La grande avventura della signorina Johnson

La grande avventura della signorina Johnson La grande avventura della signorina Johnson Con un'esperienza di soli 90 Km. di volo, con un aeroplano minuscolo, la piccola segretaria londinese compie la traversata dall'Inghilterra all'Australia "19 giorni di volo Uragani e raffiche di pioggia — « Ho avuto tanta paura ! Sono felice che tutto sia andato bene » L'indimenticabile benvenuto e l'odierna ripresa scortata da una squadriglia di velivoli l | 1 ' | I i ! ! | ! o f e é a e r i i , o e n e e cabile benvenuto e lLondra, 24 notte. Il mattino del 5 maggio scorso spiccava il. volo sull'aerodromo di Croydon una giovane ragazza poco più che ventenne, la signorina Amy Johnsonche dichiarava ai pochissimi amici accorsi a darle un cordiale addio che intendeva recarsi in Australia e sperava finanche di battere il record di durata detenuto dall'aviatore Bert Hinkler Qualche cronista sportivo di questgiornali era presente alla scena dell'addio, ma scrollò il capo quando seppe che la causa tinaie del volo era Porto Darwin, sulla costa settentrio naie del Continente australiano. Amy Johnson, a bordo di un minuscolo aeroplano Tignola, comprato dseconda mano dal capitano Hopc. vincitore della Coppa reale nel giro aviatorio di Inghilterra, tentava risolutamente la grande avventura, incurantdello scetticismo dei tecnici e degli aviatori e del quasi sprezzante silenzio della stampa sensazionalista, fi' chqui nessuno credette per un solo istante che con un moscerino e dopo una esperienza di soltanto 90 Km. di volo si potesse compiere una terza volta ciò che avevano compiuto due fra i più esperti piloti dell'Aviazione britannica, sir Alan Kobam e Beri Hinkler quali raggiunsero l'Australia con macchine jjXtrapotenti pur dovendo sormontare difficoltà inaudite e più volttrovandosi in procinto di dover abbandonare l'auTlacc impresa o di andarincontro alla catastrofe. Miss Johnson, che aveva ben studialo le carte e accuratamente letto i resoconti del viaggi dei suoi predecessori, non si perdeva d'animo. Sembravche la sua decisione fosse rinforzatdalle difficoltà incontrate da Kobam Hinkler. la giovanissima aviatriceche da poco aveva abbandonato la modestissima e oscura posizione di segretaria dell'ufficio di un avvocatlondinese, partiva cosi quasi ignorate senza neanche il conforto di augurufficiali. Giunse a Vienna, giunse Costantinopoli, atterrò ad Aleppo dichiarando a quei pochi che si interessavano del suo volo che non avevassolutamente nulla da dire. • Viaggio senza venti » diceva essanche dopo avere oltrepassato frAleppo e Bagdad una tremenda tempesta di sabbia che poco mancò non mandasse a monte tutta l'avventuraMentre qui non si pensava più all'aviatrice, giungeva l'annunzio del suarrivo a Karaki, impiegando per il percorso da Londra una giornata di mendi quante erano state necessarie Hinkler per il suo record. L'attenzione pubblica cominciava risvegliarsi. I sapientoni erano presda rimorsi e gli scettici non sapevanche pesci pigliare. Riconoscevano chl'atiatrice quasi inesperta, aveva gidato una prova più che impressionante di perizia; ma tentennavano il cape con voce triste dichiaravano : « Aspetate; il peggio deve ancora venire »• Ipeggio è venuto. A Rangoon la signorina Johnson strovò nel bel mezzo dell'uragano e iun atterramento forzato causò dannal suo velivolo. Due giorni preziosi andarono perduti in riparazioni e vennero fatte insistenti pressioni sulla viatrice da molli aviatori e dalle autorità perchè abbandonasse l'impresche appariva pazzesca date le tremende condizioni atmosferiche. La speranza di battere il record di Hinkler ernaturalmente abbandonata, ma non lidea di raggiugere la mèta. «Ho quasi perduta la testa» E Miss Johnson spiccava il volo sottuna pioggia a diluvio, sballottata daventi, precipitata col suo leggero apparecchio in baratri