Nei paesi delle miniere

Nei paesi delle miniere Nei paesi delle miniere (Dal nostro Inviato) Saarnriicken. maggio. ] anè e a e e è a i i e - Dopo Dole, dove vi ho lasciati l'ultima, volta, procedendo verso Belforl. e l'Alsazia, la. prima città importante che si raggiunge k Besancon, attorno nlla iinalé il. Donbs descrive uh cerchio clic par traccialo con il compasso... Besancon formidabile fortezza antica, che preannunzia, le fortezze della vecchia frontiera, passate oggi seconda, o terza, linea, di difesa, permanente della Repubblica, poiché la prima, in pieno fervore di. costruzione, si sa dove si. trova. Non voglio dire che l'armatura stabile e mobile della Francia verso la Germania, dislocala dalle frontiere svizzere al. Lussemburgo faccia impressione, tanto pi.n che oggi è di moda, parlare in Francia, di accordi, di intese, di pace sempiterna, fra i due popoli. Cerco soltanto di far rilevare quello che vede colui, che passa. Ma a. Besancon si è uncora lontani dalla frontiera e quindi si. può ricordare che è la patria di Victor Hugo, che vi si fabbricano mezzo milione di orologi all'anno o qualche cosa di slmile- e che soprattutto vi si. vede la magnifica valle del Doubs — il canale fra Beno e Rodano — e ci si dà ragione come una, gran parie della, storia, di, Francia, da Cesare alla, penultima guerra napoleonica, abbiano avuto come teatro la straordinaria posizione strategica, di questo luogo. Sono impaziente di entrare in. Alsazia e quindi mi dirigo su Altklrch già ridotta un cumulo di macerie. I grandiosi giacimenti di potassa Segni superstiti, dell'antica, lotta, nessuno. Città e borgate nuoce di zecca, strade superlative e come finite ieri e levigate come piste, con gli enormi Crocefissi dipinti ai bivi. Nei villaggi nessuno comprende il, francese, bisogna, parlare tedesco. A Mulhouse sosta. Sorvolo sulla, città completamente rinnovata, ma la. cui popolazione è forse diminuita dall'epoca dell'annessione e rivolgo la mia attenzione ai famosi già. cimenti di. sali potassici delle vicinanze immediate. Questi giacimenti presentano un. interesse economico assai considerevole, poiché con quelli di Slassfurt in. Sassonia sono, si. può dire, gli unici del genere sfruttati nel mondo. La. Francia, con la. riconquista dell'Altazi9*c riuscita a rompere il monopolio della potassa, detenuto sino alla guerra, dalla Germania. E' appena, necessario ricordare che ì sali di potassio sono assai ricercati, come elemento indispensabile per ogni coltura, agricola intensiva e come materia prima di numerose industrie chi¬ e |miche. Tutte le sorgenti di potassa pre -1ceden1ì aUa scopertll dei niacimenti di o o a a a, à e'^ ò ò ò ao, o i r a a n s: i o so el ia .. » — oiedi ue nn ut e, ece ne ni di nre la te — re lo oni va oeva viit 1 rnun lo Gli o. he ri è nni rò no e pa oellt re o, he e ri u e he ra Slassfurt (1837), perdettero la loro importanza, ma lo sfruttamento del giacimenti di Mulhouse è' assai più recente. Questi ultimi sono situati fra la città e Cernag, ci piedi dei Vosgi, e formano sotto uno spessore considerevole di salgemma due strati di cloruro di potassio misto al cloruro di sodio di qualche metro soltanto, che occupano una superficie non maggiore di 250 chilometri quadrati. I geologi spiegano la. singolarità dell'esistenza nel cuore d'Europa di slmili materie con Vevaporazione del mare Interno che nell'epoca terziaria, occupava, la valle del Beno. Il mare scomparendo ha lasciato il gran deposito di salgemma, ricoperto nelle epoche successive dalle ghiaie e dalle argille trascinale dal Beno e dai suoi affluenti. Tulio questo per concluderà die i giacimenti furono segnalali nel 1903 per puro capo e in seguilo alle trapa nazioni che un sindacato tedesco an dava operando nell'Alta Alsazia, pe la. ricerca dei carboni e del petrolio. 