La recita della "Passione,, a Oberammergau

La recita della "Passione,, a Oberammergau La recita della "Passione,, a Oberammergau( ( (Oberammergau, 14 notte. Ho appena il tempo, nella casa che mi ospita, di stringere di sfuggita la mano alla « Maria ». Alcune cartoline, che vendono per le strade, mi facevano temere: è invece una bella e dolce ragazza, in cui c'è da avere fiducia. In compenso la madre, sapute, a mia nazionalità mi presenta, tutte orgogliosa, una seconda sua figlia che, fidanziata ad un bolzanese, diverrà presto itaillana. Ma congratulo; è un bell'acquisito. A lei han dato una parte, se non molto importante, appropriata. Farà in un « quadro plastico » da Sposa del Cantico dei Canici, stesa sur un letto, invocante lo Sposo. Oberammergau risente molto del'agiatezza recatagli e impostagli dale « Passioni ». Lo chiamano, con certa civetteria d'insistenza, vJllaggio; ma è un paese di duemila cinquecento anime e cosi lindo e garbato e comodo d'aver un fatale carattere di stazione per forestieri. Dappertutto sii vendono sculture in legno grandi e piccine a soggetto religioso prevailientemente; dappertutto si nota la sapienza dell'organizzazione capace di trasformare in sananti valori economici i più riposti valori sentimentali. L'Ammer per fortuna e le montagne d'ogni parte guardanti e il barocco che ingenitìisoe, nette linee e nelle vivaci decorazioni, molte case e che trionfa nella chiesa parrocchiale, riconcimano poi di nuovo. Folla cosmopolita Sulla folla cosmopolita (continua ad arrivar gente, in automobile ora, dalle città vie-ime e lontane, dall'Austria, dalla Sviaaera, dall'Italia, dalla Francia, dalla Jugoslavia) hanno risalto i paesani, forse perchè tatti fan loro largo a guardarli cimosamente. Passano a gruppi in mezzo alla via, le zazzere e il naso al vento, lo sguardo sempre un po' lontano, parlandosi ad alta .voce e dondolandosi leggermente. Uno solo di questi Ebrei antìchd ho visto senza razzerà e con una sitremenz'lta barbette, griglia. Stava sur un pendio un po' fuori le ultime case sotto il Kolei vicino ari un boschetto. Poco sotto awevo notaio tra gli alberi un cannoncino vecchio modello puntato verso l'abitato. L'uomo doveva attendere — combinai — un segnale di laggiù per sparane. Si sarebbe mosso allora un corteo musicale. Evidentemente per lui non c'è più posto nelila « Passione »; inutile quindi lasciarsi crescere i capelli. Ma gli resta quelll'uffloio di Te-Tribile. Guardava in basso severamente, come se con quella sua colubrina dovesse dar fuoco al paese. Pareva l'ultimo degli Ebrei, Ahasvero. La mattina ci svegliano le campala. E' lo scampanare a distesa tedesco, che non conosce come il nostro la letizia del canto articolato, perchè tutte le voci si vogliono far sentire contemporaneamente, lasciando allo spazio il compito di armonizzarle. Un corale di potente efletto, però, che riempie tutta la conca montana e dura finché la chiesa non sia piena. Poi, dopo la messa e la colazione, Ahasvero spara il suo cannone e tutti affluiscono al teatro. L'immenso antro riempie rapida; mente e con precisione cittadina i suoi ciiMTuemffladiueoento scanni. Fortunati quelli che seggono dietro. Vedono al disopra del frontone della scena una lunga costa di monte coronata da più cime. Chi siede in basso scorge a malapena un piccolo poggio alberato. Le necessità tecniche non hanno troppo alterato il primitivo carattere del teatro a cielo aperto di Oberammerirau? La scena è spaziosissima. Dopo il vano dell'orchestra si apre un impiantito di forse cinquanta metri di larghezza per una decina di profondità Bai due lati, saldati, più basse, con le ntrreti della sala, muovono due serie di costruzioni simmetriche: prima due vólti, poi due brevi portici semicircolari con ciascuno due porte, e finalmente ancora due vólti, aperti questi a mostrare due vie di città (Gerusalemme) ; frammezzo a loro è il fronte della scena centrale. Questa sola è coperta di lucernari per permetter l'ingresso della luce naturale. In essa vedremo i quadri plastici e le azioni drammatiche che richiedono uno scenario