Gli ungheresi rimasti padroni del campo conquistano i cinque primi posti nella sciabola

Gli ungheresi rimasti padroni del campo conquistano i cinque primi posti nella sciabola L'ULTIMA GARA DEI CAMPIONATI D'EUROPA Gli ungheresi rimasti padroni del campo conquistano i cinque primi posti nella sciabola (Dal nostro inviato )j Liegi, 31, notte. Non avrei mai immaginato di dettare questa sera questo titolo. La speranza di una vittoria italiana era vaga, ma legittima, mentre la delusione si presta a tutti quei dubbi che mi preme subito di chiarire. Non abbiamo perduto con l'arma in pugno, abbiamo perduto per una somma di ragioni delle quali necessariamente bisogna far cenno. L'ordine della vigilia era il seguente: otto sciabolatori italiani dovevano presentarsi alle 8 della mattina per il primo giro eliminatorio. Marzi, Gaudinl, Ansclmi erano gli uomini di punta. De Vecchi, Pignotti e Salafia l validi rincalzi, Ragno e Cornaggìa le riserve Impegnate. La... latitanza di Caudini • Pignotti Ma stamane alle 8 t successo gualche cosa di inimmaginabile: Gaudini e Pignotti non si sono presentali. La Giuria, che pure aveva fretta di portare a termine il lungo programma di oggi, ha aspettato più di un'ora: è Stato telefonato all'albergo, ma i due uomini non sono stali rintracciati, lo voglio raccontare le cose come stanno le non intendo quindi dare un'Interpretazione personale a questa dolorosa astensione, che può avere le sue attenuanti, ma se il presidente della Federazione presente a Liegi, e, come tutti noi, irritato della sostanza e della forimi d'un possibile capriccio, prenderà 'delle misure di rigore contro i nostri 'due sciabolatori, esse pioveranno dal cielo come una manna alta a frenare Cll impulsi ed i ripicchi del dilettanti d'Italia. Di Gaudinl e di Pignotti, oggi ne 'avevamo bisogno. Essi, se non andiamo errati, non sono venuti qua precisamente per ammirare le fontane lutninose o per studiare a fondo la metallurgia. Che Gaudinl potesse puntare sul successo era una cosa che riguardava non soltanto il suo nome, ma anche lo sport d'Italia, davanti al 'Quale non possiamo restare indifferenti. Andiamo avanti. I due uomini sono perduti, ma ne restano ancora sei. 'Or ecco che Marzi, l'eroe di ieri, actusa un forte dolore muscolare. Inizia il suo girone nella speranza che, riscaldandosi, le cose possano andar meglio; ma fa un capitombolo sulla pedana e non tarda anche lui a rinunciare alla battaglia. Le cose continuano a mettersi male: De Vecchi, Salafla e Cornaggìa sono eliminali al primo giro. Restano soltanto in semi-finale 'Anselmi e Ragno, vincitori entrambi 'dei due gironi eliminatori. I Giurie, giurati e... altri malanni Interviene quindi il presidente della Federazione italiana ed i due-uomini sono ritirati. Al solito, il cronista vuol fa%e il cronista, ma certo a questo ritiro non e estraneo il funzionamento detie varie Giurie. Per far presto ad ogni costo, alcuni gironi sono cominciali stamane con il presidente ed un solo giurato, e bastava che uno spettatore appena appena noto fosse entrato nella sala perchè immediatamente fosse requisito per la bisogna. Sempre assillali dal poco tempo a disposizione, sono state fatte disputare le eliminatorie con gironi di otto uomini, con il bel risultato di vedere eliminato un De Vecchi, che pure aveva avuto le sue ire nette vittorie. Senza 'contare che De Vecchi, come Salaffla, ha dovuto subire il logico ed umano giuoco di sguadra degli ungheresi. Se male s' è cominciato, male s' è continuato, che nelle dure semi-finali di sci concorrenti, due soli fra essi erano destinati ad occupare un posto in finale. 'Siamo in ordine con il regolamento, se volete, ma non siamo in ordine con la logica. Abbiamo lodato più volte il 'Comitato organizzatore e la Federazione internazionale che di tutto il campionato ha tenuto i fili, ma, a nostro parere, le gare di sciabola per squadre 'ed individuali costituiscono i/i episodi meno brillanti del torneo. Non avevamo dunque stamane nessuna intenzione di assistere ad un campionato ungherese in terra straniera, eppure tale è stata la finale, che Ita classificato gli sciabolatori nel moBo seguente: 1. Piller, dopo e barrage • con Petsfchauer e con Doros, con 5 vittorie e J5 colpi. Nel « barrage » : Piller batte Doros, per 5 a 3. e Petschauer, per 5 a 2. 2. Petschauer, con 5 vittorie e 18 coliti. Nel « barrage » : Petschauer batte Doros, per 5 a 2, ed è battuto da Piller, per 5 a 2. .... 3. Doros, con 5 vittorie e 20 colpi. Nel « barrage » :' Doros è stato battuto Ha Petschauer, per 5 a 2, e da Piller, per 5 a 2. 4 Gombos, 2 vittorie e 24 colpi. 5 Rady, 2 vittorie e 25 colpi. 6. Huffmann (Stati Uniti), con 2 vittorie e 27 colpi. ■ 7. Osterrieth (Belgio), con 0 vittorie. 