4 •iOj) metri si scopri il salgemma e 600 metri più, in basso la potassa, cosic che la prima miniera che si. aprì nelle vicinanze di Wittclsheim, dieci chilo metri a nord ovest, di Mulhouse, rag giunse subito la grande profondità di 1119 metri, una delle maggiori d'Euro)ia. Ricerche successive permisero di determinare l'estensione del. giacimento, di precisare che i. due strati di potassa alti pochissimi metri erano separati da una ventina, di metri di. conglomerati e di calcolare la. quantità di minerale esistente in 300 milioni circa, di tonnellate, per un valore di il) miliardi di franchi! Si tratta quindi di un'ingcntissima ricchezza che la. Francia, ha tolto alla Germania con le miniere di potassa dell'Alta. Alsazia. Difficoltosi furono e sono i lavori per lo scavo dei pozzi, disturbati dalle infiltrazioni dell'acqua, specialmente per attraversare le zone delle ghiaie. Per raggiungere la potassa fu necessario ricorrere alla congelazione indurendo sino a. meno 25° il nolo con il freddo, attorno ai profondissimi pozzi. Negli strati di aliali^ o potassa si lavora per gallerie con le perforatrici; in generale tutte le mi nlere della regione sono equipaggiate elettricamente. La più importante è la miniera Amelia dulia quale escono circa 400 tonnellate di potassa al giorno. I francesi proclamano la necessità di sviluppare intensamente l'impiego della potassa nella loro agricoltura fa ccndo presente la circostanza elementare che i tedeschi, con un suolo assai più ingrato di quello francese. Impiegando cotesto prodotto sulle loro terre, riescono ad ottenere 21 quintali di grano per ettaro. Ma. bisogna migliorare le comunicazioni fra il bacino potassico dell'Alia Alsazia e le regioni del centro e del sud, poiché esse sono ancora nelle condizioni anteguerra. E i tedeschi, non avendo nessun interesse di facilitare le relazioni con la Francia le avevano lasciate come le trovarono nel 1871. La via più conveniente per il trasporto della potassa é rappresentata ancora dal canale fra Beno e Rodano. Tracciati a lince ultra sommarie l caratteri dell'industria, dovrei accennare al punti essenziali dell'umano lavoro che le miniere dell'Alia Alsazia impiegano. Dei 22 mila italiani che vivono in Alsazia, nessuno, si può dire, si sente ultralto alle miniere di potassa le quali oggi, dopo l'impressionante esodo dei minatori alsaziani in Germania, sono quasi, unicamente occupate dai polacchi. La loro condizione e forse la più degna d'Interesse di tutti t minatori d'Europa perchè è la più triste. Essi in ultima analisi subiscono a più di milte metri di profondità, sofferenze nAuuitrforacdbteVilpildipl'cpucinslitoecddqnszdqnbqtgtptmrcmmnsccpzgrpzblppccibdadsihanmpm ] analoghe a quelle degli Indii cileni . a i e , a i , e i i . e e i o i ò l a o ì i, i a¬ i m. e o di odi o 50 o e elel ae l i 3 a n e 4 00 c e o g di udi noanà ni di a a a e i, a, ne onil n o le mi te la no al tà go a nai ee, ale co ro ra edi le el il noare ro ieno si le oa, ai se mite. iù ze nelle miniere di. salnitro dei deserti di Alacama. Ma nel sud Pacifico gli uomini hanno, se non altro, il. vantaguio di lavorare alla, superficie, mentre le miniere d'Alsazia sono profondissime e quindi con alte temperature che le condutture d'uria rie cono appena ad attenuare. Visita a Strasburgo Poco più di cento chilometri, di slra. da ideale separano Mulhouse da. Slras burgo lungo la vecchia Alsazia pròtestalricc, avendo a sinistra i boscosi Vosgi sormontati, da castelli e. a destra il Beno. E adopero quest'aggettivo non perchè abbia Intenzione di sviscerare il delicato argomento della, situazione di. questa, terra diventata francese, ma perchè la, prolesta è letteralmente nell'aria, di questo paese. Esso era. malcontento con i tedeschi e lo è ancor più con. i suoi cosidetti liberatori per una quantità di cause percepibili anche allo straniero meno desideroso di interessarsi alla, vicenda alsaziana. Si sa come l'Alsazia conti circa tre milioni d'abitanti, un terzo del quali cattolici, vn terzo protestanti ed il resto ebrei. Tutti gli alsaziani però sono completamente d'accordo nel resistere duramente, irreducibilmente all'opera d'assimilazione francese. Gli effetti di quest'opera sulle generazioni che conobbero il dominio tedesco sono slati sino ad ora nulli, sulle nuove generazioni è soprattutto la scuola che cerca di. demolire l'innato particolarismo di queste genti, con risultati perù che non appaiono molto felici. Appena. I bambini alsaziani cominciano a frequentare la, scuola inalberano il berrettino con t colori nazionali e non lo tolgono che a Università ultimata. La verità è che la. Francia lotta con tro una. tradizione storica secolare polche gli alsaziani