speciale. Spazio non grande; ma l'antiscena menzionata e le due vie laterali consentono aggruppamenti di centinaia di persone. Si inizia Io spettacolo Inizia lo spettacolo una ouverture. E' l'unico pezzo di musica pura; in seguito la musica è sempre al servizio del Cero e forma con esso una parte costitutiva del dramma. L'azione del quale, sulla scorta degli Evange li, si sviluppa dall'ingresso di Cristo jn Gerusalemme la domenica delle da« ftepe Palme alla sua risurrezione dopo il e1 supplizio, ma non procede senz'altro quvadilezicisicotrlincotilestcosestledeilè pmnepgrtacrleovdrmtreMmrntArsmslrtelrdscgbvd1ndsfBqsccdadstzltrolfcb da episodio ad episodio. Poiché la bre« Passione » vuol essere opera di edi- prefteazione e di ammaestramento, non mepuò mancare l'elemento didattico. E maquesto lo introduce il Coro, che si vale — a mo' d'esempi — di una serie di quadri plastici. L'ordine strutturae, tranne per la scena della Blsurrezione, è sempre: coro, quadri plastici (uno o due), episodio della Passione di Gesù. Il coro però non racconta, spiega e moralizza soltanto; olre ad essere epico e didattico è pure irico, lamenta, celebra, maledice, inneggia Quindi la colleganza naturale on la musica; come nella tragedia anica. Composto di uomini e di fanciul e, esso è infatti vestito alla greca e t muove ed agisce, malgrado ogni commozione, con greca serenità. Esendo (da un pezzo ormai) la prosa stata sostituita al testo versificato nel e azioni drammatiche propriamente dette, il coro è rimasto solo ad usare l verso; onde l'Unione colla musica è doppiamente naturale. Alle volte può parere che la musica trascini 1 commenti corali ad essere quasi dei brani d'oratorio, e altre volte che gli esempi dei quadri plastici sian tirati per i capelli per il gusto della coreografia; lo spettacolo non cessa d'essere un tutto organico, quel tutto teatrale, complessivo di molte arti, a cui aspirava già il tempo in cui esso più caratteristicamente si formò, il barocco. Jl coro iniziale è d'imponente solennità: «Atterrati in sacro stupore — o stirpe piegata dalla maledizione divina! — Pace a te, grazia di nuovo da Sionl — Non eterna dura la collera di Lui — L'offeso... ». E, oltre al metro, un po' dello spirito di Klopstock hanno parecchie parlate del corego (che chiamano il «Prologo»), Ma il più delle volte si resta in una mezzanità di tono e d'espressione lirica che — ci si persuade — è conveniente qui, dove tutto deve sottomettersi al prodigio del mistero divino. A questo scopo si confà anche l'essere i quadri plastici derivati tutti dalla storia del Vecchio Testamento, compi mento del quale fe la venuta di Cristo. E a ragione il primo esempio è la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, tale essendo il motivo della Salvazione. L'allegoria ad esso corrispondente. l'Adorazione della Croce, è, coll'apoteosi finale, l'unica rimasta delle molte macchine barocche di P. Rosner, Sedici episodi In sedici episodi divisi in tre atti si ordina la materia del dramma, precedendo sempre la parte lirico-coreo grafica. E' questa la parte che, sebbene perfettamente intonata alla levatura e al gusto del popolo può dirsi da esso semplicemente appropriatasi. 1 versi, ho detto, continuano la solennità sentita ma enfatica del cantore del Messia; la musica è di un buon scolaro di Mozart, che doveva aver famigliari anche le « Passioni » di Bach. Il testo drammatico, invece, per quanto di fattura dotta, è tutto di so stanza popolare. Lo sdegno dei mercanti dopo la capriata dal tempio consigli del sinedrio, i ragionamenti di Giuda, l'ira dei sacerdoti di fronte al ribelle, i lunghi dibattiti loro della folla con Pilato, i lazzi della soldatesca, i discorsi degli Apostoli, la trattenuta e quasi vergognosa commo zione delle Marie... contengono tutta l'ingenuità, la sorpresa, la passionalità elementare ma impacciata, la generosità e la rozzezza, la sottigliezza e la perfidia del popolo. E non manca no i tipi comici che piacciono alle folle, Erode, e i buoni trascinati contraggenio al male, Pilato. Caratte ri e qualità messi in pieno risalto dalla