Il padiglione italiano dell'Esposizione di Anversa inaugurato alla presenza del Ministro De Bono

Il padiglione italiano dell'Esposizione di Anversa inaugurato alla presenza del Ministro De Bono Il padiglione italiano dell'Esposizione di Anversa inaugurato alla presenza del Ministro De Bono Il discorso del Commissario generale avv. Edoardo Agnelli _ ( Ti ti I m ostro i TX -v 1 e» * O ) . j (Anversa, 15 notte. Il Padiglione italiano all'Esposizione intemazionale di Anversa e sialo oggi solennemente inaugurato e aperto al pubblico. Attorno al nostro palazzo si era alzata una solca di bandiere di tutte le nazioni del mondo. Il Padiglione si estende su ottomila, metri quadrati Ai terreno. La cerimonia inaugurale, assurta a un significato di rito, si svolge nel sontuoso salone d'onore. In fondo, a\ p i - -- »< <>ei presenti, entra il Ministro delle \Colonle, generale De Bono, accampa {/nato dall'Ambasciatore marchese liti- lato dell'Ingresso nelle altre sale, sono stati collocati i busti del Re e di Venite Mussolini, e nel centro, su un basamento di marmo, spicca l'aurea ed elegantissima sagoma del lluciiituru nella sua settecentesca riproduzione. Une marinai montano la guardia «Un nave dei Dogi. Agli altri ingressi, nelle loro divise coloniali, vigilano otto zap-\Uè della Tr ipolitania e quattro sceltissimi pompieri torinesi sono allineati sulla gradinala che accede al Padiglione. 1 segni di italianità sono sparsi dovunque e zion hanno bisogno di essere sottolineati. Hi sente di essere in Italia non appena si inlravvedc la sagoma del nostro Padiglione Ira le chiome degli alberi che lo circondano. Le vetrate lasciano piovere raggi di luce sui marmi levigali, c lucidati dell'impiantito e i pannelli marinareschi tesi in alto rilucono tulio intorno come la carezza di una agile e azzurra onda mediterranea. La folla dei visitatori è accorsa da ogni parte dell'Esposizione ad assieparsi intorno al nostro Padiglione, mentre gli invitali, ricevuti dal commendatore Edoardo Agnelli, commissario generale del Governo, dal, commendatore colla, dal conte Massària e dal colonnello Chappuis della dìrez-ione generale, si raccolgono nel salone.- Sono presenti numerosi italiani residenti nel Belgio, i Fasci ed i Combattenti di Bruxelles, di Caud, di Bruges, di Coutrey e di Oste.rula, un foltissimo gruppo di fasciati di Anversa accollinoli nati dal segretario rar. Colombo. Tra Ir autori hi si nolano il governatore di An versa, Holvep, il Borgomastro, il Con sole limolo, l'ing. ChevaUey, il co mandante Almagià, il comandante la rate, il maggiore del Genio Savoie Blaiv damura, il colonnello Coccacci dell'aviazione. Proco prima delle 10, tra gli appiatt¬ 1 .razzo; e subito dopo il Ministro oe't/a Heyman. jParla il Commissario generale La cerimonia viene iniziata dal coni- in ceriopopolo e il grande Pa ese del .telsio che, a nome dei mio iio\erno Consenso del suo diretto • «gno \i ' dna a questa magnifica festa che celea kIK j| primo vostro secolo di liberta e; politica. ì «E' qui presente e partecipe l'Italia, Signori, per una ragione altumcnie i - , ... ., „.„ ,„,.„ „,.„,iìmendatore Agnelli, il quale, dopo atei 1 ringraziato tutti quelli che con luihau-]Uo collaborato per la riuscita dell'E.>po-\c speeialme,Ue il Borgomastroìc il Governatore di Anversa, Ing. t'Ite- volley e l'ing. Chiavez, gii artisti e arti- snaturici dice- afoni e te ditte espostine», etite. .E' con senso di orgoglio>e con ani-Uma di italiano, ma insieme con m "èntiniento di calda ammiratone^ pe-a l i spiritua.e, Fraternità spirituale Forse nessun popolo può trovare nella propria stona tanta affinità di eventi quanto l'Italia ne trova con il Belgio sul terreno delle lotte c delia conquista delia propria indipendenza politica: nessuno può in ogni a caso in -lnuàdrare Ja sua "fortunosa" e tormen \iosa vigilia di libertà ed unità nazio- |naie con tanta coincidenza storica jqUanto il Belgio e l'Italia. Ed oggi i a due popoli camminano entrambi su i un'unica strada, quella che mira allo e a o r nèssem "per i rispettivi Paesi ed in un sentimento di cordiale, efficace col- aborozoiie. per il benessere del mondo, T»Xha sentito cosi il richiamo iluppo benefico di tutte le energie zionali per uno scopo di p!u sicuro csrestivo di queste vostre celebrazio- 'ni¥ Anversa e Liegi. 