aerei. Il 19 maggio atterrava a Thomal nell'isola dGiàva. Non cantava vittoria-, anzi modestamente confessava che aveva avuto una paura del diavolo; che mapiù avrebbe messo a cosi duro repentaglio la sua vita. Dovette volare smare tempestoso a pochi metri di dstanza dalle onde, seguita da schierdi squali in attesa della preda, acccata dalla pioggia, arsa da un orrbile vento arroventato. A Surabaya quando già tutta l'Inghilterra e l'Australia, invase improvisamente da una crisi di delirante entusiasmo, attendevano dall'aviatriceroiche e sensazionali narrazioni e impressioni di viaggio, essa suscitavprofonda disillusione in tutti dichirando con una commovente modestia« Desidero soltanto un poco di ripso; ho avuta tanta paura! Al di soprdel mare al di là dell'Isola di Glavcircondala da arcobaleni impressinanti, scossa da turbini di vento, hquasi perduta la testa. Confesso chnon ho altro da dire ». Non voleva vantare il proprio cora pqcye n, cna a r ti lpa o udi naae ao he na o ò ù i i crte nre aeoa ta e e, oeto ta ri a isva sa ra en a. auo rno a a si no he ià npo etIl si in ni nna osa nnra la to ai pgdi ouai nsu dire erinovnce mva iaa-, pora va, ioho he ag¬ gio. Ma lo dimostrava riprendendo il volo e divorando miglia e vincendo nragani. Oggi ha compiuto infine l'ultima lappa e dono 19 giorni di volo ha atterrato a Porlo Darwin mèta finale del suo viaggio. Al suo Incontro erano partili diversi aviatori che dovevano indicarle la strada al di sopra dell'Oceano; ma essi tornavano alla loro base dichiarando che non avevano potuto incontrare l'aviatrice Essa però era giunta una mezz'ora prima di loro e l'incontro non aveva potuto aver luogo perchè In macchina deliri signorina Johnson, tanto leggera per resistere all'ira del vento, era stata trascinata alla deriva, obbligando l'aviatrice a compiere un percorso curvilineo per ritrovare i termini della traiettoria che avrebbe dovuto seguire, e l'ultima tappa che sir Kobam stamane ancora dichiarava pericolosissima è stata percorsa senza incidenti. Alle 4.30 del pomeriggio migliaia di persone accalcate lungo la linea costiera attorno a Porlo Darwin vedevano uscire dalla leggera nebbia il velivoli della tifinorinu Johnson. Il caldo era tremendo, ma durante tutta la giornata, la popolazione di quel piccolo porlo e elei villaggi vicini avevano atteso lungo il mare l'arrivo dell'aviatrice. La fantastiche accoglienze del negri Avvennero scene di entusiasmo indescrivibile. Perdevano la testa i bianchi, ma impazzivano addirittura cinesi, negri, filippini e maltesi. La macchina si posò a terra fra le urla indemoniate dei negri che emettevano alte grida colpendosi il petto e le gambe con pugni in segno di stupore e di gioia. A pochi passi dal punto di atterramento varie centinaia di negri appartenenti a tribù fra le più vecchie e arretrate della, terra fecero all'aviatrice una di quelle accoglienze che dovette sembrarle ben più infernale dì quella dell'Oceano in tempesta. Questi negri erano reduci da una delle tradizionali cerimonie di iniziazione nella quale la gioventù, giunta all'età pubere, viene introdotta nella società degli adulti fra danze selvaggie e cerimonie che, specie nel nord dell'Australia, assumono aspetti angosciosi e quasi diabolici. La pelle dei loro corpi nudi era decorata con colori sgargianti e con disegni che univano simboli osceni a quelli religiosi. In prima fila si trovavano centinaia di bambini neri come diavoli, dai ventri gonfi come otri e tutti schiamazzando e urlando e colti anche essi dalla crisi di pazzia che sembrava avere travolto l'enorme massa della popolazione. La signoria Johnson rimase gualche minuto in piedi nella carlinga non riuscendo a raccapezzarsi dinanzi a questo inverosimile e quasi fantasma, gorico spettacolo. Poi si tolse l'elmo e le lenti e, degna figlia di Eva, trasse dì tasca un piccolo pettine e uno specchio e