8. De Pignol (Francia), .ritirato in seguito ad una slogatura. La Giuria è stata presieduta da Paul 'Anspach, che non ha brillato di luce particolare, assistito com'era da quattro giudici di scarsa autorità. La vittoria del più degno Bisogna pur dare un'occhiata anche a questa finale che ci interessa soltanto in modo indiretto. Glykais, in forma mediocre, e Ga.ray, ferito, non sono arrivati alla finale. Gombos non era in condizioni tisiche da poter ripetere a Liegi la sua recente prodezza di Budapest. Restavano Petschauer e Piller, ma Doros ha dato da fare a tutti e due. Che Petschauer non abbia vinto non mi sorprende: egli continua la serie delle sue disgrazia che a me, personalmente, sembrano meno casuali dì guanto possano apparire. Oggi il vin'Citare è stato Piller, certamente Piller, Sicuramente Piller. Egli è apparso il più degno ed il più meritevole. Al termine dei suoi quattro assalti contro ■gli altri ungheresi aveva una sola tconfitta, da Doros, per 5 a 4. E questo si, può essere stato uno dei tanti Infortuni della sciabola. Finito il girone. Piller aveva il minor numero 'del colpi: nel «barrage» avete visto come ha regolato i compagni. Dopo il terzetto viene Gombos, di cui v'ho detto le mediocri condizioni, e viene Rady che è pur sempre un eccellente sciabolatore. Dell'americano Huffmann dis¬ si tutto il bene che pensavo al suo debutto di Offenbach, ed oggi mi accorgo che le ottime qualità riconosciutegli, in questa circostanza, si sono affinate con un anno dì lavoro. De Pignol ha fatto poco, ma in nessun caso avrebbe potuto fare di più, e quanto ad Osterrieth credo di dargli una prova di amicizia tacendo V impressione che mi ha fatto come sciabolatore. Il valore degli ungheresi Piller, che oggi succede a Glykals nel titolo ambitissimo, non è del tutto un uomo nuovo, ma il suo netto successo può considerarsi una sorpresa. Egli apparve qualche anno fa timidamente come una riserva della grande squadra ungherese, vinse a Budapest il campionato militare d'Europa e da allora l'ascesa fu Sensibile e costante. Non vi dirò che Piller è oggi il miglior sciabolatore in senso assoluto. Ma posso ben dirvi che egli è stato a Liegi sicuramente il più forte. Non è l'uomo che sì distacchi su tutti gli sciabolatori d'Ungheria, perchè anche fra i nostri amici di Budapest esiste una eguaglianza di classe come esiste fra noi: sulle rive del"Danubio una volta vince Gombos, una volta vince Glykais, una volta vince Piller. E la Mosa, a ben considerare, non differiva oggi gran che dal Danubio. C'è l'uomo in piena forma, c'è l'uomo in piena efficienza, c'è l'uomo in decadenza. Piller e Doros sono nella prima categoria; Gombos, Glykais e Petschauer mi sembra siano nella seconda, se tuttavia qualcuno di essi non può andare a far compagnia a Garay, che mi prendo l'arbitrio di classificare nella terza. Chi avrebbe detto che a Napoli Glykais avrebbe conquistalo il titolo? Ebbene, se c'è qualcuno, fra coloro che mi leggono, che ha assistito al campionato dell'anno scorso, tenga presente che Piller ha vinto oggi anche più nettamente di come vinse a Napoli Glykais. Petschauer non mi sembra abbia più la fiducia che lo sorreggeva in altri tempi. In qualche assalto ha ritrovato oggi la sua classe ed il suo buon umore, in qualche altro invece è stato un Petschauer nuovo stile; timido e poco aggressivo. Doros è un'altra sorpresa. Un paratore ed un tempista che ha conquistato il suo posto senza arrampicarsi a nessuna scala proibita. La morale è questa; il campionissimo ungherese io non lo vedo oggi come non l'ho veduto mal. Piller ha dimostrato in questa occasione di essere il più forte e a giudicare dall'insieme aella sua scherma associa tutte le doti per elevarsi un tantino sopra i fortissimi compagni. Che il campionato di Europa sia andato in sue mani può far piacere agli schermidori che ved.ono_ìn luiun artista ed un toccatore, ma in quésto momento è anche lecito tirare un sospiro accorato. Se oli italiani avessero potuto arrivare alla finale... Vano è recriminare. Gli italiani si rifaranno, un italiano tenterà la sorte contro il nuovo campione d'Europa. Bilanoio tinaie Ed ora si chiude. Mentre l concorrenti dimenticano in questo momento le loro ansie trascorse, partecipando ad un ballo con cui gli organizzatori chiudono il campionato ed i festeggiamenti, un po' di bilancio non mi sembra inopportuno. Delle sette gare in programma, due sono andate all'Italia {fioretto per squadre e fioretto individuale), due al Belgio {spada a squadre e fioretto femminile), due all'Ungheria {sciabola a squadre ed individuale) ed una alla Francia {spada individuale). Se non sì tien conto soltanto delle vittorie, ma anche dei posti d'onore, gli italiani hanno ottenuto i migliori risultati, ma vano è nascondersi che c'è sfuggita più d'una gara a cui potevamo aspirare. Abbiamo espresso in precedenza il nostro desiderio che lo sport soprattutto uscisse vittorioso da queste importanti battaglie e siamo lieti di constatare che a Liegi come a Napoli — salvo qualche riserva per la sciabola — la scherma ha guadagnato terreno. E' mancato in parte il gran pubblico che a Budapest, tre anni or sono, doveva essere tenuto a bada dalle forze armate alle porle d'ingresso e che a Napoli fremeva d'entusiasmo in ogni, angolo della sala Tarsia, ma non è davvero mancato l'interesse dei tecnici che di questi campionati riportano più d'un eccellente ricordo. L'anno venturo pare ci ritroveremo tutti a Vienna. Forti d'una migliore preparazione, gli italiani potranno fare di più. NEDO NADI.