11 Governo eli Benito Mussolini, che si ò Incarnato in una concezione di compieta, vera, ardentc realizzazione di grandezza na- zionale e eli valorizzazione eli energie ii li uni costo di qualunque sacrificio, di mia-inqué fatica, e di qualunque audacia, ha ben compreso che l'Italia non do¬ veva o non "poteva mancare all'invito del Governo belga, anche so ragioni contingenti non avessero .naotto in tnn diverso pensiero. Perchè l'Italia, Signori, — è di ieri la cronaca dei nojfri atteggiamenti in materia — l'Italia può sempre partecipare con dignità consapevole in ogni consesso ove si celiebri o si esalti la vittoriosa difesa eie! sacrosanto diritto dei popoli alla libertà politica ed all'indipendenza ter ritortale entro i confluì segnati dalla - natura. i ..Poi, a fianco di questi irresistibili l richiami d'ordine spirituale, si andava - forse fin da allora tracciando una soto tile trama sull'eterno canevaccio del i l'amore e l'unione principesca già aussnicata — oggi per gra.'ia eli l);o e. con igioia grande dei due Paesi realizzata e salda — ebbe sicuramente la sua in¬ tingenti erratiche che hanno, indòtto fluonzn per la presenza dell'Italia alla festa centenaria de! Belgio. Le due Mostre « Festa che noi comprendemmo bene perche sia celebrata contemporaneamente in due città diverse, e" chiaramente ce lo avete confermato nel Vostro mirabile discorso di apertura, signor Martougin. Vorrei dirvi che in questa Vostra concezione di una doppia, manifestazione, die oggi è in pieno sboocio di una fioritura che si annuncia superba, stanno le ragioni can¬ tradotte in ii Governo Nazionale a partecipare a malgrado de! maggior aggravio cne naturalmente ne conseguiva — ad entrambe le Esposizioni. «Ad Anversa è stata riservata la funziono di sintetizzare il progresso che il mondo va realizzando in un tipico ambito del lavoro: quello che Ioide ad adattare le conquiste delia scienza e del genio del popolo e dei suoi capi, iniziative, produzione, e servizi, a talune doMe più imponenti finalità politico-economiche dello Stato. Questo è ciò che di caratteristico ibblamo scorto nel vostro programma di Anversa, e questo Ma particolarmente attratto noi Italiani, che di questa più intima tecnica e ragionata cooperazione tra individuo c Statu siamo oggi ardenti assertori attraverso ad ima metodica sua realizzazione. In realtà oggi l'opera di colonizzazione, intesa nel senso più largo fino alla massima valorizzazione delle risorse offerte dalle Colonie, gli scambi oltremare ed i mezzi di trasporto, sono il prodotto di un'associazione sempre piti stretta dell'intervento dello Stato con l'iniziativa e l'opera della privata impresa. « A questo programma noi ci slamo strettamente attenuti ordinando la Sezione Ufficiale Italiana. « La nostra Mostra Coloniale, Ideata da S. E. • il Ministro delle Colonie, il gen. De Bono, anima vibrante di italiano e di colonizzatore, ed ordinata con cura appassionata dai suoi collaboratori, vuol assumere in questa Mostra uno speciale significato che Voi mi consentirete d'i rilevare. Noi -cono sciamo bene la modestia del nostro possesso coloniale in confronto al Vo stro dominio del Congo, prezioso quanto un impero, ed ai dominti di altro . Nazioni qui convenute con la cui secolare potenza coloniale, sareb be ingenuo, da parte nostra, voler sostenere paragoni. Ma noi desiderammo portare ad Anversa i segni della capacità, del dinamismo, del senso vorrei dire che l'Italia