si accomodò i capelli. Le si fece innanzi burocraticamente il medico locale che, dopo poche parole congratulatorie, le rilasciò l'inevitabile certificato di buona salute senza del quale nell'igienica Australia nessuno ha diritto di entrare. Scese a terra sorridente. Appariva un poco stanca, ed era felice di avere condotto a termine la sua avventura. « L'ultima tappa — essa ha detto subito — è stata magnifica. Per quanto mi fossi detto che avrei incontrato serie difficoltà per rintracciare Porto Darwin, l'ho trovato senza molto cercare. Credevo che questo ultimo tratto sarebbe stato difficilissimo. E sono felice'che tutto sia andato bene*. Venne poi salutata e congratulata dalle autorità. Poco dopo, traversando un'ala dì folla plaudente, la signorina Johnson era condotta alla residenza governativa ove rimarrà uno o due giorni, ospite del Governo. A Sidney non giungerà che fra sette od otto giorni. Su terra deserta Domenica riprenderà il volo sul suo aeroplano alla volta di Brisbane, ma traverserà tutto il Continente accompagnata da una squadriglia di velivoli che si terranno costantemente al fianco della piccola « Tignola » nel volo fra Darwin e Queseland al aisopra di una delle più tragiche e desertiche contrade della terra, ove tanti aviatori lasciarono la vita. Dovrà ormai sottomettersi alla volontà della popolazione australiana, ed è volontà ferrea di uomini rozzi ed entusiastici trasportati ad un grado impressionante di parossismo dalla campagna falla in questi ultimi tre giorni dai giornali locali e da migliaia damtldmiaqvdsMs—m di organizzazioni formatesi per dorè alla signorina Johnson il più indimenticabile benvenuto. I cavi telegrafici e la radio hanno trasmesso nel corso della, giornata valanghe di dispacci A Sidney la massa di telegrammi ha assunto in serata dimensioni tali da indurre le autorità a istituire un speciale segretariato che aiuterà l'aviatrice nel suo lavoro in quella città a prendere contatto attraverso i telegrammi con il vecchio mondo e la vecchia civiltà europea. A Porto Darwin la signorina Johnson riceveva il telegramma del Primo Ministro australiano. « Calorose congratulazioni per il vostro successo — le diceva l'on. Sculìn — che ha suscitato l'ammirazione del mondo. Vi invilo cordialmente ad assistere ad una seduta del nostro Parlamento ». La feliOLtizioni di Re Giorgie Appena giunto a Londra l'annuncio dell'arrivo dell'aviatrice a Porto Darwin, esso veniva comunicato al Re e alla Regina, e subito dopo Re Giorgio telegrafava al Governatore Generale dell'Australia: « La Regina e io slamo riconoscenti e deliziati di apprendere il felice arrivo della signorina Johnson in Australia e ci congratuliamo calorosamente con lei per il suo magnifico e coraggioso slancio ». In serata partivano telegrammi di lord Thompson, di MacDonald, del Lord Mayor di Londra e di innumerevoli personalità del mondo aviatorio inglese. MacDonald ha telegrafato: » Le mie più calorose congratulazioni per il vostro magnifico successo. Abbiamo seguito il vostro volo con interesse e ammirazione e siamo molto orgogliosi di voi ». Ai giornali poi sir Alan Kobam ha dichiarato stasera che « la signorina Johnson ha accresciuto in tutto il mondo il prestigio dell'Inghilterra ». Ma il messaggio che più commuoverà l'aviatrice sarà quello che le verrà rimesso solennemente stasera da una Delegazione dei residenti cinesi di Port Darwin. Esso infatti è così concepito: « Il Grande Kuomlntang, sempre pronto e ansioso di rendere omaggio alle persone che raggiungono grandezze mediante una ostinata esplicazione dello sforzo personale, si congratula ora con la vostra onorabile e illustre persona per il magnifico risultato, e vi ringrazia di avere compiuto un atto di valore, il quale leverà a un livello più alto il pensiero attraverso il mondo e arricchirà la storia del vostro grande e illustre Paese ». R. P.