano le indagini. Con lodevole sollecitudine si riusci-va ad identificare lo chauffeur, del quale si era servito il Mellano. Costui eniva tosto interrogato, mentre si perava una perquisizione nella sua asa. Tanto l'interrogatorio quanto la perquisizione davano esito totalmente negativo. Lo chauffeur poteva dimostrare infatti la propria innocenza. Alle interrogazioni rivoltegli egli rispondeva accennando ai viaggi fatti con la propria macchina dopo di aver accompagnato il gioielliere. Si veniva cosi a sapere che ritornando da corso Moncalieri, il taxi era stato fermato da un signore che accompagnava tre figliuole elegantemente vestite. I quattro si facevano portare prima in via Artisti, dove scendeva una delle signore, ed in seguito innanzi al Teatro Balbo, dove scendevano gli altri viaggiatori. Lo chauffeur ritornato quindi a Porta Nuova, aveva occasione di gettare lo sguardo nell'interno della vettura, ma non notava l'esistenza di alcun oggetto. La polizia rivolgeva il suo lavóro alla identificazione delle quattro persone montate sul taxi dopo il Mellano, e l'opera degli agenti sortiva felice esito, in quanto che i quattro viaggiatori venivano tosto identiflcati per persone superiori ad ogni sospetto. Trattasi infatti di un noto professionista il quale, giunto in mattinata da una gita fuori città, si era servito dell'automobile pubblica unitamente ad alcuni suoi famigliari. Nessuno dei quattro però poteva essere rintracciato, poiché essi nella serata stessa avevano lasciato Torino, diretti a Varazze. , Il personale dell'albergo di corso Moncalieri non ha saputo dare alcuna indicazione utile al rintraccio del prezioso plico. Nell'albergo infatti si nega che l'involto contenente i preziosi sia stato dal Mellano consegnato all'atto del suo arrivo. Da parte sua, lo stesso gioielliere è convinto di avere occasionalmente smarrito il prezioso campionario. Egli, come risulta da un avviso pubblicato in altra parte del giornale, è disposto a compensare lautamente colui che gli saprà dare un'indicazione atta al rintraccio della mercanzia smarrita. Secondo dichiarazioni del Mellano, ciascun pezzo di oreficeria reca i marchi di fabbrica ben riconoscibili e che possono eventualmente rendere difficile, se non impossibile, lo smercio.

Persone citate: Luigi Mellano, Mellano

Luoghi citati: Francia, Italia, Parigi, Torino, Varazze