recitazione di questi attori di Iettanti. Grazie a loro lo spettacolo, nonostante la sua complessità, conti mia ad essere un ludo religioso popò lare. Per valutario giustamente non bisogna pensare al fatto storico del supplizio di Cristo e nemmeno ad una realizzazione scenica ideale di esso, Troppo spesso, allora, gli atti e le parole di Gesù o di Maria apparirebbero insufficienti. Bisogna partire dal basso: vedere negli Apostoli, anziché dei personaggi divinizzati, nn gruppo di artigiani accesi da una parola di verità, vedere nei sacerdoti dei politici di paese minacciati nel loro potere, e di là ricavare il metro per il resto. La possibilità di sublimazione poi di questi piccoli uomini e di queste piccole co: e è data dalla fede, dalla pietà, datilo zelo sincero e devoto, dal fato storico che si rivela in costoro; è data come possibilità, che lo spettatore può e deve adoperare per compiere la trasfiguraxione. ■La Crocifissione e la Resurrezione Le scene di massa riescono, si capisce, di più facile effetto. Lìmgwsso in GwusatoTime, la condanna del pesconne meveimitazmogncoste a lismscaesenoaddmeneMsi grnestomiil cienatimna6umpastotrgne lasevefiiHIl tepimdramtedetatogitrzinuintediCruocrdeviSelvatord trascinano subito per i'<?b- dLpcyscriupsGrlamsefiavl'gtsd.teisdocualcrsmpilrlzm brezza fidente e cieca della folla sempre pronta all'irreparabile. I seratimenti elementari, che esplodendo maturano in un attiinio le colpe dal peso milleinairio, si sprigionano qui con un potenza magnMica.. Nelle scene in cui Cristo agisce inevitabilmenftie l'arte resta al di sotto del riveiantesi- mistero. Ciò sia detto senza misconoscere il valore dell'Interpretazione di Alois I.arog, egregio e commovente come gli altri suoi compagni tutti. La CioKMifissione parla alla coscienza e al cuore quasi unicamente come resoconto; ma è linguaggio, a cui non si sa mai resistere. Il realismo, discretissimo in altre scene scabrose — quella dell'ultima Cena ad esempio, dove le azioni materiali sono appena indicate, mentire in tempi addietro si mangiava e si beveva come a un banchetto, — Ira v.ia. aperta neMa Orocifiissione; e nondimeno mai si ha il senso di- una esibizione coreografica. Drajnvrnaticameme, il culmine era già stato recato dalla tempestosa condanna del Cristo; ma il culmine .vero dello spettacolo è ora, che il Dio r-ivie.la.io rientra nell'arcano del cieli per la strada della morte umana. La Resurrezione proli tuga il sentimento del prodigio. E l'apoteosi finale — Cristo trasfigurato, candido 6u bianche nubi in Mitezze ai giri, multicolori delle sfere, adorato dai patiti»rebi e dai profeti, dasii apostoli e <la.'i santi — è il bel finale trionfante, di cui il popolo ha. bisognò per restituirsi dallo sbigottimento e dal dolore e dall'ammirazione nella certezza e nella festa. Di popolo in questa prima rappresentazione non se n'è visto molto per verità. L'America prevaleva in ogni fiiHa; i bigilitetti costavano parecchia. Il popolo veTrà, poi; gli auguro un tempo migliore del nostro. Era già piovuto a tratti, la mattina. Nel pomeriggio, proprio col crescer del dramma, crebbero le nubi. Poco prima della Crocifissione si scatenò un temporale, che costrinse le prime file degli spettatori a sloggiare. Lo spettacolo continuò naturalmente: tanto meglio per la verità storica. Lo sfollamento di Oberammergau è già incominciato questa sera, ma aLtra gente arriva per la prima ripetizione di domani. Si annunzia, che il numero totale delie recite, a prezzi interi e ridotti, sarà complessivamente di sessanta. Sessanta volte i monta di Oberammergau vedranno salire la Croce, e ogni- volta più di cinquemila uomini vedranno riimemoraito il sacrificio del quale -tutta la civiltà moderna fin troppo disinvoltamente vive. LEONELLO VINCENTI ciplnoyrgnl'Hfestatergnil 1*glsa(echessi halachtrErIlaClpenemladecòfonatrindedechrinliinnmzanpvivqulafumggdlainmtosrUunbpneinsrrcldbsc

Persone citate: Bach, Cristo, Erode, Leonello Vincenti, Mozart, Palme, Pilato, Rosner

Luoghi citati: America, Apostoli, Austria, Francia, Gerusalemme, Italia, Jugoslavia, Oberammergau