possiede per quell'opera complessa di coltivare, popolare, civilizzare che si racchiude nella parola » colonizzazione ». « Se la Mostra Italiana Coloniale di Anversa riuscirà a dare al mondo quo- dsta sensazione, l'Italia avrà per essai t0«™a° Mariifa1 Uaflana"^Venuta adì .Anversa mossa da uno spirito di ca- mcratismo che Voi vorrete apprezza-! j re, con la cura amorosa che solo uo-jmaro hanno dato anima|Ministro Siriannt^Ttra^nima^fervida [dì marinaio. ^ \;.U mini che al e passione, e per volere di S. E. ili snnr» rmi nccnttf. ori h* o cM4«5^n««c«tS; le testimonianze dello gesta secolari! di questa figlia primogenita dell'Ita- gesta che all'Italia diedero una ! iHit,.t. „ dittate, con sev ] \ all'Italia diedero lì ì^^ ^ inogni ónoca Intor i no ad esse stanno i modelli dei mo-i derni colossi che insieme ai geniali strumenti eri ai più studiati ordigni potenza marinara, costi- Uniscono oggi - consentite ohe il som ; , t „ j . . , , _ & I-piorie (lj orROgliola flerezza per il po- Ila risolvono con tenaria cri ardimento incrollabili i problemi più ardui di costruzione e ili costo. « Completa la Sezione una breve rassegna delle- nostro bellezze naturali promossa ed organizzata dall'Ente Nazionale dri Turismo che dì essa è vigile volgarizzatore. Collaborazione mondiale «Permettete che a questo punto io rivolga un pensiero di riconoscenza viva a tutti coloro che mi furono collaboratori fenirii di iniziative e di opere per la realizzazione di questa impresa. Primissimo tra essi l'ardi. Ing. Giovanni Chevalley, il cui entusiasmo disinteressato e la passione operosa perchè questo Padiglione d'Italia 1 \espressi in una nota fedele del, nostro sentimento artistico, sono tras-'fusi in questa sua opera e bene in- terpretnti e realizzati dai suoi colla-j Doratori artisti ed artieri. Rtconoscen-I za altresì alle personalità che mi han-\ no validamente assistito, primi trai ««U W «m direzioni 'dei nostri! ; , Ministeri e degli Enti dipendenti; al | personale amministrativo del nostro Commissariato ed in particolare agli | Espositori, Emi, Pubbliche Ammini strazlonj e Privati. Tutti hanno forte ,mento concorso a dare questa testimo '.ninnza delle nostre attività, non por : "no scopo di speculazione, ma con un senso di amor.; verso la Patria, ohe noi tutti adoriamo sempre, ma che vediamo con aniinn più avida di bellezza, di seduzione o di potenza quando e chiamala n rivelarsi al ett là delle frontiere, nelle grandi assisi mondiali. « Signor Ministro. .Signori. Non una ristretta per quanto legittima finalità di esaltazione nazionale io ho fiducia che Voi e la. folla che visitare questa superba esposizione, saprete scorgere, bensì lo spirito che ha mosso Governo, Commissariato od Espositori a raccogliere in quesio Padiglione qualcuno dei simholi piii chiari della nostr.» attività economica; spirito di collabrr razione mondiale desiderio di unire rode, pensiero e sforzi nell'aspirazioni! cosi profondamente umana di tutti i pòpoli per un?: lunga era ili pace, (n progresso, di più ardite conquiste dei- la scienza e del pensiero, che trovano speranze e garanzie di realtà soltanto nella divina fatica del lavoro. « Con questi ideali e con questo spirito l'Italia stende la mano al Belgio amico in questo Padiglione, segno della nostra gioia per la vostra celebrazione di gloria, segno del sentimento dì ammirazione profonda per questa vostra Anversa che, per la passione con cui ce ne avete parlato, Sig. Borgomastro, e per quello che noi stessi vi abbiamo veduto, ci appare corno una poderosa prora, foggiata nell'aspra passione di secoli, ed ormai lanciata, senza sosta, sulla via delle conquiste più audaci o più meravigliose. « Signor Commissario Generale, ho l'onore di consegnarvi il Padiglione Ufficiale dell'Italia all'esposizione di Anversa. Accoglietelo con la cordiale amicizia quale noi sappiamo che voi nutrite per il