Garzone diciottenne arrestato per l'uccisione della vecchia di Monesiglio

Garzone diciottenne arrestato per l'uccisione della vecchia di Monesiglio Garzone diciottenne arrestato per l'uccisione della vecchia di Monesiglio Gravissimi indizi - Tre anelli della vittima regalati a una ragazza Cuneo, 31, notte. In relazione al truce delitto di Monesiglio, ehe tanta e profonda impressione ha suscitato in quelle popolazioni, l'autorità di polizia ha compiuto un arresto. Questa notizia ha sollevato alquanto lo spirito degli abitanti, i quali ritengono che il colpevole sia cosi ormai assicurato alla giustizia. Per verità, l'arresto è stato fatto solamente su indizi, in quanto l'arrestato si mantiene sulla negativa, ma questi .indizi sono di una tale gravità e di una cosi limpida evidenza, che si può veramente credere che quegli abitanti abbiano ragione, e che l'omicida sia realmente nelle mani della giustizia punitrice. E' nolo al lettore il delitto di cui si ■tratta; sarà tuttavia opportuno ricordarlo brevemente. La mattina del 2ò corr. un agricoltore della frazione Pianezza di Monesiglio, abitante non lontano dalla vecchia Filippina Vola, che viveva da sola in un diroccato e solitario casolare, tale Giovanni Vero, avea notato fin dalle prime ore dell'alba che il cancelletio del casolare della vecchia era aperto. Il giorno seguente constato che il cancellerò era ancora apprto. e questa circostanza lo mise in sospetto. Allora, non volendo introdursi da solo nella, casetta, chiamò un altro contadino ed entrò con fui nel recinto. Ma (piando furono davanti alla porta della casa e si avvidero che anche questa era aperta, i due ebbero la sensazione che qualche cosa di anormale e di sinistro fosso avvenuto, e ne ebbero spavento. Non osando, a scanso di ìesponsabilità, entrare nella casa da soli, andarono in cerca di conoscenti; ad essi si unirono tre altri conadini e tutti insieme entrarono nel casolare. Fu cosi che essi trovarono il cadavere della vecchia. In seguito da Ceva e da Cuneo si recavano sul posto e autorità che procedevano agli opportuni accertamenti; in un secondo empo si face\*a l'esame necroscopico. La povera salma si presentava vestita di un paio di calze e di una sottana, ciò ha dato, credito all'ipotesi che la Vola sia stata assassinata alla sera mentre si coricava, oppure al mattino quando già si alzava. L'esame medico interno ha in un secondo tempo assodato che la vecchia è stata trucidata da 6 a 10 ore dopo l'ultimo pasto. Il cadavere della Vola presentava all'esame esterno, ben dodici ferite da taglio prodotte da una roncola, alcune delle quali alle mani, ciò che fa supporre che la vittima abbia, in un disperato tentativo di difesa, cercato di afferrare l'arma colla quale il criminale la colpiva. Nella casa regnava il più grande disordine; evidentemente l'assassinio era avvenuto a scopo di furto e il colpevole aveva cercato in ogni angolo il gruzzolo della poveretta. I magistrati, nella perquisizione, hanno scoperto un libretto di banca intestato alla povera Vola con sopra un deposito di 4000 lire sfuggito utie ricerche dell'assassino. Nessun'altra somma è stala rintracciata cosicché si pensò che l'aggressore si fosse limitato a tubare la moneta spicciola trovata nel portamonete della vecchia e qualche oggetto di oro di scarso valore. Difficili si presentarono Te ricerche dell'autorità per rintracciare il feroce uccisore, giacché costui non aveva lasciata alcuna traccia; e le indagini si svolsero per qualche giorno senza un vero e proprio appiglio concreto. Ciò spiega coinè sia stato possibile in un primo tempo agli inquisitori di incamminarsi su una falsa via. I loro sospetti erano infatti caduti, per varie circostanze concomitanti, su alcuni dei contadini che per pyimi avevano fatta la scoperta del defitto ed erano entrati nella tragica casetta. Ma quasi subito questi sospetti risultarono infendati ed i presunti colpevoli non furono più disturbati. Si dimostrò cosi la necessità di battere nelle ricerche una nuova stradaE questa fu tosto trovata. La indicarono all'autorità alcuni abitanti del luogo, i quali erano venuti in possesso di alcuni gravi elementi, che si appuntavano tutti su uno stesso individuo. Nelle ultime informazioni da noi trasmessevi si acennava a gravi dubbi che erano sorti sulla figura di un giovane garzone del luogo; è precisamente questo l'individuo che, in un più attento esame della situazione, apparve gravato da cosi aperti e decisivi indizi, da essere arrestato come l'autore della brigantesca uccisione. L'arrestato è il contadino Carlo Blangero di Eligio, di anni 18. L'arresto è avvenuto a Cortemiglia, dove il giovanotto abita. Costui era da qualche tempo alle dipendenze di un possidente di Monesiglio, certo Giovanni Budino, il quale aveva notato che il giovane, il giorno seguente il delitto, portava un orolo¬ gio che non aveva mai posseduto, e che inoltre disponeva di una certa somma di denaro. Messo in sospetto, dopo averlo impaurito con varii mezzi, e cioè dopo avergli detto che la Polizia si era ormai messa sulle traceie del colpevole del delitto di Monesiglio, e che anzi stava proprio per arrestarlo, il Rudino aveva notato che il giovane a quelle parole perdeva la calma; perciò aveva finito per farsi la convinzione che veramente dovesse essere egli l'autore del delitto. Ritenne opportuno portare suhito i suoi sospetti a conoscenza dell'autorità, e si recò a raccontare ogni cosa ai maresciallo dei carabinieri, il quale si portò immediatamente a Cortemiglia, ove procedette all'arresto del giovane. Dalle indagini esperite dalla Polizia ò infatti risultato che dalla casa della morta era scomparso l'orologio trovalo in possesso del Blangero, e che erano puro scomparsi tre anellini di scarso valore. Risultò che gli anellini erano stati donati dal Blangero ad una ragazza del paese. Questa, dopo averli ricevuti, nell'esaminarli aveva constatato che in uno di essi, nella parte interna, era inciso il nome della povera assassinata, e allora erano nati in lei dei sospetti sulla provenienza degli anelli. La contadina li consegnò al padre, raccontando da chi li aveva avuti ed esternando i suoi sospetti. Inutile dire che il padre della ragazza si affrettò a portare gli anelli al maresciallo dei carabinieri, al quale partecipò pure i sospetti che aveva avuto la figliuola. E' in base a questi elementi, come dicemmo, gravi ed evidenti, che il giovane Blangero è stato arrestato. Sul luogo si sono portate le autorità di Cuneo, e cioè il questore Serra, il giudice istruttore Caccia, il Procuratore del Re, nonché il Pretore di Ceva.

Persone citate: Blangero, Carlo Blangero, Giovanni Budino, Giovanni Vero, Rudino

Luoghi citati: Ceva, Cuneo, Monesiglio, Pianezza