non furono mai nè tedeschi nè francesi. L'Alsazia incominciò a volgersi verso la Francia durante la Rivoluzione, sembrandole che l suoi principi le convenissero maggiormente. Ma non bisogna dimenticare che Kleber, prototipo della nazionalità alsaziana, ha sempre presentalo i suoi rapporti in tedesco, e che esiste una. lingua alsaziana di ceppo germanico che tutti gli alsaziani parlano ancora. Prima della Rivoluzione fu governata dai suol vescovi gelosissimi dell'egemonia della strada renana che costituiva allora la via principale di penetrazione alla Svizzera. L'impressione odierna che offre Strasburgo è di grande delusione per chi la conobbe germanica. Anch'essa ha perduto una parte notevole della sua popolazione e quasi ai totale la sua classe dirigente che ha preferito varcare il Reno. unbe■rsOtachmse*iUuancustamspsel'spteriCl'capiniiteUn paese che non ha disoccupati Si esce dall'Alsazia per la seducente insellatura di Saverne, si possa per la bella cittadina omonima, orgogliosa del suo Castello di Rohan, e dopo avere attraversato la profonda foresta profumata ai piedi del massiccio vosgico, si è sull'altipiano lorenese. Si fila sulla strada di Metz, ma a Phalsbourg, attraversando una vasta piazza circondata da palazzi settecenteschi di buono stile, sono colpito da un monumento in bronzo che si drizza nel mezzo. Non ho dedicata una parola alte bellezze artistiche del mio Itinerario francese, neppure alla Cattedrale di Strasburgo, ma il monumento drizzato a contemplare i pianori ondulati della Mosella mi tiftrae. Mi sembra l'avanguardia della sterminata folla di spiriti eroici e roiKanticl che dalla Rivoluzione alla Grantie Guerra trasvolano nei cieli, di questa leggendaria terra, delle più formidabili battaglie dell'umanità. Infatti si tratta della statua di quel singolare generale napoleonico Mouton, [atto Conte di Lobau dal grande capitano che amava dirgli: « Mon Mouton est un llon! ». La lode di Bonaparle è infatti scolpita sul basamento. Ma ecco che mi rammento che il Conte di Lobau, diventato con la Restaurazione generale di Luigi Filippo e comandante la Guardia nazionale di Parigi, fu. il primo ad avere l'idea di affrontare e disperdere le dimostrazioni bonapartisle con i getti delle pompe da incendio, particolare che lo espose alle derisioni della stanvpa parigina e peggio ancora all'ironia di tìalzac... In ogni modo Mouton fu più fortunato del grande maresciallo Ney della vicina Sarrelouis, finito, come sapete, fucilato sulla piazza dell'Osservatorio a Parigi. Eccoci a Saarbrilclien, capitale della regione della Surre, l'interessantissima valle lunga 70 chilometri, larga in media 36, zeppa di miniere di carbone e dì ferro, appartenente in parte alla Prussia renana, in parte alla Lorena annessa, in parie al Palatinato bavarese, che oggi forma ancora una specie di piccolo Stato a sé sotto la giurisdizione e l'amministrazione della Società delle Nazioni. Non è II caso che vi ricordi neppure le principalissime fra le appassionanti questioni connesse al bacino della Sarre, poiché la tendenza odierna è di ritenere che assai prima del lontano 1935, nel quale dovrebbe aver luogo il plebiscito definitivo sul destino politico della Sarre, la Francia e la Germania troveranno modo di accordarsi, cioè la Sarre tornerà al Reich e la Repubblica si contenterà di un congruo indennizzo. Diciamo piuttosto che sul sentimenti germanici degli 800.000 abitanti di questa amenissima e ricchissima appendice della marca di Treviri, nessuno e neppure t francesi nutrono il menomo dubbio. Le miniere di carbone in attività nella Sarre sono iirescntemente 31 con 80 mila minatori di ogni nazionalità, le grandi acciaierie 5 con 40 mila operai. Il territorio che di francese non ha che la dogana e la moneta, sembra assai soddisfatto della sua gendarmeria locale e soddisfatto soprattutto di godere di una situazione economica privilegiata, inquantochò gli abitanti della Sarre non hanno da sopportare spese militari, non riparazioni da pagare e ignorano il. debito pubblico e quello di guerra. La disoccupazione è inesistente e le condizioni di queste masse lavoratrici appaiono di gran lunga migliori di quelle francesi nel non lontano bacino di Brlcy e in generale nella Lorena. ARNALDO GIPOLLA.