nostro Paese: accoglietelo come una piccola gomma entro il fastoso diadema dei palazzi e dei giardini che coronano questo Parco, sorto come miracolo per la genialità volitiva del vostro Presidente, Signor Martougin. e di tutti gli egregi suoi collaboratori. • Per qualche mese questo Padiglione vi dirà in forma tangibile che l'Italia ama profondamente il vostro Paese. Più tardi, a festa trascorsa, possa esso lasciare un ricordo gradito nell'animo di Voi, dei Vostri concittadini, dei Vostri connazionali, un ricordo fecondo di eccitamenti e di propositi per una continua e calorosa unione di animi e di cuori, sotto il suggello di una unione di principi, perchè più viva, profonda ed incrollabile abbia a conservarsi ed a grandeggiare nel tempo l'amicizia e la buona intesa dell'Italia nostra col Belgio glorioso ed operoso, al quale di. qui, a nome di tutta l'Italia, mando il più entusiastico saluto, che è insieme omaggio devoto alla sacra Maestà del Vostro Re Soldato e della vostra graziosa Regina ed alla Famiglia Reale ». '■;-Vivissimi applausi salutano la-fine del' discorso tìell'àvv: Agnelli', che è caìòrosameiite complimentato da' S: E. De Bono e dalle autorità belghe ed italiane. L'elogio del Belgio all'Italia Quindi prende la parola il ministro Ueyman. Egli comincia col dire che fra tutti gli omaggi rivolli nìla sua nazione dai Paesi partecipanti aUa Esposizione, il più caro, il più sentito dal popolo belga è quello dell'Italia. c Noi sapevamo — soggiunge — che la partecipazione italiana sarebbe venuta, con entusiasmo e gentilezza, caratteristiche di questa Nazione, ma la Cùsiporotampune«qufocologitosuCoogTvedufabiddedaraverefipudenaludeconauipraldagialtòbepainmbeMpaemsimscgrcepoi ì realtà na superato le nostre speranze, jvo In questo Padiglione, costruito con|sl! cuore e intelligenza, noi vediamo (jijrojtre al genio italiano che lo ha ispirato, jn|chiarissimo esempio di tenacia b di'ge [slancio "superbo, " wejlo stesso slan-jfroi oio'"e" quella "stesse tenacia . per cuì'di l'Itàlte assurge a rango di grandissl- ìn! ma Nazione ». g L'oratore passa rapidamente in ras-} ! mm ,„ mùppo che ha preso l'Italia \so;iJe i i* Wfl* ogni rampo e tn .ogni, "«i- .„ etto, da quello coloniale a nudilo (.art■\M colo e a quello industriale e afferma It ,ra ali annlaml chs il Maio e rita-ìu ; ^ Illa trovano delle Pioto*de in confano spirituale non solo nel lavoro na1 glie Beali. Parla quindi E. De Bono con voce alta e sonora, clic comincia il suo discorso inneggiando ai due Eserciti. « Non .sarei un soldato — egli dice — se non rivolgessi prima di ogni altra cosa il mio pensiero agli, eroici soldati del Belgio». Il Ministro, tra la vivissima attenzione dell'uditorio, tratteti\gia brevemente ma vigorosamente la vostra storia coloniale, che pur datando da pochi anni /■ già luminosa di tante glorie per la virtù dei vostri soldati prima, e dei nostri pionieri, poi. Termina inneggiando al Be del Belgio, al ne d'Italia, a Benito Mussolini. Le autorità, accompagnate dall'avvocato Edoardo Agnelli, si recano quindi a visitare le sale dell'Esposizione, passando prima in quella del Minìstc ro delle Colonie, e ove sono rappresentale l'Eritrea, la Trlpolitanla, la Cirenaica e la Somalia. I visitatori. , 'passano quindi nel salone dell Avia zionc, dove sono esposti apparecchi j naf Breda e. Caproni, raggiungono la. I Vo,/ra della Marina costituita da una \™°" „ "„,'„„,„ ,-die-iane che illustra i7'"" c orrlm'"a collezione che «u»mi !'» nostra potenza mannara, dalla alo- fa nostra potenza marinara. n'osa epoca, delle nostre Repubbliche sino a oggi e pervengono nel Palone dell'automobile, dove sono rappresentate le nostre maggiori Case e in quello del Turismo. Compiuta la risila, ha avuto luogo nel salone d'onore un banchetto offerto dal Commissario generale a tutte le autorità presenti. ERNESTO QUADRONE. gipJuSSnesdgpmrcge a.n